Era un ragazzo tranquillo...

  • Continuo a non capire quale natura dovrebbe avere per te questa supposta tutela.

    Tale tutela, come ho scritto, è un po' un'utopia, perché vorrebbe dire che una famiglia dovrebbe accorgersi da piccolo che il bambino ha qualcosa che non va, che le emozioni le simula soltanto (camaleontismo?) e portarlo a far vedere.


    Ma il problema, come ho scritto, è che non è facile rendersene conto, tra stress lavorativo, fretta, "parcheggio presso i nonni" o attività doposcuola varie che tengono il bambino più fuori casa che a casa, o anche, come è stato detto, semplice mancanza di competenza e formazione.


    Ci vorrebbe una società più lenta e allora sarebbe più facile rendersi conto dei problemi individuali e di tutti, non solo in questo caso; anche nelle depressioni spesso non ci si accorge fino a che non è troppo tardi.


    Non che una volta fosse meglio.

  • Non riesco a concepire come si possa infierire così su delle persone che sono state parte della mia vita, che hanno vissuto con me, mangiato con me, di cui conosco le abitudini, le espressioni, i lineamenti, davvero non riesco.

    Se è uno psicopatico è nato così. Ho appena visto il video di uno psichiatra (se interessa lo posto) che affronta in particolare l'aspetto innato della psicopatia. Ha accennato di anomalie nel cervello e nell'amigdala in questo soggetti.


    Per quando io sia "spirituale" e sostenga l'esistenza di anima, spirito, etc; questo psichiatra dopo una chiara ed esaustiva per me esposizione sulla psicopatia, affermava che "Non abbiamo uno spirito e un cervello separati" volendo così significare che se ci sono delle anomalie o delle difformità a livello "fisico" (nel cervello) da là si produce tutto il resto (la psicopatia) e non si può non tenerne conto, pensando che corpo e mente siano così separati. Giustamente aggiungerei.


    Il tutto rimane comunque sconcertante ma fa riflettere sul fatto che quel soggetto (in questo caso lo psicopatico) evidentemente non può proprio provare quel tipo di emozioni e di sentimenti per quanto noi possiamo ritenere la cosa inconcepibile.

  • Tale tutela come ho scritto è un po' un utopia, perchè vorrebbe dire che una famiglia dovrebbe accorgersi da piccolo che il bambino ha qualcosa che non va, che le emozioni le simula soltanto, e portarlo a far vedere.


    Ma il problema come ho scritto e che non è facile rendersene conto, tra stress lavorativo, fretta, "parcheggio presso i nonni", o attività doposcuola varie che tengono il bambino più fuori casa che a casa, o anche come è stato detto, semplice mancanza di competenza e formazione.


    Ci vorrebbe una società più lenta e allora sarebbe più facile rendersi conto dei problemi individuali, e di tutti, non solo in questo caso, anche nelle depressioni spesso non ci si accorge fino a che non è troppo tardi.


    Non che una volta fosse meglio.

    Abbiamo già discusso di questo: ciò che proponi non garantirebbe comunque una soluzione al problema poiché la psicopatia, essendo una condizione innata, non può essere "curata" ma solo eventualmente gestita. Anche con un intervento precoce, non c'è garanzia che il soggetto non possa manifestare comportamenti antisociali in seguito, tenendo anche sempre ben presente come gli psicopatici sono noti per l'abilità nel mascherare le loro reali intenzioni, il che complica oltremodo il compito di prevenirli o di stilare una diagnosi accurata.


    Il problema quindi non risiede solo nella difficoltà di individuare i segnali, ma anche in quella di affrontare e gestire la psicopatia in modo efficace, visto che i comportamenti manipolatori e antisociali possono "covare sotto la cenere" ed emergere in modo subdolo e non riconoscibile.

  • Comunque, c'è una leggera indifferenza dell'opinione pubblica sulla vicenda, diversamente da quanto accaduto con casi analoghi del passato. Se non fosse stato per il forum, non avrei nemmeno saputo della notizia. Non sono uno che guarda la TV o segue i social, però in genere vengo informato delle vicende di cronaca dai miei conoscenti e nessuno di loro era a conoscenza del fatto. È solo un caso o è una mia impressione che non se ne stia parlando?

  • Abbiamo già discusso di questo: ciò che proponi non garantirebbe comunque una soluzione al problema poiché la psicopatia, essendo una condizione innata, non può essere "curata" ma solo eventualmente gestita. Anche con un intervento precoce, non c'è garanzia che il soggetto non possa manifestare comportamenti antisociali in seguito, tenendo anche sempre ben presente come gli psicopatici sono noti per l'abilità nel mascherare le loro reali intenzioni, il che complica oltremodo il compito di prevenirli o di stilare una diagnosi accurata.


    Il problema quindi non risiede solo nella difficoltà di individuare i segnali, ma anche in quella di affrontare e gestire la psicopatia in modo efficace, visto che i comportamenti manipolatori e antisociali possono "covare sotto la cenere" ed emergere in modo subdolo e non riconoscibile.

    Camaleontismo, lo attuano anche gli asperger.


    Garanzie non ce ne sono mai nei percorsi psicologici, per questo io non vedo ancora la psicologia come una scienza esatta.


    In futuro magari avrà strumenti più accurati, per ora appunto è utopia.

  • Camaleontismo, lo attuano anche gli asperger.

    No Garden, quello è proprio un'altra cosa.


    Il "camaleontismo" è una sorta di emulazione.


    Ti spiego con un esempio: le persone autistiche accade non capiscano come devono comportarsi in una situazione sociale allora "emulano". Un po' come se uno di noi si trovasse in un paese straniero dove non conosce bene gli usi e i costumi del luogo e si mette ad emulare gli altri per sopravvivere e farsi accettare.


    Gli psicopatici invece mascherano le intenzioni perché sono machiavellici. Capiscono molto bene le intenzioni altrui ma non per empatia, solo per i loro fini egoistici.

  • Molto spesso è la famiglia stessa, specie se "del mulino bianco" a non voler vedere la diversità di un figlio. Non lo accettano e quindi fanno finta che il problema non esista, fino a che questo non diventa così grosso da essere irrimediabile.

    Si lo so che è un atteggiamento che spesso accade in un certo tipo di contesti diciamo perbenisti, l'ho visto accadere sia a casa di un mio amico che in famiglia da me in determinati frangenti, nel mio caso erano tante le cose che non si volevano vedere.


    Non essendovi certezza comunque lascierei il punto interrogativo.

  • Lupettadibosco: ma spesso è proprio dove c'è un'alta aspettativa d'amore che nasce un grande odio.

    Questo è vero te lo concedo, ma è una reazione umana che va mediata e metabolizzata, se tu mi hai fatto questo io ti odio, sì però dove ero io mentre tu mi facevi questo? Secondo me la protezione di noi stessi sta sempre a noi, mai aspettarsi che lo facciano gli altri al posto nostro.

  • Ok, diciamo che è uguale o simile il risultato, ma differente il retroscena e le motivazioni.


    La differenza è che lo psicopatico può ottenere ulteriori vantaggi personali rispetto alla semplice sopravvivenza e accettazione.


    Sopravvivenza e accettazione sono a loro volta vantaggi personali ricordo, dunque egoistici.


    Poi certamente nell'uno potrà esservi una motivazione di pathos di avvicinamento al prossimo e nell'altro no.

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