Le dimensioni contano? Verità e falsi miti sugli attributi maschili (e femminili)

  • Solitamente (tranne i casi clinici) questa fissazione ce l'hanno gli uomini più insicuri che non riescono ad avere rapporti e riversano la problematica sul loro corpo... perché per esperienza non ho mai sentito nessuno di quelli che hanno relazioni e rapporti sessuali nella norma avere questo pensiero ricorrente, al massimo si fa una battuta per ridere.

    Infatti. È una fissazione maschile, come se le dimensioni del membro fossero direttamente proporzionali alla virilità del possessore. Personalmente non mi piacciono neanche i membri troppo grandi, so che mi farebbero male. Insomma il sesso dovrebbe essere un piacere, se diventa un patimento che senso ha? Poi io sono fisicamente minuta ed inoltre, come già scritto da altri utenti, il piacere femminile è in gran parte clitorideo, la vagina non è innervata.

  • Mi sembrano un po' i discorsi che i radical-chic fanno per consolare chi viene discriminato, ossia focalizzare sulla percezione del singolo e non del contesto.


    Un po' come spiegare a chi è vittima di discriminazione che questa è ingiustificata, dimenticando però che lui soffre per il comportamento altrui. Spiegare all'immigrato che siamo tutti uguali, tutti la stessa razza, non risolve il suo malessere nel vivere in una società che lo discrimina. Continuerà ad essere insultato per strada, anche dalla vecchietta sull'autobus, e continuerà a soffrire.


    Ricordare che un pene di 7.1 cm sia ritenuto normale dalla medicina ufficiale e sufficiente per procreare e procurare piacere al partner, non basta ad infondere coraggio e autostima al possessore. Perché l'ambiente in cui vive continua ad associare la virilità alle dimensioni, sia da parte degli uomini che delle donne. Perché le donne continuano ad avere tra le loro fantasie l'immaginario del pene grosso (poi dal fantasticare al farlo ci passa il mare).


    Chi ha il pisello di 7.1 cm se ne fregherà delle evidenze mediche, perché continuerà a subire la pressione della società.

  • Chi ha il pisello di 7.1 cm se ne fregherà delle evidenze mediche, perché continuerà a subire la pressione della società.

    Ci sono vagine dove 7.1 è abbastanza e vagine dove in Italia non c'è uomo che possa "toccare il fondo".


    La mia divulgatrice sessuologa di riferimento dice sempre che è più una questione di compatibilità tra le parti che non di dimensioni o capienza.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • La mia divulgatrice sessuologa di riferimento dice sempre che è più una questione di compatibilità tra le parti che non di dimensioni o capienza.

    "Ni", siamo sinceri.

    Se "7.1" trova la sua donna ad incastro perfetto, ci sta, altrimenti insomma.

    Ad ogni modo, di sicuro la maggior parte delle donne non ha la fissa della misura. E, di certo, (spero per voi, almeno) non si metteranno a misurare cm più o cm meno.

    Molte donne, inoltre, non hanno la fissa nemmeno del rapporto.

    Quindi direi che c'è sempre speranza.

    Ama la goccia che fa traboccare il vaso, è nascosto lì dentro ogni bel cambiamento

  • Ovvio che sì, lo scrivevo anche in precedenza.

    Anche se non è esattamente la stessa cosa, la donna con pochissimo seno (ne ho conosciuto di piatte) hanno lo stesso timore dei poco dotati.

    Per non parlare del fatto che, sempre per le donne, ci sono una serie molto più ampia di "difetti" che possono far sentire a disagio.

    Ama la goccia che fa traboccare il vaso, è nascosto lì dentro ogni bel cambiamento

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