Storia di un figlio in cerca di affetto paterno

  • Ciao a tutti, sono nuovo del forum.


    Scrivo perché penso sia molto utile per mettere in ordine i pensieri. Scrivere su un forum dove ci sono persone che leggono mi aiuta a scaricare un senso di frustrazione e rabbia che a volte, per vergogna, non riesco a raccontare né ad amici stretti.


    Premetto che ho poco più di 30 anni e una bella famiglia. Sono sposato e ho una figlia di 1 anno e mezzo. Ora la mia vita sta riprendendo un senso, avendo anche trovato un lavoro che mi dà stabilità economica e mi consente di essere sereno.


    Dopo pochissimi mesi dalla mia nascita, i miei genitori si sono separati perché mio papà ha avuto un'altra relazione.


    Durante la mia infanzia è stato un padre molto assente. Aveva un'attività che gli garantiva delle grosse entrate e non riusciva mai a scindere la vita lavorativa da quella privata. A suo modo cercava con regali di colmare un vuoto affettivo abnorme, non passando mai del vero tempo di qualità con me.


    Nella mia adolescenza ricordo che l'attività di mio padre ha iniziato a tracollare per cattivi investimenti che ha fatto assieme al suo socio. Da lì in poi ha smesso anche di dare l'assegno di mantenimento a mia mamma, che da allora, finché ne ho avuto necessità, ha provveduto solo con le sue forze al mio sostentamento.


    In queste fasi buie aveva la pretesa che mia madre sbloccasse un fondo economico che lui aveva creato per i miei studi universitari, cercando di raggirarla, chiedendole delle firme per altri motivi, voleva che lei sbloccasse la polizza a suo favore. Per fortuna mia mamma non ha firmato nulla, accorgendosi di quello che lui voleva fare, e questi soldi sono arrivati successivamente a me e mi hanno consentito di andare all'università.


    Solo successivamente ho scoperto che in quel periodo mio padre faceva uso di cocaina. Ho ricordi molto rarefatti di domeniche dove lui dormiva tutto il giorno e io giravo per il paese da solo; avrò avuto 13 o 14 anni circa.


    La prima azienda che ha avuto è quindi fallita e iniziata questa fase di tracollo, durante la quale ha fatto uso di droghe. Ribadisco che io e mia mamma non ne sapevamo nulla; l'ho scoperto tramite conoscenti di fiducia pochi anni fa. Aveva comportamenti molto strani, pensandoci a posteriori.


    Ho avuto sempre un rapporto di timore nei suoi confronti. Ha un carattere molto particolare: pretende che tutto sia fatto seguendo una sua logica, non concedendo possibilità di pensiero proprio. Se non si fa come dice lui, va subito in escandescenze e urla. Peccato che, purtroppo, molte volte la sua logica sia fuori dal mondo. Fa tutto in maniera sconsiderata, seguendo delle regole che non sono le regole del mondo "civile". Non segue la legge e mette in posizioni di malessere e illegalità le persone attorno a lui. Ha intestato l'azienda nuova alla compagna dell'epoca, tuttora sua compagna, intestandole poi mutui dove ha messo la firma di garanzia, ecc.


    Purtroppo, per ciò che penso, un figlio cercherà sempre di elemosinare l'affetto dei genitori. È la natura stessa che ci porta a richiedere l'affetto di chi ci ha creati, ma ciò non deve essere un'attenuante per comportamenti sconsiderati da parte loro.


    In età adulta, nonostante una serie di problematiche infinite, ho provato ad avere un rapporto "normale" con lui e la compagna. Ho iniziato perfino a lavorare nell'azienda di "famiglia", sperando che le cose potessero migliorare e sperando che fosse un modo per costruirmi un futuro e per cercare di riappianare un rapporto che è sempre stato altalenante.


    Le problematiche negli anni sono aumentate. Sono sempre stato escluso dalle riunioni importanti all'interno dell'azienda e mi hanno sempre e solo fatto fare il "jolly", tappabuchi, facendo tutto e di più. Tutto quello che gli altri non volevano fare o non erano in grado di fare passava tra le mie mani... e io di certo non sono Batman o Superman, semplicemente ero un ragazzo che voleva l'affetto di suo padre.


    Dietro questa maschera di affetto altalenante si eclissava una persona a cui nulla importa degli altri, che pur di ottenere ciò che vuole potrebbe mettere in posizioni di illegalità i familiari.


    Dopo anni di richieste economiche, di volermi far mettere firme ad aziende dove non avrei gestito nulla se non accollarmi i debiti, ho deciso di cambiare la mia vita e ho fatto un percorso con uno psicologo che mi ha aiutato a licenziarmi e lasciarmi tutto alle spalle.


    Per fortuna non ho mai messo firme da nessuna parte, quindi devo solo attendere, ahimè tramite avvocati, di essere pagato di ciò che non mi hanno pagato: diverse migliaia di euro di TFR che sarà pagato sicuramente al fallimento dell'azienda dall'INPS.


    Dopo tutta questa trafila, il nostro rapporto si è chiuso senza darci nemmeno spiegazioni. Io mi sono licenziato e non l'ho più cercato, e lui non mi ha mai più cercato, finendo così tutto nel nulla.


    La mia vita da allora ha preso il volo. Un mese esatto dopo ho vinto un concorso pubblico e la maggior parte dei miei malesseri sono spariti, ma non tutti... una parte di me continuerà per sempre a stare male.


    Sapere che sì, ho un padre, ma che non gli importa nulla di me è una croce che starà sempre al mio collo. Sono sicuro che non rifarò con mia figlia gli errori che lui ha fatto con me.


    Semplicemente mi andava di condividere la mia storia e mi scuso se ho scritto un po' così alla buona, ma sarebbe un libro da scrivere.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Ciao, benvenuto.

    Non ho consigli da darti, ma mio malgrado conosco molto bene l’argomento.. dunque ti capisco.

    Goditi la tua famiglia e cerca di buttarti alle spalle il più possibile tutto il resto.

    Un caro abbraccio.

  • Ci sono persone che hanno perso i genitori in tenera età e che per stare un solo minuto con loro darebbero la vita.

    Io ho ancora mio papà e non possiamo nemmeno passare un minuto insieme.


    Dopo certi fatti accaduti non si può tornare indietro, soprattutto quando si ha a che fare con persone che cercano di trarre vantaggio da chiunque, per primi i familiari.

    Detto questo, non parla nemmeno con sua sorella, il cognato e una serie di parenti con i quali ha avuto comportamenti simili a quelli avuti con me. Gente alla quale ha rubato tantissimi soldi.


    Ciononostante, io continuo a pensare che, anche se ho una figlia bellissima con la quale passo tanto tempo di qualità, dentro di me manca qualcosa.

  • E credo che questo ti mancherà per sempre, ma con il tempo riuscirai a riempire quel vuoto e ad attenuare il dolore.

    Secondo me sono ferite che ci porteremo sempre dentro.

    Ho perso mio padre quando ero una bambina e, anche se oggi ho 56 anni, quella ferita c'è ancora e sentirò sempre che mi manca qualcosa.

    Lo so che non è la stessa cosa, ma stiamo parlando di padri che in qualche modo sono venuti a mancare per motivi diversi, ma che lasciano sempre un vuoto. Con il tempo impari a convivere.

  • In questi tre giorni sono stato malissimo. Ho fatto il vaccino per la varicella dieci giorni fa, ma non credo sia solo quello... Ho avuto la notizia dal mio avvocato che la società di mio padre non pagherà più le rate della rateizzazione dei soldi di TFR e stipendi rimasti in sospeso, perché ha subito un pignoramento che ha veicolato tutte le entrate presso un grosso fornitore.


    La scelta ora è di proseguire la causa chiedendo istanza di fallimento... o accettare di non prendere nulla finché non potranno pagare (mai... cioè attendere che altri facciano istanza di fallimento e aspettare che le cose vadano da sé). Non aggiungo altro. Ho avuto febbre a 40, mal di gola, herpes labiale. Penso che sia tutto riconducibile non solo al vaccino, ma a un forte stress psicosomatico che si è manifestato in questa grossa dimostrazione clinica.


    Ancora una volta, anche se ho deciso di voltare pagina, mi trovo collegato al passato e questo mi fa male, perché ho lottato con tutto me stesso per andare avanti, per dare un futuro migliore alla mia famiglia, a mia figlia. Questo è assurdo, è ridicolo.


    È ridicolo che sia io a chiedere il fallimento dell'azienda dove ho lavorato dieci anni, quella che poteva rimanere la mia azienda. È veramente assurdo.

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