E se non passasse più?

  • blocco lo hai, ma dai, fai tutte le cose che ti vanno di fare, pure se devi farti accompagnare".

    So che all'apparenza è un consiglio che non serve a nulla.

    Ma nella realtà dei fatti è così.

    Io quest'anno sono riuscita ad andare in vacanza anche grazie a frasi simili...

    Il cervello necessita di tempo per metabolizzare. È come se dovesse tagliare, masticare, ingoiare e digerire.

    A me sinceramente piace questo tuo spirito un po' battagliero, che ha voglia di risposte.

    Non so se sei sempre stata così. Ma è un bel lato che sta emergendo.

    Parlane con la terapeuta.

    Arrabbiati pure con lei. Falle capire quanto vuoi cambiare ora.

    Il terapeuta ha bisogno di vedere queste reazioni per darti la direzione giusta.

    Il mio mi diceva sempre che se volevo urlare potevo farlo... Non l'ho mai fatto...

    Ma mi ha fatto capire quanto per lui fosse importante che esprimessi ogni emozione.

  • Laonci' Sempre stata tenace e battagliera, è ciò che mi ha permesso di andare avanti, di supportare i miei, di non mollare nonostante tutto il brutto. Però adesso non è che io mi voglia arrendere, però sto troppo male e da troppo tempo.


    Una volta, tantissimi anni fa, feci un altro percorso terapeutico. Purtroppo ci ho sempre creduto ma, come dico io, se non becchi quello giusto, fai un giro di giostra interminabile. C'era ancora mamma, con la demenza, io ero sola, mi sentivo schiacciata, camminavo però, pur se attraversare mi faceva timore e mi vedevo in una vita spenta. Amavo scrivere, ai tempi lo facevo, ora non riesco, non mi ispira. Insomma, io mi lamentavo di alcune cose con lo psicoterapeuta: che non trovavo un lavoro, che volevo avere entrate, che ero distrutta dalla difficoltà di vita che avevo. E lui, per diverse volte, mi disse che dovevo concentrarmi sulle mie risorse artistiche, sulle poesie o racconti o bla bla bla. Non pensare al lavoro se al momento non c'era.


    Alla quarta volta non ci ho visto più. Non doveva trovarmi un lavoro ma... gli dissi che se andava bene per lui essere pagato con poesie, io mi sarei concentrata su quello.


    Basta con 'ste frasi che vorrebbero farti spostare il problema, mentre continuano a pigliare soldi. Io non lo pagavo coi soldi miei, cioè erano pure i miei, visto che con la pensione si andava avanti grazie al mio essere sempre presente. Si offese (e fanno gli psicoterapeuti), ma io non ci andai più.


    Idem questa volta. Io non ho soldi infiniti. Se non ne avessi più per pagare uno che mi porti? Se non trovassi chi mi porta pur pagandolo? Mi sono esaurita a cercare sempre qualcuno. È stressante. Perché chi fa questo lavoro in nero si azzecca di servizi, magari mi può portare ma non venirmi a pigliare, e allora il problema, secondo te, resta: io debbo fare cose pur col blocco o risolvere il blocco e tornare a essere libera?


    Secondo me la seconda. L'altro giorno, anzi sera, mi aveva dato un cavolo di orario tardo, mai più: le 19. Sono uscita alle 20.25. Ha sforato ma vabbè, si vede che lei non è rigida. Ero l'ultima. Non c'era il solito tizio che mi porta, ho voluto pigliare un taxi. Andata e ritorno, 25 euro. Più i soldi per lei.


    Allora il problema qual è? Se non avessi avuto quei 25 euro, come ci andavo? Poteva essere lei o una festa o un corso. E su dai, secondo me, tanti non sono all'altezza.

  • Hai mai provato qualcuno online? Non dovresti spostarti per andare..e pagheresti meno.

    Sì, ma mi trovo meglio in presenza. Tuttavia, ogni volta si tratta di ricominciare e raccontare tutto. Io credo dovrei trovare chi mi aiuti a superare i traumi. A parte chi fa Emdr, nessun altro approccio aiuta in tal senso? Ho provato la strategica a breve, per caritaaaaaa. Sarò incappata pure in uno che si faceva selfie più che fare lo psicoterapeuta. La comportamentale la conosco un po'... Insomma, non è semplice.

  • Sì, ma mi trovo meglio in presenza. Tuttavia, ogni volta si tratta di ricominciare e raccontare tutto. Io credo dovrei trovare chi mi aiuti a superare i traumi. A parte chi fa Emdr, nessun altro approccio aiuta in tal senso? Ho provato la strategica a breve, per caritaaaaaa. Sarò incappata pure in uno che si faceva selfie più che fare lo psicoterapeuta. La comportamentale la conosco un po'... Insomma, non è semplice.

    Simysimy sto leggendo tutti i post. Cerco di riassumere.


    Ti trovi adesso in una condizione di disagio. L'ambiente domestico è decisamente impegnativo psicologicamente.


    Hai fatto psicoterapia - vari tipi - ma non ha funzionato. Non utilizzi medicinali perché sostieni di avere possibili problemi di salute. Sei arrabbiata un po' con te stessa - aggiungo io - e qualche volta con gli altri (con lo psicologo).

    Io credo che debba "mettere anche del tuo". La exit way c'è. Sempre. Anzitutto cercando di indirizzare le risorse emotive - quelle disponibili - verso un traguardo. Poi ancora un altro. Non importa quanto grande. Non occorre scalare l'Everest, tutto d'un fiato.


    Mi pare che tu sia ancorata ad esperienze "passate" - non risolutive scrivi - che proietti nel presente. Come se se fossero tutte uguali e tu fossi sempre la stessa. Ma non lo sei. Non lo siamo.

    Cerco di essere meno criptico suggerendoti di porti - te da sola - il traguardo. E solo tu puoi indicare quale ti si addice. Altrimenti rimani nel loop attuale.

  • Si, ma mi trovo meglio in presenza. Tuttavia ogni volta si tratta di ricominciare e raccontare tutto. Io credo dovrei trovare chi mi aiuti a superare i traumi. A parte chi fa Emdr, nessun altro approccio aiuta in tal senso? Ho provato la strategica a breve, per caritaaaaaa. Sarò incappata pure in uno che si faceva selfie più che fare lo psicoterapeuta. La comportamentale la conosco un po'...insomma non è semplice

    Ciao, hai mai provato il metodo analitico classico? Quello che va a scavare fino alla tua infanzia? Con me è stato fondamentale, anche se molto doloroso. Non è per tutti, ma in rete trovi le informazioni per capire se può esserti utile. Lo specialista deve essere preparato ed avere esperienza. Senza nulla togliere alle nuove leve, io ho preferito rivolgermi ad un professionista già affermato e con un buon curriculum. Il lato negativo è che di solito costano di più rispetto a qualcuno che ha iniziato da poco. La mia prendeva 130 euro all’ora, ma mi ha fatto rinascere, soldi ben spesi.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Pulmino73

    Più o meno hai fatto un sunto abbastanza giusto, ma forse sono io che non so spiegare o non so come seguire il tuo suggerimento.

    Mi manca lo stare tra le persone, parlare, la socialità. A causa del blocco sto più in casa, e h24 sola in casa mi sento soffocare. Tristezza, risalgono ricordi, malesseri.


    Non lavorando, mi alzo stanca, perché dormo male e poco. Se poi, come stanotte, sogno i miei persi, che stanno male, l'angoscia mi segue.

    In casa chiamo mio padre, faccio colazione, riordino un minimo e poi? Ecco il vuoto.


    Qualsiasi hobby mi sa di pensionato. Anzi, tanti sono pieni di impegni, al cx anziani magari. Mi viene più fame, ma non posso permettermelo e soffro.


    Un tempo, fino a che camminavo, uscivo e facevo la spesa, ormai era da un po' che mi stava stretto pure quello. Super, posta, struscio e poi panchina. Mi saliva una tristezza, mi sentivo sola. Il sabato vedevo tutti in compagnia: amici, coppie, genitori e figli.

    Ma quando raccontano che il tizio o Caio, entrati nelle vite loro, li hanno salvate o salvati, sarà vero, no? Buone presenze possono farti bene all'anima. Come le cattive, rovinartela.

    Tu dici io sono il traguardo. Ma non so come arrivare a me stessa.

    Non mi abituo alla solitudine, all'accettazione che mio padre sta in struttura e non torneranno né le liti – e meno male – né quei momenti illusori e flebili in cui mi accontentavo di briciole di pseudo famiglia. Non posso farci nulla, lo so, ma provo dolore. Che devo farci? Se avessi avuto la fortuna di costruire un mio nucleo, forse sarebbe stato diverso, forse no. Ma io sento questo dolore. Puerile, infantile, possiamo chiamarlo come vogliamo, ma lo sento. E non trovo nulla che lo lenisca. Ti scrivo mentre goccioloni mi scorrono sulle guance...

    Io credo sempre di esser stata sola, quando ti curi di chi speri ti veda e non lo fa mai, ma c'era quel velo illusorio. Ora è caduto e ho una grande pena e mi rendo conto che non c'è nulla più, se non me stessa.


    Solo che non so come ci si basti.

  • Leggo, capisco e mi ripeto.


    Occorre fissare il traguardo. Lo devi fissare. Ragionarsi addosso, oltre che inutile, è pure dannoso: deprime!


    Essendo uomo, ovviamente, consiglierei di iniziare a cercare un lavoro carino. Viene quasi spontaneo. Nel lavoro si trovano sovente amicizie, contatti o semplice interazione. Quando si lavora, interessati, non si pensa.


    Propenderei per qualcosa di attivante, magari al pubblico. Non certo l'ufficio. Lo sblocco avviene comunque per gradi.


    Cosa ne pensi? Parliamo concretamente di soluzioni. Datti un tempo, due mesi, per fare interviste e cercare in zona.

  • Pulmino73 Ti prego di non dirmi che non accetto consigli o remo contro, te lo giuro non è così, perché come ha reagito Leila mi è dispiaciuto molto.


    Il lavoro sì, lo vorrei, ma dimmi tu cosa faresti al posto mio...


    1) Se non riesco a fare una passeggiata libera oltre 200 mt, come faccio ad andare in giro?

    2) A più di 50 anni non trovi nulla, o sei super skillato o che c'è?


    Io ho lavorato quando ho potuto in ambito artistico e amministrativo. Una marea di call center, data entry lontani da dove abitavo, ma ci andavo coi miei piedi, mezzi, perché non c'era il blocco ai tempi.


    Ci provo online a mandare CV per cose così, recupero crediti ad esempio, ma neppure rispondono e a ciclo rivedi gli stessi annunci.


    Una dieta per rimettermi in forma non riesco (tu dirai neppure questo?), ma non ho colpe se adesso, men che mai sola, abbia voglia di bilancino, di cucinare adeguatamente o cucinare proprio. Evito come posso certe cose, ma sono diabetica e con una cosa che si chiama disbiosi intestinale, un dismetabolismo, poi in menopausa, che non riesco a perdere peso bene. Ho una fame certe volte che bevo acqua per non cedere. Però ecco, più in forma mi sentirei più sicura. Ho fatto più diete io che non si sa chi: 40 anni di diete, la prima a 11 anni, un errore imperdonabile dei miei.


    Quindi più magra forse più sicura, ma non sono così, quindi forse un lavoro lo darebbero magari alla magra sì, all'altra no.


    Esempio di mattinata: svegliata e dormito male, colazione, chiamata a papà, ora sistemo un po' casa, più o meno la mattina passa. Ma appena ho aperto gli occhi mi sono sentita tra angoscia e depressioncina. Forse, e dico forse, un lavoro mi riempirebbe o darebbe più uno scopo.

  • che non trovavo un lavoro, che volevo avere entrate, che ero distrutta dalla difficoltà di vita che avevo. E lui, per diverse volte, mi disse che dovevo concentrarmi sulle mie risorse artistiche, sulle poesie o racconti o bla bla bla. Non pensare al lavoro se al momento non c'era.

    Sai che, forse, non era un consiglio da buttare... Se hai un talento, una predisposizione perchè non provare a sfruttarlo? Sicuramente non era un qualcosa che ti faceva arrivare soldi nel conto corrente in pochi giorni, ma poteva essere un progetto a medio termine, un'impegnarsi in qualcosa che ti piace, ne avrebbe giovato la tua autostima e la fiducia in te stessa. Il fatto di non pensare al lavoro, non credo sia stata una mancanza di rispetto o uno sminuire la tua situazione (poi tutto può essere, sto solo ipotizzando), quanto un invito ad agire, piuttosto che pensare.

    Ma magari sbaglio io e lui non sapeva fare il suo lavoro, può essere...io pure ho trovato il professionista giusto al terzo tentativo.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

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