Caro DnMt13,
Il tuo post potrei tranquillamente averlo scritto io, con solo un paio di differenze.
Ho 30 anni e soffro di Disturbo d'ansia generalizzata dal 2006, diagnosticato solo nel 2011.
In questi 16 anni ne sono cambiate tante di cose...
Per 6 anni e 6 mesi ho assunto psicofarmaci per tornare a vivere serenamente la mia vita, in quanto avevo iniziato a sviluppare pensieri suicidi in seguito a tutte le sensazioni che questa maledetta compagna di viaggio ci fa provare quotidianamente.
Devo essere sincera, per 6 anni sono ritornata a vivere e sono stata veramente molto bene..talmente bene che ho deciso di smettere i farmaci perchè convinta di aver superato il tutto.
A Giugno interrompo completamente la terapia farmacologica e nel giro di un paio di settimane rincominciano a venire fuori tutti i sintomi che avevo prima...tachicardia, derealizzazione, affanno...
E decido di ricontattare lo psicologo che mi seguì anni prima per ritornare in terapia.
Ad Agosto prendo il Covid.
Nonostante la malattia in se non mi spaventasse, cado in una paranoia totale quando mi va via parzialmente l'olfatto.
Inizio a pensare che non mi sarebbe mai più tornato, tanto che passavo le giornate a dormire qualche ora per notte, annusando compulsivamente tutte le cose di cui ancora riuscivo a percepire gli odori, cercando di capire se stavo migliorando o meno.
Dopo 10 giorni mi negativizzo, l'olfatto torna e tutto sembra tornare come prima, se non che incappo su un articolo su google, in cui veniva detto che chi aveva contratto il Covid era più a rischio di infarto, di chi invece non lo aveva preso.
Ecco, da quel maledetto giorno è stato un incubo continuo.
Mi è tornata l'ipocondria a mille, molto peggio di quanto non fosse in passato.
Ho passato mesi a leggere compulsivamente su google ogni minimo sintomo che sentivo...mi sono autodiagnosticata un imminente infarto, sclerosi multipla, SLA, tumore al cervello, tumore ai reni, ecc ecc ecc.
Ed in tutto questo mi sono aumentati attacchi di tachicardia (sono dovuta andare 1 volta in PS ed un'altra in guardia medica) durante tutto l'arco della giornata e specialmente la notte, dispnea, nodo alla gola perenne, sensazione di costrizione o pressione cranica, parestesie e formicolii al volto ed alla testa, depersonalizzazione e derealizzazione quotidiana..per non parlare del fatto che la mia continua tensione mi ha provocato una cervicalgia acuta che si è manifestata non solo con rigidità e dolore a spalle e dorso, ma ho avuto anche qualche episodio di sensazione di bruciore al cuoio capelluto ed alla pelle del collo, specialmente quanto mi appoggiavo sul cuscino.
Nonostante stia cercando di "disintossicarmi" dalla lettura compulsiva su google, è tutto molto difficile, e soprattutto è difficile convivere con questi sintomi e credere che sia "solo" l'ansia a provocarli.
2 Settimane fa sono andata ad Amsterdam per lavoro e per tutti i 2 giorni sono stata MALISSIMO.
Continuavo a vivere nel terrore che mi venisse un infarto, volevo tornare a casa.
Ho pianto un sacco...
Sabato appena uscita dalla doccia mi si è bloccato il collo e non riuscivo ad abbassare la testa nè a destra nè a sinistra e sono andata in super paranoia.
Ho passato tutti i giorni seguenti a pensare di avere la meningite.
Quindi capisco la tua difficoltà e capisco benissimo tutto quello che dici e descrivi.
Io ammetto che anche dopo 16 anni, non ho trovato un equilibrio.
Ci sono giornate in cui sto abbastanza bene ma che riesco comunque a rovinarmi perchè mi parte il pensiero "ma come mai sto così bene oggi? Forse è perchè sto per morire?" e giornate completamente in down.
Giornate in cui devo prendere almeno una pastiglia di xanax per stare meglio, e giornate in cui sopravvivo in altro modo.
Ma comunque fatico sempre e comunque.
Nonostante dicano tutti di accettarla questa bestia maledetta, io sono arrabbiata e non riesco ad accettare di averla e di doverci convivere, quindi la rifiuto.
Ormai devo essere sincera, ho perso un po' le speranze di uscirne da sola...
Insomma, tutto questo pippone era solo per dirti che non sei solo, io per lo meno ti capisco e so quanto sia difficile.
Mi auguro per entrambi che prima o poi riusciremo ad arrivare ad una sorta di pace.
Ti abbraccio forte!