• I miei sogni rispecchiano moltissimo ciò che sto vivendo, i miei pensieri e debolezze, difficoltà e freni.

    Sto vivendo una sorta di dualismo, due vite quasi parallele: da un lato la mia famiglia d'origine, a cui mi sento molto legata e con la quale non vivo più; dall'altro, il mio compagno, la nostra quotidianità e la sua famiglia, le loro vicissitudini varie.

    Per qualche motivo, queste due sfere della mia vita sono come acqua e olio: non si legano. Sarebbe tutto un capitolo da spiegare, sono molto diversi fra loro e i miei hanno sempre espresso perplessità sul mio compagno. Si conoscono, si sono passati dei momenti insieme ma non si amalgamano, e io ormai vivo questi due binari paralleli, e non posso negare che la cosa mi crei ansia.


    Stanotte ho sognato mio padre, che ho perso qualche mese fa.

    Veniva dimesso dall'ospedale (cosa che nella vita reale non è accaduta, ed è un grande dispiacere che ci accompagna).

    Eravamo felici e lo andavamo a prendere, penso che andassimo io, il mio compagno e sua sorella.

    Poi venivo a sapere che non lo avevamo accompagnato a casa, ma lo avevamo lasciato tipo per strada, quasi per superficialità o dimenticanza, ed era come se a me questa cosa fosse sfuggita, non fossi stata in grado di averne il controllo, fossi stata condizionata da qualcuno.


    Brutto sogno.

  • A volte confondo i sogni con la realtà, o meglio i piani si confondono. Provo a spiegarmi meglio: so distinguere cosa ho sognato e cosa è successo realmente, però le sensazioni ed emozioni che provo nel sogno influenzano la mia percezione della realtà e il mio umore per intere giornate.


    Ad esempio, stanotte ho sognato (non ricordo bene tutti i sogni ma in generale sì) che avevo trovato un gattino e che volevo tenerlo a casa. Arrivava mio padre arrabbiato, che non vuole animali in casa, e lo cacciava in malo modo. Io rimanevo malissimo perché c’era un rapporto speciale con questo gattino, e lo cercavo fuori ma senza trovarlo.


    In generale, questo sogno mi ha fatto provare emozioni che ho provato spesso: mio padre è una persona super disponibile, forse un po’ assente comunicativamente (non è possibile farci discorsi e, se li fai, lui ascolta senza troppa attenzione e non risponde neanche magari…) però a volte, inaspettatamente, in base ai suoi umori, reagisce con rabbia e forza su cose che non ti aspetteresti. Così come a volte è super consenziente su cose che non ti aspetteresti. Nel sogno ero delusa, lo odiavo, mi sentivo incompresa e arrabbiata e percepivo lui in un certo modo. Ora, da sveglia, non riesco a scindere il sogno dalla realtà e lo percepisco così. Forse perché so che in fondo è vero. Io vivo sola, anzi convivo, vorrei prendere un gatto, ma tra le cose che mi frenano c’è l’immaginare la reazione di mio padre, che non si farebbe problemi a dire continuamente cose brutte che mi ferirebbero. Come "che schifo". Nonostante siamo lontani come distanza e raramente venga a trovarmi. Eppure sono ingabbiata mentalmente. Ecco, quel senso di disprezzo, di distacco, di giudizio netto e irreversibile è ciò che mi ha rovinata. Sentirmi schifata, disprezzata. Al di là se fosse sua intenzione, probabilmente non a questi livelli, ma questo ho percepito negli anni in varie occasioni. Salvo poi essere l’opposto in altri momenti.


    Approfitto per ringraziare il forum che in questi giorni, grazie allo scambio con gli utenti, mi ha fatta stare molto meglio. Sono uscita dall’immobilità mentale e fisica.

  • Sogno (incubo)

    Mi ritrovo in un luogo sconosciuto, in pieno giorno, c'è qualcosa di verde intorno.

    Ad un certo punto sento un forte dolore alla pancia, mi tocco la parte e capisco che mi hanno sparato e le mani sono sporche di sangue. Lentamente mi piego ed accascio a terra, quando mi arriva un secondo colpo e mi sveglio.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ho sognato una situazione assurda in cui mia madre era certa che io fossi diventata una tossica. Mi aveva messo le telecamere in casa per vedere se mi drogavo, mi chiamava per interrogarmi su come avessi speso i soldi e pretendeva che le inviassi le prove, mi pedinava quando uscivo e sospettava che le persone che incontravo fossero i miei pusher.


    Nella vita reale al massimo avrò assaggiato una o due volte una canna ai tempi del liceo, probabilmente senza nemmeno aspirare.

    Oggi l'ho sentita al telefono ma mi sono dimenticata di raccontarglielo, in realtà mi è tornato in mente adesso. Domani la chiamo e glielo racconto, sicuro che ci faremo due risate.

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