E se non passasse più?

  • Ciao SimySimy (mi vergogno a dirlo ma ancora non ho imparato a taggare un utente... ma si può?!?), ovviamente il problema sono i pensieri brutti, non certo quelli belli.

    Credo che non possiamo noi decidere quando devono o possono arrivare. Arrivano e basta. Riguardano chi o quello che ci circonda, c'è poco da fare, e comunque sta a noi elaborarli nella maniera positiva (se esiste) e non devono essere loro ad "elaborare" noi...

    Ti vorrei dire tante cose, cose che ho imparato a vedere e capire in questi ultimi mesi, ma magari è diverso per ognuno di noi. Magari ha ragione pulmino73 sul discorso del loop negativo in cui sei finita (spero ovviamente di no).

    Beh, fidati, anche io ho e ho avuto le mie depressioni, i miei momenti no, ma di una cosa sono sicuro: la vita è fatta per essere vissuta.

    Ti mando un abbraccio ;)


    P.S. ora mi sbatto e vedo di capire come "taggare"... ^^

  • Andre73 ciao. Sono d'accordo con te. Sto leggendo i post di Simysimy con partecipazione, solidarietà e vicinanza. Vorrei aiutarla al pari dell'aiuto prezioso che ricevo leggendo.

    Tuttavia tengo sempre a sottolineare che la cura principale è dentro ognuno di noi. Possiamo essere non soddisfatti dello psicologo o psichiatra di turno, ma loro forniscono l'aiuto, non la soluzione.

    La "soluzione", ovvero l'amore per noi stessi e una grande autocomprensione, è racchiusa nello stesso perimetro dei disagi. Questi ultimi si fanno vivi, emergendo. La soluzione talvolta ha bisogno di tempo, aiuto ma anche partecipazione emotiva personale.

    Per stare meglio, diceva un mio psichiatra, "ci devi mettere del tuo". Ecco la chiave. A portata di cuore.

  • La tua non è paura di morire ma voglia di vivere.

    Aggiungo che tante volte abbiamo perso gli strumenti per strada, acciaccati dagli avvenimenti della vita.


    Anche per vivere - bene - abbiamo bisogno di indicazioni.

    Mi sembra di aver letto che non riesci ad uscire di casa o comunque non lontano, se no ti avrei consigliato di provare in un canile. I cani non chiedono molto, non giudicano.

    È solo un' idea, ciò che farei io in effetti.

  • Laonci'  Pulmino73  Andre73 e chiunque mi legga... Io vi ripeto che leggo con attenzione tutto e tutti. Non sto in un loop negativo che mi porta a non vedere oltre i problemi. Io realizzo qual è la situazione.


    Sono giorni che non riesco a parlare con mio padre, perché mi aggredisce dalla lungadegenza. Ho cercato aiuto dal medico di struttura; lo ha persino invitato a parlarmi con calma. Macché! Non vuole andare in una RSA, o in caso solo se si pagherà metà retta. Non vuole capire che oggi nella stessa lungadegenza c'è un posto in RSA, che stopperebbe la lungadegenza gratuita a favore di una retta che si può stabilire solo dopo che lui entra. Quando finirà la lunga... non è detto che ci sia. Ci sarebbe una seconda opzione in un altro posto, ma non ci vuole andare. In casa non ci può stare e, poiché lui vuole ciò, mi urla. Gli dico allora: proviamo a fare scelte diverse, vendere casa. Nooooo, solo dopo morto.


    Adesso mettetevi voi a dirmi come potete dire che io non cerchi di aiutarmi. Un'altra si era suicidata. Ok? Non ho nessuno che vada lì a fargli cambiare idea. Ho contattato uno psichiatra, ma l'iter per avere io una sorta di potere richiede tempo. Mio padre mi sta uccidendo e, oggi, ditemi cattiva, ho detto che solo se scomparisse, forse io vivrei. È irragionevole e lui sta bene. Io mi sono ammalata e lui se ne frega. Io ho la nausea pure per fare qualunque cosa burocratica per lui. Mi ha stufata. Non lo voglio più vedere. Tanto non c'è mai stato.


    Se dopo tutto ciò mi si aggiunge un pensiero negativo, è ingiusto perché mi peggiora la vita. Ma ditemi come fareste voi a sopravvivere a tutto ciò. Un incubo ogni giorno.

  • Alzo le mani.

  • Laonci' Pulmino73 Andre73 e chiunque mi legga.

    Ciao Simy, mi spiace davvero che tu stia passando questo momento (purtroppo lungo...) e sappi che hai tutto il mio appoggio (per quello che vale).


    Stai vivendo un brutto periodo, soprattutto a causa di tuo padre. Credo che in questo momento non ne possa più della degenza e magari si comporta di conseguenza (so cosa significa... Dopo il risveglio ho fatto ancora due mesi...).


    Non valutare i messaggi che ti vengono scritti come cose negative che ti peggiorano la vita... Io (come tutti gli altri, ne sono sicuro) cerco solo di capirti, di rassicurarti, di farti vedere le cose sotto altri aspetti... Tu ovviamente non devi mollare (e so che lo farai ;) ).


    Probabilmente avresti davvero bisogno di qualcuno accanto, ma sai come funziona? Arriva quando meno te lo aspetti, di solito è così... Magari è lì dietro l'angolo...


    Abbi fede, non può essere sempre tutto nero, e finché non arriva il sole (perché prima o poi arriva...), devi solo tenere duro e, come ti ripeto, so che lo farai.


    Continua a scrivere, mi raccomando. Un abbraccio.

  • Andre73, grazie per essere un mio fan. Lo so che ogni intervento è dal cuore e sono grata. Non è vero che non li faccio miei, solo che non sempre si può beneficiarne.


    Sono molto ferita, dispiaciuta per ciò che passo. Già ho passato brutta roba, fa male che un genitore da cui hai supplicato amore ora ti tratti peggio. E non ci sono giustificazioni. Mi sento un po' in mezzo alle macerie. Sopravvissuta e grata, ma sola nel deserto di dolore e tristezza.


    Laonci', sì, vero, non lo hai fatto... Il mio era in generale. Tengo e ringrazio ognuno di voi per il tempo ed energie che mettete nei vostri contenuti.

  • Perché non va proprio?

    Ieri da me diluviava, con vento e quel cielo e tempo mi davano, nonostante fossi sola e da sola, come sempre, un conforto maggiore. Ieri ero meno scarica, poco meno, ma quel meno lo percepivo.

    Oggi c'è sole e caldo e forse perché ho dormito poco, male, con brutti sogni... mi sento distrutta, nervosa, insofferente. Non ho voglia di cucinare, di mangiare forse sì, ma per riempire un vuoto. Non lo posso fare per le mille patologie, ma lo farei. Mi sento depressa, arrabbiata, stufa di non sentirmi bene per mangiarmi il mondo, come avrei voluto fare dopo la caduta, gli interventi, la sofferenza.

    Me lo ricordo quando dicevo... voglio imparare a vivere e non sopravvivere. Ed invece, ecco, pure sopravvivere mi viene malissimo.

    Trovare un partner neppure mi va: che gli offrirei ora che sto incerta e fragile?

    Fare un viaggio senza energie: non arrivo neppure al bagno di casa mia.

    Un percorso nuovo di psicoterapia, a beccare quello giusto per me... ci vuole fortuna.


    Due giorni fa ho parlato con una nuova, primo colloquio gratuito, che era perplessa e mi ha detto: strano che dopo diversi percorsi lei stia così?

    Chiedo: così come? Mi replica... così irrisolta, stanca, non serena.


    Ammetto che ci sono rimasta male! Le ho detto che ci sono tanti periodi della vita: a 30 anni non avevo lo scenario dei 40, o di oggi. In merito al blocco del camminare, mi dice che non ha bacchette, che il blocco secondo lei non nasce lo scorso anno, ma da quando è piccola. Ok, va beh... scomodiamo il passato. Ognuno ha un suo approccio. Poi mi dice che se voglio mettermi in discussione, le rispondo che lo faccio da sempre. Mi rireplica che la messa in discussione passa per tutto, pure per la fisicità.

    Vi giuro, vorrei essere magra magra solo per non far dire o pensare che chi è grasso, obeso, non è uno che se ne frega, ma ognuno ha la sua storia. E quando le accenno a un problema dismetabolico, mi butta lì che al centro dove stavo si occupano pure di quello. Ovviamente privato. Come se io o chi per me, solo perché non magro, non avesse mai visto un medico endocrinologo o simile.

    Le ho detto che le avrei detto sì o no alla psicoterapia, bocce ferme. Non me le sento così, ma non inizierò con lei.


    Se fosse gratis, forse tenterei un periodo, ma non posso permettermi di investire soldi che scarseggiano per un altro flop.

    Tra l’altro, a una certa, mi dice che ci dovevamo interrompere, perché il colloquio gratuito era uno; invece erano quasi due, per il tempo che mi aveva concesso, ed era risentita un po'. Le dico che se voleva le avrei pagato la concessione.


    Sono uscita più esausta di quando sono entrata. Proverò a cercare ancora, ma oggi mi sento come chi si fa una fatica e dovrebbe arrendersi, che nulla sarà minimo come prima o ancora meglio.

    Sono così stanca ;( ;( ;(

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