ll rapporto con la madre quanto può condizionare la vita?

  • A quasi qurant'anni cerco ancora mia madre. Non che sia stata orfana, ma mia madre non l'ho mai sentita come tale. Sono nata immediatamente dopo mia sorella ...troppo presto e non mi voleva. Credo di essermi portata dentro sempre questa percezione,oltre alla sua mancanza totale di accoglienza vera,tenerezza ,calore, amore..insomma non so cosa significhi sentirsi una figlia desiderata. La sua ansia,il rapporto conflittuale con mio padre,la mancanza di comunicazione,mi hanno letteralmente fatta scappare da casa a poco più di vent'anni,con il disperato bisogno di amore e famiglia che non riuscivo a colmare.
    Mi sono sposata ,ho avuto un figlio,mi sono divorziata,e poi ......altre relazioni sentimentali fallimentari.Da qualche mese il destino mi ha riportata a casa dei miei dove non sarei mai voluta tornare.Non è cambiato nulla , tutto è sempre immutato anche in peggio, quando ho avuto bisogno di lei non c'è mai stata , oggi meno che mai.
    Mi sono sempre sentirta mancare il terreno sotto i piedi.

    qualcuno può aiutarmi a capire?

  • Dici di non essere stata desiderata... che sei arrivata per caso, ma è questa la motivazione per la quale tua madre non si è comportata da madre?
    Cioè... con tua sorella si è comportata in maniera diversa?

  • Sono arrivata per caso e sbaglio , al posto del figlio maschio tanto atteso che poi è nato 5 anni dopo. Mia madre racconta sempre (poteva risparmiarselo)di mio padre che alla notizia della mia nascita: rispose "un' altra femmina!" imbracciò il fucile e se andò a caccia. Il comportamento di mia madre con mia sorella non è stato poi tanto diverso.Io tutto sommato sono stata più ribelle rispetto a lei, ma "ho bruciato le tappe",vivendo esperienze pobabilmente più grandi di me, sono cresciuta troppo in fretta saltando alcune tappe importanti.Forse per questo oggi emerge in modo preponderante la "bambina che è in me" che vorrebbe ancora essere abbracciata,protetta, consolata,amata....perchè non ho mai potuto farlo a suo tempo.
    Ed è questo che distrugge anche i miei rapporti sentimentali con un uomo?

  • Sai, io credo poco conti il fatto di non essere stata cercata e che, quindi tu sia arrivata per caso... ed anche poco conta il fatto che tuo padre volesse un maschietto.
    Anche perchè, come tu stessa hai scritto, il rapporto di tua madre e tua sorella non è stato poi tanto diverso.

    Anche mia mamma non mi ha cercata... aveva mia sorella da 4 anni e, probabilmente non voleva altri figli.
    Ma sono arrivata... inizialmente non era contenta... mio padre invece si... anche se forse perchè sperava arrivasse il maschio. Invece sono arrivata io!!!
    Però, nonostanta questo, non posso dire che mia mamma abbia voluto più bene a mia sorella, che a me...

    Ed anche tu non affermi questo...

    Quindi, forse devi concentrarti, più che altro sul rapporto che avete avuto... un rapporto che, però, lei ha avuto anche con tua sorella.
    Forse, non era capace di fare la mamma... forse non era nella sua indole.
    Sicuramente tutto questo si ripercuote sulla tua vita di donna adulta... perchè ti è mancato qualcosa nella tua vita di bambina e di adolescente.

    Però io credo che tu debba andare avanti con la tua vita e cercare di crescere interiormente... per te stessa... per non fare, magari, gli stessi errori che ha commesso tua madre.
    Penso che potrebbe esserti utile uno psicologo, per scavare a fondo dentro di te e capire i meccanismi che scattano in te e che ti portano a distruggere i tuoi rapporti con gli uomini.
    Sarà un lavoro lungo, probabilmente, ma che potrebbe aiutarti a lasciarti alle spalle tutto quello che ti ha fatto male e riuscire a trovare la tua sicurezza interiore...

  • Cara ligea,
    prima di tutto piacere di conoscerti e benvenuta!
    Sai, non sono psicologa, ma ho sperimentato su me stessa che il rapporto con la propria madre può condizionare tutta una vita, ecccome! Anch'io posso affermare, con più o meno serenità, di non essere stata amata davvero da mia madre, o meglio, di essere stata molto trascurata e poco apprezzata; la mia è sempre stata una corsa per cercere di compiacerla, ma sempre con scarsi risultati, perchè lei era una madre distratta, molto perbenista e moralista, poco attenta e materna. Tutto ciò mi ha portato a crescere molto in fretta, a rendermi molto presto autonoma sotto tanti punti di vista, ma porto dentro di me ancora tanta sofferenza. Oggi, a 44 anni, madre di tre figli, realizzata nel campo lavorativo, con un marito che mi ama e mi rispetta, non faccio altro che desiderare, infantilmente, un'altra madre, più premurosa, materna, attenta alle mie esigenze affettive. Mia madre, purtoppo, è venuta a mancare poco più di un anno fa e sento enormemente la sua mancanza perchè io l'ho amata, solo che la sofferenza che provo è dettata più dal fatto che ormai mi devo rassegnare ad essere stata una figlia non amata...eccco ...la rassegnazione...è proprio quello che non riesco a fare...rassegnarmi e pensare che comunque la vita mi ha compensata in altri modi.
    Ho voluto portarti la mia esperienza per dirti che ti capisco e, anche se ognuno ha la sua storia diversa da quelle degli altri, anch'io ho avuto difficoltà nel relazionarmi con gli altri..poi si matura...e le cose si aggiustano da sole!
    Ciao e a presto
    Fanny

    Così è se vi pare...

  • Grazie Deny77,quando parli di cercare le ragioni nella mancanza di rapporto .
    Mia madre è stata una madre che a sua volta non ha avuto un buon rapporto con sua madre. Ha sempre avuto un rapporto conflittuale con i suoi fratelli ,in particolare la sorella femmina con la quale si è sempre confrontata e sentita inferiore sia per percorsi di studi che per tenore di vita. IL volersi mettere "alla pari "credo l'abbia costretta a crearsi un' immagine esteriore che non ha nessuna corrispondenza con quella interiore, all'eterna ricerca di riconoscimento, affermazione, potere. Oltre ad una grande immaturità ed incoerenza e confusione di ruoli.
    Un rapporto conflittuale con mio padre da sempre, che ha messo sempre in cattiva luce ed in subordine, e che noi figli abbiamo subito.
    Quindi una madre che ce l'ha con il mondo intero e si lamenta di tutto e di tutti che rapporto può avere con i figli?............................
    cosa può dare?
    Mia madre ha sofferto di ansia e depressione a fasi alterne ,e negli anni più delicati della mia adolescenza "non c'è stata".
    Un' atmosfera in cui ti assicuro pensare e crescere era proprio difficile.
    Da qui il mio sbandamento negli studi, mio fratello parte a 17 anni per l'estero legandosi ad una donna più grande di lui da cui in questo periodo si sta separando...,mia sorella pur lavorando da anni ha studiato psicologia..oggi ha due figlie e non è riuscita ancora a dare la sua tesi.... due casualità?
    Non sono stata una figlia facile solo ed esclusivamente per la mia ipersensibilità.Ma non credo che sia una colpa.
    Dopo uno sbandamento alle scuole superiori,non certo perchè non mi piacesse studiare,dopo aver conseguito la maturità ed il V anno di pianoforte al conservatorio di musica conosco il padre di mio figlio e mi faccio coinvolgere a tal punto da abbandonare la mia strada.
    Desideravo la mia famiglia.... mi immergo nella sua vita ma troppo giovane per riuscire a tenere il timone della barca.
    Resto in attesa di mio figlio,non programmato ma assolutamente desiderato,e ci sposiamo.
    Sono sommersa e coinvolta in pieno , senza alcun riconoscimento ,dalle sue problematiche lavorative, grandi progetti di vita e lavoro poi rivelatisi nel tempo fallimentari,le cui conseguenze continuo a pagare oggi.
    Ricordo però con grande tenerezza mia suocera, mi "ubriacava" d' amore , la sua generosità a volte imbarazzante...
    Non avevo i mezzi per capirlo allora ,ma a distanza di tempo ho capito che lei mi ha voluta bene più del figlio oltre ad essere "la madre" che forse sentivo per la prima volta.
    Quando io ed il figlio ci siam separati e vivevamo distanti mi chiamava ogni giorno...
    E sono sicura che pochi anni fa in un momento drammatico della mia vita in cui mi sono ritrovata SOLA e senza via di scampo è stata lei da lassù a "darmi una mano" per uscirne .
    Questa è una parte della mia vita..............................
    Poi mi sono rimessa in piedi dopo migliaia di difficoltà conseguenti alla separazione ed ho vissuto un periodo felice e sereno durato sette anni con un uomo a cui ho voluto molto bene ,con cui ho sentito per la prima volta di vivere la "mia famiglia".
    Con lui sono cresciuta ,ho ripreso gli studi recuperando un pezzo della mia vita che mi era stato negato e a cui tenevo tanto ,abbiamo cresciuto mio figlio insieme nella condivisione di valori, tanta serenità, amore,rispetto, solidarietà, dolcezza, comprensione,ho cercato assolutamente di non essere come lei dedicandomi anima e corpo.
    Poi è finita.....anni di solitudine......
    Mia madre non mi ha fatto una telefonata, e non è mai venuta a casa.La vicina di casa mi chiedeva:ma tu ce l'hai dei genitori?
    Mia madre non è venuta il giorno della mia tesi di laurea.
    E preferisco non raccontare quello che sono costretta a subire oggi sotto il suo tetto..... cose che una vera madre non direbbe mai ad una figlia.
    Hai ragione Deny in fondo non ho mai avuto nessun rapporto con mia madre, non perchè non avessi voluto ma perchè non era possibile. E ho grandi dubbi che possa essere possibile ora.
    Io non desideravo una madre "piu presente affettuosa e premurosa" ma una madre e basta.
    Mia madre non sta bene, oggi lo so,la mia comprensione non riempie quel vuoto e mi dispiace non provare per lei quell'affetto che continuo a cercare disperatamente "altrove".
    Io devo star bene per evitare che anche mio figlio subisca,e creare le condizioni per andar via il prima possibile.
    parlarne con uno specialista potrebbe aiutarmi........?oggi faccio una gran fatica a trovare una soluzione e ad affidarmi a qualcuno.

  • Il rapporto con la madre (con i genitori in genere) ci fornisce una sorta di "idea" con cui poi andremo ad affrontare tutti i rapporti affettivi importanti della nostra vita...quindi per rispondere alla tua domanda iniziale sì, il rapporto con la madre può condizionare anche quello con un uomo.
    Attenzione però: questo non significa che se il nostro non è o non è stato un rapporto soddisfacente ci porteremo dietro necessariamente per tutta la vita questo disagio...si può valutare e se ne può venire fuori, ma è necessario l'aiuto di una persona competente, cioè uno specialista (psicoterapeuta ecc) che ci aiuti a rivedere in un certo modo quanto accaduto, a trovare strategie per il presente e così via.
    Non ti scoraggiare, questa esperienza ti sarà utile per crescere e per conoscerti...nonché per stare bene.

    Viviamo in un mondo in cui l'uomo è l'abito che indossa. Meno c'è l'uomo, più è necessario l'abito.

  • cara ligea non sai come ti capisco....anch'io come te non sono stata desiderata e x tutta la vita ho sentito che mia madre non mi voleva. Avrei tanto voluto una di quelle madri dolci, premurose,che ti coccolano e invece tutto questo lei lo ha dato e continua a darlo solo a mio fratello.Mi cerca solamente quando ha bisogno di me o per faccende che riguardano la casa o perchè sta depressa.
    Proprio stamattina abbiamo avuto l'ennesimo scontro e quello che più mi fa arrabbiare è il fatto che lei anteponga le sue esigenze a quelle dei suoi figli.Ma in realtà mia madre è così xkè da piccola ha avuto una vita familiare molto dura ed esperienze che l'hanno segnata x sempre.Ora quando mi fermo a pensare ho paura di diventare come lei e di fare i suoi stessi errori.
    Ti capusco anche quando scrivi che ci sono cose che una madre non dovrebbe mai dire alla figlia e la mia me ne ha dette davvero tante forse troppe per poterla perdonare.
    Non vorrei dirlo ma ci sono dei momenti (e sono molti ultimamente!) in cui odio mia madra,so che è tremendo questo ma è quello che provo in alcune situazioni in cui mi sale una rabbia talmente forte che non mi riconosco.

    Il vero amore è quando il cuore e la mente dicono la stessa cosa!

  • Caro o cara lavitaèbella,
    questo è un argomento che mi tocca molto, infatti sono già intervenuta su questo topic manifestando anch'io a Ligea la mia comprensione, avendo vissuto un'esperienza analoga per quanto riguarda il rapporto con la propria madre. Oggi mia madre non c'è più, ma quando era ancora in vita e comunque anche adesso, se riesco un pò a riconciliarmi spiritualmente con lei, è giustificandola: lei aveva avuto un'infanzia decisamente peggiore della mia, aveva perso entrambi i genitori quando era ancora molto piccola e, sballottata da una zia ad una nonna e viceversa, non è mai stata amata. Sia per questo che, non essendosi sentita mai figlia, non sia stata in grado di essere davvero madre. Ho sempre cercato di lottare in modo che questa carenza non divenisse ereditaria e posso dire, senza alcuna presunzione anche perchè un giorno saranno i miei figli a valutare, che comunque amo profondamente i miei figli e la maternità per me, che comunque sono realizzata nel lavoro e come donna, è la cosa più importante della mia vita. Però ho anche cercato di non commettere l'errore di voler dare a tutti i costi ai miei figli ciò che non ho avuto io: mi sono sempre fatta semplicemente guidare dall'istinto materno che per fortuna è innato in me, mettendomi comunque spesso in discussione perchè in ogni caso ho sempre paura di sbagliare.
    Ciao
    Fanny

    Così è se vi pare...

  • Io penso ci sia una vocazione alla maternità e alla paternità, non è niente di eccezzionale la maggior parte l'ha istintivamente. Proprio perchè "la maggior parte", rimane una parte che non sente questo istinto. Ci sono persone dello spettacolo che non sono diventati genitori e nelle interviste rispondono in genere che hanno troppo passione per il lavoro, altri interessi che non avrebbero permesso loro di svolgere il compito genitoriale seriamente, a parer mio perchè non sentito e hanno scelto una strada diversa.
    Però una volta il destino della maggior parte delle donne era comunque segnato, sposarsi e fare figli.
    Forse non era la strada di tua madre visto che vi siete trovati male in tre! Forse aveva problemi di depressione, ansia, come dici tu, ma 40anni fa, come anche 20 o 30 non c'erano le cure che ci sono oggi. La medicina in questo campo ha fatto passi da gigante, oggi noi (noi perchè io soffro di depressione e ansia), abbiamo la possibilità di accedere a medicinali, supporti terapeutici, che hanno consentito a persone come me, ad esempio, di vivere in mezzo alla gente. Non dico di non soffrire, perchè ogni ricaduta è una sofferenza grande, ma di potermi riprendere e condurre una vita, non dico normale ma accettabile.
    Lei non ha mai risolto i propri problemi e li ha riversati su di voi come figli. Lei avrebbe bisogno di un terapeuta, ma molte volte queste persone pensano di stare bene e che tutti gli altri sono degli imbecilli.
    Perchè non rivaluti la figura paterna? Forse tuo padre ti può dare l'affetto che ti manca, prova a fare il primo passo, forse starai meglio. Non dare troppa importanza al fatto che voleva un maschio, tutti una volta, dopo la femmina cercavano un maschio che portasse avanti il cognome, erano di quelle delusioni momentanee che non significavano niente per il rapporto successivo. Infatti, tui dici che per tuo fratello non è andata meglio.
    Ora che sei grande, cerca di guardarla come una persona che si è rovinata la vita, in fondo è stata male, infelice, non si rende conto di cosa ha fatto e , io penso non capirà mai. Tu inizia ad allontanare il rancore se puoi, per vivere più serenamente, cerca di allontanare la rabbia, guardala con un po' più di distacco, come chi ti ha fatto del male, ma il male più grande lo ha fatto a sé stessa.
    ciao

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