se il capo fa "giochini psicologici"

Ciao Ragazzi.
E' tanto tempo che non scrivo.
sono piu' arrabbiata che mai, ma è un'arrabbiatura "fredda", non del tipo che picchieresti qualcuno, ma forse la motivazione a trovare una soluzione.
Insomma, chissà se vi ricordate di me, se non è cosi' non importa, comunque vi dico brevemente.
Io insegno, purtroppo ancora in una scuola privata, in attesa di incarico pubblico. Nelle scuole private ci sono tanti problemi; i genitori sono "clienti", il funzionamento è "aziendale", spesso i principi sono messi in secondo piano rispetto al profitto (non si puo' bocciare,significa perdere una retta).
Insomma, noi dipendenti, siamo trattati abbastanza male, ma io ho bisogno di lavorare per il punteggio (non so se avete mai sentito le storie di insegnanti precari che risalgono faticosamente le graduatorie...), e quindi resisto, cercando di rimanere me stessa e non far influenzare il mio metodo di insegnamento da questa mentalità.
Insomma, come sempre accade ho trovato difficoltà con ragazzini particolarmente strafottenti e bulli, che arrivavano a minacciarmi di denuncia perchè li sgridavo (li sgridavo per motivi standard: compiti non fatti, confusione in classe, ecc); spalleggiati da genitori che sono arrivati a dirmi che si sarebbero rivolti ad avvocati ecc. Vi premetto che il mio problema è soprattutto il preside, di cui parlero' tra poco, venendo al punto.
Insomma sottoposta a queste minacce continue (con conseguente clima di disagio fortissimo per me che già soffrivo di ansia forte, al punto che chissà quante volte ho creduto di avere malattie mortali, ecc), a volte ho perso la calma (anche se non è che ho fatto chissà che: si tratta sempre di parole).
Ecco quindi cos'e' accaduto. Il preside (un uomo falso e opportunista) quando mi "sgrida" per i problemi col ragazzino bullo, tira sempre fuori qualche episodio con qualche ragazzino di qualche altra classe, al quale magari ho fatto una battuta scherzosa, come a sottolineare che mi tiene d'occhio, che sa tutto quello che faccio, e umiliarmi. Questa "tecnica" di umiliazione (possibilmente davanti ad altri colleghi o al vicepreside, anche lui un bugiardo opportunista come pochi) l'ha ripetuta piu' volte, anche tirando in ballo episodi di nessuna importanza (so che la ragazzina in questione non si era offesa, con me ha ottimi voti e ci vado d'accordo, quindi perchè accusarmi di averle detto una battuta?? forse in realtà si era offesa, o il preside stava girando la frittata per farmi paura, perchè una terza persona ha raccontato che scherzo in classe?ma sono scherzi innocui, io vado d'accordo coi ragazzi...) Insomma quando fa questi giochini io mi ritrovo, ovviamente nella paranoia: chi è che ha raccontato che quella volta ho detto "scemo" a tizio o "secchione" a caio, e perchè lo ha fatto? E poi quando ci ho riflettuto freddamente mi sono resa conto che è una tecnica per umiliarmi e farmi lavorare di piu' per farmi perdonare da lui.
Ma dove l'ha imparata questa tecnica? su un libro? a un corso di manager? come posso difendermi? voi cosa ne pensate?
fatemi sapere, ciao