Messaggi di equilibrio?!

    Riprendo a scrivere, dopo un periodo abbastanza nero :/

    La pasquetta fu bellissima, siamo stati tutta la giornata da lei, abbiamo fatto la brace, io e mio cugino abbiamo portato prodotti delle nostre parti... son piaciuti :) anche ai suoi, quando sono arrivati il giorno dopo :)

    Il resto della giornata l'abbiam passato tra wii, taboo e calcio :) son arrivati altri ragazzi, simpatici..

    Giá all'inizio, lei m'ha salutato con un bacio... ecco, giá capivo come sarebbe andata! Tutta la giornata siamo stati molto azzeccati, fino alla sera, quando, con un'atmosfera piú calda, qualche goccio sceso e attrazione aumentata, lei m'ha portato su, e ci siam divertiti per un'oretta :) senza far l'amore peró...

    Siam riscesi, tempo mezzora e siam subito risaliti :) abbiamo sistemato i "letti" (coperte sul pavimento) anche per gli altri, e ci siam rifiondati sotto le coperte dell'unico vero letto :) dormire con lei è bello
    Sorrideva mentre riposava, lol :)

    La mattina sono arrivati i suoi, siamo stati un altro paio d'ore su e poi siamo andati via.

    Durante la notte, lei mi disse che i suoi non ci sarebbero stati il weekend successivo.
    L'occasione era troppo ghiotta per non approfittarne! Cosí decisi di tornarci domenica 7, stavolta per restare l'intera giornata solo con lei.

    Purtroppo ho compreso fin troppo bene quali sono le potenzialitá della mia testa... sono in grado di analizzare in profonditá situazioni molto complesse, ma l'assenza di alcun valore o qualsiasi criterio solido di valutazione (mai acquisito, mai insegnatomi) mi porta facilmente a entusiasmarmi sull'originalitá e la potenzialitá di miei progetti per cambiare salvo poi dover rimettere umilmente e con fatica i piedi per terra, facendomi invadere per l'ennesima volta dai sensi di colpa...
    A causa di queste facili illusioni su straordinarie soluzioni di riscatto, ho piú volte mandato a p∙∙∙∙∙e occasioni reali.
    Capito perché voglio andarci cauto con gli autoelogi?

    Ha senso continuare cosí? Piuttosto, a me serve un radicale bagno di umiltá e una figura forte da seguire attraverso lavori totalmente manuali e atti di volontariato, parallelamente a una terapia e forse qualche farmaco. Ecco, son parole le mie, da qui a metterle in pratica ci vuole una forza che non ho mai avuto.
    In ogni caso, grazie del tuo interesse :)
    Io voglio cambiare, ma da solo non so proprio da dove cominciare.

    Giá faccio palestra, piuttosto intensamente. Le sensazioni permangono. Mentre svolgo gli esercizi penso sempre: "perchè non smetto di pensare?"... Ormai non so concentrarmi piú su nulla. Non c'è piú nulla che mi entusiasma, nulla. Manco mangiare, manco stare con una ragazza, manco uscire cogli amici.

    È tutto cosí maledettamente vuoto e privo di senso. Se prima la cosa mi impauriva, adesso mi sto rassegnando e lasciandomi andare a uno svuotamento totale di stimoli ed emozioni.

    Che strano. Passi tutta la vita a sopravvalutarti e a fingere di vivere, poi quando decidi di cominciare da zero, ti trovi smarrito, senza un'identità, senza uno scopo, totalmente succube degli eventi, nei quali cerchi una strada nuova da percorrere, dai quali peró finisci per volerti difendere.


    Dubbiosa, forse hai ragione, ma avrei bisogno di essere occupato fisicamente tutta, e proprio tutta, la giornata, in un posto nuovo, con persone nuove, facendo leva solamente sull'istinto di sopravvivenza. Null'altro. Le parole, i consigli, le teorie, i ragionamenti concettuali, le astrazioni... ne sono ormai schifato, disgustato. Ecco perché mi faccio abbastanza schifo.

    Boh.

    La situazione non è cosí semplice, perchè dipende da un lato molto radicato del mio carattere: non ho mai saputo creare vere amicizie per eccesso di egocentrismo, né ho saputo prendermi la responsabilitá delle mie azioni. Ho spesso preferito fuggire di fronte ai veri ostacoli. Ora che in ballo c'è questa ragazza, davvero splendida, ho una f∙∙∙∙∙a paura di trascinarla nella mia negativitá.
    Ma è davvero splendida, è quella parte di me, piena di gioia, di speranza e di senso di indipendenza, che ho smarrito da un bel po'.

    Domani prima seduta di psicoterapia. Devo farcela, per me, per lei.

    Mai come ora la mia vita non ha alcun senso.
    L'atto stesso di scrivere queste parole non ha senso. Sarei in grado, dietro ogni gesto, sensazione, fenomeno, di costruirci addosso un pensiero complesso, artificioso, contraddittorio.
    Il mio Io pensante è come separato dal mio Io fisico. Non sono più in grado di pensare solo ed esclusivamente su ciò che sto vivendo. Sono perennemente distratto da pensieri assoluti, vuoti, svincolati dalla realtà, quasi metafisici.

    Ero con una ragazza, siamo stati esattamente 24 ore l'uno incollato all'altra, abbiamo pure dormito insieme, non c'è stato momento senza baciarci, toccarci. Eppure lei era pienamente coinvolta, io solo in pochi attimi, ma neanche quelli. Ero sempre con la testa altrove. Voleva fare l'amore, 2 volte, io non ci son riuscito. Non mi sentivo preso, lei sì, in ogni istante.

    Questo è solo emblematico rispetto alla mia situazione attuale. Non mi lascio andare ormai su nulla. Quando comunico con gli altri, quando faccio attività fisica, quando prendo a cazzotti il muro. Anche mentre scrivo questo post.
    Vivo in un perenne stato di surrealità. Non provo più rabbia, soddisfazione, serenità, gioia, odio, amore. Non c'è più tensione nella mia vita. Vivo su un equilibrio instabile in cui provo solo confusione, ogni tanto sfocio in pensieri autodistruttivi e assurdi, che esplodono quando sono a contatto con gli altri, anche i miei amici di sempre. Poi riemerge l'equilibrio surreale di prima. Sto diventando pura astrazione.

    Ho perso il contatto con la realtà. Non esiste più il qui e ora in me. Non credo in nulla. E v'assicuro, nulla. Non provo nulla per i miei genitori, nulla per i miei amici, nulla (o quasi) per la ragazza suddetta, nulla per la musica, per lo sport, per qualsiasi cosa di questo mondo. Guardo tutto in modo distaccato, analitico, razionale, all'interno di uno schema di pensiero deterministico, come frutto del mondo fisico. Ho smarrito l'empatia con ogni cosa. Tutto è svuotato di ogni senso ai miei sensi.

    Aiuto.

    Più volte ho provato la sensazione, e ancora la provo, che la vita non abbia un senso.
    Ma la colpa è mia. Sono stato sempre un vigliacco, incapace di affrontare le responsabilità, incapace di lasciarmi andare, incapace di accettare che la vita è fatta anche di sofferenza, incapace di amare gli altri.

    Eppure, non ho mai tentato di farla finita, nonostante l'abbia pensato. Poi, d'improvviso, la voglia di reagire, di vivere, torna ferocemente. Alti e bassi, insomma, anche se non ne posso più ormai.

    Dopo l'incontro di lunedì 25, mi ha invitato a festeggiare insieme pasquetta, a casa sua, sempre a 250 km da me :)

    Saremo una decina, di cui conosco solo lei, mio cugino e la ragazza di mio cugino. Inoltre, mi ha invitato a dormire da lei :D

    Hanno già programmato tutto, giochi, cibo, giro per Roma. Io porterò alcuni prodotti tipici delle mie parti, e la panna...

    Come andrà stavolta? Di sicuro, pure meglio della prima volta :thumbup:

    Io credo che la natura, ergo la nostra vita, risponda a leggi ben precise.
    Di conseguenza, tutto ha una causa, nulla è realmente casuale. Casuale è solo il modo in cui chiamiamo eventi con un numero di variabili talmente grande da renderli imprevedibili per il nostro cervello, incapace di sintetizzare troppe informazioni.

    Quindi, tre eventi come l'acqua che bolle, la risposta di una ragazza a un tuo invito a uscire e il meteo fra una settimana rispondono tutti al principio di causa-effetto secondo le leggi di natura, ma hanno comunque 3 gradi di complessitá differenti, dunque 3 livelli di imprevedibilitá (= ció che chiamiamo casuale) diversi.

    Poiché le faccende di vita sono abbastanza complesse, credo sia inutile pretendere di conoscere un sistema per risolverle nel migliore dei modi. Sono troppo imprevedibili, quindi vale la pena affrontarle a viso aperto solo se rinuncia a porvici sopra un sacco di aspettative, almeno nelle cose nuove, altrimenti si puó restar delusi, alimentando un esagerato livello di sfiducia verso gli altri, verso le novitá, verso il futuro.

    Solo con l'esperienza si può iniziare a pretendere di capire in che modo affrontare determinate situazioni, cioè di selezionare certi atteggiamenti piú adatti ed efficaci, senza mai abbandonare l'umiltà, come un atleta che diventa pian piano sempre piú cosciente e sicuro dei propri mezzi, senza mai montarsi la testa.

    Ecco, è tutto un gioco di... equilibrio! :)