Da uno psichiatra non ci sono mai andata perchè non ho mai voluto assumere farmaci in vita mia.
Certo, questa è una decisione personale!
Da uno psichiatra non ci sono mai andata perchè non ho mai voluto assumere farmaci in vita mia.
Certo, questa è una decisione personale!
Certo, questa è una decisione personale!
Io spero di non passare per quella che non sono perchè tramite messaggi è facile travisare per come vengono scritte le cose.
Se ho scritto che non sono mai andata da uno psichiatra e che sono contro i farmaci è perchè la cosa mi angoscia molto. Se mi dicono, invece, di andare a fare terapia con uno psicoterapeuta sono contenta e mi sento serena. Sicuramente sbaglierò ma è più forte di me. Io amo scoprire, facendomi psicoanalizzare, cosa mi succede perchè sò che prima mi stresso tanto, sono sempre nervosa, mi riempio di preoccupazioni e poi, come ora, il corpo va in tilt.
Quello che purtroppo mi fa stare malissimo è il non essere sicura sia solo ansia. Quando alcuni anni fa andai dal neurologo e feci la risonanza e uscì tutto negativo di colpo mi ripresi dopo mesi e mesi che ero stata malissimo e con sintomi invalidanti.
Questo non convincermi al 100% che sia solo ansia ma che ci sia qualcosa di organico mi manda in delirio. Qualche controllo l'ho fatto ma non saprei ancora a chi potrei rivolgermi per capire cosa cavolo ho ogni volta che metto piede fuori casa, quando sono seduta al ristorante, mentre parlo con qualcuno, quando cammino per strada...
Ho scritto qui sia per sfogo e sia per capire a chi devo rivolgermi dato che certe volte nemmeno i medici sanno più dove mandarmi. E brancolare nel buio senza che nessuno mi sappia dire perchè sto male è logorante. Ho anche due eventi questa settimana ed io non so come cavolo devo fare ad andarci. La voglia di andarci è tantissima ma solo al pensiero di stare male per tutto il giorno e tornare a casa terrorizzata mi fa venire una forte nausea.
Per ora ho contatto un psicoterapeuta. Ho solo paura di non trovare mai la soluzione e rimanere così per sempre
Mostra di PiùIo spero di non passare per quella che non sono, perché tramite messaggi è facile travisare per come vengono scritte le cose.
Se ho scritto che non sono mai andata da uno psichiatra e che sono contro i farmaci è perché la cosa mi angoscia molto. Se mi dicono, invece, di andare a fare terapia con uno psicoterapeuta, sono contenta e mi sento serena. Sicuramente sbaglierò, ma è più forte di me. Io amo scoprire, facendomi psicoanalizzare, cosa mi succede perché so che prima mi stresso tanto, sono sempre nervosa, mi riempio di preoccupazioni e poi, come ora, il corpo va in tilt.
Quello che purtroppo mi fa stare malissimo è il non essere sicura sia solo ansia. Quando alcuni anni fa andai dal neurologo, feci la risonanza e uscì tutto negativo, di colpo mi ripresi dopo mesi e mesi che ero stata malissimo e con sintomi invalidanti.
Questo non convincermi al 100% che sia solo ansia, ma che ci sia qualcosa di organico, mi manda in delirio. Qualche controllo l'ho fatto, ma non saprei ancora a chi potrei rivolgermi per capire cosa cavolo ho ogni volta che metto piede fuori casa, quando sono seduta al ristorante, mentre parlo con qualcuno, quando cammino per strada...
Ho scritto qui sia per sfogo, sia per capire a chi devo rivolgermi, dato che certe volte nemmeno i medici sanno più dove mandarmi. Brancolare nel buio, senza che nessuno mi sappia dire perché sto male, è logorante. Ho anche due eventi questa settimana ed io non so come cavolo devo fare ad andarci. La voglia di andarci è tantissima, ma solo al pensiero di stare male per tutto il giorno e tornare a casa terrorizzata mi fa venire una forte nausea.
Per ora ho contattato uno psicoterapeuta. Ho solo paura di non trovare mai la soluzione e rimanere così per sempre.
![]()
Ciao Ansiowoman, da quello che leggo mi pare tu sia in loop ossessivo-compulsivo. Tratto che può far scivolare in psicosi. Sovente, molto sovente, la psicoterapia da sola non basta quando il sintomo si fa aggressivo o cronico.
Non c'è niente da capire quando siamo in preda ad automatismi, pensiero disfunzionale, che si sono radicati nel tempo.
In attesa di trovare lo sblocco attraverso la psicoterapia – ci sono vari indirizzi –, la sintomatologia si cura attraverso lo psichiatra. Il ricorso ai medicinali è la soluzione necessaria quando è evidente che abbiamo paure irrazionali, come quella di prendere coscienza che occorre curarsi.
La scienza medica, fortunatamente, ci viene in soccorso. I medicinali ed un percorso di psicoterapia sono la strada migliore per recuperare l'autostima, le paure irrazionali e l'autocritica (che stanno alla base dell'ipocondria).
L'idea che ci siano persone che, a priori, si rifiutino di farsi curare o quantomeno di consultare uno specialista rafforza l'idea di un disturbo radicato ed invalidante.
La paura di farsi visitare, affrontare una cura, è di per sé l'evidenza che qualcosa non gira nel tuo rapporto con la quotidianità.
Mostra di PiùCiao Ansiowoman, da quello che leggo mi pare tu sia in loop ossessivo-compulsivo. Tratto che può far scivolare in psicosi. Sovente, molto sovente, la psicoterapia da sola non basta quando il sintomo si fa aggressivo o cronico.
Non c'è niente da capire quando siamo in preda ad automatismi, pensiero disfunzionale, che si sono radicati nel tempo.
In attesa di trovare lo sblocco attraverso la psicoterapia – ci sono vari indirizzi –, la sintomatologia si cura attraverso lo psichiatra. Il ricorso ai medicinali è la soluzione necessaria quando è evidente che abbiamo paure irrazionali, come quella di prendere coscienza che occorre curarsi.
La scienza medica, fortunatamente, ci viene in soccorso. I medicinali ed un percorso di psicoterapia sono la strada migliore per recuperare l'autostima, le paure irrazionali e l'autocritica (che stanno alla base dell'ipocondria).
L'idea che ci siano persone che, a priori, si rifiutino di farsi curare o quantomeno di consultare uno specialista rafforza l'idea di un disturbo radicato ed invalidante.
La paura di farsi visitare, affrontare una cura, è di per sé l'evidenza che qualcosa non gira nel tuo rapporto con la quotidianità.
Io non ho detto che assolutamente non voglio farmi curare o che non mi rendo conto che devo curarmi. Semplicemente ho le mie idee. E' ovvio anche che ho scritto qua per un confronto e per avere consigli che mi servivano a capire meglio se i sintomi possano essere dati da ansia e panico o da qualcosa di patologico visto che alla fine non è facile fare 3000 visite tutte insieme e soprattutto da chi andare in base ai sintomi.
Se poi partiamo dal presupposto che senza farmaci non si può assolutamente guarire è ovvio che se prima ho sempre lottato da sola per uscire da questi periodi e ce l'ho fatta ora non ci credo più dato che mi viene sempre detto che l'unica strada per uscirne sono i farmaci.
Intanto per ora mi sono messa in contatto con uno psicoterapeuta e vediamo come va dato che io dò molto peso alla psicoterapia.
A me ora per ora, prima di essere imbottita di farmaci, serve più capire anche grazie al confronto con altri se determinati sintomi possono essere dati dall'ansia o devo continuare a fare altre visite mediche e non so su cosa.
Quello che ho notato è che ieri sono stata ad una festa tutto il giorno e ci sono andata molto spaventata perchè pensavo di stare male, stavo per rinunciarci dato che i sintomi iniziano quando esco di casa invece sono stata benissimo dopo qualche piccolo sintomo all'inizio. A Pasquetta sono stata fuori città con gli amici tutta la giornata e anche là a parte qualche sintomo iniziale il resto della giornata è trascorso nella normalità più totale divertendomi tantissimo. In entrambi i casi c'era tantissima gente e confusione eppure non mi turbava. Nel resto dei giorni invece esco a passeggiare con mio marito o vado a fare la spesa e mi sento male, intolleranza a gente, luci e rumori. Una forte inquietudine, nausea, senso di soffocamento, senso di svenimento e dopo tanto freddo e un sonno incredibile da non reggermi in piedi. Dopo alcune ore ritorno a stare bene. Prima di imbottirmi di farmaci io voglio ragionare su ciò. Cosa succede di grave se addirittura una festa che dura ore con musica e tantissima gente non mi da nessun fastidio o anche camminare per strada alcune volte mi fa stare bene e altre volte malissimo? Che malattia può dare queste fasi altalenante? Abbiamo parlato di agorofobia e sento di gente che non riesce ad uscire di casa e stare in mezzo alla gente mai. Perchè a me dipende dai giorni e alcune volte anche dai luoghi?
Ciao Ansiowoman, i sintomi che descrivi sono tipici degli stati di ansia. Non sono un medico e mi riferisco semplicemente a quanto riferisci (forte inquietudine, malesseri, nausea, senso di soffocamento, sudorazioni fredde ecc.). Peraltro li abbiamo provati tutti noi, in questo forum.
Vieni per confrontarti e il confronto ottieni. Altri utenti ti potranno rispondere in tal senso.
Devo essere schietto: non mi piace la frase "per curarsi non occorre imbottirsi di farmaci". Primo, perché non è detto che i farmaci siano necessari (lo decide il medico professionista se consultato). Secondo, perché poi imbottirsi? Si prende quello che è strettamente necessario per domare i sintomi che rendono la vita un inferno, invivibile.
Pensi di essere forte perché non chiedi consulto medico? Pensi che la lotta muscolare, rigorosamente senza farmaci, sia una vittoria?
Codesto ragionamento, la prova di forza, è parte del disagio sofferto. Non credo che rifiuti l'antibiotico per la polmonite ma segua le cure omeopatiche.
Quando scatta l'incendio, con tutti i sintomi che descrivi, quando si cercano rassicurazioni, è generalmente segnale che qualcosa non va. In questo caso, anziché soffrire o fare prove di forza, in questo spazio trovi persone che hanno avuto esperienze analoghe.
Il primo consiglio è quello di accettare il disagio, inquadrare i sintomi e lasciarsi curare, quando si sta male. Se lo si vuole, ovviamente. Come e quanto, questo spetta ai professionisti. Salvo chiederne consulto. Cosa che invece, pare di leggere, stai rifiutando.
Dalla mia esperienza, prendere i farmaci, quando necessario, non è assolutamente un vezzo, è semplicemente la possibile via d'uscita dalla sofferenza. Per me è stata la salvezza per riprendere il cammino più volte: due famiglie, tre figli, lavoro e successo professionale. Ma la vera vittoria è stata quella di riconoscere prima, accettare poi e lavorare sui miei conflitti interiori.
Posso concordare che il rapporto con la sofferenza - quella che descrivi - è veramente soggettivo. C'è addirittura chi si compiace nell'affrontarla, sfidandola. Oggi sto bene, ma a volte no.
C'è anche chi invece ne rimane esausto, distrutto e sopraffatto. Da questa "guerra" se ne esce difficilmente da soli (e diamo per scontato che se ne voglia uscire). Solitamente attraverso un percorso di consapevolezza interiore, che può essere intrapreso - hai ragione - con la psicoterapia.
Ma questa tante volte - da sola - non basta.
Tuttavia, quando i sintomi sono deboli, possono essere tollerati. Come mi pare nel tuo caso.
Quando invece sono limitanti, incidono nella realtà quotidiana, si sta male veramente, sovente i farmaci sono un supporto necessario e fortunatamente a disposizione. Sono dei sintomatici, è vero! Quando va bene eliminano e/o attenuano il sintomo, permettendo nei casi di sofferenza di tornare a una vita normale. Come è successo a me e ad altri.
I dubbi esistenziali, l'autocritica, l'autostima, sono ben altra cosa. Ma quando l'incendio divampa, seppur fra i mille sforzi di domarlo, i tizzoni accesi rimangono sempre ardenti sotto la cenere, pronti a divampare nuovamente.
Dall'ansia patologica se ne esce quando la riconosciamo, non la sfidiamo ma ne accettiamo il messaggio. Cosa non facilissima e che anzi richiede un grandissimo sforzo. Da cui nascerà una personalità certamente migliore.
La mia non vuole essere una critica ma uno stimolo a credere maggiormente in te stessa. A 360 gradi. Debolezze e richieste di aiuto comprese.
Cara Ansiowoman, partendo dal presupposto che qui sul forum non troverai una diagnosi, da quello che scrivi sembrano manifestazioni di forte ansia, quasi attacchi di panico. Ovvio che va per primo esclusa qualsiasi causa prettamente "fisica". Io posso capire il vedere i farmaci come ultima risorsa, e spesso lo sono. Dal mio punto di vista, e cioè di una persona con DOC e da sempre forte ansia, la psicoterapia aiuta, ma è un percorso lungo, non è assolutamente una bacchetta magica, e i farmaci, presi nei momenti di crisi e quando prescritti correttamente, aiutano a creare quello spazio in cui una psicoterapia può iniziare a fare effetto.
Cara Ansiowoman, partendo dal presupposto che qui sul forum non troverai una diagnosi, da quello che scrivi sembrano manifestazioni di forte ansia, quasi attacchi di panico. Ovvio che va per primo esclusa qualsiasi causa prettamente "fisica". Io posso capire il vedere i farmaci come ultima risorsa, e spesso lo sono. Dal mio punto di vista, e cioè di una persona con DOC e da sempre forte ansia, la psicoterapia aiuta, ma è un percorso lungo, non è assolutamente una bacchetta magica, e i farmaci, presi nei momenti di crisi e quando prescritti correttamente, aiutano a creare quello spazio in cui una psicoterapia può iniziare a fare effetto.
Ciao Zelda, io sono d'accordo con te come approccio. Che tipo di psicoterapia fai, posso chiedere?
Purtroppo tramite messaggi non è sempre facile farsi capire. Magari sono io che non mi esprimo bene e faccio solo confusione. Non so.
Io non ho mai detto che i farmaci non sono utili e che io mi credo più forte. Ho solo raccontato di me. Sono da sempre una che assume farmaci solo se strettamente necessari. Anche gli antidolorifici cerco di prenderli rarissime volte proprio quando arrivo ad avere dolori insopportabili. E' una mia scelta fin da quando ero ragazzina.
Ho raccontato la mia esperienza del 2018 non per farmi grande davanti a voi altri ma, semplicemente, per riportare la mia storia.
Sono stata malissimo per quasi un anno con sintomi bruttissimi e da sola, soffrendo tanto, ho cercato di capire cosa mi tormentava e la fine di tutto è arrivata quando ho avuto la certezza di non avere niente di fisico e trovando un interesse da lì a poco che mi dette la gioia di vivere.
Con questo non voglio dire che io sono più forte di chi ricorre ai farmaci. Se sarà strettamente necessario ovvio dovrò assumerli. Dicendomi, però, che senza farmaci non c'è nessuna possibilità di guarigione è ovvio che la mia testa memorizza questa verità e se nel 2018 c'è l'ho fatta da sola ora probabilmente avrò bisogno di farmaci perchè ho capito che da sola non ne uscirò mai e devo consultare uno psichiatria che mi dica se la mia situazione necessita di farmaci.
Intanto inizio con la psicoterapia e poi sarebbe necessario che io facessi altre visite mediche perchè se è vero che tanti sintomi sono di carattere ansioso sotto ci potrebbe essere una problematica organica che li scatena. Una utente qui mi ha parlato di emicrania vestibolare dandomi uno spunto molto interessante da nominare al dottore che potrebbe mandarmi da uno specialista. In quel caso se davvero fosse confermata quella causa sarebbe l'emicrania da curare con tutti i sintomi che comporta e che mi mandano nel panico. E' la cervicale? E' quella che va curata e poi ovviamente anche l'ansia.
Io davvero spero di essere abbastanza chiara quando cerco di spiegare il mio pensiero senza passare per una che deride o prende per deboli chi assume farmaci perchè non sono assolutamente quel tipo di persona. Penso solo che ognuno debba fare il meglio e trovare la migliore soluzione per stare bene e non soffrire più.
Mostra di PiùPurtroppo tramite messaggi non è sempre facile farsi capire. Magari sono io che non mi esprimo bene e faccio solo confusione. Non so.
Io non ho mai detto che i farmaci non sono utili e che io mi credo più forte. Ho solo raccontato di me. Sono da sempre una che assume farmaci solo se strettamente necessari. Anche gli antidolorifici cerco di prenderli rarissime volte proprio quando arrivo ad avere dolori insopportabili. E' una mia scelta fin da quando ero ragazzina.
Ho raccontato la mia esperienza del 2018 non per farmi grande davanti a voi altri ma, semplicemente, per riportare la mia storia.
Sono stata malissimo per quasi un anno con sintomi bruttissimi e da sola, soffrendo tanto, ho cercato di capire cosa mi tormentava e la fine di tutto è arrivata quando ho avuto la certezza di non avere niente di fisico e trovando un interesse da lì a poco che mi dette la gioia di vivere.
Con questo non voglio dire che io sono più forte di chi ricorre ai farmaci. Se sarà strettamente necessario ovvio dovrò assumerli. Dicendomi, però, che senza farmaci non c'è nessuna possibilità di guarigione è ovvio che la mia testa memorizza questa verità e se nel 2018 c'è l'ho fatta da sola ora probabilmente avrò bisogno di farmaci perchè ho capito che da sola non ne uscirò mai e devo consultare uno psichiatria che mi dica se la mia situazione necessita di farmaci.
Intanto inizio con la psicoterapia e poi sarebbe necessario che io facessi altre visite mediche perchè se è vero che tanti sintomi sono di carattere ansioso sotto ci potrebbe essere una problematica organica che li scatena. Una utente qui mi ha parlato di emicrania vestibolare dandomi uno spunto molto interessante da nominare al dottore che potrebbe mandarmi da uno specialista. In quel caso se davvero fosse confermata quella causa sarebbe l'emicrania da curare con tutti i sintomi che comporta e che mi mandano nel panico. E' la cervicale? E' quella che va curata e poi ovviamente anche l'ansia.
Io davvero spero di essere abbastanza chiara quando cerco di spiegare il mio pensiero senza passare per una che deride o prende per deboli chi assume farmaci perchè non sono assolutamente quel tipo di persona. Penso solo che ognuno debba fare il meglio e trovare la migliore soluzione per stare bene e non soffrire più.
Ansiowoman forse non abbiamo capito. Certamente non devi preoccuparti per come appari a noi. Semplicamente lamentavi sintomi che generalmente appartengono ai disturbi di ansia.
Questi non vanno via da soli. E quando va bene, ovvero non si cronicizzano, c'è una tendenza alla fluttuazione. Ovvero vanno via per un po' ma tendono a tornare.
I disturbi di ansia si affrontano, per esperienza, in vari modi. La scelta spetta a seconda del grado, cioè quanto è invalidante, cronico e condiziona la nostra quotidianità:
- Leggero (attraverso psicoterapia, tecniche di rilassamento, yoga, agopuntura etc etc)
- Medio (attraverso una valutazione medica con specialista ed eventualmente psicoterapia)
- Forte (necessario l'intervento dello specialista e psicoterapia)
Da esperienza cercare rassicurazioni, dopo aver condotto le necessarie analisi mediche, come ho già detto precedentemente, è sintomo di un disagio irrisolto. Lo conosciamo bene. E capiamo benissimo i tuoi interventi. Facci sapere come vanno le cose!
Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.
Hai trovato quello che cercavi?
In caso contrario sappi che puoi effettuare una ricerca all'interno delle decine di migliaia di discussioni presenti sul Forum di NienteAnsia, tra le quali troverai senz'altro una risposta a ciò che cerchi.
Prova.