Vivo in un costante distacco dal mondo, è normale secondo voi?

  • Ciao ragazzi, come state? Spero tutto bene. Diciamo che in questi giorni ho cercato di distrarmi il più possibile e ci sono anche riuscita. Avere così tante rassicurazioni da parte vostra mi aiuta anche a non ossessionarmi col problema, anche se, ovviamente, il senso di distacco dal mondo continua a essere presente. Ma cerco di gestirlo.


    Ieri è andata piuttosto bene, niente di che, sono stata solo un po' male alla sera, ma niente di personale. Oggi è andata un po' peggio; mi sono svegliata con un forte senso di distacco dal mondo. Poi questa cosa è un po' affievolita, mi sono messa a disegnare e, dopo pranzo, ho deciso di uscire nonostante il diluvio, tanto in casa sto peggio.


    Sono entrata in un negozio e lì ho avuto un fortissimo attacco di panico. Era un attacco di panico piuttosto strano; non avevo tachicardia né mani sudate, ma tremavo, facevo fatica a respirare e avevo paura di svenire. Mi sembrava che tutto l’ambiente si stesse dilatando, il pavimento mi sembrava ondulato. Secondo voi era un attacco di panico? Una volta uscita dal negozio sono stata meglio, è per questo che associo questi sintomi a un carattere psicologico, visto che, se fosse stato, ad esempio, uno svenimento, probabilmente, con l’avanzare del tempo sarei stata peggio.


    Stanotte ho avuto una forte paranoia legata alla paura di un tumore al cervello. Mi sono svegliata e ho contato tutti i giorni che mi separano dal 30 marzo 2023, giorno in cui ho deciso di iniziare a soffrire di distacco dal mondo cronico, e vedendo i giorni che sono trascorsi mi sono un po' tranquillizzata, visto che, con tutto questo tempo, un tumore al cervello si sarebbe già sviluppato. Non capisco perché avessi tanta paura del tumore al cervello; forse ho paura della morte legata a questo tumore, anche se, qualche volta, ho pensato in maniera totalmente lucida al suicidio. Non capisco di cosa ho paura, come posso aver paura della morte se, qualche volta, la desidero?


    Vabbè, non è questo il punto. Ora mi sento veramente male; i sintomi questa sera sono peggiorati. Dopo cena credo che andrò a dormire subito. Voi come state?

  • Certo, caro amico.

    Ovviamente sì, purtroppo per me era un pacchetto completo, ma penso un po' per tutti. Si parte dall'ansia che degenera in attacchi di panico, che degenera in depressione perché il mondo non ti comprende, depersonalizzazioni e via di seguito.

    Da quello che ho capito, nel settembre 2022 ti si presentano i primi episodi. Posso sapere, se ti va, cosa hai fatto per migliorare un po' la tua situazione? Non va benissimo. Intendo dire che questi sintomi dovrebbero sparire. Non devi controllare ansia e attacchi di panico. Devono proprio sparire. Ti assicuro che spariranno anche le sensazioni di derealizzazione. Fa parte dell'ansia ancora in azione.

    Allora, cercherò di essere breve, anche se ormai mi conoscono su questo forum e la sintesi non è nel mio DNA. A settembre del 2022 inizio a soffrire di ansia. Il primo episodio devo ancora capire se è stato un attacco di panico con sensazione di svenimento oppure un calo di pressione che poi ha dato il via a tutto quest’inferno. Lo confondo con un calo di pressione visto che ero in piena anoressia; non mangiavo niente e in quel periodo ero sottopeso di 10 kg. Inoltre, ero anche nel bel mezzo di una mononucleosi che non sapevo di avere. Ricordo ancora che ero in classe, stavamo studiando italiano, e inizio a vedere tutto bianco. Mi formicolavano le gambe, la lingua e il contorno della bocca. Dico alla mia professoressa che sto poco bene. Dimenticavo, sono non vedente, quindi ho come ausilio la presenza di una professoressa di sostegno. Mi giro e dico che sto poco bene; lei mi risponde così: "Un attimo, finisco di prendere gli appunti." La sensibilità di uno zoccolo di legno. Esco dalla classe, mi riprendo piano piano; si alternano brividi di freddo a vampate di calore. Ricordo che in quel momento ho iniziato a pensare: "E se ora muoio? E se ora impazzisco? Ora mi alzo e mi butto dalla finestra. Adesso tiro un morso alla professoressa che è vicino a me." Diciamo che questi non sono pensieri da calo di pressione, ma mi lascio il beneficio del dubbio e continuerò a pendolare fra attacco di panico e calo di pressione.


    Da quel giorno, la mia vita è cambiata. Ho iniziato a gestire tutto piano piano, senza dirlo ai miei genitori. Ricordo che ogni mattina arrivavo a scuola e non appena mettevo piede in classe arrivavano i conati di vomito, conati che nascondevo con qualche colpo di tosse. A dicembre, il primo vero e proprio attacco di panico. Se vogliamo considerare quello di settembre come un calo di pressione, ero durante filosofia. Inizio a sentire la voce della mia professoressa lontana, percepisco l’ambiente attorno a me come irreale, nebbioso, distante. Mi iniziano a tremare le mani, non le percepisco più come mie. Esco dalla classe, sto morendo di freddo, mi viene da vomitare e sono pallida in viso. Voglio tornare a casa, ma nessuno può venirmi a prendere. Ora fortunatamente sono maggiorenne e posso fare quello che voglio. A gennaio, la situazione degenera. Non vado più a scuola, scendo ancora di peso, 15 kg. Piano piano esco, inizio una psicoterapia che, però, a causa di problemi di incomprensione con la psicologa, ho dovuto interrompere per poi iniziarne un’altra con una persona diversa, che è fantastica.


    In poche parole, inizialmente avevo già avuto episodi con queste sintomatologie particolari, solo che da fine marzo del 2023 questi sintomi sono diventati costanti. Prima si presentavano solamente durante un attacco di panico oppure subito dopo; duravano per qualche ora e poi finivano lì. Da fine marzo del 2023 sto così sempre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7; è questo che mi dilania. I sintomi, inutile dirlo, sono sempre gli stessi: sensazione di essere in un sogno, sensazione che tutto attorno a me sia irreale, nebbioso, onirico, sensazione che tutto attorno a me abbia perso il suo senso logico e il suo senso ovvio di esistere. Come se avessi perso, in un certo senso, il rapporto di identità abituale che l’essere umano ha nei confronti delle altre cose e delle altre persone. Nel mio caso c’è una prevalenza di derealizzazione, ma anche gli episodi di depersonalizzazione non sono mancati. Ovviamente anche il mio era un pacchetto intero, con tutte le offerte del caso.


    Questa è la mia storia. Poi ci sarebbero mille altre cose da raccontare, ad esempio che a maggio 2023 è mancata mia zia, il giorno dopo il mio 17º compleanno, e che durante il suo funerale piangevo come una fontana, ma le lacrime non erano mie. Non le sentivo mie, non sentivo di vivere appieno il dolore che mi stava stringendo al petto. Non è stata tutta rosa e fiori. Diciamo che mi sono impegnata; a settembre inizio la quinta e poi me ne vado da quell’inferno. Con la classe le cose non vanno per niente bene. In quattro anni non ho legato con nessuno. Inizialmente credevo che fosse complice il fatto che ho cambiato tre scuole in poco tempo, ma poi alla fine no. Sono in questa classe dalla seconda superiore e nessuno mi ha ancora rivolto la parola. Le poche volte che io parlo, nemmeno mi rispondono, e allora onestamente preferisco stare zitta. Credevo che quest’estate sarebbe stata migliore, nonostante io la stia passando in solitudine totale, ma in questi ultimi giorni ho avuto un crollo. Grazie mille comunque per le risposte.


    P.S. Dimenticavo, i sintomi che stanno dilaniando di più le mie giornate sono questi: distorsioni visive, distorsioni spaziali e distorsioni temporali. Fermi tutti, distorsioni visive? Ma non avevi detto di essere non vedente? Sì, un attimo, sono non vedente. Non vedo nulla, zero totale, il nulla cosmico. Scherzi a parte, sono non vedente nel vero senso della parola, nel senso più puro e casto, ammettendo che questa parola abbia sensi puri e casti. Solo che dall’occhio destro intravedo un po' di luce, veramente poca e se questa è molto forte. Non la vedo come la vedevo prima, ossia una luce normale, reale; ora la vedo come se fosse una luce onirica, nebbiosa. Quindi le distorsioni visive delle quali parlo sono: vista appannata, come se stessi guardando attraverso all’acqua del mare, vista nera, ogni tanto mi si offusca il campo visivo come se del petrolio mi stesse coprendo nell’iride, e lampi di luce. Piccola premessa: qualche anno fa ho subito un forte distacco di retina. So che questo può portare dei lampi di luce, lampi di luce che, però, hanno delle caratteristiche ben precise, caratteristiche che non sono rispettate dai lampi di luce che lamento durante uno stato ansioso. Quindi niente da fare.


    Le distorsioni temporali: il tempo scorre in maniera diversa, più veloce oppure più lento. Una cosa che ho fatto questa mattina, ad esempio dipingere, mi sembra lontana anni luce, mentre una cosa che ho fatto sei mesi fa mi sembra avvenuta qualche secondo fa. Inoltre, è una strana sensazione che inserirei nelle distorsioni temporali: non percepisco un vero distacco fra il sonno e la veglia. È come se, in un certo senso, io fossi consapevole di svegliarmi, ma una parte della mia coscienza se lo dimenticasse. Non riesco più a percepire le belle sensazioni di niente. Le emozioni sono anestetizzate, non riesco a percepire l’energia di un buon pasto, non riesco a percepire la serenità di un sonno ristoratore, non riesco a percepire la calma e il relax di un bagno caldo. Faccio tutto, ma non sento più niente. Le altre distorsioni che mi fanno impazzire sono quelle spaziali: mi sento qualche volta come se l’ambiente attorno a me fosse diverso, più grande oppure più piccolo, le pareti storte, oppure sento il pavimento che ruota sotto i miei piedi. Cose assurde.

  • Nonsocomechiamarmi ho spostato in questo tuo thread il post che hai appena pubblicato in quello di Araba Fenice 71 che, se vorrà, potrà risponderti qui. Vorrei chiederti per favore ancora una volta di non riproporre ovunque la tua storia personale, che hai già avuto modo di illustrare più volte con dovizia di particolari nelle discussioni che hai aperto, ma di continuare in queste. Ti ringrazio per la collaborazione e la comprensione.


    Ailene per lo Staff di moderazione

  • Carissima amica, sei giovane, e lo considero un complimento. Ti assicuro che la responsabilità di tutto è l'ansia, quella patologica. Purtroppo, non si tratta dell'ansia normale, quella che ci salva dai pericoli e ci fa combattere o fuggire. Il nostro cervello è complesso. Nel mio caso, attivava l'autodifesa anche nei momenti di calma piatta. È difficile capire cosa pensasse in quei momenti.

    Ritengo che dovresti consultare uno psichiatra. Non fraintendere, anch'io pensavo che lo psichiatra fosse solo per i casi gravi. Non è così. Lo psichiatra, se lo ritiene necessario, può prescrivere farmaci. Ti assicuro che ho provato a evitarli in tutti i modi, ma alla fine ho capito che, essendo composti da chimica, abbiamo delle carenze che richiedono attenzione.

    Questo è quello che mi sento di consigliarti, ma ovviamente devi fare ciò che ritieni sia la migliore soluzione per te. Un abbraccio.

  • Chiedo scusa per l’ennesima volta. Non essendo pratica di questo forum e non conoscendo tutte le sue funzionalità, non sapevo che fosse possibile spostare una discussione in un’altra già aperta. Mi dispiace davvero e prendo atto dell’errore.

    I messaggi possono essere spostati solo dalla moderazione e non dagli utenti. Hai già diverse discussioni aperte che vertono più o meno tutte sulla tua situazione, pertanto è sufficiente nel caso rimandare a queste, senza bisogno di andare OT nei thread altrui. Ti ringrazio ancora una volta per la comprensione.

  • Carissima amica, sei giovane, e lo considero un complimento. Ti assicuro che la responsabilità di tutto è l'ansia, quella patologica. Purtroppo, non si tratta dell'ansia normale, quella che ci salva dai pericoli e ci fa combattere o fuggire. Il nostro cervello è complesso. Nel mio caso, attivava l'autodifesa anche nei momenti di calma piatta. È difficile capire cosa pensasse in quei momenti.

    Ritengo che dovresti consultare uno psichiatra. Non fraintendere, anch'io pensavo che lo psichiatra fosse solo per i casi gravi. Non è così. Lo psichiatra, se lo ritiene necessario, può prescrivere farmaci. Ti assicuro che ho provato a evitarli in tutti i modi, ma alla fine ho capito che, essendo composti da chimica, abbiamo delle carenze che richiedono attenzione.

    Questo è quello che mi sento di consigliarti, ma ovviamente devi fare ciò che ritieni sia la migliore soluzione per te.

    Un abbraccio.

    Ciao, grazie mille per la risposta. Ho consultato la psichiatra, ma non mi sono trovata per niente bene. Era molto amica di mio padre e credo che questo abbia influito nel nostro rapporto burrascoso. Insomma, non mi potevo fidare totalmente. E se lei fosse andata a dire i miei affari a qualcuno? Non sarei riuscita a sopportare questo peso. I problemi di consultare uno psichiatra sono che vivo in un paesino totalmente abbandonato da Dio. Qui è già tanto se sono riuscita a trovare una psicologa.


    Quindi, secondo te è tutta ansia? Intendo ansia patologica. So che l’ansia normale ci aiuta a fare meglio un esame, ad essere attivi in un momento di pericolo; questa no, questa ci distrugge e basta. Ti sei rivisto nelle mie descrizioni? Grazie mille per la risposta e grazie mille se ti andrà di rispondere.

    I messaggi possono essere spostati solo dalla moderazione e non dagli utenti. Hai già diverse discussioni aperte che vertono più o meno tutte sulla tua situazione, pertanto è sufficiente nel caso rimandare a queste, senza bisogno di andare OT nei thread altrui. Ti ringrazio ancora una volta per la comprensione.

    Ora è tutto chiaro, grazie mille per l’aiuto e per la pazienza.

  • Ciao, grazie mille per la risposta. Ho consultato la psichiatra, ma non mi sono trovata per niente bene. Era molto amica di mio padre e credo che questo abbia influito nel nostro rapporto burrascoso. Insomma, non mi potevo fidare totalmente. E se lei fosse andata a dire i miei affari a qualcuno? Non sarei riuscita a sopportare questo peso. I problemi di consultare uno psichiatra sono che vivo in un paesino totalmente abbandonato da Dio. Qui è già tanto se sono riuscita a trovare una psicologa.


    Quindi, secondo te è tutta ansia? Intendo ansia patologica. So che l’ansia normale ci aiuta a fare meglio un esame, ad essere attivi in un momento di pericolo; questa no, questa ci distrugge e basta. Ti sei rivisto nelle mie descrizioni? Grazie mille per la risposta e grazie mille se ti andrà di rispondere.

    Ora è tutto chiaro, grazie mille per l’aiuto e per la pazienza.

    Certo che mi ci sono rivisto...tutti noi ci rivediamo in questo. La psicoterapia aiuta sicuramente, ma per ansie leggere. Qui purtroppo parliamo di ansia patologica. È tutto diverso purtroppo.

  • Certo che mi ci sono rivisto...tutti noi ci rivediamo in questo. La psicoterapia aiuta sicuramente, ma per ansie leggere. Qui purtroppo parliamo di ansia patologica. È tutto diverso purtroppo.

    Mi fai sentire meno sola. Questo, credo, sia fondamentale. Credo che sapere di non essere soli, di non essere matti, di non stare per morire di qualche strano tumore cerebrale sia il primo passo per stare meglio. Siete stati in tanti a consigliarmi una psichiatra. Ora inizierò seriamente a prendere questo consiglio sul serio; magari farò un po’ più fatica a trovarla qui, nel mio paesino, ma dai, qualcuno dovrà pur esserci. Cosa mi sai dire sulle distorsioni e sulla durata dei sintomi? Scusa se angoscio, ma veramente questa sensazione mi sta distruggendo la vita. Ho pensato tante volte, proprio a causa di questa situazione, a farla finita. Non lo faccio solo per mia zia, che due giorni prima di morire ha proprio detto che non voleva andarsene. Lo faccio solo per lei.

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