Cardiofobia, cuore e ansia cardiaca

  • Magari esistesse una soluzione uguale per tutti, magari esistesse una cura rapida e indolore.

    E adesso non so che fare... non so se prenotare la famosa visita dal cardiologo prevista per martedì. Sono in totale panico.

  • Ciao, anche io una storia molto simile alla tua.

    Sto facendo terapia, da qualche mese ho iniziato a capire di avere un problema evitante nei confronti dell'ansia.

    Anche io tendo a chiudermi a nascondere il fatto di avere problemi di ansia, soprattutto vivo come se io fossi una persona e la mia ansia un'altra.

    Per cui non riesco proprio ad accettare che i sintomi che sento siano dovuti al disturbo e non a qualche malattia organica.

    Sicuramente fare troppo affidamento su parenti, fidanzati e persone vicine non ci aiuta, in quanto si tende poi a deresponsabilizzarsi. Diventa importante trovare un bravo terapeuta che ci aiuti a esplorare quello che abbiamo dentro e a dargli una forma.

    Un abbraccio.

  • Buonasera a tutti, mi inserisco in questo thread perché - purtroppo - fa al caso mio. Da gennaio soffro di fastidiose quanto paurosissime palpitazioni notturne. Sono stata dal cardiologo il quale dopo avermi visitata ha concluso che non devo sottopormi a ulteriori accertamenti perché il mio cuore è sano. I miei problemi sono il reflusso gastroesofageo (accertato da gastroscopia qualche anno fa) e - vabbé che ve lo dico a fare - l'ansia. Mi ha dato una cura di circa 6 settimane per il reflusso che un po' ha migliorato i miei sintomi ma senza eliminarli del tutto. Purtroppo il reflusso è una bestiaccia. Da una settimana circa il sintomo è tornato con insistenza. Forse complice il ciclo che deve arrivare, forse gli ormoni in generale (ho 45 anni, immagino che sia possibile). Fatto sta che ogni notte mi sveglio, di solito da un sogno intenso, mi rendo conto (perché lo controllo, ho sempre le mani sulla gola) di avere il battito un po' accelerato e dopo qualche minuto e qualche movimento di stomaco partono le palpitazioni, a volte accompagnate da un senso di calore e da tensione muscolare. A volte no. I primi giorni ho cercato di controllarmi con respirazione, meditazione ecc. e dopo aver sbloccato lo stomaco in qualche modo la situazione tornava alla normalità, ma essendomi stancata di trascorrere una o due ore sveglia, sono passata ad assumere dieci gocce di Lexotan (anche il cardiologo me le aveva prescritte al bisogno). Devo dire che fanno il loro lavoro, in pochissimo tempo il ritmo si riduce e io mi rimetto a dormire. Mi rifiuto però di dipendere dalle benzodiazepine, perché so che presto o tardi presentano il conto. A questo punto non so più cosa pensare. Il fatto che il mio disturbo sia attenuato dal Lexotan è segno che si tratta solo di ansia come dicono i miei familiari? Non lo so, sono molto sfiduciata e preoccupata di essere entrata in un loop di sintomi dal quale non riesco a uscire. Ad esempio ora sono le cinque del pomeriggio e già mi sale l'angoscia per la notte. Accetto consigli. Grazie.

  • Buonasera a tutti, mi inserisco in questo thread perché - purtroppo - fa al caso mio. Da gennaio soffro di fastidiose quanto paurosissime palpitazioni notturne. Sono stata dal cardiologo il quale dopo avermi visitata ha concluso che non devo sottopormi a ulteriori accertamenti perché il mio cuore è sano. I miei problemi sono il reflusso gastroesofageo (accertato da gastroscopia qualche anno fa) e - vabbé che ve lo dico a fare - l'ansia. Mi ha dato una cura di circa 6 settimane per il reflusso che un po' ha migliorato i miei sintomi ma senza eliminarli del tutto. Purtroppo il reflusso è una bestiaccia. Da una settimana circa il sintomo è tornato con insistenza. Forse complice il ciclo che deve arrivare, forse gli ormoni in generale (ho 45 anni, immagino che sia possibile). Fatto sta che ogni notte mi sveglio, di solito da un sogno intenso, mi rendo conto (perché lo controllo, ho sempre le mani sulla gola) di avere il battito un po' accelerato e dopo qualche minuto e qualche movimento di stomaco partono le palpitazioni, a volte accompagnate da un senso di calore e da tensione muscolare. A volte no. I primi giorni ho cercato di controllarmi con respirazione, meditazione ecc. e dopo aver sbloccato lo stomaco in qualche modo la situazione tornava alla normalità, ma essendomi stancata di trascorrere una o due ore sveglia, sono passata ad assumere dieci gocce di Lexotan (anche il cardiologo me le aveva prescritte al bisogno). Devo dire che fanno il loro lavoro, in pochissimo tempo il ritmo si riduce e io mi rimetto a dormire. Mi rifiuto però di dipendere dalle benzodiazepine, perché so che presto o tardi presentano il conto. A questo punto non so più cosa pensare. Il fatto che il mio disturbo sia attenuato dal Lexotan è segno che si tratta solo di ansia come dicono i miei familiari? Non lo so, sono molto sfiduciata e preoccupata di essere entrata in un loop di sintomi dal quale non riesco a uscire. Ad esempio ora sono le cinque del pomeriggio e già mi sale l'angoscia per la notte. Accetto consigli. Grazie.

    Il fatto che un ansiolitico risolva la situazione non significa che si tratta di ansia, un ansiolitico ti rilassa al punto che tutto il resto non importa più, e vivi bene il resto del tuo tempo. Tornando all'ansia io ti consiglierei di cercare di capire di cosa hai realmente paura: di un'infarto? Allora compra una macchina per la pressione e controllala quando ti viene l'ansia, in questo modo riesci a tranquillizzarti poi con la respirazione, è un qualcosa che ti distrae e stemperi il tutto, così eviti di prendere i farmaci se non li vuoi.

  • Magari esistesse una soluzione uguale per tutti, magari esistesse una cura rapida e indolore.

    E adesso non so che fare... non so se prenotare la famosa visita dal cardiologo prevista per martedì. Sono in totale panico.

    Ciao, anche io da ormai due anni soffro dei tuoi stessi problemi. Ho fatto 7 visite cardiologiche nell'arco di due anni con le stesse risposte negative (non ho niente). Eppure i miei stati emotivi sono totalmente dipendenti dalle exstrasistole, che sono il mio vero ed unico problema. Ci sono settimane in cui non le sento e mi sento contento, pieno di vita, altri giorni in cui le avverto e per i giorni a seguire mi sento nel panico e convinto di essere cardiopatico. Inoltre, finalmente ho trovato un lavoro che mi piace, mi soddisfa, e di cui sono entusiasta. Ma ahimè ogni 3 anni dovrò sottopormi ad una visita di idoneità alla mansione, dove se rivelano problematiche cardiologiche, posso dire addio alla professione.


    Risultato? Vivo costantemente nella paura di avere una crisi di fibrillazione o chissa cos'altro e perdere il mio amato lavoro. È vita questa? No, come diceva un utente alcune pagine fa, è "sopravvivenza". Ti confesso che sono stufo della situazione, e ora basta. Cambierò psicologo, il quale non ha fatto un bel niente per migliorare la mia condizione, nonostante sia un bravo professionista (ma non adatto al mio problema).


    Io ti consiglio di andare subito in terapia e di trovare quello giusto. E di parlarne con i tuoi famigliari e il tuo ragazzo. È il modo migliore per sfogarti ed esternare questo disagio.

    Andare a fare altre visite non serve a niente, anzi ti metterà solo in imbarazzo. Davanti al dottore ti renderai conto di quanto tu gli stia facendo sprecare tempo ed umiliando te stessa. In bocca al lupo, un abbraccio forte.

  • Purtroppo ci si sente sempre in un vortice, dei giorni sembra andar meglio e giorni in cui vorresti solo sparire.

    Io vorrei perennemente delle conferme, delle sicurezze che il mio fisico e la mia mente non riesce a darmi. Oggi mi sento di nuovo out, la tachicardia, le palpitazioni sono tornate e mi spaventa poter tornare indietro e stare di nuovo male. Come faccio a vivere così? Il mio terapista dice che sto andando bene ma io non sono così convinta ...la mia cardiofobia ormai, anche nei momenti sereni, è sempre con me...non so se ne uscirò mai.

    Un abbraccio a te, sii forte e senpre avanti tutta :orange_heart:

  • Purtroppo ci si sente sempre in un vortice, dei giorni sembra andar meglio e giorni in cui vorresti solo sparire.

    Io vorrei perennemente delle conferme, delle sicurezze che il mio fisico e la mia mente non riesce a darmi. Oggi mi sento di nuovo out, la tachicardia, le palpitazioni sono tornate e mi spaventa poter tornare indietro e stare di nuovo male. Come faccio a vivere così? Il mio terapista dice che sto andando bene ma io non sono così convinta ...la mia cardiofobia ormai, anche nei momenti sereni, è sempre con me...non so se ne uscirò mai.

    Un abbraccio a te, sii forte e senpre avanti tutta :orange_heart:

    Guarda, anche io a volte sento il bisogno di tornare a farmi visitare, ma desisto per la vergogna. Spesso prenoto consulti online e poi stacco tutto prima di confermare la prenotazione. Sono 8 mesi che non faccio esami e/o visite specialistiche. Mi fermano le parole dell'ultimo cardiologo. Era molto anziano e accomodante, nella sua carriera ne ha viste di cotte e di crude e ti riporto le sue parole che magari potranno esserti d’aiuto...


    Mi aveva congedato più o meno così: "Lei vorrebbe da me una garanzia di immortalità, ma non glielo posso dare. Tutti possiamo morire da un momento all'altro, il mio ruolo è semplicemente quello di quantificare quanto questo sia improbabile dal punto di vista della mia materia, ma il suo non è un problema cardiologico, è un problema filosofico. La prego si faccia visitare da uno psicologo e riprenda il controllo della sua vita".


    Il controllo non l'ho ripreso come potrai aver intuito, ma sto cercando il terapeuta adatto.

    Fidati, non cercare conferme dalle persone sbagliate. Trova qualcuno che possa guarire la tua mente. Ciao!

  • Anche io ricaduta nel vortice della cardiofobia a causa dell'aumento dell'antidepressivo. Sono terrorizzata dall'idea che possa avermi creato problemi al cuore...ovviamente terrore infondato perché il farmaco che assumo non è rischioso per il cuore e io non ho problematiche cardiache. Come farlo capire alla mia dannata testa?!!

    Le extrasistole non mi stanno dando pace e la mia fobia degli svenimenti rende il tutto peggiore :worried_face:

  • Ciao a tutti, sono una ragazza di 28 anni, mi sono appena iscritta perché mi sentivo estremamente sola con il mio (presunto) problema e volevo parlare con qualcuno che mi capisse.


    Ho avuto un attacco di panico lo scorso novembre e da quel momento ho sempre paura di avere qualche malattia al cuore e una costante paura dell’infarto. Da circa 10 giorni ho anche i sintomi correlati, quasi costantemente. Ho fatto una visita cardiologica e mi è stato detto che è tutto ok. Il medico mi dice che sono somatizzazioni da ansiosa ma non riesco comunque a calmarmi anche perché ho dei sintomi, se non ce li avessi sarei tranquilla. Sento spesso dolore al braccio sinistro, e delle sorta di "punture" (come due dita che pressano) tra collo, braccia e schiena. A volte anche alla mandibola e mal di denti. Per non parlare del peso sul petto, soprattutto a sinistra.


    C’è qualcuno che prova le stesse cose e può tranquillizzarmi? Sono diventata una persona triste e diversa, non mi piaccio così e piango di continuo. Ero sempre la felicità per tutti e anche per me stessa. Ora non riesco a dormire in casa sola per paura che mi venga un malore e non c’è nessuno con me. Come posso fare?

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