Fuoricorso a medicina, qualcuno nella mia situazione?

  • Wow ragazzi grazie per le testimonianze. Lo sconforto rimane ma non sentirsi soli dà coraggio.

    A me pesano quasi di più le domande scomode di parenti, vicini e conoscenti che gli esami da fare. Avete consigli da darmi per fregarmene? Io ho imparato a non giudicare, soprattutto dalle apparenze. Invece c'è chi con la terza media, con tutto rispetto, si permette di sfottermi, lo trovo assurdo.

    Le domande dei parenti sono il problema numero uno credo di tutti i fuoricorso.

    C'è una sola soluzione : evitali e concentrati su ciò che devi fare.

    Io per questo motivo ho disertato non so quanti pranzi di famiglia con parenti al di fuori del nucleo familiare, non li vedo da una vita e non voglio vederli perchè so che la prima domanda sarà quella che scatena ansia a mille.


    Per quanto riguarda la terza media lasciamo proprio perdere, senza neanche che entriamo nel discorso...per fare il postino mi hanno chiesto il minimo di laurea 102, voto che si vede una volta ogni 70 laureati da me circa...

  • Le domande dei parenti sono il problema numero uno credo di tutti i fuoricorso.

    C'è una sola soluzione : evitali e concentrati su ciò che devi fare.

    Io per questo motivo ho disertato non so quanti pranzi di famiglia con parenti al di fuori del nucleo familiare, non li vedo da una vita e non voglio vederli perchè so che la prima domanda sarà quella che scatena ansia a mille.


    Per quanto riguarda la terza media lasciamo proprio perdere, senza neanche che entriamo nel discorso...per fare il postino mi hanno chiesto il minimo di laurea 102, voto che si vede una volta ogni 70 laureati da me circa...

    Caro Apollo, se solo sapessero cosa significa. Io vengo letteralmente perculata, ti rendi conto? Posso evitare i miei parenti, ma non quelli di mio marito. A medicina un esame può richiedere fino a 4 mesi di studio, vedi farmacologia o anatomia patologica, ma questi cosa ne sanno? Una vicina dei miei suoceri gli parla sempre del nipote che studia scienze delle merendine, elogia i suoi 30 e lode. Beh, vorrei ben vedere, le triennali hanno esami minuscoli.

    Vorrei rispondere per le rime, ma ogni volta ci resto talmente male che mi ammutolisco. Poi ovviamente una volta a casa piango per il dispiacere

  • Ciao. Io lo chiamo "overthinking". Ma qualsiasi sia il suo nome, mi sta rovinando la vita. E non solo a me.

    Sono fuoricorso a medicina, e odio che mi venga chiesto dell'università. Arrivo al punto di evitare di uscire. Non penso sia normale.

    Ma il mio tormento più grande sono quelli che chiedono per perculare, sono ossessionata verso queste persone, sono 3-4 e vorrei sparissero. Normalmente sono autoironica, scherzo su tutto, sono simpatica e adoro stare in compagnia. Ma quando so che vedrò anche solo uno di questi mi sale una rabbia incredibile. Il mio compagno, che non ne può più, mi dice che è normale prendersi in giro tra amici. Ed è vero, ma io vivo talmente male l'università che è diventato un tabù. Quindi sì è un problema solo nella mia testa. Help, avete consigli? ;(

  • Ma il mio tormento più grande sono quelli che chiedono per perculare, sono ossessionata verso queste persone, sono 3-4 e vorrei sparissero. Normalmente sono autoironica, scherzo su tutto, sono simpatica e adoro stare in compagnia. Ma quando so che vedrò anche solo uno di questi mi sale una rabbia incredibile. Il mio compagno, che non ne può più, mi dice che è normale prendersi in giro tra amici. Ed è vero, ma io vivo talmente male l'università che è diventato un tabù. Quindi sì è un problema solo nella mia testa. Help, avete consigli? ;(

    Credimi, ti capisco alla perfezione.

    I miei ex colleghi (ora lavorano) alcuni sono fra i miei migliori amici, me lo chiedono in continuazione commentando sarcasticamente tutto questo tempo per impiegare a finire. Per un lungo periodo ho evitato anche loro.


    So benissimo anche quanto ci voglia a preparare un esame tosto. Io studio ingegneria, proveniente per di più da un liceo classico... Tutti gli esami richiedono minimo un mese di preparazione, massimo 4 mesi. All'inizio ho perso tempo per lacune personali, poi per problemi personali...ogni tanto la uso come "giustificazione", ma non è che mi faccia stare tanto meglio.


    Per un periodo ero così debilitato mentalmente che non chiudevo occhio passando la notte in preda ad attacchi di panico, disperandomi...fatto sta che sono stato un accanito fumatore per diversi anni proprio per questo motivo. Fumavo per nevrosi anche 3 sigarette di fila.

    Ora ho smesso, ed è già un bene.


    Ciò non significa che ora stia meglio. Ho i miei momenti di sconforto totale, ma riesco a gestirli a differenza di qualche anno fa.


    A me aiuta molto pensare che la vita è troppo breve per disperarsi così e che, in effetti, la vita non è una corsa a premi, non c'è un obiettivo oggettivo da raggiungere prima o dopo degli altri, credo che l'unico obiettivo sia il vivere in serenità.

    Avremo sempre una strada da percorrere,consci delle nostre scelte.


    Pensa anche al fatto che prima ti liberi di questa disperazione perenne, prima riuscirai a metterti di nuovo in carreggiata, consapevole del passato, con i piedi nel presente e con lo sguardo verso il futuro :)

    Vorrei tanto poterti dare un metodo per uscirne definitivamente ma... Ne sono alla ricerca anche io.

    Nel frattempo ho superato (o almeno attutito) i miei problemi, mi sono fatto un programma di cose da fare e vado avanti.

  • Ciao, per chi non avesse letto la mia presentazione sono Francesca, ho 32 anni e sono fuoricorso a medicina. C'è qualcuno in una situazione simile alla mia con cui posso confrontarmi? Grazie

    Ciao, sono anche io nel club: ho 30 anni e sono fuoricorso a medicina.
    Come voi, sento molta vergogna allo sguardo degli altri e sento di star facendo molto per evitare certi tipi di domande, spesso isolandomi, sfuggendo ad incontri e avendo ansia sociale. Questo sommato al peso stesso del fuoricorso è davvero soffocante e non aiuta ad uscire da questa situazione.
    Credo di aver capito che la vergogna che ho sia perché io in primis mi giudico male, ingigantisco enormemente il mio senso di fallimento come se avessi fatto qualcosa di criminale e ne sono paralizzata. Sminuisco i motivi per cui sono arrivata a questo punto. Sono la prima che mi tratto male e che mi giudico in maniera sprezzante. Se solo riuscissi nell'accettazione sarebbe più semplice e il timore del giudizio altrui mi farebbe meno male.

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