Che belle parole che mi hai e ci hai regalato.
Da queste ultime ti ammiro per la tua lucidità mentale e voglia di stare bene. Anche il mio unico scopo è assaporare con serenità e imparare a godere delle piccole gioie e dei momenti davvero semplici che la vita ci offre.
Per quanto riguarda le parole che mi hai dedicato, sono vere. Io ho una grande voglia di vivere e una grande voglia di stare bene!
Mi auguro vivamente di riuscire a guarire da questa ossessione che mi ha rubato la vita da quattro mesi, e se così non sarà, evidentemente la mia vita doveva andare così.
Sappi che ho screnshottato il tuo messaggio per darmi forza nei momenti bui.
Mi fai arrossire. Forse dovrei dire "grazie" anche alla mia ansia. Ma non lo farò mai, nemmeno sotto tortura.
Mi sta sui cogliomberi. Ha provocato nella mia vita un gran trambusto. È piombata a 27 anni, senza che ne avessi sentore né conoscenza. Dopodiché, ti strega, ti ammalia e ti rapisce, al punto tale che non dimentichi più.
La mia ansia - per esempio - la pensavo, fino a non molto tempo fa, come un'intrusa. Colei che mi rovinava le giornate, mi faceva paura e la sfidavo a colpi di medicine e evitamenti. Uscendone mai vincente, al massimo con un pareggio.
Ma sono stato fortunato, perché l'intuito mi ha sempre detto di non fermarmi. Passerà. Poi ho trovato nel 2009 questo forum e conosciuto altre persone come me. Ho preso coraggio, ma sono anche ricaduto. Ci sta. Come mi sono rialzato. Sempre una volta in più.
Dopo tanti anni il rapporto si è fatto più stretto. Non è più andata via. Anche perché lei è comunque parte di me. A volte è rumorosa, a volte se ne sta silenziosa sotto sotto. È comunque una parte sconosciuta, che mi mette ancora un po' paura - un po' meno rispetto a prima - perché non la puoi domare con la razionalità. Mi concentro e la mando via. Faccio un bagnetto, mi prendo una vacanza, e sono quello di prima.
No no. Non funziona così. Però puoi dirle: "Okei, io sono questo. Rallento, mi faccio passare addosso, travolgere, ma continuo - se non ti dispiace - a fare lentamente quello che facevo. Non mi fermo, anche se per rispetto - come ho già detto - rallento."
Ed allora? Quando incontriamo l'ansia, incontriamo la nostra anima. C'è qualcosa di profondo che ci unisce. Capire questo già aiuta. I suoi disturbi sono il suo modo di esprimersi, sguaiato, fino a quando non la ascolti. E ti arrendi. Mettersi in contatto con la propria anima credo sia affascinante. Infatti, ecco l'impegno per i prossimi tempi.
Forse mi ripeto. Mi scuso. Ma questo è il mantra che ripeto con ostinazione a me stesso come a voi, frutto dell'esperienza oramai ultraventennale.