Buongiorno a tutti, mi trovo in una situazione particolare. Sono fidanzata e vivo da tantissimi anni con un uomo che amo e mi ama, anche se abbiamo caratteri molto diversi. Insieme ne abbiamo superate tante e mai in tutti questi anni ho provato interesse per altri.
Questo finché non ho iniziato a notare le attenzioni di un collega, che mi guardava con dolcezza come fossi la cosa più bella del mondo. Complice probabilmente il fatto che ero in un periodo in cui non ricevevo più le solite attenzioni ed ero un po' depressa per via di una gravidanza che non arrivava, queste attenzioni molto delicate e non esplicite mi fanno piacere. Inizialmente lo considero un diversivo, ma piano piano diventa una sorta di dipendenza. Dopo qualche mese lui cerca contatto via social, cui io non do seguito, ma il venire a mancare delle attenzioni mi getta nello sconforto totale e cerco io un contatto.
Iniziamo a scriverci, si parla del più e del meno senza che lui si sbilanci mai, al che mi convinco di essermi sbagliata e che ci sia solo un rapporto di amicizia tra noi.
Dopo qualche mese resto finalmente incinta, sono strafelice, lui ormai è un amico e mi confido con lui, forse complice il fatto che essendo incinta mi convinco che in ogni caso lui mi veda solo come un'amica e iniziamo a chiacchiere spessissimo via chat. Sono contenta quando ricevo i suoi messaggi e spero sempre mi scriva.
Quando sto per iniziare il congedo di maternità lui però si sbilancia, mi dice che gli piaccio ma che essendo entrambi fidanzati questa attrazione non avrà un seguito. Io mi sorprendo a dirgli che mi piace anche lui, cosa della quale non mi ero resa conto appieno, ma che in effetti non possiamo dare seguito.
Ci incontriamo per un caffè fuori dal lavoro per salutarci e chiacchieriamo tanto, non succede nulla se non nel salutarci, ci diamo per sbaglio quasi un bacio sulle labbra, ma ne ridiamo.
In seguito ci scriviamo ancora di più, lui spesso mi dice esplicitamente che mi desidera, io anche, ma concordiamo che questo è irrealizzabile. Lui è diventato ormai una presenza costante nella mia vita, quando non ci scriviamo penso comunque sempre a lui.
Sul termine della gravidanza lui sembra diradare i contatti, ma comunque quando capita ribadisce sempre la forte attrazione che ha per me, mi confessa da circa tre anni.
Nasce il bimbo, lo adoro, ma la maternità è anche un momento duro e mette a dura prova la coppia. Io sono praticamente sempre sola col piccolo e arrivo a sera esausta. Mi aggrappo alle conversazioni con lui per evadere dai miei problemi e dal fatto che le dinamiche con il mio compagno sono cambiate parecchio dopo la nascita, cosa di cui parlo con lui.
Mi scrive poco ma quando lo fa dice sempre che mi vorrebbe ed è ad un passo dal perdere il controllo. Io lo cerco invece spesso ma lui sempre più di frequente taglia corto le conversazioni.
Sono in un loop di autodistruzione, lo cerco, mi risponde, ma non più come prima, e non riesco a capire se lo faccia per farsi da parte o perché si sia stufato. Io ci rimango però malissimo e mi riprometto di non cercarlo anche perché vorrei di cuore concentrarmi sul mio bimbo, che riceve comunque tutto il mio amore, sulla mia vita e sulla mia coppia e troncare questa situazione malata, ma poi cedo e gli scrivo.
Vorrei capire come uscirne, considerando che poi dovrò rivederlo al lavoro al rientro e che sono assolutamente contraria al tradimento. Vorrei solo dimenticare queste sensazioni e tornare alla mia vita di prima.
Scusate il poema, avrei altro da aggiungere ma direi che questo è il quadro generale. Se qualcuno è passato da questa situazione o ha consigli vi prego di aiutarmi.