Terrorismo alimentare

  • Io non sono vegana e nemmeno vegetariana, in passato sono stata vegetariana per due anni, prima di conoscere i possibili danni di tale dieta sul lungo termine.

    E' proprio questo il punto: è in atto una tendenza a criminalizzare tutto ciò che non è vegetale, carne uova latte latticini e via dicendo, forse con la sola eccezione del pesce. Non vorrei un giorno ritrovarmi a fare una dieta decisa da altri...

    Sono piuttosto attenta all'alimentazione e mi tengo informata, per quello che mi risulta l'alimentazione umana ideale prevede verdura e frutta e cereali e uova senza alcun problema; carni rosse e latte e latticini in quantità limitate; zuccheri da eliminare.

    Aggiungerei anche il pesce, due o tre volte la settimana.

  • Riguardo la carne "coltivata" penso siano necessarie alcune precisazioni, in grado di far comprendere meglio i punti essenziali del discorso.


    Siero fetale bovino: la produzione industriale di carne coltivata richiede attualmente l'uso di siero fetale bovino (FBS) come terreno di coltura per le cellule. L'FBS deriva dal sangue prelevato dai feti di mucche macellate, sollevando quindi questioni etiche sul benessere animale e la dipendenza da prodotti di origine animale per la produzione della cosiddetta carne "alternativa". Inoltre, la sua scarsa disponibilità e il suo impatto sull'industria zootecnica pongono dubbi sulla sostenibilità a lungo termine di questo approccio.


    Ormoni ed impatto sulla salute: la crescita e la differenziazione delle cellule coltivate richiedono l'utilizzo di ormoni, quali l'insulina e gli ormoni della crescita. Mentre questi ormoni sono essenziali per il processo produttivo, l'impatto a lungo termine sulla salute umana rimane sconosciuto. Sarebbero necessari studi rigorosi e a lungo termine per valutare gli effetti di questi ormoni sul sistema endocrino, sul metabolismo e la crescita, considerando sia gli effetti individuali che cumulativi che, ovviamente, non si ha alcun interesse a finanziare ora come non lo è stato nemmeno in passato per la carne naturale.


    Trasformazione oncogenica: Esiste la possibilità che le linee cellulari utilizzate per la coltura della "carne" possano subire mutazioni genetiche non intenzionali durante il processo di coltivazione, trasformandosi in cellule oncogeniche in grado di causare tumori. Questo grazie a meccanismi in grado di attivare oncogeni o disattivare geni soppressori tumorali, quali errori di replicazione del DNA, contaminazione ambientale e/o incrociata con agenti esterni.


    Carenza di micronutrienti essenziali: la "carne coltivata" non replica completamente il profilo nutrizionale della carne naturale, in particolare per quanto riguarda micronutrienti essenziali come ferro, zinco e vitamina B12. Per ovviare a queste carenze, vengono impiegate diverse strategie di fortificazione, in forma di aggiunta diretta di nutrienti o l'utilizzo di ceppi cellulari geneticamente modificati per produrre nutrienti specifici. Questo solleva ulteriori questioni sull'artificialità del prodotto finale e i possibili impatti sulla salute del consumatore e della società nell'insieme.



    Per quanto riguarda il consumo di insetti e dei loro derivati ("farine"), rimando a questo thread in cui sono già stati discussi sia i rischi associati che le convinzioni errate legate ad una insufficente informazione:


    Primum non nocere

  • I legumi e le uova sono gli unici cibi "sani" ed economici rimasti. Ormai frutta e verdura sono alle stelle, biologiche non ne parliamo.

    È vero che i cibi più economici sono quelli di scarsa qualità: pensa alla differenza di costo tra un polpettone e una bistecca, tra i bastoncini di merluzzo e un filetto di pesce fresco...i cibi sani e di maggiore qualità costano sia in termini monetari sia in termini di tempo di preparazione.

    Sono gli unici cibi sani se li mangi entrambi e integri con verdura a foglia verde e qualche agrume che puoi trovare in gioielleria.


    Solo se è raffinato, se è integrale fa bene, e non ho mai sentito un nutrizionista parlarne male.

    La farina integrale non esiste più da almeno 50 anni. Quella che ti spacciano per "integrale" è farina raffinata con l'aggiunta di qualche guscio slavato, trattato e macinato.


    Sai di che colore è la farina integrale e quanto dura nello stipetto della cucina? E' scurissima e dura pochissimo.


    Perché allora gli insetti sono stati permessi dall'UE, mentre la carne si è cominciato a criminalizzarla dal punto di vista della salute? Se è solo una questione di sostenibilità, andrebbe detto.

    Non lo dicono altrimenti le persone non si abituerebbero gradualmente all'idea di mangiare insetti al posto delle bistecche. Cerca su internet "finestra di Overton". Ti spiega il meccanismo che c'è dietro. Lo stanno usando anche per le auto elettriche e per altre questioni che spacciano per climatiche.


    Sarebbe sempre meglio del consumo folle di carne di oggi, e sarebbe un sollievo per la nostra salute e per il pianeta. Ovviamente accompagnato da una riduzione del consumo di carne.

    Il consumo di carne non è più "folle" da almeno 30 anni. Lo è stato solo a cavallo degli anni 60-90 e lo è ancora solo in alcune zone del mondo. Il problema è che siamo troppi e non ce n'è per tutti.


    A me capita di andare anche al discount...forse sono già morto ma nessuno me l'ha detto :)

    Ma no. Stai solo attento/a alle etichette e non mangiare cose con troppi ingredienti.


    Voglio dire, che relazione c'è tra la criminalizzazione della carne, perpetrata dall'Ue, con il problema demografico?

    Che siamo troppi.


    Se ogni umano dei Paesi in via di sviluppo volesse mangiare carne una volta a settimana dovremmo cucinare anche le persone. Il rapporto tra la carne che possiamo produrre e il numero di persone che da qui a breve la vorranno e potranno permettersela è imbarazzante. Sarebbe come cercare di riempire una piscina con un bicchiere e una bacinella d'acqua.


    Prima che questa situazione si verifichi faranno in modo di spostare la finestra di overton in una posizione tale per cui quelli che oggi possono permettersi il grano e la pasta (e ieri nemmeno quelli), domani invece di chiedere carne: chiederanno grilli.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Che siamo troppi.


    Se ogni umano dei Paesi in via di sviluppo volesse mangiare carne una volta a settimana dovremmo cucinare anche le persone. Il rapporto tra la carne che possiamo produrre e il numero di persone che da qui a breve la vorranno e potranno permettersela è imbarazzante. Sarebbe come cercare di riempire una piscina con un bicchiere e una bacinella d'acqua.


    Prima che questa situazione si verifichi faranno in modo di spostare la finestra di overton in una posizione tale per cui quelli che oggi possono permettersi il grano e la pasta (e ieri nemmeno quelli), domani invece di chiedere carne: chiederanno grilli.

    Ma cosa c'entra?! Io non ho mica detto che il ritorno agli allevamenti al pascolo sarebbe la soluzione dei nostri problemi alimentari! Ho detto che piuttosto che la demonizzazione della carne e contemporaneamente il suo iperconsumo (che non sarà folle ma è comunque molto alto) una situazione migliore sarebbe agire per diminuire la carne e contemporaneamente trasformare gli allevamenti intensivi in pascoli. Capisci la differenza? Si tratta di un rapporto con le politiche Ue di oggi, o quanto meno con le sue intenzioni, che sono schizofreniche. E' una direzione politica diversa quella che ho proposto, che non sarà la soluzione (che probabilmente nessuno ha peraltro) ma sarà sempre una politica migliore di quella idiota e sporca che vediamo oggi.

    La farina integrale non esiste più da almeno 50 anni. Quella che ti spacciano per "integrale" è farina raffinata con l'aggiunta di qualche guscio slavato, trattato e macinato.


    Sai di che colore è la farina integrale e quanto dura nello stipetto della cucina? E' scurissima e dura pochissimo.

    Questo è un altro discorso. Ma tu hai detto che la pasta e il grano fanno malissimo. Fanno malissimo se sono raffinati, quelli integrali di oggi che non saranno quelli di un tempo, sono sicuramente meglio. Ma non mi risulta affatto che facciano male. Diciamo che si può migliorare.

  • Voglio dire, che relazione c'è tra la criminalizzazione della carne, perpetrata dall'Ue, con il problema demografico?

    Io ho detto che l'allevamento al pascolo, unito ovviamente ad una diminuzione del consumo di carne, sarebbe una soluzione migliore alla criminalizzazione della carne in sé. Mi è stato risposto che siamo troppi. E va bene, ma con la carne di grillo non rimaniamo sempre troppi? Piuttosto che cancellare la carne naturale dalla faccia della terra, non è meglio sostituire gli allevamenti intensivi con quelli al pascolo? Non è mica detto che la soluzione debba essere una sola, si possono anche integrare.

    :/ Ma producono meno penso? O forse no? Forse è solo una questione di costi minori sul foraggio da importazione?

  • :/ Ma producono meno penso? O forse no? Forse è solo una questione di costi minori sul foraggio da importazione?

    Infatti deve essere associato ad una politica di diminuzione della carne, anche io credo che producano meno. Meno ma meglio, carne più sana e rispettosa del pianeta.

    Se ogni umano dei Paesi in via di sviluppo volesse mangiare carne una volta a settimana dovremmo cucinare anche le persone. Il rapporto tra la carne che possiamo produrre e il numero di persone che da qui a breve la vorranno e potranno permettersela è imbarazzante. Sarebbe come cercare di riempire una piscina con un bicchiere e una bacinella d'acqua.


    Prima che questa situazione si verifichi faranno in modo di spostare la finestra di overton in una posizione tale per cui quelli che oggi possono permettersi il grano e la pasta (e ieri nemmeno quelli), domani invece di chiedere carne: chiederanno grilli.

    E ad ogni modo nessuna soluzione esclude l'altra. Non sto mica dicendo che altri approcci siano vietati! Una maggiore attenzione verso i prodotti vegetali è sacrosanta, ma non esclude mica un ridotto consumo di carne di qualità! La demonizzazione della carne comunque non ha senso!

  • Ma cosa c'entra?! Io non ho mica detto che il ritorno agli allevamenti al pascolo sarebbe la soluzione dei nostri problemi alimentari! Ho detto che piuttosto che la demonizzazione della carne e contemporaneamente il suo iperconsumo (che non sarà folle ma è comunque molto alto) una situazione migliore sarebbe agire per diminuire la carne e contemporaneamente trasformare gli allevamenti intensivi in pascoli.

    E ad ogni modo nessuna soluzione esclude un'altra. Non sto mica dicendo che altri approcci siano vietati! Una maggiore attenzione verso i prodotti vegetali è sacrosanta, ma non esclude mica un ridotto consumo di carne di qualita'!

    Il fatto è che se il ricco vuole infarcire i suoi figli di bistecche... deve fare in modo che tu non ne mangi proprio.


    Iniziano con il terrorismo per diminuire. Poi alla generazione successiva fanno capire che è cancerogeno. Poi a quella dopo ancora non ne danno più.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Infatti deve essere associato ad una politica di diminuzione della carne, anche io credo che producano meno.

    Se producono meno, diventa un bene sempre più esclusivo, e aumenta dunque il costo in rapporto alla rarità del bene, quindi sempre meno gente può permettersela, dunque sempre più gente finisce a grilli.

    Il fatto è che se il ricco vuole infarcire i suoi figli di bistecche... deve fare in modo che tu non ne mangi proprio.

    Si, il concetto è questo.

  • Ma no. Stai solo attento/a alle etichette e non mangiare cose con troppi ingredienti.

    Quello sempre, leggo tutti gli ingredienti (ho mia figlia con diverse intolleranze), e uso un’app per un’ulteriore valutazione. Sistema imperfetto, a volte empirico, mancandomi le basi scientifiche per valutare ogni singolo ingrediente e le possibili interazioni con altre sostanze presenti. Però ritengo più dannoso un comportamento ossessivo alla ricerca del cibo ideale. Gli insetti ce li mangiamo allegramente da decenni, macinati e frantumati nei prodotti a base di grano, tipo la pasta o la pizza. E se schifiamo i grilli dovremmo anche stare lontani da gamberi e gamberetti visto che appartengono alla stessa famiglia degli artropodi. Il problema è anche culturale oltre che strettamente alimentare.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Gli insetti ce li mangiamo allegramente da decenni, macinati e frantumati nei prodotti a base di grano, tipo la pasta o la pizza.

    La discriminante in questo caso è la concentrazione. È vero che piccole tracce di insetti e altre impurità ben poco invitanti (ciò che negli Stati Uniti viene definito "filth test") sono spesso presenti, soprattutto nelle farine, ma la presenza di quantità significative degli stessi negli alimenti di largo consumo è un problema ben diverso. Suggerisco (nuovamente) la lettura di questo thread, in cui si è trattato approfonditamente l'argomento.


    E se schifiamo i grilli dovremmo anche stare lontani da gamberi e gamberetti visto che appartengono alla stessa famiglia degli artropodi.

    A tale proposito mi auto-cito dal thread di cui sopra:

    La differenza sostanziale è che la parte edùle dei crostacei è costituita dalla polpa interiore, mentre gli insetti generalmente vengono consumati (o processati in farine) interi, carapace chitinoso, testa, zampe ed altri organi inclusi. Questo fattore è centrale nella potenziale genesi di patologie, quali quelle indicate nel precedente messaggio.

    Il primo aspetto da tenere a mente è la presenza negli insetti definiti "commestibili" di proteine quali chitina, arginina chinasi, alfa amilasi e tropomiosina, in grado di suscitare gravi reazioni allergiche acute nei soggetti predisposti e potenziali sindromi croniche a medio/lungo termine nel resto dei consumatori. Questo aspetto, come tutti gli altri, non è stato sufficientemente approfondito dalla ricerca e quindi le assicurazioni (interessate) di produttori ed istituzioni lasciano il tempo che trovano e non corrispondono alla realtà fattuale, che invece imporrebbe estrema cautela prima di procedere ad una somministrazione di massa al grande pubblico.

    Primum non nocere

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