Di arrivi e partenze

  • Sono fidanzata da 3 anni, attualmente lui è partito al nord per lavoro e ci resterà chissà quanto...ma è un sacrificio che siamo disposti a fare.

    Un progetto di vita insieme ci sta, dopo 3 anni. Sarebbe strano il contrario. Magari sarebbe stato diverso nei primissimi mesi di conoscenza, nel senso che magari l'avreste impostata diversamente oppure non avreste avuto tutte queste certezze. :)

  •  

    Potresti approfondire questo punto?

    Perché dovrebbe accadere secondo te?

     

    L'ho detto, e lo penso, per almeno due ragioni:

    - La prima è che il distacco fisico dalla propria comfort zone, che lo si voglia o meno, ha un impatto profondo sul proprio quotidiano; e

    - La seconda, strettamente collegata, è che nella durata del distacco si verificano inevitabilmente anche i limiti umani di quella comfort zone che era sempre "a portata di mano" quando si era in zona.


    Nel suo caso il gruppo amicale era coltivatissimo, ma l'esperienza comune insegna che, per quanto il gruppo possa essere coeso e davvero affezionato a lui, certamente non potrà essere presente come lo era nella comfort zone, ancor più se i momenti topici erano o sono quelli della goliardìa allegra su cui poteva contare quando voleva e che poi già "impegna" buona parte del tempo nella sola organizzazione e coordinamento della serata da passare insieme.


    Ora: nel suo caso le capacità di socializzare sembrano ottime e non possiamo che esserne felicissimi per lui.

    Però hai avuto tante prove (inclusi dialoghi della vostra serata di ieri, ma non soltanto) per renderti conto che nel suo mondo hai già (e dal primo istante) un ruolo molto privilegiato.

    E sinceramente penso che questo potrà essere molto valorizzato dalla sua "apnea forzata" dalla comfort zone. ;)


    P.S.: è solo un mio pensiero, ma questo ragazzo non mi sembra affatto "leggero". E questo è tanto importante per la ragazza che, come te non leggera, lo abbia colpito sicuramente anche per questo.

    Non voglio pronunciare l'ipotesi che questa sospensione dalla sua comfort zone giochi tantissimo a tuo favore, ma non lo dico solo per scaramanzia, perché in realtà ne sono parecchio convinta! ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Tanto che a volte non hanno più nulla da dirsi vedo.

    Forse sarà vero che ogni rapporto è fatto anche di silenzi ma, se i silenzi sono troppi....che razza di rapporto è? Questo sia per quanto riguarda l'amicizia, sia per quanto riguarda l'amore.

    C'è questa piccolina di 4 anni che è praticamente sempre con loro e quindi è coinvolta nelle battute, nella goliardia.. che da una parte è come avere una famiglia allargata ma dall'altra mi sembra davvero esagerato. Sarà perché io non ho amici con figli.

    Egoisticamente, ti dico che farei la firma per avere amici così. Vero che un figlio cambia molto della nostra vita, ma ho vissuto la parte dell'amico abbandonato troppe volte. Noto, comunque, anche un limite: impossibile comportarsi come se il figlio non ci fosse. Sarebbe bello trovare la giusta misura: non rintanarsi nel proprio guscio famigliare, ma nemmeno comportarsi come se il nucleo non ci fosse.

  • La prima è che il distacco fisico dalla propria comfort zone, che lo si voglia o meno, ha un impatto profondo sul proprio quotidiano; e

    - La seconda, strettamente collegata, è che nella durata del distacco si verificano inevitabilmente anche i limiti umani di quella comfort zone che era sempre "a portata di mano" quando si era in zona

    Posso solo essere d'accordo: quando ti sposti è come allargare le maglie di una grande rete... molti li perdi per strada.

    Perdi chi usciva con te per convenienza. Perdi i legami più fragili. Perdi le conoscenze con cui hai scambiato poco o nulla.

    Rimangono i legami più forti, tendenzialmente quelli con cui hai condiviso e vissuto momenti intensi, esperienze, fatiche, incomprensioni risolte con impegno.


    Sicuramente avrà modo anche lui di valutare l'amicizia autentica da quella fatta di abitudini o convenienze.

  • Però hai avuto tante prove (inclusi dialoghi della vostra serata di ieri, ma non soltanto) per renderti conto che nel suo mondo hai già (e dal primo istante) un ruolo molto privilegiato

    Forse per le mie insicurezze, ma io invece faccio fatica a notarlo.

    sinceramente penso che questo potrà essere molto valorizzato dalla sua "apnea forzata" dalla comfort zone

    Ci rifletterò...

  • questo ragazzo non mi sembra affatto "leggero"

    Lo penso anch'io. Infatti credo che tutto il suo fare battute (che faccio anch'io intendiamoci, ma è sempre stata una strategia per tutelarmi oppure per una specie di "ruolo sociale"), fuggire alla profondità, fare l'intrattenitore.. sia tutta una bella costruzione per nascondere preoccupazioni e malesseri, come dicevo prima.

  • Stamattina ho fatto l'errore di mandargli alcuni vocali ritornando su alcuni passaggi di quanto c'eravamo detti martedì.


    Purtroppo stanotte il rimuginio ha preso il sopravvento, non ho quasi dormito.

    Ho fatto collegamenti e tratto conclusioni complici le mie insicurezze.


    Purtroppo da un giorno all altro le cose sono cambiate e io ogni tanto sprofondo nei miei loop mentali.


    Adesso mi ha mandato un vocale di più di 5 minuti, abbastanza scocciato, dove diceva che è stanco di sentire travisate spesso le sue parole. Che sembra io voglia manipolarle per portare acqua al mio mulino (quando io vorrei solo rassicurazioni).

    Dice di avere poco tempo, di non avere la lucidità per starmi dietro e che è sempre disposto a parlare ma non per riprendere argomenti già chiusi da un pezzo.


    Addirittura, probabilmente preso dal momento, ha iniziato a sminuire la relazione, dal fatto di aver conosciuto i suoi amici all'avermi portata più volte sotto casa dei suoi.

    Ha detto: "sono proprio cose a cui non devi dare nessuna importanza, da prendere con le pinze".


    Come se io volessi convincerlo che era una cosa seria o che so io.



    Mi sono legata a lui e alla situazione perché fondamentalmente lui c'è stato per tutto questo tempo in cui ero completamente sola.


    Ho paura di aver rovinato tutto e lui a volte è molto tagliente, poco empatico quando si sente attaccato (o pensa lo stiano attaccando).

    Io ero solo in un momento di fragilità e insicurezza.

    Capisco anche bene però, che lui non può farmi ogni volta da badante ed essere sempre comprensivo.

    Io in questi mesi, più di una volta, gli ho fatto notare cose.


    Oltretutto adesso non ha bisogno di una che lo tiri giù.

    Credo di aver rovinato tutto.

    Sento anch'io che tutto questo parlare sia eccessivo per il poco tempo che ci conosciamo e non sarebbe accaduto se non ci fosse stato il trasferimento. Ci siamo messi a tavolino per gestire la cosa, quando probabilmente l'unica è lasciar andare...

  • Credo di aver rovinato tutto.

    Sento anch'io che tutto questo parlare sia eccessivo per il poco tempo che ci conosciamo e non sarebbe accaduto se non ci fosse stato il trasferimento. Ci siamo messi a tavolino per gestire la cosa, quando probabilmente l' unica è lasciar andare...

    Coraggio...quasi certamente non hai rovinato nulla.

    E se non l'ha già fatto vedrai che ti chiamerà e si scuserà.

    Obiettivamente c'è da capire che in questo momento lui abbia un bel po' di ansie in più rispetto a te.


    Se posso: secondo me non c'è nè da pianificare a tavolino e nè da lasciar andare.

    C'è solo da continuare a vivere il presente, con un pochino in più di fiducia in te stessa, e nella consapevolezza che anche questo distanziamento forzoso potrà essere un banco di prova, importante per entrambi voi, per rafforzare quel c'è, se c'è, o anche per verificare che aldilà del piacere estemporaneo non si fosse mai generato nulla di profondo.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • secondo me non c'è nè da pianificare a tavolino e nè da lasciar andare.

    C'è solo da continuare a vivere il presente, con un pochino in più di fiducia in te stessa, e nella consapevolezza che anche questo distanziamento forzoso potrà essere un banco di prova,

    È quello che mi ero ripromessa ma poi parto in quarta e non riesco a controllare questa ansia ...

    Mi sento una morsa allo stomaco da un mese e mezzo ormai e mi sto vivendo molto male la mia permanenza qua. Inutile ripetermi che sono partita da sola.


    Io davvero vorrei cercare di spiegare questa sensazione.. il mio arrivo qui e la relativa fatica iniziale è stata completamente falsata dalla sua presenza costante, dal suo voler sapere e condividere tutto. Anche la ricerca della casa, mi accompagnava lui...

    Fosse stato un uomo sfuggente o che si fosse preso il suo tempo e i suoi spazi sarebbe stato diverso.

    E poi faccio fatica ad accettare la "fine" di questa bella frequentazione dovuta a fattori esterni (le mie storie sono sempre finite per incompatibilità) e la cosa mi fa veramente male. Sento solo di dover subire.


    Prima o poi mi metterò l'anima in pace e forse partito lui, mi sentirò più libera di pensare a me, ma adesso faccio una fatica cane..

    L'attaccamento che sto provando è dovuto a tutta questa serie di cose.

  • Non riusciamo nemmeno a condividere totalmente queste sensazioni, in quanto lui man mano che passa il tempo è sempre più orientato alla partenza e alla nuova esperienza lavorativa.


    Che può fare di più? Si sta comportando bene e io ultimamente lo sto tartassando presa dalla tristezza e da questa ansia antica che mi porta a sentirmi non scelta, non amabile, e per qualche motivo sbagliata.


    Lo so che sono pochi mesi, lo so.

    Ma non avendolo idealizzato so bene cosa mi piace di lui e quanta sicurezza avevo nel portare avanti questa frequentazione.

    Ma passerà anche questa... Ovviamente...

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