Ciao a tutti,
Sono un uomo di 37 anni, sposato da 3 anni dopo 14 di fidanzamento e ho un bambino splendido di 2 anni.
Sette anni fa mi sono trasferito al nord per seguire l'allora mia fidanzata che aveva trovato lavoro lì. Negli anni l'ho trovato anche io e ho raggiunto una sicurezza economica. Questo mi ha portato anche ad acquistare casa.
Da quando sono al nord ho sofferto, e soffro, ogni giorno di una forte nostalgia di casa. Nel 2022 è mancato mio padre e la cosa si è aggravata ancora di più. Da qualche anno l'azienda per cui lavoro ha istituito la possibilità di lavorare da casa e, da quando c'è questa possibilità, il mio tarlo è tornare a casa, al mio paese di origine. È un pensiero fisso, costante, non mi abbandona mai. Questo mi porta a essere triste, malinconico, non rido più, non esco più, ho perso tutti i miei interessi. L'unica forza arriva dal bambino... Il luogo in cui vivo lo odio, l'ho sempre odiato, non mi sono mai ambientato.
Il problema è che mia moglie è irremovibile e tende sempre a sminuire ciò che sento. Non riesco più a vivere così, da un anno a questa parte ancora di più; mi sembra di essere in un tunnel senza uscita. Io amo mia moglie, amo mio figlio, ma questa forte nostalgia costante dei miei familiari, amici e luoghi non mi fa vivere più.
Mi sono prefissato che, quando compirò 40 anni, tornerò a casa... ma a volte credo che mi sto solo illudendo. Forse questo post sembrerà stupido a qualcuno, ma credetemi, io mi sento morire, non riesco più a vivere così... aspettando per tutto l'anno quei pochi giorni che mi riportano a stare un po' nel mio paese natio.
A qualcuno è capitato di provare queste sensazioni? Grazie.