suggestione=contemplazione..e viceversa?

  • Esiste un limite netto oltre la quale la contemplazione diviene suggestione e illusione? E ancora, sono in perfetto conflitto le due voci?

    Intanto il dizionario recita:

    Suggestione: fenomeno psicologico per cui un’idea, un sentimento, un comportamento si impongono allo spirito, per l’azione ripetuta di una forza esterna irresistibile.

    Contemplazione: atteggiamento mistico consistente in un semplice intuito della verità soprannaturale accompagnato dall’esercizio dell’amore, sia come motivo che come termine.

    Totus tuus viaggio all'inferno e ritorno. Una testimonianza di conversione.

  • Intanto... complimenti per l'interrogativo e per il modo esemplare in cui l'hai posto!

    Premesso che sia l'una che l'altra non hanno necessariamente ad oggetto il mistico/trascendente , credo che il risultato finale non cambi quale che sia l'oggetto di contemplazione o il soggetto di suggestione (che sia l'idea mistica, oppure una musica, oppure .... semplicemente la bellezza di un essere vivente!).

    Non vedo come potrebbero essere in conflitto , e questo si vede MEGLIO pensando all'ipotesi di contemplazione o suggestione verso l'idea mistica... ma poi si vede benissimo anche negli altri casi!

    Non è facile ma ci provo : vuoi che parliamo dell'idea mistica o che parliamo di una melodia..... quel che cambia tra il contempltativo e il suggestionato.... è SOLO il grado di interiorizzazione dei "criteri" che lo inducono ad essere sensibile nei confronti dell'argomento!

    In chi "contempla" QUEI determinati parametri sono così profondamente interiorizzati da fargli ritenere di VEDERE di prima mano un qualcosa che nella sua verità e assolutezza rapisce.

    In chi "è suggestionato" QUEGLI stessi parametri, evidentemente latenti e non altrettanto profondamente interiorizzati, vengono evocati (perchè comunque in lui CI SONO) dalla suggestione ... che altro non è che "induzione" o "sollecitazione".

    E.. che si parli di una melodia, o di una persona, o di un'idea mistica.... a me sembra abbastanza inconfutabile che la loro "presa" dipenda comunque dall disposizione individuale.

    Nell'idea mistica (dove è particolarmente palese che ciò che alcuni "sentono" fa ridere altri) mi sembra che diventi particolarmente esemplare la possibilità di ridurre la "differenza" (che contrasto non mi parrebbe MAI) al semplice livello di : contemplazione = AUTOsuggestione.... e suggestione = più facilmente individuabile suggestione esogena.

    Tu chiedi se la contemplazione possa sfociare in suggestione. A me vien spontaneo risponderti (mio parere, ovvio) che, proprio per la logica appena espressa , che vede la contemplazione "gerarchicamente" più "addentro" della suggestione,.... la suggestione può sfociare in conteplazione, mentre non mi figuro come potrebbe la contemplazione sfociare in suggestione! Insomma: la suggestione presuppone un grado di interiorizzazione notevole, ma comunque meno "forte e profondo" rispetto a quello che consente la contemplazione autonoma. Per cui: continuando a coltivare l'interiorizzazione... certo che dalla suggestione posso pervenire alla contemplazione! Ma MAI il contrario!

  • P.S. : scusami ma non riesco a tenermela!

    Il dizionario che hai usato.... ha esercitato un'opzione ideologica mooooooooooolto marcata!!!!!!!!!!!!

    Voglio dire che ... parlare di contemplazione come di "semplice intuito della verità soprannaturale".... eh... URCA URCA.... presuppone che CERTAMENTE ESISTA una "verità soprannaturale" .. pronta lì per essere "intuita"!!!!!! :wasted: IL che.... per essere un dizionario.... mi pare significhi esercitare opzioni filosofiche (implicite?... subliminali??????????) ... TANTO DRASTICHE .... QUANTO OPINABILI !!!!!!

  • Grazie Lea, magnifico post!! quindi ritieni abbiano qualità diverse i 2 fenomeni, lo stesso oggetto osservato non per forza deve essere un'idea mistica, anche un soggetto molto più semplice ed elementare, giustissimo, io vedo prerogative diverse nonostante tutto. Lascio alla suggestione una bella musica oppure la visione di un...quadro, è un condizionamento gradevole, che coinvolge gli apparati dediti al piacere intellettivo. La contemplazione richiede requisiti superiori secondo me per non essere confusa con la soddisfazione dei sensi, forse è legata a quella che è la parte più profonda di noi, dove non c'è cultura nè sapienza ma intuito, come dice del resto la sua definizione. Sulla suggestione che diventa contemplazione ho dubbi, mi parrebbe quasi un meccanicismo che rende degno di essere contemplato mediante processo autoindotto qualunque forma di elemento che suggestiona.


    Sulla tua seconda risposta:non è il breviario del famoso zio prete :evil: ma un normalissimo Garzanti della lingua italiana con il pregio (ma per molti forse un difetto) di essere pre 68 :D. Comunque intuire non è afferrare un concetto, quale esso sia, non è una forma di conoscenza, è più un lampo che la contemplazione permette di mantenere vivido nel tempo, a mio avviso.

    Totus tuus viaggio all'inferno e ritorno. Una testimonianza di conversione.

  • ... la suggestione, indotta o auto-indotta... assume connotati di certezza solo per chi la vive come tale... pur essendo impalpabile diviene reale e convinta credenza non suffragata da esperienze personali... si crede per partito preso... ! Sino al giorno in cui, chi fosse in grado di confutare la suggestione stessa, saprebbe "trascinare" oltre e fuori dalla suggestione il suggestionato, mostrandogli che la verità è un altra !

    ... la contemplazione assume carattere di verità personale, perchè scandagliata in ogni sua ruga, in ogni sua forma e in ogni suo anfratto... tanto scandagliata da fare propria e inconfutabile una verità che resta del singolo... incorruttibile per quelle persone che VIVONO la contemplazione come parte REALE del proprio SENTIRE. La contemplazione, non sarà MAI confutabile da alcuno fuori di noi.

    Entrambe le situazioni saranno oggetto di critiche da parte di chi se ne sente estraneo, NO ? Quindi mi chiedo e VI chiedo: qual è la differenza nella praticità della vita del suggestionato e del contemplativo... secondo voi ?

  • mi chiedo e VI chiedo: qual è la differenza nella praticità della vita del suggestionato e del contemplativo... secondo voi ?

    Io sarei portata a dire : nessuna differenza, tra i due, nella praticità della vita! Nel senso che entrambi fileranno dritti come treni, illuminati dalla loro "certezza", mentre l'unica differenza la rilevi nel procedimento con cui ciascuno dei due perviene a quella "certezza".

    Ma anche questa differenza di procedimento è più apparenza che sostanza , e tutto si gioca sulla oggettiva veridicità di ciò che "illumina".

    Infatti: se POSTULIAMO che la certezza di cui parliamo oggettivamente esista, avremo che il suggestionato viene "indotto" a "vederla" da una forza esterna, laddove il contemplativo sembra "vederla" motu proprio. E in realtà , anche in questo caso, NESSUNO DEI DUE la "vedrebbe" SE non avesse "gli occhi per vederla".

    MA SE, poi, postuliamo la pura SOGGETTIVITA' di quella "certezza"..... ecco là che ognuno dei due "vede quel che gli pare"... semplicemente perchè ha "occhi" con quel determinato visus potenziale! Fino al punto che si potrebbe dire che l'unica differenza tra i due è che il suggestionato è quello su cui opera un condizionamento esogeno visibile e rintracciabile..... e il contemplativo è - semplicemente - quello su cui opera O il condizionamento di un assetto genetico (quindi un fattore endogeno) O.... ANCOR PIù SEMPLICEMENTE - un condizionamento ESSO STESSO esogeno MA pregresso e risalente, non attuale e quindi non attualmente EVIDENZIABILE.

    Il tutto si vede benissimo se ci si avvale di un dizionario meno "ideologico". E vi cito IL PRIMO che ho trovato in rete cliccando "dizionario" su Google:
    CONTEMPLAZIONE : lo stato della mente allorché è assorta nella considerazione di cose astratte o spirituali
    SUGGESTIONE : fenomeno psicologico per cui un'idea, un sentimento, un comportamento s'impongono allo spirito, per l'azione ripetuta di una forza esterna irresistibile





    mi sembra si veda benissimo che un tentativo definitorio essenziale e corretto nella sua semplicità (come questo) renda perfettamente giustizia del fatto che la il fenomeno oggetto di analisi è ESATTAMENTE lo stesso (ossia un "fenomeno psicologico" o "stato della mente" che dir si voglia), soltanto che nel parlare di "contemplazione" si guarda l'effetto, mentre parlando di "suggestione" si guarda la causa (di quell'effetto).

    A suffragio del tutto ... vorrei ricordare che SIA l'una che l'altra sono particolarmente frequenti nelle patologie psichiatriche..... e - PURTROPPO - la maggior parte delle "contemplazioni" palesemente patologiche.... non beneficiano di altra "verità e certezza" che non sia quella di un cervello chimicamente sballato....

  • Non sono capace di contemplazione... perchè: tutto ciò che reputo astratto lo trovo fantasioso e nelle fantasie non mi ci perdo posso al massimo divertirmi ! Le cose spirituali... le riporto immediatamente al concreto delle cose terrene che fan parte della persona... motivo per cui "non contemplo me stessa o gli altri" ! Dovessi contemplare me stessa... dovrei andare davanti allo specchio e oltre a "leccare" la mia acidità (al pari dello yogurt) dovrei menarmi pressapoco così :punish: !!! Dovessi contemplare gli altri... penserei di aver perso il cervello in qualche autostrada mai ripercorsa per raccattarlo da terra... nessun uomo può essere idolatrato !

    Non sono facilmente suggestionabile e invito tutti, a evitare che i propri pensieri "evaporino" sotto l'effetto della possibile suggestione creata da situazioni, persone, cose della vita.

    Mi vien da pensare che la mia crosta sia spessissima... :popcorn:

  • per non lasciarmi suggestionare dalle vostre risposte, scrivo senza leggervi :rolleyes:

    suggestionabile è colui che fa entrare le emozioni dall'esterno verso l'interno.La suggestione è per me un qualcosa che non sentiamo dentro, fino a che una situazione esterna (per cui solo quando c'è questa presenza) ci suscita una precisa emozione.

    contemplare invece è portare da dentro a fuori, guardare con il cuore, con la nostra emozione intima quello che c'è fuori.E questa emozione si interiorizza, per cui la possiamo sentire anche se l'agente esterno non c'è.

  • contemplare invece è portare da dentro a fuori, guardare con il cuore, con la nostra emozione intima quello che c'è fuori.E questa emozione si interiorizza, per cui la possiamo sentire anche se l'agente esterno non c'è.

    Esattamente !

  • Oh bravo Livio, vedo che alla fine l'hai aperto questo bel 3d!!! ^^

    Io ho trovato questo: (sono parole che mi sono piaciute molto)

    "Contemplare significa osservare senza essere guidati dalla mente, dai suoi fini, dalle sue
    mete, dai suoi bisogni. Contemplare ci mette in contatto diretto con la realtà. Ne veniamo
    presi e toccati. Siamo toccati e commossi dalla sua infinita complessità e bellezza.
    Diventiamo parte della realtà, pienamente connessi. Contemplare apre il centro del cuore,
    apre naturalmente all’empatia, alla gratitudine e alla compassione.
    Contemplare è l’attitudine necessaria a sviluppare consapevolezza. La consapevolezza è
    conoscenza senza scopo, ovvero conoscenza profonda, della realtà così come è, non
    guidata da attaccamenti ed avversioni.
    La contemplazione è la base dell’etica umanistica."

    Praticamente la contemplazione è meditazione, cioè osservazione e riflessione senza scopo.
    Su certe cose devo dire di aver trovato connessione anche con quanto detto da ros.

    La suggestione... non mi piace. Porta a credere a qualcosa senza che vi sia una vera consapevolezza di ciò che si osserva, e soprattutto, è qualcosa che sfugge al controllo e annebbia la mente.

    Se ci credi ti basta perché poi la strada la trovi da te (E.B.)

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