Insonnia pre-viaggio: come gestire l'ansia da jet lag?

  • Grazie davvero per la tua risposta! Hai proprio ragione, non ho cartellini da timbrare, devo solo pensare a divertirmi.

  • Cerca di pensare che male che vada, pure se non dormi una notte, non succede niente. Relativizzare la dimensione del problema potrebbe aiutare a viverlo con meno ansia.

    È proprio quello su cui sto cercando di lavorare.

    Ora non dormire una notte mi manda in un turbinio di ansia, ma sto cercando di fare il giusto peso alla cosa: se una notte va male non vuol dire che andranno male tutte.

  • A volte mi chiedo se l'ansia passerà mai, se riuscirò a vivere la vita in maniera "normale" (ammesso che il normale esista, si intende).


    Mi chiedo perché a 26 anni devo essere così, preoccupata da tutto e in un perenne stato di overthinking.


    Mi sembra di star facendo tutto ciò che serve: vado in terapia, faccio esercizi di ristrutturazione dei pensieri negativi, cerco di salvaguardare in ogni modo la mia salute mentale, di circondarmi delle persone giuste...


    Eppure i pensieri ansiosi, i pensieri catastrofici, continuano a presentarsi.


    A brevissimo partirò per un viaggio meraviglioso, andrò in Giappone, e invece di pensare a quanto sono emozionata (e lo sono, tanto), continuano ad arrivarmi in testa pensieri negativi sul jet lag e l'insonnia, sull'essere sovrastimolata, sul non riuscire a fare tutto ciò che vorrei fare, sul non andare d'accordo col mio ragazzo (che mi accompagnerà in questa avventura)... Su tutto.


    Ho una relazione stabile con un ragazzo che amo e vivo nella paura che finisca.


    Al lavoro ho paura continua del fallimento, piuttosto che avere la fame di crescita e conoscenza che tutti dicono che alla mia età dovrei avere.


    E mi chiedo... Passerà mai? Si guarisce davvero? Perché a volte mi sembra che tutto il lavoro fatto sia inutile.


    Sono arrivata ormai alla consapevolezza che l'ansia mi accompagnerà tutta la vita, che non passerà dall'oggi al domani.


    Ma voglio sperare che almeno migliori, che un giorno i pensieri positivi riescano a sovrastare quelli ansiosi e spaventati.

  • Ho 56 anni e l'ansia mi accompagna da quando ne avevo 14. Non l'ho curata facendo terapia, purtroppo. Forse, facendola, chissà... Non saprei dirti. C'è chi dice che si risolve e c'è chi dice che impari a gestirla. Quello che so è che tutti ce l'hanno. Forse impariamo a conviverci quando realizziamo che non viene per farci del male, anche se in quel momento ci fa sentire che stiamo morendo.

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