Tradire da innamorati

  • Stop, mi fermo qui e spero di essermi spiegata :slightly_smiling_face:

    Come preferisci. Ma non vedo una lettura banalizzante e denigratoria nella frase di Alba.


    Volendo, anche da un punto di vista psicodinamico e psicoanalitico vi sono modelli che spiegano l'attaccamento affettivo verso più persone, e non c'è un giudizio nell'asserire che queste eventualità, in genere, corrispondono a determinati "sintomi". Ci sono ragioni psicologiche ed evolutive, quindi, "a monte" di quelle culturali a sostegno del fatto che l'essere umano è portato ad avere un legame esclusivo e a immaginarsi in una coppia, prima che questa abbia forma all'esterno, è una realtà "interna".


    Tanto è vero che le società poligame lo sono divenute per ragioni ambientali (scarse risorse), poi diventano nel tempo culturali e radicate nella tradizione del popolo in questione, ma non c'è traccia di amore, si tratta di unioni concepite a tavolino e decise per ragioni squisitamente materialistiche tanto quanto i matrimoni monogami combinati in altre società.


    Poi, io sono aperta a sentire altre esperienze e che cosa vuol dire amare più persone. Se percepissi un alto ideale morale e grande altruismo affinché tale scelta sia volta al bene superiore e non solo mossa da bisogni egoistici o sessuali, non avrei problemi a dirlo ed eventualmente anche ad appoggiare il poliamore.

  • Per tornare alla domanda iniziale di Bruce, no, chi ama non tradisce. Punto.

    Io la faccio semplice: stai facendo una cosa di nascosto, ergo stai mentendo. Come si può amare una persona e mentirle?

    Sai che se sapesse la verità starebbe male e soffrirebbe, e allora come puoi dire di amarla?

    D'altra parte, lasciarla nell'inganno vuol dire privarla della libertà: pensa che le cose stiano in un modo diverso dalla realtà; non può neanche fare una scelta consapevole.

    E questa situazione si protrae per mesi.

    A me sembra che questa tua amica o amico si racconti balle. Punto.

  • Io non contesto l'idea di amare più persone, contesto il non essere onesti al riguardo dal primo momento. Se vai a letto con un altro mentre sei in una relazione monogama, stai volontariamente scegliendo di farlo e non ti stai comportando in maniera onesta, non c'è niente da capire e non può esserci niente da giustificare.


    Nel momento in cui uno si scopre "poliamoroso" dunque ottiene un pass per tradire indisturbato e senza sensi di colpa, per sei-otto mesi, il partner che si aspetta - per patti impliciti e, in assenza di previ chiarimenti, ovvi - fedeltà? In questo esempio il partner del traditore non ha firmato da nessuna parte per una relazione aperta. Non lo sa, non è informato e sta invece venendo ingannato. Tradire vuol dire tradire la fiducia della persona che dici di amare e che in questo caso si aspetta che tu rimanga fedele, tradire vuol dire toglierle metaforicamente il terreno sotto ai piedi, privarla della sicurezza. Tu puoi sostenere di "amare" chi ti pare, ma se lo prendi in giro in questo modo capisci che nessuno può prendere sul serio le tue dichiarazioni.


    Una relazione "poliamorosa" deve essere condivisa e accettata da entrambi/tutti i partecipanti, per avere un minimo di legittimità, altrimenti nei fatti ti stai solo facendo i tuoi comodi danneggiando un'altra persona ignara e al 99% dei casi non consenziente.

    Così non funziona. Avrei accettato queste tue argomentazioni se invece tu avessi detto che ipotizzi che sì, questa persona si è effettivamente scoperta "poliamorosa", che era in una relazione quindi non soddisfacente, ma che ha comunque sbagliato di grosso ad aver preso in giro, mentito e continuato ad indugiare nella relazione clandestina senza informare il partner, che in questa situazione è l'unica parte lesa. Può succedere di sbagliare ma rimane giustissimo che il soggetto adesso provi dei sensi di colpa: non per la sua eventuale natura differente, ma per aver mentito.

    Di default ci si aspetta qualcosa di preciso e le varie nature "differenti" non autorizzano a fare tutto quello che si vuole quando i patti impliciti di partenza sono altri. Ricordati che la tua ("tua" generico) libertà finisce dove comincia la mia ed è legittima solo finché non mi danneggia.

  • Ho scritto "alcune" risposte, non ho scritto "tutte" le risposte. Non mi stavo riferendo a te, non mi stavo riferendo a tutti.

    Hai menzionato il "pensiero medio" precedentemente al mio messaggio che hai citato, quindi la prima a esprimere un giudizio sei stata tu, senza inoltre fornire alcuna argomentazione a supporto delle tue affermazioni, scegliendo invece di nasconderti dietro la generica accusa di ottusità e chiusura mentale verso chi non accetta il tuo punto di vista.


    Personalmente, credo fermamente che non ci sia alcuna motivazione "superiore" nel poliamore, se non il mero soddisfacimento di bisogni egoistici e sessuali, spesso giustificati e mascherati dietro l'idea che si tratti di un'evoluzione dei rapporti in senso libertario e meno "patriarcale", per superare ciò che viene indicato come un presunto "possesso" dell'altro. A mio avviso, si tratta piuttosto di una scusa per dare libero sfogo agli impulsi personali, nascosta dietro una facciata ideologica.


    Inoltre, questo "poliamore" non è affatto un concetto nuovo. Già negli anni '60 e '70 certe comunità, come quelle hippie, abbracciarono idee simili cercando di applicarle nella vita quotidiana, ad esempio nelle comuni, ma l'applicazione di questi ideali si rivelò un completo disastro. Le relazioni si frantumavano sotto il peso della gelosia, dei conflitti e dell'instabilità emotiva, dimostrando che, al di là delle intenzioni, l'essere umano tende naturalmente verso relazioni più stabili e profondamente legate all'esclusività. Niente di nuovo sotto il sole, quindi.


    A parte questo chiaramente anche per quanto mi riguarda ognuno può regolarsi come meglio crede, quello che non accetto è il dovermi piegare a determinate ideologie per non dover apparire come una "retrograda" o quant'altro.

  • Mi viene in mente un principio, al di là di tutte le sfumature a cui apre il concetto amore, o l'amore come espressione più o meno limitata del singolo.


    Chi ama, in teoria, ama l'altro come se stesso. Ma umanamente sappiamo si possono interporre egoismi, disfunzioni, e via e via. Però, come ideale a cui fare riferimento per "regolarsi" circa dove finisce il bene e comincia invece il male: se non si vuole ricevere per primi inganni e tradimenti, questo "sentire" dovrebbe essere sufficiente a non tradire l'amato.


    Se vedo un piccolo animale a bordo strada morire di fame e di sete, questo "sentire" la sua sofferenza, perché noi siamo simili, se non nella forma, nei sensi e nell'intento di sopravvivere: basta per mobilitarsi e porgere acqua e non girarsi dall'altra parte, abbandonandolo al suo destino.


    Certo che nelle relazioni, può mancare un "sentire" così diretto, così altruistico e compassionevole per molte ragioni. Una dei quali la concupiscenza che facilmente viene percepita come amore, e questo può indurre a credere che amo "anche se" mi comporto egoisticamente.


    Se questo sentire altruistico dunque manca, non è sviluppato e quindi l'impulso di tradire c'è: l'ideale morale lo si può considerare come un punto di riferimento anche se la propria coscienza recalcitra inizialmente ad accettarlo. Se è logico non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi stessi, se questa logica ci torna, la riteniamo giusta per un mondo migliore, allora, la risposta viene da sé: chi ama, sente la potenziale sofferenza dell'altro, lo riconosce come "se stesso", e non gli fa del male, almeno, non volontariamente.

  • Hai menzionato il "pensiero medio" precedentemente al mio messaggio che hai citato, quindi la prima a esprimere un giudizio sei stata tu, senza inoltre fornire alcuna argomentazione a supporto delle tue affermazioni, scegliendo invece di nasconderti dietro la generica accusa di ottusità e chiusura mentale verso chi non accetta il tuo punto di vista.

    Socialmente è accettata solo la monogamia, tutto il resto è disdicevole secondo il pensiero medio e quindi il soggetto va in sbatti e senso di colpa per non aderire allo standard invece di informarsi che possono esistere anche altri stili relazionali e prendere consapevolezza di ciò che è con l'annessa paura che il partner principale che ama possa non essere pronto ad accettare questa sua scoperta/liberalizzazione nello stile relazionale se gli rivela cosa gli sta succedendo.

    Stavo parlando della persona per cui è stato aperto il thread. Contestualizza le mie parole: ho risposto che vive in una società in cui il pensiero medio è che la monogamia è accettata e la non monogamia no. Sbaglio?

    Dovevo ulteriormente argomentare sulla mia ipotesi che ho espresso sulla persona su cui ho fatto questa ipotesi avendola già argomentata? Ho argomentato.

    Ho commentato l'argomento per cui è stato aperto il thread mettendoci la mia ipotesi sulla situazione del soggetto.


    Ti stai attaccando alle mie parole "pensiero medio" per dire che ho insultato il forum quando non è vero? Beh ho appena spiegato il perché non è vero.

    We are whispers from the past fading into the future.

  • Stavo parlando della persona per cui è stato aperto il thread. Contestualizza le mie parole: ho risposto che vive in una società in cui il pensiero medio è che la monogamia è accettata e la non monogamia no. Sbaglio?

    Dovevo ulteriormente argomentare sulla mia ipotesi che ho espresso sulla persona su cui ho fatto questa ipotesi avendola già argomentata? Ho argomentato.

    Ho commentato l'argomento per cui è stato aperto il thread mettendoci la mia ipotesi sulla situazione del soggetto.


    Ti stai attaccando alle mie parole "pensiero medio" per dire che ho insultato il forum quando non è vero? Beh ho appena spiegato il perché non è vero.

    Come ti stai ponendo ora, sembra che con "pensiero medio" tu voglia riferirti alla percezione comune nella maggior parte della popolazione, e questo cambierebbe la questione. Inizialmente però l'impressione (mi pare non solo mia) è stata che facessi riferimento a un pensiero medio(cre) e poco illuminato di chi non accetta queste idee.

  • Però, sul discorso che non ci siano "signori con il gatto sulle gambe" anche nella mente di chi ha un contatto con la realtà ben saldo, personalmente non sarei così d'accordo. Avere un contatto ben saldo con la realtà non vuol dire averlo anche con se stessi, o meglio, conoscere perfettamente se stessi.

    Dentro di noi possono esserci anche demoni di una certa importanza, nonostante il contatto con la realtà. Io stesso nel thread in cui se ne parlava dicevo che in me c'era proprio Lucifero in persona. Nonostante il mio contatto con la realtà avrei il potenziale di fare cose per cui la maggior parte delle persone non riesce a sfiorare nemmeno il pensiero. Però non le faccio.


    La differenza tra avere un signore malefico con il gatto sulle gambe e lasciarlo agire è abbastanza grande. Ancor più grande è il carico di responsabilità. Se il signore col gatto mi dice di fare qualcosa che il mio IO non accetta o non ritiene corretta: posso anche non farla, specie se si tratta di qualcosa che per essere attuata necessita di decisioni, strategie, etc.


    Per questo dico che in questi casi la teoria del moto interiore non regge: perché quale che sia la sua natura e la sua intensità: c'è sempre la possibilità di scelta.


    Diverso può essere quando un automobilista mi sfiora lo specchietto della moto ad altissima velocità, rischiando di ammazzarmi in autostrada; quindi lo riprendo d'istinto, lo affianco e gli spacco il finestrino urlando con la bava alla bocca.


    Il karma evolutivo sono anche i vari signori col gatto là dentro; ovvio che la mia è una visione alquanto folcloristica.


    Per cui, tizio/a, come ripeto, dovrebbe prima capirsi, poi, volendo, si potranno fare pesi e contrappesi sulla bilancia del giusto o sbagliato. Farli prima ancora di capirsi è come mettere il carro davanti ai buoi: si inceppa tutto e può forse anche generare loop.


    Immagino che tizio/a sia qualcuno che ti ha chiesto consiglio; penso che appunto tale persona dovrebbe capire da cosa è stata mossa a livello emotivo, quale è stata la "corrente ascensionale".

    Sono d'accordo che il tizio/tizia dovrebbe capirsi. La sua richiesta è implicitamente un aiuto in tal senso.


    Ma ama solo l'essere umano con cui sta o ama entrambi?

    Domande interessanti e fondamentali.

    Ama solo l'essere umano con cui sta.


    Con la seconda persona ci sta da 6 mesi. Perché continua a starci? Ci sta per sesso o anche per amore?

    La persona che ha frequentato per mesi era una frequentazione esclusivamente sessuale, anche se nei racconti ho percepito eventi che hanno una connotazione affettiva (tipo coccolarsi).


    Sentiva delle mancanze affettive o sessuali dal partner principale?

    Affettive non penso. Sessuali è probabile, perché il/la partner ufficiale ha una disponibilità di tempo abbastanza limitata.


    Potrebbe essere semplicemente il suo stile relazionale non monogamo che è venuto fuori solo adesso, pensando che esistesse solo la monogamia, e si colpevolizza di non rientrare nello standard.

    Potrebbe essere. L'ho pensato anch'io e ho provato a snocciolare ipotesi di questo tipo, ma alla prova del nove sono traballate. Mi spiego: nel paventare un possibile comportamento di questo tipo anche del/la partner ufficiale la persona è impazzita alla sola idea. Non tollererebbe nemmeno l'ipotesi che il/la partner potesse guardare a qualcun altro.


    È possibile secondo me quando si tratta di un amore immaturo, o meglio, immaturità del partner che tradisce. Cioè il soggetto in questione, nella sua personale percezione, è convinto di amare il partner e in effetti lo ama, con i propri strumenti e con le proprie conoscenze e capacità. Ma probabilmente il suo percorso sentimentale/sessuale è incompleto e come detto è sentimentalmente immaturo, gli manca qualche tassello.

    Già. In breve penso si possa definire in questo modo.


    Quando si ama con consapevolezza, secondo me oltre al sentimento trascinante c'è altro: il rispetto, e quella sensazione per cui se si fa del male al partner si fa male anche a se stessi, l'empatia, il pensiero di tradirlo mi fa dire "come posso fare questo a lui, con cui mi sveglio al mattino e ci guardiamo negli occhi profondamente, so le sue debolezze e lui le mie, siamo complici, ecc". Il tradimento diviene qualcosa non solo di fisico ma proprio un voltare le spalle, venir meno a implicite promesse.

    Questo tipo di consapevolezza nella totale diseducazione al sentimento è una condizione sempre più rara e tardiva.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Quando parliamo di amore maturo, ci riferiamo a un legame che va oltre il semplice piacere o l'attrazione fisica. Questo tipo di amore implica sacrificio, comprensione profonda e una connessione che non possono essere distribuite su più partner senza compromettere la qualità e l'intensità del sentimento. La monogamia, in questo contesto, non è solo una costruzione sociale, ma riflette una realtà psicologica ed emotiva che risponde al bisogno umano di intimità e unicità nel legame affettivo.

    E' vero, come è anche vero che questa armonia non dura per sempre, anche biologicamente. Da li il problema intrinseco che le relazioni monogame portano con sé da sempre.


    Una piccola domanda che potrebbe portarmi a un'ulteriore riflessione. Lei/lui per quale motivo avrebbe tradito il/la partner?

    Ho provato a chiedere sia direttamente che indirettamente. Direttamente la risposta è stata incerta e riguardava la sessualità. Indirettamente invece sembrava più una sorta di "riempire un vuoto".


    In ogni caso è una domanda molto complessa, soprattutto in considerazione di tutte le variabili da considerare.

    Molto banalmente ti rispondo di sì, è possibile nel caso in cui una persona viva un momento di difficoltà nella propria relazione magari, potrebbe essere possibile nel caso in cui sentisse una mancanza da parte del partner oppure nel caso in cui volesse vivere la propria sessualità in modo diverso rispetto al partner.

    Sì, però il tutto cozza con la responsabilità di essere uno dei partner, quindi in empatia con l'altro, quindi tradendo si dovrebbe tradire anche se stessi: provare qualche remora, la quale invece è emersa solo dopo.


    Ad ogni modo, il fatto che un tradimento sia possibile in questi casi nasce sempre dalla mancanza di comunicazione. Comunicando le proprie difficoltà, la mancanza che si avverte ecc. si può trovare una soluzione o giungere a un compromesso, ma le persone sono diverse e fanno scelte diverse, per questo motivo è possibile tradire anche se si ama.

    A volte una soluzione non c'è, ma separandosi si evita comunque il tradimento.


    Monogamia e non monogamia sono due differenti stili relazionali e giudicare la non monogamia con i parametri della monogamia non ha senso.

    E' vero. L'importante è che ogni forma venga però raffrontata alla realtà storica che la accompagna. La monogamia era l'unica forma possibile per mantenere coesione sociale, diversamente ci saremmo estinti in guerre civili senza fine. Quindi ad ogni forma di gamia la propria "tara", sia positiva che negativa.


    Solo il passaggio generazionale è riuscito a far entrare nella testa delle persone che gli omosessuali non sono sodomiti e che orientamenti sessuali non etero non sono il male, non sono inferiori o superiori, sono solo diversi. Penso che succederà la stessa cosa per le non monogamie etiche.

    E' vero anche questo. Anche qui l'importante è non invertire la normalità con le diversità.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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