Salve, mi sono appena iscritto. Ho letto tutta la discussione e mi rivedo in molte delle cose che avete scritto. Anch'io sono un giocatore d'azzardo compulsivo da anni e anni. Ora ne ho 44, ma ho iniziato con il Totocalcio per poi passare ai videopoker e successivamente alla rovina con i casinò e le scommesse con l'arrivo dei siti AAMS.
Sui siti ci sono alcune opzioni per impostare dei limiti sui depositi settimanali, in alcuni casi può aiutare.
Mi sono autoescluso a tempo indeterminato (quindi 6 mesi era il massimo) dopo aver fatto fuori 700 euro in due ore... 100 euro in una scommessa live, 300 euro al blackjack live e 300 euro al gioco Aviator, altro gioco che ti rovina in un secondo... Il bello è che avevo recuperato tutto, 695 euro con le ultime 100 euro, e mi mancavano 5 euro, e dico solo 5 euro, per riprendere tutto e prelevare... Il gioco d'azzardo, oltre a rovinarti, a volte si prende proprio gioco di te con delle beffe, da non credere... Da oggi comincio l'astinenza forzata, ma già sapendo che non potrò giocare causa i conti chiusi, sto male psicologicamente: è come se mancasse qualcosa... Assurdo, ma è così.
Aiuta poco o nulla. L'unico rimedio è lasciare perdere tutto.
Aiuta poco o nulla. L'unico rimedio è lasciare perdere tutto.
Aiuta eccome, soprattutto perché io gioco solo online... Che non sia la soluzione finale lo so, ma intanto mi blocca dal continuare a spendere soldi almeno per i prossimi sei mesi... Quando hai certe abitudini legate al gioco, stare senza giocare è molto dura, soprattutto perché non sai cosa fare nel tempo libero che prima occupavi interamente con il gioco.
Aiuta poco o nulla. L'unico rimedio è lasciare perdere tutto.
Certo, quello è vero, però è più difficile da fare.
Aiuta eccome, soprattutto perché io gioco solo online... Che non sia la soluzione finale lo so, ma intanto mi blocca dal continuare a spendere soldi almeno per i prossimi sei mesi... Quando hai certe abitudini legate al gioco, stare senza giocare è molto dura, soprattutto perché non sai cosa fare nel tempo libero che prima occupavi interamente con il gioco.
Esatto, anche per me un minimo di utilità ce l'ha nel caso di chi gioca online. L'astinenza è dura. Infatti, ci sarebbe da trovare nuove attività, anche se può essere difficile all'inizio. Ti consiglio di leggere qui se ci sono qualche consiglio o di chiedere anche.
Esatto, anche per me un minimo di utilità ce l'ha nel caso di chi gioca online. L'astinenza è dura. Infatti, ci sarebbe da trovare nuove attività, anche se può essere difficile all'inizio. Ti consiglio di leggere qui se ci sono qualche consiglio o di chiedere anche.
Non è la prima volta che faccio l'autoesclusione, ma le altre volte ho giocato in qualche sito non AAMS, anche se poco, perché poi non dai mai decidano di non pagarti e non puoi farci nulla. In ogni caso, contavo i giorni perché scadessero i sei mesi per ritornare a giocare... Purtroppo, a molti sembrerà assurdo, ma chi ci è dentro, come me, sa che non lo è...
Purtroppo sono maestro (e lo avrei evitato volentieri) in queste cose, e so benissimo quanto è dura l'astinenza. Ma è l'unica vera arma.
Quasi nessuno ci riesce; direi nessuno se fa un percorso da solo (a parte pochissimi casi).
Il discorso è questo, l'ho fatto in altre occasioni: giocare (e perdere, perché il ludopatico perde e basta, non vince mai) poco e meno è sempre meglio che giocare tanto. Sicuramente è un inizio o un qualcosa, ma ahimè non regge neanche questa strategia. O meglio, con me non ha retto e credo (mi assumo il rischio di dire, anche se sono sicuro) che anche questa strategia sia fallimentare, non tanto nel breve ma nel lungo periodo (parlo di due-tre anni).
Ecco, bisogna metterla così: chi vuole guarire dalla ludopatia deve guardare a numeri a lungo termine, anni. Dire di giocare poco, di meno, gioco responsabile e compagnia bella, ad un ludopatico conclamato (attenzione, ho visto anche gente dichiararsi ludopatica, ma tutto è tranne che ludopatica) sono tutte s...e.
Il gioco può provocare dipendenza patologica, dicono... Io la metterei diversamente: il gioco può provocare morte (suicidio), disastri emotivi ed economici, psicologici, fisici, divorzi, perdita del lavoro, asocialità, ansia, stress. Perché non dicono questo? Sto dicendo fesserie o la pura verità?
Giocare poco equivale a tenere la flebo del gioco attiva, prolungando l'agonia.
Io ho imparato questo a mie spese.
Non posso dire semplicisticamente "non giocate più" o "il gioco fa male", "il gioco uccide" ecc. Posso però certamente dire che in alcune persone (non tutte) provoca una dipendenza che poi è difficile, oserei dire quasi impossibile, da debellare.
Ribadisco, in conclusione, quanto ho già detto in altre occasioni: specialmente per chi si avvicina a questo mondo, lasciate assolutamente perdere i meccanismi e non fatevi abbindolare da un ipotetico guadagno facile.
Per chi è dentro la rete, purtroppo, posso solo dire una cosa: aprite gli occhi, non è mai troppo tardi. Adesso sono iniziati i campionati e so che è ancora più difficile, ma è proprio adesso che si fa la differenza nel resistere e nel non cadere più.
Mostra di PiùPurtroppo sono maestro (e lo avrei evitato volentieri) in queste cose, e so benissimo quanto è dura l'astinenza. Ma è l'unica vera arma.
Quasi nessuno ci riesce; direi nessuno se fa un percorso da solo (a parte pochissimi casi).
Il discorso è questo, l'ho fatto in altre occasioni: giocare (e perdere, perché il ludopatico perde e basta, non vince mai) poco e meno è sempre meglio che giocare tanto. Sicuramente è un inizio o un qualcosa, ma ahimè non regge neanche questa strategia. O meglio, con me non ha retto e credo (mi assumo il rischio di dire, anche se sono sicuro) che anche questa strategia sia fallimentare, non tanto nel breve ma nel lungo periodo (parlo di due-tre anni).
Ecco, bisogna metterla così: chi vuole guarire dalla ludopatia deve guardare a numeri a lungo termine, anni. Dire di giocare poco, di meno, gioco responsabile e compagnia bella, ad un ludopatico conclamato (attenzione, ho visto anche gente dichiararsi ludopatica, ma tutto è tranne che ludopatica) sono tutte s...e.
Il gioco può provocare dipendenza patologica, dicono... Io la metterei diversamente: il gioco può provocare morte (suicidio), disastri emotivi ed economici, psicologici, fisici, divorzi, perdita del lavoro, asocialità, ansia, stress. Perché non dicono questo? Sto dicendo fesserie o la pura verità?
Giocare poco equivale a tenere la flebo del gioco attiva, prolungando l'agonia.
Io ho imparato questo a mie spese.
Non posso dire semplicisticamente "non giocate più" o "il gioco fa male", "il gioco uccide" ecc. Posso però certamente dire che in alcune persone (non tutte) provoca una dipendenza che poi è difficile, oserei dire quasi impossibile, da debellare.
Ribadisco, in conclusione, quanto ho già detto in altre occasioni: specialmente per chi si avvicina a questo mondo, lasciate assolutamente perdere i meccanismi e non fatevi abbindolare da un ipotetico guadagno facile.
Per chi è dentro la rete, purtroppo, posso solo dire una cosa: aprite gli occhi, non è mai troppo tardi. Adesso sono iniziati i campionati e so che è ancora più difficile, ma è proprio adesso che si fa la differenza nel resistere e nel non cadere più.
Sì, purtroppo per un patologico da solo è quasi impossibile, come molte dipendenze alla fine...
Se non scade nel patologico, però, può anche essere un passatempo. Non mi sento di dire che per qualsiasi persona il meccanismo diventa quello.
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