Io assolutamente: ho iniziato proprio così! Ci ho messo un anno esatto, in cui ho fatto visite ed esami di ogni tipo, prima di accettare l'idea che i miei problemi derivassero dall'ansia. Ero assolutamente convinta di avere problemi al cuore, te lo giuro: mi sono fermata solo nel momento in cui, dopo appunto un anno, mi sono sentita dire (dall'ennesimo specialista) che il mio cuore era sanissimo e che il pasto successivo sarebbe stato quello di "aprire per niente" (al che ho realizzato...).
E' un incubo sì, te lo confermo, ma ti garantisco che se ne può uscire: non definitivamente, d'accordo (perlomeno nel mio caso), però i tempi migliori tanto agognati esistono e possono arrivare. Io ho trovato giovamento inziando un percoso psicologico (che in realtà consiglio a chiunque a prescindere dagli attacchi di panico): tu ci hai pensato?
All'inizio del mio incubo, vent'anni fa, sono stata ben tre anni (tre!!!) chiusa in casa: uscivo solo a piedi, con ansiolitico e bottiglietta d'acqua in borsetta; ho lasciato il lavoro, credevo sarei impazzita (oltre che morta per gli attacchi)... Poi, piano piano, ho fatto anch'io i miei passi avanti (ne ho fatti anche indietro - e tuttora li faccio - ma ora so che a volte serve anche andare indietro).
Non mollare e, soprattutto, non aver paura di chiedere aiuto! Non siamo eroi... siamo "solo" molto (troppo) sensibili.
Ciao, sì ho iniziato un percorso, vado dalla psicologa da quasi un anno, il primo attacco di panico l'ho avuto a luglio è stato terribile… sono però riuscita poi ad andare in vacanza e sembrava andasse tutto bene, ma all'aeroporto mentre ritornavo stavo letteralmente per svenire, paura allo stato puro. Da quel giorno la mia vita è completamente cambiata, stravolta. E credevo di vivere uno dei miei momenti migliori, perché dopo anni di relazione tossica che mi ha tolto tutto, vivevo finalmente la storia perfetta, eppure... quindi da settembre scorso vado dalla psicologa... è dura, veramente dura. Anche io, come te, mille visite, non sai quanto ho sperato di avere una qualsiasi cosa curabile e non questa nemica invisibile orrenda. Eppure come ti ho detto il mio cervello continua a non accettare e a credere ci sia altro e questo alimenta tantissimo. È un circolo vizioso! Dicono che ci sia sempre un evento scatenante... io ad oggi ne ho individuati vari di eventi ma ancora non mi ha aiutato. Tu l'hai individuato il tuo?
Mostra di PiùCiao a tutti, mi scuso in anticipo per la lunghezza del messaggio...
Ho 33 anni, e da che ho memoria fin da bambino ho sempre sofferto di ansia, più precisamente ipocondria...
Da piccolo ho avuto vari traumi, il piu grave tra tutti la perdita di mia mamma per una brutta malattia, quando avevo 8 anni... poi negli anni a seguire altre perdite zia, zio, nonna... insomma anni pesanti per un bambino praticamente, oltre a tutto ciò, una componente genetica, perché mio papà è la mia fotocopia... e vai!
Ma il mio picco massimo dove ho conosciuto per la prima volta l'ipocondria con relativa ansia/depressione, l'ho avuto a circa 21-22 anni, ero felice avevo praticamente tutto, poi all'improvviso dei banali disturbi... mal di pancia, stomaco e altre sensazioni mi hanno fatto piombare in un vortice.
Inizio ad andare da una psicologa, feci un percorso di circa un anno e mezzo, mi aiutò molto è così lentamente ripresi a vivere "normalmente" anche se dentro di me sapevo che l'ipocondria non se ne sarebbe mai andata.
Passai anni tranquilli, qualche volta qualche parentesi, ma poca roba.
In quel momento avevo altri problemi relazionali oppure al lavoro, insomma la testa era troppo occupata su altro.
Ed eccoci ai giorni nostri, un anno fa mio padre ha avuto un ictus, fortunatamente senza lasciare troppi strascichi, il padre della mia ragazza in tre mesi se ne andato anche lui per una brutta malattia, e altre situazioni vissute da persone vicine fortunatamente andate bene... un mese fa una cistite che nel giro di 10 giorni passò.
Ma involontariamente ormai giorno dopo giorno nella mia testa la paura era tornata, e da lì l'inizio e l'ingresso nuovamente nel solito vortice.
Palpazioni continue, ascolto maniacale di ogni sensazione del corpo, il continuo confronto con il dottor Google.
Per me in periodi di ipocondria a livelli estremi due cose saltano subito, il cibo, stomaco completamente chiuso e la voglia di svago, l'obiettivo è stare a letto, dove in qualche modo ti senti meglio... mi sveglio la mattina con l'ansia per qualunque cosa, mi sento ovviamente sempre stanco e con poca energia. Nell'ultimo mese ogni sensazione, fitta o altro era legata ovviamente alla peggior malattia in circolazione.
Leggendo un po' nel forum, mi sono spesso ritrovato in alcuni messaggi.
Ora ho ripreso le sedute dalla psicologa con anche l'aiuto della terapia farmacologica (brintellix 5mg + xanax 1mg).
Per ora la strada è ancora in salita, sto facendo del mio meglio, anche se non sempre è facile.
Ciao amici e grazie!
Ciao, ti capisco bene, soprattutto quando dici "avevo tutto" e poi dal nulla... è così che succede e ti cambia la vita. Però tu hai vissuto diverse situazioni abbastanza traumatiche, ed è probabile che l'aver avuto a che fare con queste malattie così da vicino ti abbia provocato tutte queste paure. Quindi hai sicuramente a tuo favore una possibile causa su cui lavorare con il tuo psicologo. Anche io avverto ogni sensazione fisica e vado in allarme e anche io come te mi tuffo in Google alimentando la paura. Due anni fa, quando ancora l'ansia non si era scatenata e vivevo normalmente, ho avuto un aborto, e anche lì mi sono cimentata su google cercando di capire cosa avessi che non andasse, perché non era andata avanti... la mia psicologa mi ha detto "più cerchi, più alimenti, più cerchi per rassicurarti, più ottieni l'esatto opposto"... ed è vero, perché così non ci togliamo dalla testa quello che stiamo cercando con tanto impegno. Una sera dopo due anni ho parlato al mio compagno di quanto ancora mi facesse male pensare a quel bambino, e di quanto vorrei che riaccadesse, quella sera ero così impegnata a liberarmi, che per una volta io non ho pensato all'ansia o alle possibili malattie. Questo mi ha confermato che dovrei ritrovare il piacere di fare quello che mi piace. Solo così riuscirei a smettere di pensare all'ansia e alle possibili malattie del mio corpo. Non so se ti sono stata d'aiuto. Ma credo che qui ci possiamo aiutare in tanti.