Di arrivi e partenze

  • Non so se capite... E non è la bramosia di avere una relazione, ma il modo in cui gestisco i rifiuti, i momenti difficili ecc. Male. Molto male e anni fa ero peggio.

    Però in questo caso la tua reazione è più che lecita. Chiunque starebbe male nel sapere di doversi separare..

    Noto che sei troppo giudicante nei tuoi riguardi. Giudichi come ti senti e come ti muovi. Quando hai tutto il diritto di provare ciò che provi. Non è di certo una colpa se la situazione con questo ragazzo ti fa stare così male...

    Sei umana. Sfido chiunque a non starci male.

  • Hai investito in una relazione, seppure questa sia solo all'inizio, che ha subito uno scossone e si è interrotta: ci sta tutto il tuo dolore e lo sconforto!


    Però capisco quello che dici perché anche io ho vissuto per anni quello che racconti, un dolore lancinante, fisico, a qualsiasi strappo, anche con persone viste una volta.


    Prova a vedere se piano piano questo dolore si attenua, adesso sei nell'occhio del ciclone. Dici che lui, oltre ad essere poco avvezzo alle relazioni, è molto ego riferito, e la sua postura denota sicuramente dell'immaturità. Queste caratteristiche le avevi notate fin da subito? Ti attraggono in qualche maniera?


    PS, la psi la senti ancora, magari online, ora che sei in un'altra città?

  • Queste caratteristiche le avevi notate fin da subito

    Si gli aspetti infantili/adolescenziali li ho notati fin da subito (credo anche di averne parlato nei primi post per dire)..

    Solo che erano compensati da tutto il resto che mi piace molto.

    È un ottimo ascoltatore, molto creativo e ironico. Sa sdrammatizzare quasi sempre... ecc...


    Purtroppo nell'ultimo periodo abbiamo riso pochissimo (era una cosa che ci univa, l'umorismo) e sono usciti i lati peggiori di noi, complice la tensione, la frustrazione e le ultime incomprensioni.


    Era una storia che doveva fluire, e invece noi (io soprattutto) l'abbiamo dovuta guardare e riguardare con la lente di ingrandimento fino a compromettere la bella complicità che avevamo.


    Vederlo adesso sarebbe il colpo di grazia.

    Per quello lo contatterò più avanti, quando mi sarò (spero) ricentrata.


    La psic la sento pochissimo online, però ultimamente la sento spesso ripetere :"beh, Blue, è normale.. beh, bisogna anche imparare a convivere con queste parti di noi". Cioè... lei è sistemica familiare e per il mio pensiero ossessivo e l'ansia non mi aiuta molto.

    Mi ha aiutata con molte consapevolezze, con l'accettazione e con il guardare certe cose da prospettive diverse... ma non so se sia arrivato il momento di cercare qualcuno specializzato in DOC e ansia...


    Ora sono a lavoro e il pensiero di tornare a casa da sola mi toglie un po' il respiro...

  • Detta banalmente: dipendeva dal fatto che ero alla ricerca di affetto e riconoscimento, e delegavo agli altri il compito di darmelo, mettendoli su un piedistallo. Dentro di me tra l'altro ero convinta che questo affetto che ricercavo non lo meritavo e quindi mi andavo sempre a scontrare con delle persone che non facevano altro che confermarmi questa mia (errata) convinzione, quindi ogni volta erano lacrime e sangue.


    Non ricordo esattamente come ne sono uscita, a un certo punto ho proprio fatto uno switch, ho smesso di mettere gli altri sul piedistallo e di dargli tutto il potere che davo loro prima. Certo, questo non vuol dire che non ho più sofferto e non sono stata più male, però non ho più avuto quei periodi dove ero talmente annichilita da non riuscire a fare nulla. Sicuramente ha parecchio aiutato "irrobustirmi" e essere sufficientemente felice della mia vita, e appagata. Come se avessi delle radici sufficientemente solide da non permettere a un temporale di far cadere l'albero. E comunque questo non rende immune al dolore, perché se penso ad esempio alla mia relazione, è capitato di essere stata pesantemente triggerata e di essere stata male, ma in un certo modo ho tenuto abbastanza la bussola e non era lontanamente paragonabile alle sofferenze del passato.


    Comunque vorrei rimarcare come il tuo starci male sia comprensibile, è appena successo il fattaccio... datti tempo <3

  • Faccio tanta fatica a comprendere...


    Ripenso a un mese fa, la sera in cui mi ha detto che sarebbe partito.. ci siamo messi sugli scalini fuori da casa mia, io non riuscivo quasi a parlare, lui si sentiva egoista, spaccato in due.

    Poi ci siamo distesi sul letto, lui abbracciandomi e baciandomi la spalla diceva che sarebbe rimasto sempre così, mi coccolava e quasi mi cullava.


    La sua partenza per lui non cambiava ciò che provava per me e con me, non è mai cambiato niente in lui, sono stata io che l'ho rifiutato, mi sono chiusa, sono andata in crisi più e più volte fintanto che era diventata una situazione solo pesante ed emotivamente troppo carica.


    L'ho allontanato più volte e lui è sempre tornato, anche se ogni volta più teso e stanco.


    Il problema è che a me rimbombavano sempre nella testa le sue frasi:

    "Godiamoci il bello che c'è adesso sapendo che c'è una data di scadenza" e tutte quegli assolutismi sul non volere la relazione a distanza.


    La sua presenza e il distacco che sarebbe arrivato a breve, queste due cose insieme mi facevano male.


    Non lo sento da 6 giorni, e credo continuerò così finché tutta questa emotività non sarà scemata.

    Gli ho detto che mi sarei fatta viva io, e voglio farlo, ma tornando in me.


    Mio zio è positivo, per lui questo anno lontani è solo un "fastidio risolvibile". Pensa che lui adesso sia pieno di incognite, e probabilmente in questo frangente la relazione con me potrebbe diventare un ulteriore peso emotivo, un'altra incognita, un possibile problema (visto anche come sono andate le cose) in mezzo ad un futuro su cui ha pochissimo controllo.


    So che non posso fare molto adesso, ma poi inizio a pensare alla gente che non molla, a quelli che dicono che se vogliono una cosa se la vanno a prendere, a chi sa attendere.


    Scusate le domanda ingenua, ma come fanno le persone a non perdersi?

    Lui ha detto che non sparirà e io invece sono bravissima a farlo e due messaggi ogni tanto mi fanno veramente tristezza... Invece c'è gente che riesce a vivere nell'incertezza, nella non intensità a tutti i costi.

    Vorrei tanto impararlo..

  • Scusate le domanda ingenua, ma come fanno le persone a non perdersi

    Ciao, ho letto il tuo thread e ti auguro tutto il bene di questo mondo. Situazione simile vissuta parecchi anni fa, decisi io di farmi da parte per svariati motivi come detto in un'altra discussione, ma per parecchio ci patii...

    Credo che se le persone non vogliono perdersi, comunque non si perdono, il modo si trova sempre. Dipende fino a che punto e cosa si è disposti a fare per l'altra persona. Io ero molto giovane, ma il fatto che ancora oggi ci penso...


    Un saluto.

  • Scusate le domanda ingenua, ma come fanno le persone a non perdersi?

    Se vi volete veramente non vi perderete, non c'è tempo o spazio che tenga.

    Cos'è un anno di lontananza nell'arco di una vita? Nulla, e oltretutto non sarebbe una lontananza assoluta perché continuereste a sentirvi e vedervi ogni tanto.

    Se due persone ci sono l'una per l'altra ci sono anche a distanza, certo non sarà una passeggiata e capisco il tuo sconforto, ma non pensare che sia già tutto finito perché non è cosi.

    Secondome hai fatto bene a staccarti un attimo perché la vedi troppo nera in questo momento e rischi di appesantire ulteriormente la situazione.

    Ma lui quando parte? Almeno vi vedete prima della sua partenza?

  • L'ho allontanato più volte e lui è sempre tornato, anche se ogni volta più teso e stanco

    Ricorda che lui oltre al distacco da te.. deve vivere il distacco dal suo paese di origine, dalla sua famiglia, dai suoi amici e un andare in nuovo ambiente lavorativo a svolgere una nuova mansione.


    Tu che ci sei già passata sai quanto possa essere destabilizzante tutto ciò.


    Il punto è che probabilmente per non sentirsi sopraffatto da tutti questi cambiamenti, ha deciso di metterti un po' da parte.

    So che è brutto da dire.

    Ma nella sua scala di priorità ci sta che ora ci siano altre cose.

    Anche perché tu sei l'ultima arrivata nel suo cuore..


    Ripensandoci, prima avevo scritto che non trovavo il senso di darvi una chance a distanza. Ad oggi ti dico che forse il suo comportamento è più maturo di quello che volevo ammettere.


    Scusa la durezza delle mie parole...

  • Ricorda che lui oltre al distacco da te.. deve vivere il distacco dal suo paese di origine, dalla sua famiglia, dai suoi amici e un andare in nuovo ambiente lavorativo a svolgere una nuova mansione

    L'ultima volta che l'ho sentito gli ho detto che mi sarei fatta viva quando mi sarei ricentrata e che lo facevo anche per lui (per non appesantirlo) ed è vero, perché gli voglio bene.


    Ieri ho sentito finalmente la psicologa che mi segue da quasi due anni, e ci siamo dette più o meno le stesse cose.

    Lui a livello mentale e di energie al momento non ce la fa, e io certo, lo capisco, ma questo non mi impedisce di soffrirne. Oggi mi manca molto, vorrei scrivergli, dirglielo, ma lo sa già e naturalmente gli verrò in mente anch'io in questi giorni ma si rientrerebbe nella stessa dinamica adesso. Quindi sto nel mio.


    Razionalmente so che è la cosa migliore, non sei stata dura tranquilla.

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