Salve a tutti.
Ho 29 anni e da ormai quasi 2 anni mi confronto con uno psicologo e uno psichiatra.
Ho iniziato ad andarci perché è da alcuni anni che sono bloccata con l'università e la mia vita si è completamente fermata in tutto. Son venute fuori tante cose dagli innumerevoli colloqui, dalla paura delle responsabilità, alla sensazione di inutilità, gli infiniti sensi di colpa... il tutto portava alla depressione.
Ho iniziato una terapia farmacologica, inizialmente sembravo fare qualche progresso, ma poi son tornata quella di prima, più o meno.
Da un lato sento di stare un po meglio rispetto a due anni fa perché ho meno ansia e sono un po' più serena a volte. Ma nel quotidiano la mia vita è ferma e inutile. Mi alzo, faccio colazione e poi mi siedo fissando il muro non sapendo cosa fare.
Non ho hobby, o quantomeno non riescono a tenermi impegnata perché non mi va realmente di farli, dopo 10 minuti mi annoiano. Passa la mattinata e pranzo, e poi nuovamente quella sensazione che quasi mi fa impazzire, una sensazione di vuoto, di noia, di non avere nulla da fare.
Come ho scritto all'inizio sono iscritta all'università, che non riesco a proseguire, e non lavoro, e questa cosa mi fa sentire uno schifo.
La cosa che desidero è l'indipendenza, ma non riesco ad ottenerla perché sono bloccata da me stessa.
Mi sento in colpa per tutto, per farmi pagare le tasse dell'università dai miei, per non lavorare, perfino per non riuscire a svagare.
Se quello che voglio è l'indipendenza, perché non faccio qualcosa per ottenerla? A volte penso che sono pigra, viziata, che forse mi sta bene vivere così... ma non è vita questa, è una vita inutile, non mi sta bene per niente, non è vero che sono semplicemente pigra. Ai pigri sta bene stare sul divano a non far nulla. A me no.
Visto che la terapia farmacologica sembra non dare i risultati sperati, lo psichiatra mi ha detto che la mia è una depressione resistente, e che sarebbe meglio cambiare terapia farmacologica. Per farlo, però, è meglio essere controllati h24 e per questo mi ha consigliato di fare un ricovero volontario in casa di cura per fare questo cambio farmacologico. Non so come mi fa sentire questa cosa, sono in ansia perché non ho idea di cosa aspettarmi da un ricovero del genere. Non so cosa accadrà realmente, forse mi sentirò sola, avrò del tempo per riflettere, avrò paura dei nuovi farmaci, ma allo stesso tempo penso che forse stiamo voltando pagina, siamo ad un punto importante della mia vita, per quanto basso, che potrebbe cambiarmela in meglio. Ma poi penso "e se non cambia niente?".
Ho tanta paura che non cambi niente e che resterò depressa a vita. Non voglio, non ce la posso fare.
Scusate lo sfogo, spero di aver scritto in modo chiaro anche se a momenti era un flusso di pensieri. Grazie a chi ha letto.