Terrorismo alimentare

  • Mi ricordo che qualche anno fa l'Unione Europea propose di mettere sulle confezioni di carne rossa l'etichetta "Nuoce gravemente alla salute", o una cosa simile, di fatto equiparando la carne rossa addirittura alle sigarette (quando i nutrizionisti sono concordi nel definire pericoloso solo il suo consumo eccessivo, non la carne in sé). Poi pare che questa proposta sia rientrata. Più recentemente è stata proposta una cosa simile riguardo al vino, e forse anche in questo caso fu considerato un eccesso e non se ne è più parlato.


    Altrove ho letto di prodotti tradizionalmente considerati sani e nutrienti come latte e uova - e considerati tali anche dai nutrizionisti - trattati come alimenti potenzialmente pericolosi e quantomeno controversi (per esempio sul sito della Fondazione Veronesi).


    Cosa sta succedendo nel mondo di oggi, soprattutto in Europa? Le autorità tengono così tanto alla nostra salute da eccedere nelle precauzioni? Oppure dobbiamo mettere tutto questo in relazione con l'emergere della carne coltivata in laboratorio, e di altri prodotti come il latte coltivato, e di eventuali interessi che ci sono dietro? Oppure magari con l'autorizzazione di usare la farina di insetti nei prodotti alimentari?


    Voi che idee avete?

  • Io non vedo l'ora che la carne coltivata arrivi alla grande distribuzione, almeno si smetterà di sacrificare vite per un pasto, senza dover rinunciare a una dieta equilibrata con tutte le possibili conseguenze.


    E senza dover ricorrere agli insetti per far fronte alla carenza proteica che ora imperversa in vari paesi del mondo, che però si stanno sviluppando sempre di più e che inevitabilmente inizieranno a godere dei frutti del benessere, tra cui la disponibilità proteica, aumentando così notevolmente la richiesta mondiale di proteine e spingendo quindi a dover trovare delle soluzioni più efficienti.


    Il discorso della svalutazione della carne rossa, se non lavorata e addizionata di chimici, a mio avviso è legato più che altro al fatto che per produrla con le tecniche odierne, si usano troppe risorse, processo che però immagino verrebbe ottimizzato in una produzione di tipo industriale.


    Tra l'altro prevedo che in futuro esploderà la frontiera dello spazio, e nei lunghi viaggi spaziali, gli astronauti dovrebbero portarsi dietro le pecore e le galline?


    Poi si potranno fare mille speculazioni o paragoni con la carne tradizionale, ma il fatto è che la richiesta proteica in aumento penso spingerà verso quella o verso gli insetti.


    In Cina stanno provando con gli allevamenti grattacielo di maiali, ma tra un'enorme fabbrica di morte e un'enorme fabbrica di tessuto vivente decerebrato, preferisco la seconda.

  • La mia idea è che tra poco si scatenerà l'inferno.. 8)

    In che senso?

    Il discorso della svalutazione della carne rossa, se non lavorata e addizionata di chimici, a mio avviso è legato più che altro al fatto che per produrla con le tecniche odierne, si usano troppe risorse, processo che però immagino verrebbe ottimizzato in una produzione di tipo industriale.

    Posso essere d'accordo. Ma ti sembra corretto dire che la carne in sé nuoce alla salute, quando si tratta di un discorso di ottimizzazione razionale delle risorse? A me non sembra molto onesto...

  • Ormai non ci si può più fidare nemmeno delle autorità, poiché le decisioni che prendono sono fortemente influenzate dalle corporazioni che le sponsorizzano e dalla limitata disponibilità di risorse nel pianeta.


    Siamo troppi e non c'è carne abbastanza per tutti. Gli allevamenti continueranno ad esistere e saranno sempre più sani, ma i loro prodotti saranno destinati solo alla élite della popolazione, ovvero a pochi eletti (ricchi). Gli altri mangino grilli fritti.


    Poi c'è da considerare che molte affermazioni sono erroneamente decontestualizzate. Che la carne faccia male è vero solo se proviene dagli allevamenti USA o similari; ovvero quegli allevamenti che non rispettano le più basilari forme di tutela della salute. Pensano solo ai soldi.


    La carne italiana non ha mai fatto male. Fa male solo se ne mangi a tonnellate, come qualsiasi cosa. Idem il vino, che ovviamente essendo alcolico ha la componente di intossicazione alcolica che concorre a renderlo meno sano.


    Fanno più danni le fritture di grillo o le farine raffinate, ma quelle ce le devono propinare per forza, perché altrimenti non resterebbero abbastanza bistecche per i ricchi.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Siamo troppi e non c'è carne abbastanza per tutti. Gli allevamenti continueranno ad esistere e saranno sempre più sani, ma i loro prodotti saranno destinati solo alla élite della popolazione, ovvero a pochi eletti (ricchi). Gli altri mangino grilli fritti.


    Poi c'è da considerare che molte affermazioni sono erroneamente decontestualizzate. Che la carne faccia male è vero solo se proviene dagli allevamenti USA o similari; ovvero quegli allevamenti che non rispettano le più basilari forme di tutela della salute. Pensano solo ai soldi.

    Appunto: non avrebbe più senso abolire gli allevamenti intensivi e tornare a quelli tradizionali, diminuendo il consumo di carne? Che senso ha permettere gli allevamenti industriali e i fast food, per poi arrivare all'eccesso opposto di dire che la carne è un veleno in sé? Da una parte permetti il peggio, e poi terrorizzi la gente e la vuoi convincere a non comprare più niente?

  • In che senso?

    Nel senso che ogni volta che viene introdotto qualcosa di nuovo, tra la diffidenza verso il nuovo e sconosciuto, la diffidenza verso i "big" o a fronte dei valori tradizionali del conservatorismo, c'è sempre un rigetto sociale che tende a sollevare un vespaio nelle discussioni.


    Oltre ai possibili batti e ribatti nei dettagli. Tipo nel fatto che per ora, metodi di produzione non ottimizzati non siano così "animal friendly", ma che, a mio avviso, penso sia inevitabile che essi cambino, e non per animalismo, ma proprio per ottimizzazione del processo.


    Ma ho detto la mia e ora mi ritiro.

    Posso essere d'accordo. Ma ti sembra corretto dire che la carne in sé nuoce alla salute, quando si tratta di un discorso di ottimizzazione razionale delle risorse? A me non sembra molto onesto...

    No non mi sembra corretto, ma cosa vuoi, questo è il mondo.

  • Appunto: non avrebbe più senso abolire gli allevamenti intensivi e tornare a quelli tradizionali, diminuendo il consumo di carne? Che senso ha permettere gli allevamente industriali e i fast food, per poi arrivare all'eccesso opposto di dire che la carne è un veleno in sé? Da una parte permetti il peggio, e poi terrorizzi la gente e la vuoi convincere a non comprare più niente?

    Il senso è che parecchie corporazioni vendono carne ultraprocessata e hanno bisogno degli allevamenti intensivi, oppure della possibilità di venderti grilli. Tutte le altre soluzioni gli toglierebbero la possibilità di arricchirsi facile.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Il senso è che parecchie corporazioni vendono carne ultraprocessata e hanno bisogno degli allevamenti intensivi, oppure della possibilità di venderti grilli. Tutte le altre soluzioni gli toglierebbero la possibilità di arricchirsi facile.

    Va bene, ma allora viviamo in un sistema politico schizofrenico: da una parte permetti quello che poi dall'altra vieti, o quanto meno scoraggi.

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