ti capisco bene sai,io vivo in thailandia,pero' me la cavo con la lingua locale e piuttosto che l'inglese preferisco il thai,pero' non e' mai come l'italiano.Scusa se ti chiedo una cosa,ma sei sposato con una locale?Se si perche' non ci vai con lei ?comunque la mia esperienza ti raqcconta che da 7 mesi soffro di ansia generalizzata,2 solo attacchi di panico 7 mesi fa,poi buio per 2 mesi a cercare dai dottori cosa mi stesse capitando.............a fine aprile il cardiologo mi consiglia uno psicoterapeuta-psichiatra,cominciamo la psicoterapia cognitivo-compotamentale...
Ciao! Beh, in Thailandia sicuramente avresti avuto problemi a contattare uno specialista in Italia vuoi anche per problemi di fuso orario Ma ho letto che te la stai cavando bene. Ne sono lieto. Non mollare, mi raccomando, perche' l'infame purtroppo non e' molto propenso a mollarci ed e' sempre pronto a colpire alle spalle. Ma questo forse lo sai.
Per quel che mi riguarda, vivo - sicuramente sbagliando - i miei problemi cercando di coinvolgere meno possibile le persone che mi sono vicine. Solo nello stretto necessario e dunque in eventuali momenti, ingestibili.
Mi e' successo, per fortuna, solo una volta. E recentemente. Quando ero tornato in Italia a giugno, improvvisamente ed inspiegabilmente (forse accelerata dal caldo torrido di quei giorni), ho avuto una brutta ricaduta con ripetuti attacchi di panico, ansia, tremori, nausea, diarrea etc... tutto il repertorio giä visto. Solo con lo svantaggio di essere una ricaduta, e dunque associata ad una forte demoralizzazione. Sono stato a letto tre giorni, senza mangiare, con il condizionatore acceso, come uno zombie. Durante la notte, incubi e pensieri di farla finita. Nello stesso tempo mi sentivo male perche' l'essere in vacanza, accompagnati dalla fidanzata, i miei genitori preoccupatissimi, e sentirsi male non e' il massimo. Inoltre chi non ha sofferto, chi non ha provato cosa si prova nei "periodacci", non puo' capire.
Dopodiche' una mattina ho deciso di farmi accompagnare al Pronto Soccorso dell´ospedale. In quel momento ho iniziato a risalire la china. Mi hanno fatto una bella flebo con Valium, seduto su una lettiga accanto a gente con un braccio maciullato, quello con le coliche renali, altri monchi e storpi. Vedendo tanta bella gioventu', ho cominciato a sorridere dicendo che ero il meno sgangherato... un sorriso e la vita riparte.
Io avevo chiesto addirittura il ricovero. Ma il dottorino dell'ospedale mi ha detto chiaramente: "Senti Marco, io con i matti nel reparto non ti ci tengo. Al massimo se c'e' posto, per tranquillizzarti, ti mettiamo una notte in medicina generale. Intanto finisci la flebo, poi aumenta il Sereupin immediatamente ad una compressa al giorno e ti prendi tre volte al giorno le gocce di EN". Rassicurato, preso e reimpacchettato a casa.
Beh, il giorno dopo, seppur con sforzo, sono riuscito a "ripartire" andando alle Cinque Terre (giornata molto bella) e rilassandomi con una lunga passeggiata sulla Via dell´Amore. Foto con la fidanzata etc. Lei contentissima, io pure anche se con la mente impegnata su un punto: sanare il problema.
Morale sono tornato a casa, in Estonia, ripreso il lavoro (tanto), ripreso tutti i ritmi, ma la situazione si e' stabilizzata. Morale sono rimasti i soliti sintomi mai scomparsi definitivamente in sei anni, a fasi alterne: spossatezza, ansia etc.
Ecco dunque il mio topic ed infine la decisione di provare un nuovo medicinale SSRI, lo Zoloft. Una volta mi dette fastidio ma adesso sono consapevole che tutti i disturbi passano in 20gg al massimo. E dunque vale la pena rischiare.
Infine la tua domanda: non voglio coinvolgere la mia fidanzata in queste cose o il meno possibile. Conosce dei miei attacchi di panico. Ma lei e' in questo momento incinta e dunque deve pensare a nostro figlio e non alle "debolezze" di un italiano che ha oramai 35 anni.
Saluti. Marco