Penso sia la parola giusta per esprimere come mi sento. Sto passando un periodo molto duro (ho già scritto alcuni post sulla sezione lavoro/depressione) che sopraggiunge dopo vari anni di "difficoltà" in vari ambiti. Quest'anno sono stata così male che neanche la psicoterapia è riuscita ad aiutarmi e mi sono dovuta rivolgere ad uno psichiatra. Nonostante tutto penso di aver fatto passi avanti rispetto ad anni fa... E invece di isolarmi ho cercato stavolta di condividere con gli amici stretti il mio malessere e chiedere vicinanza e presenza. Il risultato invece è stata l'assenza che ha accentuato il mio malessere e la mia solitudine (purtroppo non ho sostegno neanche dalla famiglia, non ho una relazione e vivo sola).
Ho pochi amici, ho sempre creduto che i veri amici siano pochi. Ho sempre dato importanza all'amicizia ma da anni, crescendo, mi sono resa conto che dopo i 30 anni praticamente i rapporti di amicizia si riducono a vedersi una volta al mese, sentirsi una ogni 15 giorni se va bene. E questo perché ognuno ha la sua vita, e ormai qualcuno ha pure la propria famiglia. Mi è sempre pesata questa cosa...specialmente perché io a differenza dei miei amici non ho altri riferimenti se non loro: non ho partner e non ho genitori su cui contare. Ho anche cercato di conoscere nuove persone e fare nuove amicizie (visto l'andazzo) ma non è certamente una cosa semplice arrivati a 30 anni e con una serie di altre problematiche impegnative. Comunque, dicevo, mi sono sforzata di chiedere aiuto. E invece non è cambiato nulla... Nessuno o quasi ha capito come stessi, pochissimi mi hanno supportato. Dopo mesi ho espresso loro la mia delusione e da alcuni ho ricevuto solo accuse. I miei problemi, essendo di natura psicologica, sono considerati dei vezzi, praticamente mi è stato detto che me la devo sbrigare da sola, che loro hanno i cavoli loro, che non sono in grado di ascoltare loro e quindi è normale che loro si siano allontanati (eppure ho sempre chiesto come stavano). Che tutti hanno problemi (e non lo mettono dubbio eppure loro sono in grado di affrontarli e hanno qualcuno che li supporta, a differenza mia). Comunque alla fine ne sono uscita ancora più devastata... è stata la ciliegina sulla torta di un periodo di m***a che va avanti da un bel po'. Ma la loro assenza e le parole del tipo "non ho tempo per i tuoi piagnistei, sei egoista e pensi solo a te, ci usi perché non sai con chi stare" oltre alle classiche frasi "non possiamo risolverti i tuoi problemi (quando io ho solo chiesto la loro presenza), è che devi impegnarti come tutti ecc" mi hanno ferita ancora di più. So che sono io a sbagliare prospettiva, a farmi aspettative. Ma cavolo almeno gli amici credevo che mi capissero e ci fossero. Invece neanche loro, e per di più ho ricevuto solo accuse, nessuno di loro che si sia fatto un esame di coscienza. Aiutatemi a evitare di farmi aspettative, almeno evito delusioni così cocenti.