Ciao a tutti, scrivo questo post perché questo weekend mi è venuta in mente una riflessione e mi piacerebbe sapere se avete spunti al riguardo, se vi torna, se conoscete qualcosa legato a ciò che sto per dire. Mi ha fatto molto pensare, sento che c'è un senso profondo che potrebbe essere una chiave per comprendermi, ma è solo un’intuizione, appunto.
Mi sono resa conto che vivo la sessualità e l'eccitazione solo se legate all'ansia. Provo a spiegarmi meglio… Sono stata un weekend fuori con il mio ragazzo, in una bellissima situazione con spa, e mi sentivo molto rilassata, come poche volte. Nella mia mente immaginavo che sarei stata molto eccitata, essendo comunque in hotel, tranquilli ecc., invece così non è stato.
Mi sono resa conto, in modo consapevole, che le situazioni che mi eccitano davvero e mi fanno vibrare qualcosa dentro – non solo eccitazione fisica, ma mentale, che parte da qualcosa che ho dentro – le provo solo quando non mi sento al sicuro. Questa cosa mi ha portata spesso a mettermi (lo dico ora, col senno di poi) in situazioni non dico pericolose, ma potenzialmente tali. Non entro nel merito di queste, però spesso mi ritrovavo a pentirmene e a chiedermi: "Ma perché l'ho fatto?".
Ora posso dire con certezza che è questo: c'è una parte di me, legata probabilmente a qualcosa di profondo, che si eccita solo quando non si sente al sicuro, quando si sente a rischio e in pericolo. Pensandoci, ho ipotizzato che ciò possa essere legato al fatto che da ragazzina, quando ho scoperto il mio corpo e ho iniziato a provare piacere, l'ho vissuta come una cosa da nascondere assolutamente, di cui vergognarmi, ritrovandomi spesso a toccarmi di nascosto quando potevo, sempre con l'ansia di essere scoperta e i sensi di colpa dopo. Può questo aver contribuito a "settarmi" così? Probabilmente sì. Ma credo ci sia dell'altro, per questo mi interesserebbe capire cosa ne pensate. Qualsiasi commento e riflessione è ben accetto, ovviamente.
Vi ringrazio!