Stop, mi fermo qui e spero di essermi spiegata
Come preferisci. Ma non vedo una lettura banalizzante e denigratoria nella frase di Alba.
Volendo, anche da un punto di vista psicodinamico e psicoanalitico vi sono modelli che spiegano l'attaccamento affettivo verso più persone, e non c'è un giudizio nell'asserire che queste eventualità, in genere, corrispondono a determinati "sintomi". Ci sono ragioni psicologiche ed evolutive, quindi, "a monte" di quelle culturali a sostegno del fatto che l'essere umano è portato ad avere un legame esclusivo e a immaginarsi in una coppia, prima che questa abbia forma all'esterno, è una realtà "interna".
Tanto è vero che le società poligame lo sono divenute per ragioni ambientali (scarse risorse), poi diventano nel tempo culturali e radicate nella tradizione del popolo in questione, ma non c'è traccia di amore, si tratta di unioni concepite a tavolino e decise per ragioni squisitamente materialistiche tanto quanto i matrimoni monogami combinati in altre società.
Poi, io sono aperta a sentire altre esperienze e che cosa vuol dire amare più persone. Se percepissi un alto ideale morale e grande altruismo affinché tale scelta sia volta al bene superiore e non solo mossa da bisogni egoistici o sessuali, non avrei problemi a dirlo ed eventualmente anche ad appoggiare il poliamore.