I suoi genitori e il sostegno che non c'è

  • Lei ha 30 anni, io 36. Da poco ci siamo trasferiti al nord per lavoro.

    Io ho già un impiego a tempo indeterminato, con uno stipendio da operaio normale.

    Lei non ha vissuto una buona relazione con i suoi genitori e, per vari motivi, fin da piccola è cresciuta con la nonna. Attualmente lavora come supplente a scuola, ma al momento percepisce la NASpI.

    Non ha molti risparmi sul conto corrente. Dividiamo le spese per la casa in affitto, le utenze e il cibo, ma lei riesce a malapena a coprire la sua parte.

    I suoi genitori hanno un'altra casa in affitto e sua madre le manda ogni mese circa 400 euro. Lei avrebbe voluto iscriversi all'università privata, ma non può permetterselo perché le rette sono molto costose.

    Eppure i suoi stanno bene: guadagnano abbastanza e sono entrambi dirigenti.

    Possibile che non la aiutino almeno a pagare le tasse universitarie?

    Grazie.

  • Se mi posso permettere... Siete due persone adulte... Secondo me i genitori di lei fanno già abbastanza dandole 400 euro al mese. Magari se lei chiedesse contribuirebbero anche per l'università privata, ma non sarebbe meglio evitare? Non potrebbe iscriversi a un'università pubblica? Vi siete informati su eventuali borse di studio o agevolazioni per studenti lavoratori, tanto più che lei è dipendente pubblica/disoccupata in questo momento? Più chiedete ai genitori più perdete il vostro status di adulti autonomi e poi vi tocca sottostare ai loro ricatti morali (vedi thread sulle vacanze).

  • Ciao Polimori, concordo con zizifo: anche se una famiglia è benestante, secondo me non è nemmeno tenuta ad aiutare economicamente i figli, laddove non ci siano delle problematiche che impediscano di svolgere un qualsiasi lavoro. L'aiuto che riceve mi sembra già una buona base che potrebbe aggiungersi ad un eventuale lavoro part-time.

    Avrebbe poi così tempo e soldi per frequentare l'università, naturalmente le converrebbe frequentare una pubblica.

  • Considera che lei è ampiamente adulta, lavora e convive, per cui mi sembra anche normale che i suoi non la aiutino economicamente (anzi, loro danno già una non piccola quota mensile).

    Probabilmente, se benestanti, le darebbero una mano per eventuali progetti di vita importanti (titolo di studio, inizio di una nuova attività etc), ma lei dovrebbe chiederlo esplicitamente. Nel caso di questa specifica università, evidentemente pensano che sia un po' un capriccio e che non porti ad un avanzamento lavorativo.

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