Hagumi nessuna ironia, quel wow è relativo ad una domanda bella e interessate e non meno complessa.
Non sono "banalità" per nessuno, io ti ho risposto con sincerità e rispetto e passione, mettendoci il cuore e la mente e se tu hai percepito altro mi dispiace sinceramente.
Vuoi parlare dal vivo? Vuoi la mia email? Non c'è problema per me.
Ecco altre mie esperienze dirette, visto che sul momento sembra io sia l'unico Asperger presente.
Spero possa essere utile a qualcuno, e aggiungo per chi non dovesse conoscere il tema:
non prendete me come modello di riferimento, le differenze tra gli Asperger possono essere notevoli anche per via delle vite differenti che ogni individuo vive.
Esistono dei tratti in comune che nel corso delle pagine precedenti sono stati raccontati, tratti comuni che permettono di creare una teoria generale, ma poi come sempre tutto va' contestualizzato e calato nel singolo caso specifico e quello può farlo solo la persona interessata insieme allo specialista competente.
-di base non mi piaceva mangiare al tavolo con altre persone, non mi sentivo a mio agio soprattutto se il numero era superiore a poche persone, e non tolleravo se qualcuno mi fissava fosse stata anche mia madre, non ho mai chiesto e sottolineo mai a qualcuno di andare a cena fuori {preferisco stare a casa e cucinare} erano sempre gli altri a chiedermelo, persone che non erano del posto conoscevano ristoranti e locali meglio di me che ero nato e cresciuto lì...tuttora preferisco mangiare da solo o comunque con poche fidate persone e non mi viene proprio spontaneo il pensiero di andare a cena fuori, anche se comunque se mi porti in un bel posto dove si mangia bene lo apprezzo, amo la buona cucina anche se di base mangio quasi sempre le stesse cose ma sono pronto a cambiare e conoscere cibi nuovi prima di tornare ai miei cibi abituali, anche perché devo fare attenzione avendo una malattia diverticolare con substenosi del sigma
-iperfocus, interessi assorbenti, e non è tanto ma quanto è strano l'interesse e quanto diventa strano anche un interesse comune quando non riesci a distaccartene e non mangi o dormi e non smetti di pensare o parlare di esso, poi c'è chi riesce a controllarsi con le persone e chi no e le investe con una valanga di informazioni non richieste che nemmeno interessano all'altra persona
-da bambino la macchina mi uccideva se ci passavo troppo tempo dentro e il 90% delle volte vomitavo più di una volta e se non vomitavo stavo male, l'olfatto mi si acuiva in maniera spaventosa e anche le sfumature degli odori mi disgustavano, mi aggredivano, ad esempio le plastiche interne dell'abitacolo, i tappetini
-ti viene da urinare come succede ai cani quando sono felici o impauriti e loro la fanno lì, io vado in bagno, e in periodi in cui ero stressato particolarmente era un calvario...potrebbe anche prenderti all'intestino...
-quando ero particolarmente felice o nervoso per gestire quel "sovraccarico" {positivo o negativo che fosse} mi strofinavo le mani molto velocemente facendo delle smorfie ma ho capito presto da bambino che era meglio farlo solamente quando non mi vedeva nessuno o quando ero solo, così andavo in bagno e lì mi scaricavo ma quando non riuscivo a controllarmi per fortuna venivo preso in giro in maniera leggera...lo faccio ancora ma difficilmente non riesco a controllarlo come quando ero bambino e anche allora riuscivo almeno il 50% delle volte.
Poi ci sono i movimenti rapidi delle gambe, quelli sono socialmente accettati quindi ne faccio largo uso quando sto seduto, ho dondolato pochissimo... solo in momenti molto molto stressanti ma sono episodi isolati, le mie stereotipie sono relative a mani gambe e smorfie e infatti anche mia nonna strofinava le mani emettendo smorfie e lei si molleggiava anche sulle gambe nel frattempo, ahahahahah era bellissima. Ovviamente lei non ha mai scoperto di essere autistica, ha messo al mondo 5 figli, ha vissuto la sua vita con tutto il carico di gioie e sofferenze che spetta ad ogni essere vivente e alla fine qualche anno fa è morta
-anche in presenza di persone fidate che conoscevo molto bene e sapevo che non mi avrebbero mai fatto del "male": stavamo lì seduti, io ascoltavo di solito senza parlare e improvvisamente qualcosa cambiava, sembrava che non stessero ridendo con me ma di me, ma com'era possibile, ma cosa ti salta in mente e poi così all'improvviso da un secondo all'altro, eppure in quel momento non capivo, sembrava che stessero ridendo di me e mi rabbuiavo e mi incupivo, anche perché non chiedevo spiegazioni ero del tutto autoreferenziale all'epoca...fino a quando non dicevo qualcosa che gelava i presenti, che mi volevano bene e lasciavano stare, potevo essere spietato senza che me ne rendessi conto, anche perché quando volevo ero in grado di utilizzare molto bene il linguaggio e avendo anche un bagaglio ricco non è che ferivo con una parolaccia, anzi ero in grado di scendere sul personale e colpire molto duro e non sapevo nemmeno io come fosse possibile che capissi certe cose, comparivano nella mia mente e senza che mi sforzassi, eppure le capivo e ci prendevo e la persona veniva colpita duramente
-non ero mai io ad andare verso gli altri, a cercarli o chiamarli al telefono o dal vivo, se non lo facevano loro io stavo da solo e al massimo mi incupivo pensando "perché nessuno mi cerca?". Si trattava delle poche volte in cui non erano gli altri a cercarmi e magari si sarebbero aspettati che per una volta lo facessi io lo sforzo... ma figurati, io ero quello che nemmeno ti rispondeva al telefonino, a volte lo spegnevo e lo lasciavo dentro un cassetto anche per una o due settimane, poi quando finivano le misure di isolamento che avevo predisposto nei confronti del mondo allora ero pronto e cercare contatti umani. Al telefono fisso avevo smesso di rispondere perché era ancora peggio, non avendo modo di capire chi fosse a telefonare, e poi quando spesso capitava il telemerketing e io non ero in grado di staccarmi e rifiutare, diventavo succube del venditore e accettavo tutto, quindi anche per questa ragione odiavo il telefono che per me è un mezzo innaturale, che mi crea più fastidi che altro ma per una serie di ragioni mi sono trovato costretto a possederne uno, fate conto che il primo smartphone lo comprai tipo nel 2015, altrimenti ne avevo uno che nemmeno si collegava ad internet, per me Internet era ed è il computer fisso o mobile che sia collegato ad una rete
-ho preso a calci e pugni computer fissi e portatili, ho preso a pugni armadi, alberi, pareti, sangue tanto sangue, ho massacrato le mie mani che per fortuna ho indurito con le arti marziali... almeno resistono, ho distrutto cellulari, oppure mi veniva l'istinto di colpirmi tipo il classico "schiaffi in testa" ma non l'ho mai fatto a volte qualche schiaffo in faccia, forte, di quelli che lasciano il segno rosso, di solito quando esplodevo mi facevo del male attraverso gli oggetti e/o distruggevo oggetti, esplosioni incontrollate che rientrano nel "meltdown", accumuli accumuli e poi, boom... esplodi proprio perché tutta l'energia accumulata viene rilasciata tutta insieme in un tempo brevissimo
-nello shutdown invece il cervello si protegge staccando, spegnendosi, per proteggersi dal sovraccarico sensoriale e emotivo, puoi anche addormentarti nell'arco di pochi secondi, hai bisogno di luci basse, un luogo calmo, insomma ridurre gli stimoli sensoriali al minimo se non puoi azzerarli
-se io penso a quando "ho camminato lungo quel sentiero in campagna con tre margherite" vedo la scena come un filmato e posso aggiungere o togliere elementi, fermarlo, mandarlo avanti o indietro, e questo vale anche per i ricordi, se qualcuno mi racconta "oggi mi sono svegliato e sono inciampato sopra il gatto e sono caduto contro il cane che è caduto contro mia nonna", io lo vedo e lo sto vedendo anche ora mentre lo scrivo. Posso immaginare un carro armato e ruotarlo sull'asse cartesiano, smontarlo a pezzi e ricomporlo e, meglio, conosco i pezzi e la meccanica e maggiori saranno i dettagli, posso cambiargli colore, come posso cambiare gli abiti e qualsiasi altro aspetto all'immagine della persona che esiste dentro di me.
I gradi di dettaglio sono differenti tra le differenti esperienze, i colori sono sbiaditi, di solito o comunque non dettagliati, i suoni sono esclusi e lo stesso gli odori.
Questa però non è solo una modalità di pensiero è qualcosa che può assorbirti, diventano esperienze interiori molto molto vivide.
Possono durare secondi e assorbirmi in maniera superficiale o possono durare molto di più e assorbirmi in maniera profonda e a quel punto io non sono più lì dove si trova il mio corpo, sto vivendo innumerevoli esperienze. Possono essere esperienze molto brutte o molto belle quindi possono colpire e sconvolgermi in profondità, e in quel momento sono più vere e intense della realtà circostante
Ero convinto che tutti funzionassero come me, lo davo per scontato anche perché parlando e confrontandomi pochissimo con le altre persone non potevo certo capire come loro funzionassero, quando sono stato diagnosticato mi spiegarono che questo è un tratto che rientra nel Gifted, cioè quei doni/capacità particolari che non sono diffuse nemmeno tra gli Asperger.
La situazione più tipica era quando vedevo un film: all'improvviso mi assentavo e senza che me ne rendessi conto, la consapevolezza del mio essermi assentato torna quando emergo da quello stato e mi rendo conto che ho perso gli ultimi 30 secondi o gli ultimi 20 minuti di film. A volte mi succedeva quando ascoltavo musica, oppure quando leggevo ma in questo caso era un problema che riscontravo subito e mi impediva la lettura e la comprensione, perché la lettura è attiva e richiede concentrazione e sforzo, non puoi pensare ad altro o almeno non puoi farlo se vuoi raggiungere un certo grado di profondità e comprensione riguardo argomenti complessi che mettono in moto ragionamenti complessi.