Cosa vi aiuta ad "ingoiare il rospo"?

  • Partendo dal presupposto che non sono una persona predisposta a scatti d'ira o alla rabbia in generale, in certe situazioni sperimento quella frazione di secondo in cui mi devo autoconvincere ad ingoiare il rospo e non rispondere "male" (non dico insultando, ma quantomeno un rimbrotto piccato), specialmente se vengo punzecchiato su temi "caldi".


    Prendendo quindi spunto dal topic di criceto, che mi ha fatto affiorare questa riflessione, vi chiedo: avete qualche tecnica (anche self made) che vi aiuta a gestire quel tipo di momento?


    Io mi urlo in testa "non ne vale la penaaaaaaaaaa!" e... spero ogni volta che funzioni :face_with_tears_of_joy:

  • :/ Io spesso lo faccio come sfida a me stessa nel non essere reattiva a livello di stimolo/reazione istintiva automatica, ovvero meccanicamente scontata, per coltivare autocoscienza.


    Altre volte, invece, lascio manifestare la reazione semi-liberamente, ma cerco di osservarla con attenzione divisa mentre si manifesta. Anche questa azione ha lo stesso scopo.


    Usare solo la prima potrebbe nascondere un giudizio verso la reattività.


    Entrambe aumentano l'autocontrollo cosciente attraverso la disidentificazione. In altre parole, o il controllo di te lo hai tu, o sei controllato dagli istinti, ovvero programmi biologici, e a me piace essere padrona di me, se ci riesco.


    I "rospi" rappresentano a volte per me un mezzo di allenamento dell'autocoscienza, anche se il loro sapore tende ad essere amaro.

  • Io nasco impulsiva, sono migliorata col tempo.


    Punto all'obiettivo che coincide con i miei valori e di solito ciò mi ripaga del costo di non aver dato fuoco e fiamme a tutto (metaforicamente parlando).


    Con gli sconosciuti mi è più facile attuare questa politica, con gli amici anche.


    Con i partner invece cedevo e cedo ancora all'impulsività rabbiosa (non violenta) se vengono toccati dei punti perché proietto traumi della me bambina che ha avuto diversi C-PTSD. Sto imparando a migliorare in terapia su questo aspetto.


    Come gestisco i momenti di rabbia acuta (quando li riesco a gestire): sto in silenzio, respiro e mi metto in posizione da superman per aiutare le emozioni forti a fluire e per tornare più razionale e penso a una risposta assertiva che punta a raggiungere l'obiettivo.


    Mi spiego meglio sulla prima parte: alcuni miei obiettivi sono lasciare il mondo un posto migliore di come l'ho trovato e proteggere le fasce sociali "più deboli" dalla prepotenza di quelle "più forti". Questi valori mi causano stress in più rispetto a una persona "che si fa i c∙∙∙i suoi".

    Ottengo dei risultati, piccoli ma mi bastano, e mi aiutano a vedere la bellezza negli altri ed è un ritorno positivo di una rabbia iniziale usata come motore motivazionale piuttosto che come :fire: "dracarys" (cit. Game of thrones)

    We are whispers from the past fading into the future.

  • Partendo dal presupposto che non sono una persona predisposta a scatti d'ira o alla rabbia in generale, in certe situazioni sperimento quella frazione di secondo in cui mi devo autoconvincere ad ingoiare il rospo e non rispondere "male" (non dico insultando, ma quantomeno un rimbrotto piccato), specialmente se vengo punzecchiato su temi "caldi".


    Prendendo quindi spunto dal topic di criceto, che mi ha fatto affiorare questa riflessione, vi chiedo: avete qualche tecnica (anche self made) che vi aiuta a gestire quel tipo di momento?


    Io mi urlo in testa "non ne vale la penaaaaaaaaaa!" e... spero ogni volta che funzioni :face_with_tears_of_joy:

    No, purtroppo non ho alcuna tecnica. Mi viene difficile "ingoiare il rospo" e la maggior parte delle volte non lo faccio. Poi me ne pento e mi rendo conto di aver sbagliato i calcoli (o di non averne fatti proprio), perché la giustificazione che di seguito devo dare per aver più o meno legittimamente risposto quello che ho risposto si rivela spesso più costosa in termini di energie da spendere rispetto a che se mi fossi sforzata di lasciar correre in primo luogo.

    Quando vengo provocata - parlo proprio di quando sembra che te lo facciano apposta, e ti ritrovi a pensare: "mi sta prendendo in giro, non c'è altra spiegazione, sta provando a farmi inca**are" - faccio davvero fatica a non rispondere niente, idem quando ho palesemente ragione in una discussione ma dall'altra parte ci si arrampica sugli specchi pur di negarlo.

    Dunque ammetto di non riuscire a rimanere calma e zen in queste situazioni - e ammiro sinceramente chi ci riesce - ma preciso che quando ritengo di aver esagerato mi scuso sempre e mi scuso subito. Il mio intento è difendermi, non ferire.


    Tutto questo, intendo, dal vivo. Online non rispondo e non mi metto a discutere con nessun provocatore.

  • Prendendo quindi spunto dal topic di criceto, che mi ha fatto affiorare questa riflessione, vi chiedo: avete qualche tecnica (anche self made) che vi aiuta a gestire quel tipo di momento?


    Io mi urlo in testa "non ne vale la penaaaaaaaaaa!" e... spero ogni volta che funzioni :face_with_tears_of_joy:

    Dopo anni di esperienza (soprattutto in ambito lavorativo) ho semplicemente imparato a pensare alle conseguenze di uno scatto d'ira.

    Mi dico sempre: cosa accadrebbe dopo? Soprattutto quando non ho la certezza assoluta di avere la ragione dalla mia parte.

    Il pensiero del "dopo" e della spiacevolezza delle situazioni che si verrebbero a creare è dunque la mia "tecnica".

    Nel mio caso preferisco far valere la mia opinione e le mie ragioni quando il clima si è raffreddato. Normalmente, sul lavoro, tramite mail dal tono pacato ma deciso.

  • Pantagruel complimenti per il lavoro che stai facendo, dalle tue parole emerge una consapevolezza altissima! Tra l’altro la lettura finale che hai dato della rabbia è una prospettiva davvero interessante.


    Licoricedetox apprezzo la schiettezza, tra l’altro continuo a pensare che ci sia una componente liberatoria nello scatto di rabbia, anche se, come dici tu, dopo ti comporta una spesa emotiva riparatoria che forse non vale la candela…

  • Licoricedetox apprezzo la schiettezza, tra l’altro continuo a pensare che ci sia una componente liberatoria nello scatto di rabbia, anche se, come dici tu, dopo ti comporta una spesa emotiva riparatoria che forse non vale la candela…

    Non so fino a che punto lo definirei liberatorio, però alcuni non mostrano davvero rispetto o educazione e una risposta piccata a volte è oggettivamente quello che ci vuole.


    Poi ti arrivano le repliche e lì devi spiegare perché hai risposto come hai risposto. Vuoi riportare l'equilibrio e vuoi ritornare dalla "parte giusta"... anche quando forse eri già dalla parte giusta.

    Bisogna avere ben chiara la differenza tra il farsi rispettare e l'andare oltre esagerando a propria volta. Io voglio sempre e solo ottenere il primo.


    Il top del top sarebbe riuscire a fregarsene completamente e mantenere un perenne mood di compassionevole comprensione universale. Sì, quello sarebbe fantastico.

  • Io quelle poche volte che mi concedo di non ingoiare completamente il rospo (oppure non ci riesco!) viro verso il passivo-aggressivo, che alla fine è un altro modo di passare dalla parte del torto.

    Concordo con te, l’ideale sarebbe un approccio di totale distacco zen!

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