Ansia somatizzata, disturbi fisici e ipocondria

  • Bene, non ho avuto effetti collaterali e con me hanno funzionato. Erano però associati alla psicoterapia.

    Bene, sono davvero felice per te veramente.

    Mi auguro che se mi prescriverà quello e inizi a darmi una calmata anche io, insieme alla psicoterapia ovviamente.

    Per ora la fluvoxamina non ha sortito nessun effetto.

    Potrei descrivere ogni millimetro della mia bocca...

    Chissà perché veramente partono queste ossessioni tremende, la paura di non avere tutto sotto controllo nel mio caso adesso la salute è micidiale non riuscire ad accettare il dubbio.

  • Bene, sono davvero felice per te veramente.

    Mi auguro che se mi prescriverà quello e inizi a darmi una calmata anche io, insieme alla psicoterapia ovviamente.

    Per ora la fluvoxamina non ha sortito nessun effetto.

    Potrei descrivere ogni millimetro della mia bocca...

    Chissà perché veramente partono queste ossessioni tremende, la paura di non avere tutto sotto controllo nel mio caso adesso la salute è micidiale non riuscire ad accettare il dubbio.

    Hai centrato il punto, ovvero la paura di non avere tutto sotto controllo. Era esattamente lo stesso problema che avevo io. Provo a darti un punto di vista diverso. È vero che non abbiamo il controllo su ciò che ci può succedere, ma abbiamo pieno controllo su come agire nel caso succeda qualcosa. Il trucco sta nello spostare il nostro desiderio di controllo dall’evento alla reazione allo stesso. Prima però devi accettare il fatto che viviamo perennemente nell’incertezza. Questo non vuol dire che dobbiamo essere travolti dalle disgrazie in ogni momento della nostra vita. Semplicemente, ci sono talmente tante variabili in gioco che è impossibile avere delle garanzie che possano tranquillizzarci. Paradossalmente la tranquillità la troviamo nel momento in cui capiamo che non è facoltà nostra, controllare ogni aspetto della nostra vita. Ma abbiamo totale facoltà nel decidere come reagire. Possiamo scegliere cosa fare, è questo l’importante.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Sicuramente può offrire un punto di vista diverso, e perché no, essere d’aiuto. Nel caso, facci sapere come ti trovi.

  • Ciao Lina21 , e Grazie anche a te e a chi mi ha letto. Aprirsi e raccontare le proprie esperienze fa bene anche a me, perché qui so di essere capito. Spiegare quello che si prova in quei momenti a chi non li ha mai sperimentati è impossibile, almeno per me. Quando stavo male leggevo spesso questo forum, anche se non ero iscritto, e leggere di persone che erano tornate a stare bene mi dava speranza e fiducia. E mi faceva sentire meno solo. Un abbraccio.

    Ciao LeggeraMente,

    È proprio così: cercare di spiegare ciò che si sente e si prova in quei momenti, o addirittura giorni, a chi non ci è passato almeno una volta, ci fa sentire un po’ a disagio. Io mi sento così quando ci provo, mi sento sempre sminuita. Invece, trovare persone che ti capiscono e non ti giudicano ci fa sentire meno soli. La condivisione è uno strumento prezioso.

    E soprattutto sono contenta che tu ti sia riconosciuto questa consapevolezza di potercela fare e non farti prendere dal panico. Grazie ancora.

  • Sì, soffro di artrosi cervicale, che dà queste problematiche, e anche la colite lo fa. È ovvio che se in quei momenti ti spaventi, le vertigini aumentano. Sì, anche l'ansia contribuisce.

    Ciao leila19, come ti senti? Anche io ho problemi di colon irritabile, ma non pensavo c'entrasse anche con le vertigini. Una nuova scoperta, ecco perché a volte, quando ho problemi di colon, mi sento sbandare e mi agito.

  • Buonasera a tutti, leggo con piacere messaggi positivi di LeggeraMente, sono contento per te.


    Io sono alla casa al mare da giovedì sera. Ho avuto dei momenti, venerdì, in cui mi sono sentito come con un velo di grande tristezza addosso, nonostante stesse iniziando un bel weekend. La sera, infatti, ho deciso anche di dire alla mia compagna la decisione che tra poco racconterò. Era come se avessi la mente annebbiata e non riuscissi a godere del presente che stavo vivendo.


    Lo stesso giorno ho comprato, tra mille dubbi se farlo o non farlo, un libro da leggere in spiaggia chiamato Panico. Parla del problema che molti di noi si trovano ad affrontare e ha consolidato in me un'idea che già stava maturando, ma che non avevo ancora avuto il coraggio di mettere in atto, più che altro ostinandomi a volerne uscire da solo con la mia forza di volontà. In pratica, suggerisce fin dalle prime pagine una cura farmacologica, per evitare che le condizioni psicologiche peggiorino man mano che non si riescono a controllare gli eventi.


    Ho preso la decisione di andare dal medico di base e poi di tornare dallo psichiatra che mi aveva avuto in cura anni fa, quando, purtroppo con estremo ritardo, contattai un centro medico per uscire dalla prima ondata di attacchi di panico, che credo sia durata qualche anno. Purtroppo nessuno, davvero nessuno, mi aveva indirizzato verso un percorso psichiatrico: fu una mia iniziativa. Avessi iniziato prima, mi sarei risparmiato estreme sofferenze e non avrei probabilmente radicato così tanto queste paure in me.


    Ho voglia di uscirne e di non entrare in un circolo vizioso. Allo stesso tempo, rifletto sul fatto che non trovo possibile come non riesca a controllare questi eventi. Mi fa davvero arrabbiare molto questa cosa. Ho tutto per essere felice, non capisco perché mi debba trovare nuovamente a che fare con questa brutta bestia. Forse mi sono privato un po' di obiettivi, di hobby, di passioni, non so... Vedo il futuro grigio anche se non lo è... Penso che prima o poi perderò i miei cari, e questo mi fa paura. Vedo avvicinarsi certi momenti tristi. Non so perché lo penso, ma è così. È come se fossero passati i momenti migliori e il futuro mi mettesse tristezza.


    Non nego che, tra giovedì e venerdì, mi è passato per la testa anche qualche brutto pensiero, e questo mi ha fatto capire che non posso fare a meno di andare dal dottore. Però mi fa rabbia, molta rabbia. Vorrei davvero uscirne, davvero vedere quella luce e trovare quegli stimoli che mi possano tirare in piedi e far camminare sempre tranquillo, senza avere questo pensiero.


    Buona serata.

  • Ciao Melegna, stai facendo la cosa giusta. La consapevolezza di avere bisogno di un aiuto è un passo importantissimo. E va bene che tu sia arrabbiata, significa che hai deciso cosa vuoi fare, e cioè tornare a stare bene. Puoi farcela tranquillamente, abbi fiducia in te stessa e non mollare. Qui facciamo tutti il tifo per te e ti comprendiamo, coraggio.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Ciao Melegna. Ottima decisione, non c'è nulla da vergognarsi, anzi, vuol dire aver preso consapevolezza del problema. Questo è già un passo avanti importante. Riguardo ai brutti pensieri, non ti devi preoccupare: sono appunto solo pensieri intrusivi negativi, causati sempre dall'ansia. È vero che spaventano, ma sono innescati dalla situazione negativa che stiamo vivendo. Ricordati... tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. ;)

  • Ciao Melegna, concordo con Leggeramente, il fatto di riconoscere di aver bisogno di aiuto è un passo molto importante così come quello di esserti confidato con la tua compagna, che sono sicura ti darà tutto l'appoggio necessario.

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