Messaggi di Wi78

    Io a volte ho la sensazione di non riconoscere piu come mio il mio corpo, ma come qualcosa di estraneo e di minaccioso... So che ciò non ha senso, e infatti quando provo questo pensiero mi irrito con me stesso: vorrei scacciarlo, perche so che è assurdo, ma per quanto lo ruconosca tale esso mi lascia una tenace scia di angoscia, oltre alla paura di stare entrando in una psicosi (mi semto spinto a fhiedermi: e se non fossi io? E se non fossi piu capace di riconoscermi nella mia identità? Bruttisismo...). E temo che lo psichiatra non capisca di cosa parlo.

    Ma la quietapina si dà in caso di psicosi, quindi normalmente ai bipolari e agli schizofrenici, invece vedo che viene prescritta con estrema facilità anche per problemi di ansia... Ansia che poi, da quello che scrivi, non è passata... Sono faramci che non sempre funzionano, ma immancabilmente lasciano effetti collaterali... Io pure probabilmente ne avrei bisogno, perché ho un senso di minaccia che mi soffoca, ma se il medico me la prescrive non so se accetto, perché gia con la sertralina ho una sfilza di effetti avversi...

    Mi fanno spaventare, mi fanno sentire in dovere di provare a me stesso che ne riconosco l'infondatezza: altrimenti, se non sono supersicuro di capire che sono irreali, ho paura di essere diventato psicotico...

    Premesso che sto facendo TCC da circa un mese e che assumo anche un SSRI, continuo a sentirmi preda di pensieri incongrui, che non riesco ad allontanare e che mi inquietano appunto per la loro assurdità.

    Ad esempio, sono a letto e aspetto di addormentarmi, e noto l'armadio in camera spalancato e al suo interno il vago contorno dei miei abiti appesi alle stampelle; nell'oscurità, le forme mi appaiono incerte e difficilmente distinguibili, ed io mi accorgo di provare una inspiegabile, insensata paura alla vista di quell'armadio nero aperto, pur conscio che esso non costituisce alcun pericolo reale e che quindi nom avrei motivo di esserne spaventato, e malgrado me lo ripeta per tranquillizzarmi... O ancora, sempre mentre sono a letto e non dormo, sono steso su un fianco mi accorgo del contatto di una mia gamba con l'altra, e non riesco a smettere si pensare che sto provando tale sensazione, oppure inizio a temere di stare interpretando la stessa in senso delirante, e temo di poter credere che quel corpo con cui sono in contatto non sia il mio, ma qualcosa di estraneo... A quel punto, inizio una diatriba mentale con queste idee insensate: devo verificare di riconoscere che esse sono insensate (perché altrimenti vorrebbe dire che ho una psicosi!) , devo provare a me stesso che ancora non ho perso la capacità di smascherarne l'infondatezza; vorrei non dare importanza a queste idee, ma non so come fare e quando mi attraversano la mente mi sento preda di una paura che non so come esorcizzare...

    Caro Bilbo, grazie per l'umanità delle tue parole. Dalla terapeuta ci sto andando da un mesetto. In queste prime sedute mi ha assegnato degli esercizi per casa, in cui mettevo a fuoco con carta e penna i miei picchi ansiosi, credo che serva a razionalizzarli. Per ora la tranquillità sembra farsi attendere, e ci sta; ma mi lascia perplesso il farmaco che sto prendendo : il medico insiste a farmelo prendere, malgrado io lo abbia informato che tutti questi miglioramenti finora non li ho visti. Forseavrei dovuto aggiungere che rispetto a prima di iniziare la cura farmacologica sto addirittura peggio, solo che poi non so lui cosa mi va a prescrivere, forse qualche bomba di antipsicotico, di quelli che non ti alzi piu dal letto per un mese e faticho a fare tre per tre...

    A volte mi sento addosso una paura strana, senza motivo, soprattutto quando sento piu forte il rischio di incappare in una psicosi... Una paura cosi intensa che mi fa temere di poter commettere qualcosa di brutto, pur di sfuggirle, come uno che per abbandonare un palazzo alle fiamme sia costretto a lanciarsi di sotto... Ho orrore di questo pensiero, quando mi visita... Se penso che dovrò per il resto della mia vita far fronte a pensieri assurdi come quelli che sto avendo, mi sento come imprigionato e farei di tutto, per alcuni secondi, pur di lenire quella morsa...

    A inizio agosto ho smesso di fumare, se può essere considerato un trauma... Ma poi andava tutto liscio, a partre la paura ipocondriaca delle malattie (mi sentivo, in quel periodo, fiacco e apatico, esageratamente preoccupato che qualcosa non andasse nel mio organismo...). Poi, il crollo, inaspettato. Lo psichiatra mi ha solo detto di aumentare con la sertralina a 100mg, di prendere En se non dormo, e di sganciare altri 200 verdoni...

    Ma lo psichiatra mi dà l'impressione di non sapere che pesci prendere... Non so con che faccia mi ascolti ai colloqui, perche tendo a evitare lo sguardo dell interlocutore... Ma credo che non abbia sentito mai da enssuno le farneticazioni che sente da me... La mia autodiagnosi è una via di mezzo, probabilmente una psicosi ossessiva, ma so che esiste anche un diaturbo schizoossessivo, per la cui cura sono previsti gli antipsicotici che mi spaventano a morte...

    Ciao, mi ritrovo molto in cio' che scrivi, mi ha fatto riflettere molto e credo di aver provato la stessa sensazione

    non sono mai riuscito a parlarne con nessuno e credo che sia arrivato il momento di farlo.Vorrei chiederti se come

    tutto cio' nella vita quotidiana si rifletta perche' a me tutto cio' si e' tramutato in un inferno,grazie se vorrai rispondere

    Io pure fatico a parlarne: me ne vergogno. Ma a questo punto non ho piu niente da perdere. Sono due mesi che ho sintomi simil-psicotici, guarda caso da quando prendo la seetralima... Nel quotidiano sto sempre all'erta : mi arrivano questi pensieri mentre sono in pubblico o mentre sto lavorando, ma li reprimo... Più spesso però mi vengono quando sto da solo e rilassato, e la notte poi non ne parliamo