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*Citazione
Perdonami non avevo capito che tu ti riferissi a un discorso generale. In primo luogo ti dico che a mio avviso non necessariamente le società dove le donne hanno un ruolo più attivo sono più pacifiche. Le donne sono fisicamente meno portate all'aggressivita' fisica perché sono più deboli, ma sono...
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Vero. Tuttavia hai citato esempi di donne inserite in una società strutturalmente patriarcale, e dunque "succubi" ed emulatrici di valori fortemente maschili. Grezzamente, uomini travestiti da donne.
Non che le donne non siano capaci di violenza, semplicemente lo spirito di competizione, conquista e dominio non è la loro priorità, non è ciò che appaga la loro realizzazione su questa Terra.
Comunque, mi piacerebbe avere un'opinione dagli utenti donna su questi argomenti.
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*Citazione
La competizione e la violenza sono intrinseci alla natura. Oggi non si combatte più con le armi, ma tramite il successo sul lavoro e così via. E coloro che vengono schiacciati da questa lotta non sono affatto pochi.
Anche la pace che oggi prevale nel mondo occidentale non è frutto di una cultura pacifista come molti sembrano credere, ma è conseguenza del benessere e dell'enorme potenziale distruttivo degli armamenti (soprattutto quelli atomici) che rendono la guerra sconveniente. Altrimenti anche nell'Occidente i conflitti scoppierebbero come prima.
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E' proprio quello che dico io. Esaurito il canale guerra mondiale con la consapevolezza dell'annichilimento globale (benché ci siano guerre minori sparse nel mondo), l'uomo ha incanalato i propri istinto nella tecnica, nel lavoro, nella produzione economica illimitata etc etc. Tutt'oggi è così. Figurati.
Il punto non è se gli uomini sono intrinsecamente aggressivi e violenti, lo sono (anche se, più in profondità, queste sono una conseguenza dell'innato istinto di competizione, etc.). Io e te lo siamo. Il punto è: se vogliamo sopravvivere e goderci la bellezza della vita moderna vivendo in maniera sana, pacifica e sostenibile, senza ripercorrere ciclicamente gli errori della storia, dove cavolo sfoghiamo/manifestiamo/tempriamo questi naturali istinti in maniera libera, così da "vivere nella società civile" appagati e soddisfatti?
So che è una questione spinosa, ma oggi non si può far finta di niente e accettare di farsi trascinare dalle onde della storia: un tempo crepava qualche esercito e a pochi km di distanza nessuno ne era toccato (figurarsi nelle altre parti del pianeta), oggi un esaltato pigia due pulsanti a caso e fa fuori mezzo pianeta. Forse se quell'esaltato avesse fatto X si sarebbe sentito ugualmente un uomo pienamente realizzato.
Ecco, qual è questa X ?
Messaggi di equilibrio?!
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Avete ragione, me l'ero risparmiato ma nel mio discorso erano sottintese più cose:
- "fine della storia" è ovviamente limitato nello spazio (riguarda solo i paesi avanzati dell'Occidente, e nemmeno tutto, visto che sacche di miseria sono presenti anche da noi) e nel tempo (i miti della tecnica e della produzione economica illimitata sono ancora dominanti, ci vorrà tempo prima che siano scalzati da un'economia eco-sostenibile)
- né è scontato (anzi molto improbabile, almeno per due secoli) che il mondo prosegua in questa direzione: una guerra mondiale col rischio nucleare, un collasso climatico, una diffusione di violenza e radicalismi ideologici in seno a tutte le società possono benissimo spostare indietro le lancette e far ripartire il "gioco" della storia a livello globale
- sottinteso, anche, il ruolo della donna: avendo un istinto più cooperativo e di cura, è sempre più centrale il suo ruolo in una società meno conflittuale e patriarcale, e sempre più pacifica e sostenibile e più "matriarcale".
Quello di cui parlo è un percorso logico, più che cronologico, della storia verso cui l'umanità "inesorabilmente" tende (con tutte le sue retromarce, come quelle che forse ci aspettano nei prossimi decenni), se si parte da uno sguardo lontano millenni: nell'ideale di un governo globale, di una cultura pacifista, di una produzione materiale ed un uso di risorse naturale perfettamente sostenibile, di una giustizia sociale efficace, etc... l'uomo, maschio, che ruolo ha? competizione, sfida, caccia, strategia, odissea, lotta, e il senso di realizzazione che deriva dall'esercitarli e temprarli, dove e come potranno liberamente manifestarsi, in un mondo dove la battaglia e il dominio sulle risorse siano stati "sterilizzati" ?
PS: non mi fraintendete, non sto facendo una lode ai "bei vecchi tempi" e alla società patriarcale, cerco solo di capire quale ruolo io e quelli come me - che credono in un mondo moderno, ma in pace con gli altri e con l'ambiente - possiamo avere, senza mortificare gli istinti e le tendenze maschili (che vorrebbe dire distorsione della nostra natura).
Inoltre, togliamo l'opzione "Conquista dello Spazio" per il momento: a parte la Luna e Marte, con la tecnologia odierna non credo possiamo spingerci lontano e, ad ogni modo, resterebbe un'avventura riservata a una percentuale insignificante di uomini, quantomeno per svariati secoli. -
Buonasera a tutti! Vi propongo un tema, caro per lo più a noi maschi; spero di iniziare una discussione proficua:
Da anni si dice che il sesso maschile stia diventando sempre più quello debole. Indagando il fenomeno, sono giunto alla seguente "teoria".
Uomini e donne, tanto nel mondo umano quanto in quello animale, coesistono in modo complementare, la natura ha fatto sì che le caratteristiche dell'uno si combinassero con quelle dell'altro per il bene della specie.
La competizione, la sfida, la caccia, l'ideazione strategica sono gli istinti dominanti del genere maschile, che trova la piena realizzazione della propria esistenza nell'esercitarli e temprarli.
E la storia è una continua manifestazione di questi istinti. E così inizia, nella preistoria, l'epopea dell'uomo, alla conquista della natura. Occupati gli spazi, la guerra è diventata il canale principale attraverso cui temprare lo spirito maschile. Questo, considerato accettabile fino alla prima metà del secolo scorso, dove la guerra è diventata più una questione di tecnica che di "virtù umane" e soprattutto è diventato chiaro il rischio di un annichilimento globale. E allora il canale alternativo è diventata l'economia, il progresso tecnologico, la produzione materiale, il pil, il denaro, che si carica di significati sempre più assoluti e diventa il campo in cui si sfoggiano e si temprano i propri istinti profondi, sotto il vestito della razionalità buona e giusta. Ma anche questo mondo è destinato a tramontare, forse non ora ma nel giro di un secolo sì: in un pianeta dalle risorse finite ed ecosistemi fragili, prendono sempre più piede approcci economici di tipo "circolare" e distribuito: energie e materiali rinnovabili,produzione illimitata sostituita da produzione sostenibile, etc
Insomma, la storia è stata tutta un continuo lottare ed espandersi nei vari campi disponibili fino alla saturazione ed alla consapevolezza che il gioco non vale più la candela, ma l'istinto maschile è forte e così si passa ad un altro campo dove lo stesso gioco si ripete. Solo che ora i campi disponibili della realtà in cui poter combattere "liberamente" per trovare la propria realizzazione sembrano davvero essersi esauriti. A meno di non voler tornare indietro con tutte le conseguenze che ne deriverebbero, il maschio del duemila è davvero in una crisi di senso della propria esistenza.
Canali di "sfogo" come la ricerca dell'eccesso fine a se stesso, lo sballo, le droghe, gli sport di massa, il radicalismo di certi stili di vita, sono risposte insufficienti a questo bisogno... o forse no.
Forse l'unica via d'uscita possibile, se vogliamo vivere nella modernità pacifica e con un uso di tecnologie, materiali ed energie sostenibili per il nostro limitato pianeta, sono gli sport estremi, individuali e collettivi, vecchi e nuovi, dove poter sfoggiare il proprio bisogno di rischiare e conquistare l' "assoluto".
Spero abbiate colto il senso del mio discorso. Mi preme parlarne, in quanto sto attualmente cercando di capire che direzione dare alla mia vita, perché l'energie e il coraggio di lottare per nuovi valori e un "nuovo mondo" sento di averle. E anche perché voglio stimolare voi, maschi e femmine, a interpretare i problemi di quest'epoca sotto una luce diversa, senza la pretesa di essere quella corretta. -
L'amore della vita, quello che finalmente non solo ti completa, ma distrugge tutte le tue vecchie certezze e ti mostra una nuova vista sul mondo. Un anno e mezzo fa, nel periodo più buio della mia vita - depressione profonda, derealizzazione, e senso di vuoto esistenziale allucinante - trovo la forza di provarci con lei. Io, verginello sfigato di 21 anni, lei, 17enne in gamba, socievole, studiosa, molto più esperta di me, di bei sentimenti. A 200 km di distanza. Non chiedetemi come sia stato possibile. Ancora ringrazio Dio, il destino o la teoria del caos, che m'ha dato quest'opportunità. Giorno dopo giorno nasce qualcosa di fantastico. Io, mente iper-razionale e col costante bisogno di controllo, io che credevo di saperla lunga sul mondo, ormai disilluso da tutto e misantropo, asociale e incapace in tutto, vengo giorno dopo giorno DISARMATO dal suo amore incondizionato, dalla sua sincera passione verso di me, dal suo interesse verso ogni lato del mio carattere. Faccio muro, come al solito, penso già che poi tutto questo finirà, che tutto questo non reggerà. E invece il muro cade mattone dopo mattone, inizio a farmi trascinare da questa corrente d'amore puro, trovo la forza di fare l'amore con lei, è tutto un crescendo di sentimenti nuovi, che fanno a cazzotti dentro di me col mio io di sempre. Allora valgo davvero? Allora quella cosa chiamata "amore" esiste davvero? Nei suoi occhi che brillano ogni volta che mi guarda, capisco che sono stato un c∙∙∙∙∙∙e per anni. Albè, n'a capit 'nu cazz!
Questo 31 agosto sono stato lasciato. E' finita la mia prima storia d'amore. Che per me è stata anche la mia ancora di salvezza da una fine bruttissima. La odio, voglio che soffra, che non sia più felice come lo è stato con me. Invece no, la amo ancora, e la amerò sempre, perché m'ha fatto sentire forte, amato, maschio, come nessuna donna nella mia vita. La odio perché ha lasciato che la nostra storia finisse senza che ci fosse una seconda possibilità di cambiare le cose, la odio perché ha deciso che tutto fosse finito nel giro di qualche giorno, dopo un anno e tre mesi. La amo, diamine, perché la mia maledetta corazza con lei non è servita a niente, è stata l'unica capace ad entrare nella mia anima e a toccarla e resuscitarla. Quando lei riposava sul mio petto, o totalmente abbracciata a me, quando facevamo sesso violento, e ci tenevamo per mano dopo aver fatto l'amore, quando svelavamo i nostri lati più imbarazzanti o le nostre emozioni verso l'altro, sentivo il sapore della vita entrarmi dentro, sentivo di esser vivo. Finalmente.
E mentre sono qui che cerco un senso al nostro addio, e cerco di rimanere lucido, mentre comincio a pensare che è meglio così e che questa è solo stata la mia prima esperienza e che è normale, per tutti, soffrire molto, che d'ora in avanti esperienze simili le vivrò ancora e ancora, ecco che sogno di tornare insieme a lei, ecco che rido di gioia al pensiero che prima o poi sarà nuovamente mia, che in fondo lei sia ancora solo confusa, che io e lei, e solo io e lei, siamo fatti per stare insieme, per sempre.
Beh, complimenti signor Amore, mi hai spiazzato... -
Ciao Sera, è appena una settimana che è finita la mia prima grande storia d'amore dopo un anno e tre mesi, e sono ancora all'inizio di un percorso di rinascita che non so quanto durerà, e per ora me la passo male. Ma leggendo un po' della tua situazione, voglio dirti come la penso. Mettere nero su bianco questa mia riflessione forse aiuta anche a fare chiarezza dentro di me. Viviamo situazioni diverse, ma entrambi dobbiamo superare il nostro passato e quindi...
1. ESORCIZZARE IL PASSATO. Mi rendo conto che il nostro passato non passa mai se non riusciamo in qualche modo ad esorcizzarlo. Nella dialettica tra l'io e l'oggetto (in questo caso tutto l'insieme di emozioni e ricordi col tuo ex), occorre un superamento, una sintesi che comprenda serenamente te, lui, e la vostra storia come parte del percorso che t'ha reso una persona nuova. Per farlo serve che tu faccia uno sforzo molto grande, e alcuni non ci riescono (come non ci riesco io ora), sforzo che è insieme fisico (vivere nuove esperienze, nuove abitudini, nuove passioni, osare cose che hai spesso voluto e mai sei riuscita a provare) e mentale (accettazione del passato come parte necessaria di quello che sei, progettazione del futuro in base alle tue risorse nel presente), sforzo da fare sempre e comunque insieme ad almeno un'altra persona, perché quando siamo soli i nostri fantasmi possono tornare anche se stiamo vivendo bei momenti, rovinando tutto.
2. PROTEGGERE IL PRESENTE. In questo percorso c'è una persona di cui non hai mai parlato ma che credo sia un buon pezzo di soluzione al problema: il tuo attuale ragazzo. Nel momento in cui il tuo ex torna e ti violenta verbalmente, in quel momento violenta la storia fra te e il tuo ragazzo. Il tuo ragazzo deve saperlo, il tuo ragazzo deve intervenire con forza nella situazione, e quindi dovrà essere lui a tracciare il confine che il tuo ex non puo' superare. Non aver paura che qualcuno possa farsi del male, tipo se finisce a scazzottata (il tuo ragazzo saprà valutare bene le sue mosse, devi fidarti)A noi maschi in fondo piace combattere, metaforicamente e letteralmente, per proteggere la propria donna, e lui si sentirà molto fiero e realizzato quando sa d'aver difeso la propria donna da un pericolo esterno, mentre tu sarai invasa dalla sensazione di aver trovato un uomo capace di darti sicurezza. Così, dovesse tornare il tuo ex, ti sentirai meno indifesa grazie all'uomo che è al tuo fianco.
Unendo le due cose: il tuo ragazzo deve, con le buone o con le cattive, respingere ogni attacco dell'ex. Tu avrai così la mente libera per nuove esperienze che faranno da catalizzatore per esorcizzare man mano il tuo passato e accettarlo con più serenità. Certe prese di coscienza, dopo aver fatto tante cose nuove, avvengono all'improvviso. Devi vivere esperienze mentali e fisiche nuove, meglio se proprio col tuo ragazzo, che - fidati - si sentirà molto appagato di avere una donna che vuole condividere con lui un percorso di sperimentazione di novità e crescita interiore. Sarete travolti entrambi da una sensazione di positività. Le gioie che costruirai insieme a lui allontaneranno i ricordi del passato. E questo significa ritrovare il gusto di costruire un futuro.
Do come presupposto che tu sia abbastanza presa dal tuo ragazzo (se non sei innamorata non è un dramma, credo che sia una cosa che in parte possiamo decidere di far succedere, se ci sforziamo di liberare la mente da idee logoranti e la rendiamo curiosa delle novità e capace di prendere, almeno in parte, le cose così come vengono), e che il tuo ragazzo voglia impegnarsi davvero con te.
Ciao Sera -
Anch'io sono stato lasciato, da una settimana. La mia prima grande storia d'amore. L'ho vissuta un po' tardi, a 21 anni ed è finita adesso che ne ho appena 23, dopo un anno e tre mesi.
Mi sto rendendo conto che se non stai bene con te stesso finisci per idealizzare troppo l'amore con una donna, perché vuoi che sia questa la soluzione ai tuoi problemi. Sarebbe sano invece che l'amore fosse una fonte comune in cui incontrarsi insieme per migliorarsi individualmente.
Boh, forse non centra con la tua situazione. Mi sentivo di dirlo.
Ciao -
L'esperienza...
Banalmente: il mondo è vario
Dubito che il tuo atteggiamento mentale sia cambiato principalmente per causa tua, grazie alla tua "forza di volontà" o chissa' cos'altro. Mi viene da pensare che tu non hai fatto praticamente niente, o meglio, pensi di aver fatto qualcosa con la tua mente ma in realta' quel qualcosa sarebbe capitato comunque. La parte che ho quotato sopra per me e' sbagliata, e il perche' si trova in quest'altra frase:
Quoted from "equilibrio?!"
In quel momento, mi sono sentito desiderato nonostante tutti i miei difetti. Sensazione mai provata fino ad allora.
Ecco perche' mi viene da pensare che tu in realta' non hai fatto nulla. Ha fatto tutto lei, anche indirettamente quello che pensi di aver fatto tu. E allora vorrei correggere la tua frase iniziale:
Vi racconto una storia - felice - della mia vita, che mi ha dimostrato come la botta di c∙∙o di trovare le persone o le situazioni giuste possa portare a risolvere in maniera molto naturale quei problemi che altrimenti non avremmo mai risolto.
Insomma, se sta ragazza ti avesse messo in dubbio, avesse iniziato ad allontanarsi, avesse iniziato a criticarti o addirittura prenderti per il c∙∙o, beh... voglio vedere dove sarebbe finito il tuo "atteggiamento mentale". Saresti stato qui a scrivere una storia molto diversa, con considerazioni molto diverse.Aspetta, hai frainteso un punto:
il cambio d'atteggiamento l'ho maturato dopo quella notte, insomma dopo che le ho parlato con franchezza e dopo che lei mi ha fatto capire di volermi ancora, non l'ho certamente deciso io di punto in bianco.
Tuttavia, se non avessi avuto il coraggio, quella notte, di dirle le cose con chiarezza, sarei tornato a casa con la frustrazione di aver fallito ancora e la convinzione che lei ormai non mi desiderasse più. Sapevo che lei mi voleva ancora, mi aveva sempre detto, ogni volta, che m'avrebbe aspettato. Ma io, con le mie pippe mentali, deformavo tutto. Quella notte ho avuto la dimostrazione che era solo una questione di testa. Tutto quello di buono che avevamo fatto in quei 3 mesi l'avevo messo in secondo piano. Ero meno sereno di quanto sarei dovuto essere.
Ovviamente, so benissimo che sto parlando di un caso molto specifico, e che il problema non era solo il sesso, ma tutta la mia persona. Problemi che ancora ho, ma almeno ho avuto la dimostrazione che certi problemi si risolvono solo tentando più volte, in maniera grossolana, sforzandosi di accettare tutti i fallimenti, avendo una pur vaga fiducia che prima o poi qualcosa di buono si può finalizzare. Per me, che lascio sempre le cose a metà, è stata una vittoria, perché è stata la prima volta nella mia vita che ho perseverato in un obiettivo nonostante tutto.
Certo, se poi una settimana dopo avessi fallito ancora, forse non starei qui a raccontare questa storia, invece ci sono riuscito, e in buona parte grazie a un atteggiamento maturato dopo quella notte
Che poi io sia stato fortunato a trovarne una così, è senz'altro verodire che abbia fatto tutto lei, è senz'altro falso. Abitiamo a 200 km di distanza, ha avuto un sacco di esperienze più di me, ha un sacco di ragazzi che le vanno dietro e che abitano a meno di 1 km da lei, ci vediamo una volta ogni 10 giorni e l'ho fatta aspettare 3 mesi prima di farlo. O lei è scema proprio, o io qualcosa di buono la so fare.
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Grazie ragazzi
Ciao pw81, in effetti trovarne una come la mia è stato difficile, diciamo 21 anni
In effetti sono state le mie ansie, insicurezze, autosvalutazioni e pippe mentali in questi anni a tenere la mia sessualitá in manette.
Il mio problema è stato questo, soprattutto una strana paura e ansia dell'atto di penetrazione, che immaginavo dolorosissimo (frenulo che si spacca, sangue, lacerazioni... non so dove ho assorbito queste convinzioni ma l'argomento è sempre stato tabú per me perció non ho mai chiesto né approfondito seriamente. Un po' d'educazione sessuale mi sarebbe servita xD)
Insomma il mio problema è stato solo questo, perché poi la libido c'è, tant'è che insieme a lei ci masturbavamo anche 3 volte al giorno
Credo che i nostri problemi siano diversi.
Io raramente accetto/offro consigli, ti dico solo che se avrai la fortuna di trovare una ragazza paziente e sensibile come la mia, il miglior modo per allentare la pressione psicologica che avverti è parlarle con sinceritá guardandola negli occhi, apprezzerà e si sentirà comunque desiderata. Non devi dirgli tutto, giusto che è un periodo un po' cosí.
In bocca al lupo amico! -
Ciao a tutti
Vi racconto una storia - felice - della mia vita, che mi ha dimostrato come un atteggiamento mentale sbagliato porta ad ingigantire a dismisura problemi che sono in realtà più semplici di quanto si vuol credere.
E' da Aprile che non scrivo sul forum, e l'ultimo post l'ho lasciato proprio in questa sezione, nel thread Domani la incontro. Non me la passavo bene, non riuscivo a fare l'amore con la mia ragazza, ero preso da ansie, paure e soprattutto senso di impotenza e di inferiorità. Avevo ormai programmato di prendere il viagra, e avevo paura che neanche questa soluzione mi sarebbe stata d'aiuto. Ero nel panico, dubitavo della mia virilità, crescevano i primi dubbi sull'essere o meno attratto da lei, e dalle donne in generale. Ogni accenno sul tema dell'omosessualità che veniva fuori da discussioni con amici, dalla tv, dai libri, graffiava il mio orgoglio, e seminava ancora più dubbi.
Ho portato questo peso mentale fino a due settimane fa, infatti ogni volta che eravamo sul punto di farlo (lei l'ha voluto fare fin dal primo aprile), io ero in preda al panico e facevo cilecca.
Questo cambio di atteggiamento avvenne dopo l'ennesima cilecca, la notte tra il 23 e il 24 giugno. Eravamo a letto, la presi, l'abbracciai, ci guardammo negli occhi, e decisi di confessarle buona parte dei miei dubbi, paure e pesi che mi portavo appresso. Non le dissi che non avevo mai fatto l'amore, né che dubitavo della mia virilità, ma le dissi che era un brutto momento: il brutto rapporto coi miei, l'università che non andava, la litigata col mio amico (che mi prendeva in giro proprio su questo fatto: ho troncato l'amicizia, o quello che era rimasto) e l'insicurezza che mi aveva dato la mia pseudo-ex ragazza (con cui manco combinavamo nulla). Sentii un peso scivolarmi addosso. Nonostante quello che le avevo detto, lei era contenta perché c'era comunicazione. In quel momento, mi sono sentito desiderato nonostante tutti i miei difetti. Sensazione mai provata fino ad allora.
Allora, tornato a casa, forte di questa consapevolezza, maturai un diverso atteggiamento mentale di fronte a questo problema: "Non riesci a fare l'amore? Sti c∙∙∙i. Lei ti vuole, ti ha aspettato già 5 volte. Quindi la prossima volta provaci, senza troppi pensieri. Se fai cilecca, riprovaci ancora. Lei potrà essere insoddisfatta, ma finché resta con te, di cosa hai paura? Anzi, meglio così: non ti ha scelto solo per il sesso, c'è qualcosa in più tra voi due. Perciò, addio stupide paure"
Così, quando lei scese giù da me il 30 Giugno (avrebbe dormito da me, per la prima volta), avevo un atteggiamento mentale diverso, più allegro, più sereno. La portai, insieme a un'altra coppia, a divertirci in un locale, poi in un parco comunale e poi a casa mia. Qui, sul divano della taverna, senza troppa pianificazione e stratagemmi vari, glielo misi dentro. Non lo sentivo duro, né capivo fin dove era penetrato. Era strano, come se non lo sentivo più! Non importava, nessuna ansia. Anzi, provavo una certa sorpresa e curiosità. Spinsi. Una, due, più volte: era bello, pure troppo, visto che stavo per arrivare dopo 30 secondipoi lo rimisi dentro, altri 30 secondi, e arrivai (fuori).
Bello, bello davveropoi nelle ore successive non ci riuscii di nuovo, e nemmeno la mattina successiva. Ma niente paura. Ci avrei riprovato la notte. Stavolta da lei. Avevo una certa ansia, ma senza troppi pensieri, mi buttai. Mi aiutai con la mano, la rimasi lì per un po' finché non ero sicuro che fosse entrato. Lo facemmo per 5 minuti, poi mi tolsi. Acquistavo sempre più sicurezza, ma avevo bisogno che lei fosse pienamente soddisfatta per essere totalmente sicuro di me. La mattina successiva, dopo svegli, ricominciammo. Stavolta, un'ora e mezza di sesso continuo, 6 posizioni, io e lei che godevamo e non riuscivamo a staccarci. Ieri scende a sorpresa da me! Ancora una volta, SESSO!
In questi giorni, sesso dopo sesso, tutto il castello di pippe mentali che ho costruito negli ultimi tre mesi è crollato, tutta la frustrazione di esser rimasto vergine fino a 21 anni è svanita. Davvero il sesso è così semplice? Davvero è così bello? Ora posso rispondere... sì, c∙∙∙o, SI' !!! Ora ho una maledetta voglia di far sesso con la mia ragazza, di passare ore a scoparla, di provare le posizioni e i posti più strani, di arrivare al godimento più profondo e ricominciare, fino allo sfinimento.
Se solo penso a come stavo messo fino a un mese fa, non mi sembrano vere le sensazioni che provo adesso. Sento più fiducia, più autostima, mi sento molto più vivo. Ho la fortuna d'avere una ragazza molto, molto paziente, sensibile, affettuosa e aperta a tutto, nonostante abbia alle spalle molte più esperienze di me e tante ore di sesso. Ora che mi sono sbloccato, va premiata. Il 14 luglio scenderà da me, e saremo soli per una settimana: sarà l'Apocalisse.
PS: voglio ringraziarvi. Anche le vostre risposte m'hanno fatto capire che spesso le situazioni non sono così problematiche come si pensa. In particolare, ringrazio l'utente Dr. Faust: a febbraio scrissi che avevo bisogno di trovare una ragazza. Lui mi disse che sarebbe dovuta essere, da quel momento in poi, la mia priorità, anche a costo di sacrificare altro. Non so perché, quel messaggio m'è rimasto, e ha in parte contribuito a farmi perseverare nel rapporto con la mia ragazza. Ora questo rapporto, dopo tanti alti (nuove esperienze sessuali e sentimentali, atteggiamenti meno sociofobici, riscoperta di lati positivi del mio carattere) e tantissimi bassi (solo psicologici e solo nella mia testa), ha superato la fase d'incertezza ed è in un nuovo livello, più solido, e mi sento sempre più pronto per costruire e condividere di più con lei -
Parto da casa verso le 8.30
Arrivo da lei alle 12.50. Mi viene a prendere con la cugina alla stazione. Giunti a casa, siamo da soli, mangiamo e subito dopo saliamo su, 5 minuti e i vestiti son via. Lei vuol far l'amore, io no. Non sono pronto, non l'ho mai fatto e la cosa in parte mi mette un po' di disagio.
Dopo arriva la cugina, allora andiamo tutti e tre fuori, a goderci il sole e il cruciverba xD scattiamo qualche foto e poi torniamo dentro.
Inserisco il cd di cremonini. Un'ora intera a baciarci, nota dopo nota, a ritmo, abbracciati e danzanti. Una dolcezza profondissima, lei resta incantata, io mi godo i suoi baci.
Ceniamo, ci mangiamo le fragole, e mi mangio il suo viso con la panna
Si fa mezzanotte, lei s'impigiama e io m'intuto (licenza d'autore...), ci buttiamo sul letto dei suoi (grande 4/5 della stanza) e, qui, come due bambini giochiamo col nostro corpo, l'eccitazione sale, una mano va lí, un'altra di qua, e... vabbé.
Si crea un'atmosfera magica, non riusciamo a non stare abbracciati. Verso le 3 ritorna l'eccitazione, sembra andare tutto okay, ma neanche stavolta lo facciamo. La cosa un po' mi secca, ma abbracciandoci nudi l'un l'altro rientriamo in simbiosi e c'addormentiamo. Ci svegliamo alle 6, passiamo un'ora, forse due a baciarci, a cercarci, senza dirci nulla. É davvero bello stare con lei. Vuole far la docvia con me, ottima ideapurtroppo o per fortuna, non riusciamo a scendere dal letto! Stiamo troppo bene, e cosí fino alle 11.30 restiamo tra le coperte. Lei mi porta la colazione. Dopo ricominciamo a giocare, le faccio un giochino con lei bendata e la panna un po' ovunque
Finalmente scendiamo dal letto, preparo la borsa e col nonno mi accompagna in stazione.
Alle 12.44 ci salutiamo. Altri 6 minuti e sarebbero state 24 h esatte
Okay, la giornata è stata complessivamente bella, ma da quel giorno non ho passato un bel periodo. Insomma, non capisco perché io non riesca a farmi coinvolgere da una situazione cosí bella. Insomma, forse è che sto vivendo situazioni troppo nuove, in cui mi sento un po' a disagio, e forse perché non me la sto passando molto bene in famiglia, né con lo studio. Insomma, lei è la persona giusta nel momento sbagliato. Ma non voglio perderla. É proprio per mezzo suo che sono costretto a cambiare, a prendermi finalmente le mie responsabilitá. Ce la faró a superare i fantasmi del passato, riacquistare una mia identitá e viverla serenamente insieme a lei?
Oggi la reincontro, avró qualche risposta.