Problema bullismo

  • Al "Marco Polo", che è la scuola in cui mi sono diplomato, i miei compagni di classe e di scuoola mi hanno fatto disgustare il diploma. Il motivo di questo è che mi hanno preso per i fondelli in maniera piuttosto pesante fino al giorno del diploma; secondo i miei compagni di classe e di scuola ero un essere inferiore e come tale non potevo parlare. Tutte le volte che cercavo di dire la mia, mi zittivano e mi dicevano: "Taci Flunch!" (Flunch è una parola tedesca che significa bestemmia); tra l'altro, quesrti ragazzi si sentivano forti se vicino a loro c'erano delle ragazze australiane. E se io parlavo con queste ragazze solo per farci amicizia, mi dicevano: "Non te la dà! Sei troppo brutto! A loro, di te non gliene frega niente! Non sei il loro ragazzo!". Io mi arrabbiavo quando sentivo dire questo. Non volevo trovarmi la ragazza, ma cercavo solo un'amica; i miei compagni invece, evidentemente con queste ragazze volevano arrivare a far sesso!. E una volta in classe da noi è venuta una ragazza australiana di nome Asheley! e i miei compagni, dato che come ho detto si sentivano degli dei al cospetto delle ragazze australiane, vedendo che io ci stavo facendo amicizia (o almeno provavo a far amicizia con lei) mi dicevano: "Asheley vuol dire ascella!" e una volta, mentre io uscivo dalla scuola, tutti i miei compagni mi hanno preso da una parte e mi prendevano in mezzo dicendo: "Come si dice ascella in inglese?". Io non ho risposto. Ma avrei voluto rispondere così: "E come si dice in inglese: Ho pestato i piedi ad una persona che adesso sta andando dai carabinieri per denunciarvi per molestie e diffamazione?". Un altro mio compagno di classe, mentre io parlavo con un'altra ragazza australiana si mette davanti alla mia faccia e, mentre io mi sforzavo di continuare la discussione, trovando le parole per poterla portare a termine, questo ragazzo con la sua faccia a pochissimi centimetri dalla mia, continuava a ripetermi: "Non te la dà, lasciala stare!" Credetemi avrei voluto impalarlo e prenderlo a cazzotti!. Adesso vado all'Università, ma continuo a subire molestie psicologiche. Tant'è che molti ragazzi (sono per la maggior parte studenti delle scuole superiori) appena mi vedono salire sull'autobus bestemmiano, ben sapendo che io sono credente.

  • Luca, che bello sentire che qualcuno è credente. Lo sono anch'io sai?

    in quegli "anni" c'è un'esplosione a mio avviso della sessualità. Non la giudico, c'è e basta. E secondo me deve semplicemente essere accettata.

    Non sto dicendo che è facile... Ma credimi luca, più parli e più sono convinto che hai ancora bisogno di quel confronto un pò "duro" con gli altri, soprattutto uomini... Come me...

    Per capire chi sei e cosa vuoi. Nessuno poi potrà più rubare quello che costruisci dentro te.

    Mi sto convincendo anch'io che, più che scappare dal mondo e volerlo diverso, bisogna proprio immergersi dentro esso e guardarlo...

  • Secondo me stai dimostrando loro cos'è la vera forza. Solo che al momento non lo possono capire, gli ci vorranno una 30ina d'anni, se tutto va bene.
    La vera forza consiste nel riuscire a resistere.

  • Citazione da Luca Canetti

    Al "Marco Polo", che è la scuola in cui mi sono diplomato, i miei compagni di classe e di scuoola mi hanno fatto disgustare il diploma. Il motivo di questo è che mi hanno preso per i fondelli in maniera piuttosto pesante fino al giorno del diploma; secondo i miei compagni di classe e di scuola ero un essere inferiore e come tale non potevo parlare. Tutte le volte che cercavo di dire la mia, mi zittivano e mi dicevano: "Taci Flunch!" (Flunch è una parola tedesca che significa bestemmia); tra l'altro, quesrti ragazzi si sentivano forti se vicino a loro c'erano delle ragazze australiane. E se io parlavo con queste ragazze solo per farci amicizia, mi dicevano: "Non te la dà! Sei troppo brutto! A loro, di te non gliene frega niente! Non sei il loro ragazzo!". Io mi arrabbiavo quando sentivo0 dire questo. Non volevo trovarmi la ragazza, ma cercavo solo un'amica; i miei compagni invece, evidentemente con queste ragazze volevano arrivare a far sesso!. E una volta in classe da noi è venuta una ragazza australiana di nome Asheley! e i miei compagni, dato che come ho detto si sentivano degli dei al cospetto delle ragaazze australiane, vedendo che io ci stavo facendo amicizia (o almeno provavo a far amicizia con lei) mi dicevano: "Asheley vuol dire ascella!" e una volta, mentre io uscivo dalla scuola, tutti i miei compagni mi hanno preso da una parte e mi prendevano in mezzo dicendo: "Come si dice ascella in inglese?". Io non ho risposto. Ma avrei voluto rispondere così: "E come si dice in inglese: Ho pestato i piedi ad una persona che adesso sta andando dai carabinieri per denunciarvi per molestie e diffamazione?". Un altro mio compagno di classe, mentre io parlavo con un'altra ragazza australiana si mette davanti alla mia faccia e, mentre io mi sforzavo di continuare la discussione, trovando le parole per poterla portare a termine, questo ragazzo con la sua faccia a pochissimi centimetri dalla mia, continuava a ripetermi: "Non te la dà, lasciala stare!" Credetemi avrei voluto impalarlo e prenderlo a cazzotti!. Adesso vado all'Università, ma continuo a subire molestie psicologiche. Tant'è che molti ragazzi (sono per la maggior parte studenti delle scuole superiori) appena mi vedono salire sull'autobus bestemmiano, ben sapendo che io sono credente.

    Caro Luca, io vedo questi fenomeni dal punto di vista dell'insegnante e mi fanno sempre tanto male. Purtroppo in una delle scuole in cui insegno ho visto cose veramente raccapriccianti. Alcuni ragazzi della mia seconda si sono autoeletti capi della classe e comandano sugli altri. Gli ordinano di andargli a prendere la merenda, non so con quali soldi e di chi. gli gettano per terra astucci e quaderni imponendogli di raccoglierli. Io mi accorgo spesso delle violenze che subiscono i miei ragazzi. Alcuni vengono presi di mira e chiamati omosessuali ( con termini più volgari) in continuazione, oppure deficienti, stupidi etc. Questi ragazzi sono talmente intimiditi che hanno paura di chiedermi spiegazioni davanti a loro perchè immediatamente gli viene detto che sono handicappati se non hanno capito quello che ho spiegato. I bulli con me sono ossequiosi perchè ho il potere. Quando ho cercato di difendere le vittime dei soprusi ho percepito umiliazione ulteriore perchè per loro è una forma di debolezza dover essere difesi da una professoressa ( pure donna). Abbiamo sospeso più volte i carnefici ma non è bastato, loro si sentono superiori , almeno apparentemente, e la sospensione è quasi un merito perchè dimostra agli altri la loro forza e intraprendenza.....e gli altri sono sempre più deboli. Come facciamo a difenderli? Io gli sto vicino e spiego loro gli argomenti più volte perchè ho paura che non mi facciano le domAnde di cui hanno bisogno. Non posso essere troppo disponibile nel senso che non posso sottolineare quello che vedo perchè ho paura di fargli male.
    Questi presunti deboli sono capaci di sopportare soprusi che i bulletti non potrebbero mai reggere. A volte cerco di ridicolizzare questi ultimi anche se ho paura anch'io perchè vengono spesso con coltelli e mi hanno minacciato scherzando( li ho portati subito dal preside e puniti ma quando esco da scuola sono molto a disagio).
    Quello che penso è che in realtà i deboli sono proprio quelli che fanno violenza. Spesso hanno famiglie inesistenti che non li seguono e si trovano i pomeriggi per strada a drogarsi e a spacciare. E' difficile insegnare così. Tu adesso sei all'Università e forse hai su di te i segni di queste violenze ma pensa che la vita potrebbe dimostrarti che ciò che ti hanno voluto far credere è in realtà rovesciato. La debolezza di altri è caduta su di te che in fondo stai facendo una strada regolare. Ricorda quello che hai passato perchè la vita potrà darti dellle sorprese belle e inaspettate dimostrandoti quanto vali. Il mio è anche un discorso personale. Io sono stata molestata psicologicamente da una Prof che mi riteneva una nemica del popolo solo perchè appartenevo ad una classe sociale che non gli piaceva. Era una Prof di Filosofia che mi diceva che ero una cretina viziata. Alla maturità mi hanno bocciato perchè non riuscivo più a spiccicare parola di fronte ai prof, sentivo di non essere all'altezza. Cambiato ambiente, all'Università mi sono laureata brillantemente in Fisica e nessuno, dico nessuno dei miei compagi usciti quell'anno da quella scuola ci è riuscito.
    Manda a quel paese le Superiori, adesso hai un'altra vita. Svestiti di quel vestito da vittima che ti è stato messo a forza e sii te stesso. Non hai nulla da temere............SII TE STESSO

    Non si nasce liberi, ci si diventa.

  • Avete ragione; ma sapete io incontro ancora ragazzi delle superiori che mi considerano una vittima; non potò mai dimenticare il fatto che mi hanno costretto a bruciare un'occasione coi fiocchi ed i controfiocchi (in poche parole perfetta!) per trovarmi la fidanzata. Ciò che ho fatto, a mio avviso, non è stato accettato e apprezzato perchè non si sa più né cos'è l'amore, né che ocsa sia il rispetto non solo per chi non la pensa come te, ma anche per chi come me vuole viversi la propria vita e che quindi vuole trovare una persona che mi dia l'immenso affetto di cui sono alla ricerca e di cui ho tantissimo bisogno, né che cosa sia la vera amicizia e la vera comprensione. Mentre gli altri ragazzi, quando incontrano una ragazza le dicono subito: "Ciao bella gnocca! Vuoi fare sesso con me?", io ho un modo di procedere completamente diverso, nel senso che quando incontro una ragazza che mi piace, per me l'aspetto fisico ha un'importanza relativa; se poi riesco ad intrecciare le dita con questa ragazza, io prescindo dall'aspetto fisico e "leggo" il suo cuore. Io, quella sera, uscito dal Duomo, non capivo più niente perchè ero pieno di gioia e tutto quello che desideravo fare era camminare per poter capire che cosa c'è nel mio carattere che fa sì che io dalle ragazze che incontro & che conosco mi faccio voler bene in un attimo. Quando ho salutato quella ragazza (che (non me lo scorderò più!) si chiama Francesca), le ho detto: "Grazie Francesca! Mi hai dato una gioia immensa!" & lei, tra le sue varie effusioni nei miei confronti, mi ha accarezzato la faccia. E quel maiale del suo amico, mi ha detto: "Stai attento! Stalle lontano! Tu sei troppo stupido per lei! Francesca è una gnocca da paura! Ha il c∙∙o e i seni più belli della terra! Tu non devi nemmeno toccarla! E se la corteggi ancora ti picchiamo!". Io se continuo ad incontrare persone che mi fanno questi ragionamenti non riuscirò mai a trovare una persona che mi da quell'affetto di cui sono alla ricerca.

  • Caro Luca, è vero, queste "persone" ti hanno fatto quello che ti hanno fatto ma non c'è modo di evitarle e di farti la tua vita? Sei propro costretto a fargli sapere i cavoli tuoi? Insomma, ma che te li sei sposati? Cavolo!!!!!! :shock:
    Come mai 'sti esseri li incontri ancora? ce lo puoi spiegare? E comunque io penso che i traumi che ti hanno prodotto siano una delle cause che ti fanno vedere nero tutto. Io penso che ti sia venuta una sorta di mania di persecuzione nel senso che forse, anche non incontrando questi figuri ,tu ti sentirai sempre minacciato perchè è vivo dentro di te il male che ti hanno fatto. Oltre che a combattere contro di loro devi combattere contro quella parte di te stesso che si è ammalata a causa dei soprusi. Quella voce interiore che ti dice che le tue conquiste possono essere danneggiate da esseri del tipo che hai descritto. Penso che tu debba elaborare i fatti che ti sono accaduti in primis dentro te stesso!!!!!
    Che ti frega dei ragionamenti altrui? Tu fai i tuoi e loro fanno i loro. Certo che le minacce materiali sono un'altra cosa. Cambia strada e manda a quel paese i tipi!!!!

    Scusa la passionalità con cui ti scrivo, è che 'ste cose mi fanno :fuoco::fuoco:

    Non si nasce liberi, ci si diventa.

  • Scusami: io devo pensare anche alla pelle! Se qualcuno minaccia di picchiarmi, lì scatta il mio meccanismo di autodifesa!. Non a caso nei miei sogni compaiono solo ed esclusivamente bambini e soprattutto, non è un caso se io sogno di adottare una bimba di sette anni; almeno i bambini e le bambine: a) non sfottono mai; b) non minacciano mai di darti botte.

  • Citazione da Luca Canetti

    Scusami: io devo pensare anche alla pelle! Se qualcuno minaccia di picchiarmi, lì scatta il mio meccanismo di autodifesa!. Non a caso nei miei sogni compaiono solo ed esclusivamente bambini e soprattutto, non è un caso se io sogno di adottare una bimba di sette anni; almeno i bambini e le bambine: a) non sfottono mai; b) non minacciano mai di darti botte.

    Mi dispiace contraddirti, ma i bambini sfottono eccome, e riescono a trovare il tuo punto debole in un attimo e a dirti proprio quelle cose che ti feriscono di più. Assodato e sperimentato di persona.
    La bimba a cui la mia amica faceva da babisitter una volta la chiamò "Cicciona!". Come aveva fatto a capire che proprio quell'epiteto aveva fatto tanto soffrire la mia amica da bambina... è un mistero. Perché l'ha chiamata "cicciona"? Così, per un capriccio. Per la mia amica è stata una coltellata, ma ha saputo reagire da persona adulta sorridendo alla bambina e dicendole: e allora?
    Devo specificare che la mia amica non è cicciona, ma da piccina era un'adorabile paffutella! :)
    Mio nipote, invece, nei suoi battibecchi con mio fratello, riusciva a mandare in bestia quest'ultimo sfottendolo e pungendolo proprio là dove mio fratello era più sensibile. Alla fine vedevi un bambino di 7 anni e un uomo di 36 regredito a 7 anni pure lui, discutere e litigare. Salvo che per mio fratello stavolta la questione era diversa, lui era l'adulto e non gli ci voleva niente per far piangere un bambino, cosa che puntualmente è avvenuta, perché lui non si rende conto di avere a che fare con un bambino e quando si sente pugnalato da una pungente osservazione del mio nipotino se la prende, se la prende a morte, come se fosse ancora quel bambino angariato che è stato!
    Con i bambini ci si sente più al sicuro non perché loro siano innocenti, ma perché è l'adulto ad avere il coltello dalla parte del manico. Infatti un bambino non può darti botte, come hai giustamente osservato, sei tu che puoi dargliele perché sei in posizione di superiorità.
    E' difficile avere a che fare con un bambino quando questo ti dice una cattiveria.
    Rischi di dimenticare che sei tu l'adulto, scendi al suo livello e rischi anche di dargliele le botte.

    "Diventa ciò che sei" F. Nietzsche

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