La socialità umana è un fenomeno biologico, come tale è soggetto alle leggi evoluzionistiche.
Queste leggi si applicano alle comunità umane che hanno un problema fondamentale per sopravvivere, quello del coordinamento tra i singoli individui. Questo coordinamento si realizza tramite meccanismi emotivi ed istintivi di controllo sociale, da parte di tutti gli individui delle comunità, che tendono ad integrare i soggetti che appaiono piu idonei, e ad eliminare i soggetti che appaiono meno idonei.
Questa azione di eliminazione è la causa, a mio parere, di buona parte delle patologie psichiatriche.
Si tratta di una azione non cosciente, ma è chiaro che gli stessi meccanismi emotivi possono essere gestiti coscientemente al fine di ottenere lo stesso risultato.
Un concetto può sintetizzare questa azione: violenza psicologica.
Diversamente dalla violenza fisica, la violenza psicologica è subdola, si muove al di sotto del livello di coscienza per cui chi la subisce non se ne accorge, e continua a subirne gli effetti che si accumulano nel tempo producendo isteresi.
Questa la rappresentazione più sintetica possibile del mio pensiero sul rapporto tra socialità e sofferenza psichica. Per chi fosse interessato il discorso è sviluppato in maniera piu approfondita qui:
Socialità umana e problema psichiatrico - Academia.edu
Mi farà piacere conoscere qualsiasi osservazione sulla riflessione presentata.
Un saluto