Sono perfettamente d'accordo con luna stregata.
Che poi, chi ha detto che si debba spiattellare tutto fuori contesto?
E' chiaro che ogni cosa a tempo debito e nel giusto modo, io dopo 10 anni mi trovo a dire delle cose di me al mio partner solo perchè è il momento giusto, e prima questo momento non era mai capitato. E non dico che sia il mio il rapporto corretto, dico che diversamente non sarebbe un rapporto di mio gradimento.
Continuo a non capire come si possa conoscermi se di me non si sa tutto, il bello e il brutto, il trauma e il momento felice.
Infine non vedo il nesso in quel che dice squaw, cioè non vedo il nesso tra il raccontarsi ed essere appendici del proprio partner senza cervello indipendente.
Avete il TERRORE di essere tradite e, anziché cercarvi un partner di cui vi fidate, blindate la privacy di quello che avete. (anche perché è possibile non vi fidereste di nessuno, la paura del tradimento è in chi la prova, non in chi la subisce)
Si è costretti a spiattelare fuori contesto quando bisogna dire TUTTO, perché nella normalità non si arriva mai a toccare tutti i contesti, nemmeno in una vita intera.
Quando e se ci si arriva è perché si è sotto interrogatorio.
Tipo quando la domenica, mentre uno legge il giornale, una arriva e gli dice: "io a 16 anni ero fidanzata e gli ho fatto le corna... e tu?". Un uomo degno di questo titolo risponderebbe: "Ah si? Brava. Menomale che non ero io il fidanzatino". Uno schiavo ammaestrato invece risponderebbe con la lista delle findanzatine (per metà inventate) e il relativo status di cornute o meno.
Non capisci come si possa conoscerti senza sapere tutto? Ti dico che non è possibile conoscerti al 100% anche se sapendo tutto, anzi: la massima conoscenza nei minimi particolari porterebbe il partner NON a conoscerti, ma a conoscere quello che può capire di tutta la massa di informazioni che ha ricevuto o che gli hai inviato!
Prendi per esempio un ex discotecaro che si mette con un'assidua frequentatrice di silenziosissime librerie. Quando e se lei riuscisse malauguratamente a cavare fuori da lui tutto quello che ha vissuto: poi si ritroverebbe a non avere gli strumenti per poter comprendere e lo giudicherebbe in modo sbagliato (nel bene o nel male). E la stessa cosa vale anche se invertiamo i sessi dei soggetti.
Nel caso lei (o lui) non avrebbe alcuna conoscenza del partner, ma solo un secchio di incomprensibili informazioni proiettate male.