Messaggi di *anastasia*

    Appunto.

    Io credo che nel momento in cui scoprissimo di essere malati di cancro, tutte le nostre convinzioni e/o certezze andrebbero a frantumarsi.

    Concordo con Elettra.
    Dissi la stessa cosa qualche post fa, anche se in maniera estremamente concisa, e mi sono auto citata.

    Forse perchè in questo non interviene la razionalità *Anastasia*

    *Ne esistono altre : si...ma forse non più quella

    Non interviene la razionalità ma poi si devono fare i conti con la realtà.
    E allora perché incontrarsi per poi stare male?

    Spesso ciò che non si può avere viene idealizzato.
    Ti auguro di ritrovare la serenità con o senza la tua o altre stelle.


    Inizialmente pensavo che fosse un racconto, ma non capivo come mai nella sezione depressione e non in area libera, poi ho capito che era un racconto autobiografico. Mi spiace, veramente triste, però non capisco perché la stella si è tirata indietro, poteva evitare di farsi avanti, se non poteva continuare la storia.
    (sempre se ho interpretato bene)

    Ciao, il mio è più uno sfogo che altro. Notate anche voi che la gente in giro è sempre nervosa? Quando incontro qualcuno disponibile e gentile è una piacevole anomalia. Ma perché deve essere così, e perché chi è così non viene allontanato, perché invece si permette che gente sempre arrabbiata stia al pubblico?
    Un esempio su tutti, quelli che al semaforo appena scatta il verde si attaccano al clacson. Io non so nemmeno che suono ha il clacson della mia auto...lo userei solo per emergenze, non mi verrebbe mai in mente di suonarlo al semaforo così...invece sembra una regola, c’è semore qualcuno che al verde suona. Mi chiedo sempre che problemi hanno queste persone?

    Nervosa..sì, ma finchè suona il clacson al verde vabbè, quando invece spinge le persone sulle rotaie della metro? O aggredisce qualcuno a random?

    Si parla tanto di complottisti e di ciarlatani ma il bello è che quando scopri che anche quello che additava è un ciarlatano almeno puoi scegliere quello che preferisci.

    Appunto.

    Io credo che nel momento in cui scoprissimo di essere malati di cancro, tutte le nostre convinzioni e/o certezze andrebbero a frantumarsi.

    un angoscioso inutile eco di cose perdute o morte e macerie, rese aliene e corrotte nella loro stessa natura dall'avanzare inesorabile del tempo e che non trovano più alcun senso o significato o collocazione nel presente. Vagamente discernibili e famigliari solo nell'involucro esteriore, ma aliene e irriconoscibili nella loro essenza.. come fossero state private di quella che era la loro anima.

    Sei un poeta mancato!


    Io so solo che se penso al mio passato, mi viene una sorta di repulsione e sto troppo male. Per cui cerco di non pensarci proprio e guardo avanti.

    Ciao tia, qui ci sono tante persone che hanno provato (e provano) sulla loro pelle tutti i sintomi che hai elencato.
    Se ne esce, con tanta infinita pazienza, seguendo i consigli e le prescrizioni degli specialisti , psicologo e psichiatra.

    D'accordo con lei, doctor Faust.

    Tranne per il fatto che dallo psichiatra io non andrei.

    Essendo medico è deontologicamente obbligato a prescrivere farmaci e in quanto psichiatra non ti lascerá andare senza averti diagnosticato disturbi mentali (senza diagnosi e con psicofarmaci annessi).

    Questo è semplicemente assurdo...soprattutto il fatto di uscire con una diagnosi di malattia mentale.

    Secondo me Andrea ha ragione, cioè se fai una visita da uno psichiatra in un CSM cioè nel pubblico, anche se non hai nulla volente o nolente qualcosa la deve prescrivere per forza. Anche se non vuole, e non certo per colpa sua, perchè comunque si deve tutelare sul fatto che se tu esci da li e spacchi la faccia a qualcuno, e lui non ha prescritto farma finisce in galera. Anche se sei la persona più pacifica del mondo che non farebbe mai male ad una mosca, lo psichiatra non può comunque sapere quali saranno le tue reali reazioni una volta fuori da li, anche perchè alcune persone sanno mentire e fingere benissimo. Quindi anche se non vuole e tu non presenti patologie, se varchi la soglia di un CSM una prescrizione farmacologica è pressochè obbligata dopo una visita psichiatrica.

    Ma come puoi generalizzare così? Se mi rivolgo io dallo psichiatra dicendo che ho palpitazioni e giramenti di testa con attacchi di panico, sarei potenzialmente pericolosa?

    Io ho avuto una bruttissima esperienza con i farmaci e ritengo, anche per parere di alcuni specialisti che ho consultato in seguito, che in realta` non ne avessi un reale bisogno. Anzi devo dire che i farmaci, seppur presi per un periodo molto limitato, hanno avuto un impatto decisivo sulla mia esistenza. Credo anche che oggi ci sia un uso eccessivo nel mondo occidentale di psicofarmaci e questo anche a detta di alcuni psichiatri. Nonostante ciò` non ne faccio una posizione ideologica. Sicuramente ci sono casi in cui l`utilizzo informato e sotto stretto controllo di alcuni farmaci sia necessario per il benessere del paziente. Mi pare pero` che anche su questi temi delicati e complessi sia molti operatori del settore che gli stessi pazienti si dividano in "fazioni" ognuna delle quali con un`idea assoluta e universale. Differentemente io penso che ogni caso presenti sfumature differenti e che qualsiasi approccio "ideologico" rischi di fare piu` danni che benefici.

    Esattamente, concordo, non bisogna avere una posizione ideologica e , appunto, dividersi in fazioni con un'idea assoluta e universale, non possiamo generalizzare, l'argomento è veramente troppo complesso.
    Potresti dirci qual è stato l'impatto decisivo che hanno avuto i farmaci nel tuo caso? (se vuoi)

    Non saprei dirti se sia obbligato a prescriverli.

    Credo di no perchè questo sarebbe andato contro la deontologia professionale...

    Allora, la prescrizione dei farmaci è deontologicamente obbligata o no?? Andrea scrive di si, tu di no. Mi pare ci sia molta confusione.