Esperienze sessuali limitate: cerco un confronto

  • Salve a tutti. Partecipo anche io al racconto della mia esperienza e cerco più che altro confronti con gente che ha provato o prova le mie stesse emozioni. Credo che il simile si curi col simile e valga la pena parlare con chi può capirti. Sarò sintetico ora e più che altro conciso, senza soffermarmi sulla psiche. Partirò da dati di fatto, ma magari si approfondirà man mano. Ognuno di noi è un libro ancora da scrivere, ma è bene andare per gradi, partire con semplici introduzioni. Ho 39 anni ed esperienze sessuali molto limitate. Non saprei da cosa dipende e sono qui anche per capirlo. La cosa mi crea sicuramente disagio nelle relazioni. Sento che è subentrata un'assuefazione, quasi un godimento del disagio stesso. Mi ci sto identificando. Mi dà un'identità. Ed è proprio questo che vorrei evitare. E forse parlando potrò capirci qualcosa e magari aiutare anche gli altri.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Grazie mille per le risposte. Proverò a essere meno generico, per quanto il linguaggio sia sempre limitato quando si descrive la sfera emozionale. Limitate, intendo, nel senso che ho avuto due relazioni: una durata un anno e un'altra due, per la quale sto ancora male. Entrambe finite per colpa mia e che avrei potuto recuperare se davvero fossi andato fino in fondo. Ma lasciamo da parte gli autosabotaggi e i nemici che siamo noi stessi. Divagheremmo troppo. Restiamo sulla sfera sessuale per il momento.


    Nell'approccio ho sempre avuto un atteggiamento ambiguo, fatto di bisogni affettivi e una tendenza evitante. Come se volessi crearmi occasioni per poi perderle. Il rapporto di un certo tipo con l'altro sesso mi ha sempre creato ansie, come anche il rapporto sessuale. Sfera animata sa un desiderio alto e una tendenza distruttiva altrettanto importante. Sì, ho avuto anche problemi di impotenza psicogena a tratti, cosa che ovviamente fa aumentare le insicurezze.


    Ma secondo voi potremmo superare tutte queste paure se davvero lo volessimo? O finiamo per identificarci e quindi volerle inconsciamente? Perché abbiamo bisogno di un'identità?

  • Ma secondo voi potremmo superare tutte queste paure se davvero lo volessimo? O finiamo per identificarci e quindi volerle inconsciamente? Perché abbiamo bisogno di un'identità?

    In questo caso più che un identità mi sembra un voler rimanere nella comfort zone.

    Quando mi viene chiesto perche non riesco a cambiare se una cosa mi fa soffrire, non so mai cosa rispondere.

    Sarebbe facile, no?

    Da quel che so ci sono situazioni e persone che nonostante ci facciano stare male, non riusciamo a lasciare andare. Ci proviamo pure. Ma non ne usciamo perché ormai le conosciamo anche nel disagio. Quel senso di ansia e tristezza ci sono familiari.

  • In questo caso più che un identità mi sembra un voler rimanere nella comfort zone.

    Quando mi viene chiesto perche non riesco a cambiare se una cosa mi fa soffrire, non so mai cosa rispondere.

    Sarebbe facile, no?

    Da quel che so ci sono situazioni e persone che nonostante ci facciano stare male, non riusciamo a lasciare andare. Ci proviamo pure. Ma non ne usciamo perché ormai le conosciamo anche nel disagio. Quel senso di ansia e tristezza ci sono familiari.

    Forse hai ragione. Pure chi sta in carcere per troppo tempo viene assuefatto. Lo stesso vale per le gabbie mentali.

  • Nell'approccio ho sempre avuto un atteggiamento ambiguo, fatto di bisogni affettivi e una tendenza evitante. Come se volessi crearmi occasioni per poi perderle. Il rapporto di un certo tipo con l'altro sesso mi ha sempre creato ansie, come anche il rapporto sessuale. Sfera animata sa un desiderio alto e una tendenza distruttiva altrettanto importante.

    Mi sembra di leggere una tendenza a non volersi 'legare', in generale. Mi sbaglio?

    Anch'io la mia situazione la vivo come un disagio, da sempre, ma è forte in me anche la paura dell'ignoto, sostanzialmente per il timore di non saper gestire una vita di coppia, con tutti gli annessi.

    Il 'godimento' del disagio di cui parli credo sia solo la tranquillità della comfort zone in cui ti trovi, rassicurante perché la conosci, ma che a lungo andare non ti aiuterà a stare meglio.

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