Parla con il tuo dottore e vedi cosa dice, l'attacco di panico è abbastanza duro all'inizio senza ansiolitici. Comunque lui saprà sicuramente consigliarti bene.
Grazie per il tuo consiglio e per aver letto le mie parole!
Parla con il tuo dottore e vedi cosa dice, l'attacco di panico è abbastanza duro all'inizio senza ansiolitici. Comunque lui saprà sicuramente consigliarti bene.
Grazie per il tuo consiglio e per aver letto le mie parole!
Buonasera, appena registrata nel forum, ho letto con tanto interesse i vostri consigli e le vostre esperienze. Sono qui perché anche io, tre anni fa, ho conosciuto gli attacchi di panico. Il primo, forte, proprio in vacanza, poi altri, più o meno intensi, fino all'ultimo, a dicembre. Dopo quest'ultimo ho deciso di iniziare un percorso di psicoterapia e, dopo quasi sei mesi, non riesco a capire se effettivamente stia funzionando o meno... L'ansia, soprattutto anticipatoria, mi accompagna o meglio "mi tormenta" continuamente. Ok, ho capito che devo accoglierla, ho fatto pace col pensiero di poterla sconfiggere, ma se arriva non so gestirla: è davvero difficile... Per questo vi chiedo, va bene conviverci ma come si fa "praticamente"? Dovrebbe essere il terapeuta a indicarmi dei modi, delle tecniche? Sono un po' (anzi tanto) in confusione...
Ciao Memole convivere con l'ansia è possibile e necessario. Con quella patologica, no.
Quando diventa invalidante, ovvero, è bene rivolgersi agli specialisti. Come hai fatto tu.
A mio parere, per esperienza ventennale con l'amica ansia, occorre valutare il livello:
Individuata la strategia, in base ai sintomi, si può iniziare a convivere con l'ansia. Le strategie più semplici sono quelle di identificare l'ansia non come qualcosa di "estraneo" a noi, bensì una presenza attiva della nostra anima che inconsciamente cerca di esprimersi mandando segnali. Siamo noi a produrre tutto questo.
ANSIA, VENTO DELL'ANIMA
Generalmente utilizzo la metafora del vento che soffia. La nostra posizione deve essere di lasciarsi andare e non porsi controvento, facendo prove di forza che ci lascerebbero sfiniti. Questa posizione significa nel concreto di continuare a fare le attività quotidiane, più lentamente ma non fermarsi. Contemporaneamente bisogna cercare di essere presenti all'azione che stiamo svolgendo: ecco bevo un caffè, ecco sto scrivendo un messaggio su Nienteansia Forum etc.
Questa impostazione generalmente sortisce risultati quasi immediati provocando sollievo alle sensazioni più forti. Attraverso un percorso psicoterapeutico si potrà poi apprendere altre tecniche che potranno risultare nei momenti più difficili.
Bisogna ricordarsi che dall'ansia non si guarisce. Da quella patologica, sì.
ANSIA IMPORTANTE Se l'ansia raggiunge livelli importanti, è invalidante, protratta nel tempo, l'intervento medico è necessario. In questo caso vengono prescritte cure con farmaci specifici (antidepressivi, ansiolitici etc). La psicoterapia a sostegno svolge una funzione sinergica.
Vorrei aggiungere una cosa che ripeto spesso, a questo schema perfetto che hai fatto: se si soffre di ansia medio/forte bisognerebbe diminuire i caffè, le sigarette, l'alcool e, inutile dirlo, cannabis e derivati, perché fanno molto male a chi ha i nostri problemi.
Mostra di PiùCiao Memole convivere con l'ansia è possibile e necessario. Con quella patologica, no.
Quando diventa invalidante, ovvero, è bene rivolgersi agli specialisti. Come hai fatto tu.
ANSIA, VENTO DELL'ANIMA
Generalmente utilizzo la metafora del vento che soffia. La nostra posizione deve essere di lasciarsi andare e non porsi controvento, facendo prove di forza che ci lascerebbero sfiniti. Questa posizione significa nel concreto di continuare a fare le attività quotidiane, più lentamente ma non fermarsi. Contemporaneamente bisogna cercare di essere presenti all'azione che stiamo svolgendo: ecco bevo un caffè, ecco sto scrivendo un messaggio su Nienteansia Forum etc.
Questa impostazione generalmente sortisce risultati quasi immediati provocando sollievo alle sensazioni più forti. Attraverso un percorso psicoterapeutico si potrà poi apprendere altre tecniche che potranno risultare nei momenti più difficili.
Bisogna ricordarsi che dall'ansia non si guarisce. Da quella patologica, sì.
Grazie per le tue parole e per la metafora che è ovviamente centrata. Da "bufera" adesso è vento anche per me... non mi fido ancora nel lasciarmi andare, mi ostino a pensare che possa calmarsi del tutto questo soffio. Il prossimo passo sarà sicuramente accettarne la presenza... mi ci vuole però ancora un po' di tempo.
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