Abbuffata di sesso, bisogno di capire cosa è l'amore

  • Vista la velocità con la quale i costumi cambiano ed i rapporti sessuali tendono semplicemente a diventare "protocolli" per raggiungere il massimo piacere, non escluderei che, a meno di arrivare al baratro della estinzione, ci possa essere tra qualche tempo una inversione di moda e di tendenza.


    Se si crede ai "corsi e ricorsi storici" della storia umana (vedi G. Vico) è possibile che si ritorni, seppure con modalità e forme diverse dal passato, su una minore importanza del piacere sessuale in sé rispetto a quella che riveste attualmente.


    Da un punto di vista totalmente disincantato, di questi tempi fare sesso significa utilizzare gli apparati genitali (programmati da Madre Natura per la riproduzione) per provare il piacere (mentale o orgasmico) prodotto dalla consumazione dell'atto sessuale.

    Se impiegassimo la terminologia del marketing, a voler essere pignoli, il piacere sessuale era il premio (prodotto promozionale, si direbbe oggi) per insistere nel tentare di realizzare la procreazione (che era il vero target, si direbbe oggi).


    Infatti, Madre Natura ha originariamente predisposto la sessualità per ottenere la riproduzione e la conservazione della specie, visto che gli umani morivano in gran quantità a causa di malattie, nella convivenza con altre specie animali aggressive o a causa di incidenti (dovuti all'ambiente o scarsa attenzione) ovvero per effetto di lotte all'interno della propria specie (guerre, ecc.).


    Una volta limitata la ricerca del target, per l'attenuazione del rischio di prematura fine della vita, ecc., tutta (o quasi) l'attenzione della razza umana si è incentrata sul prodotto promozionale. E' rimasta la religione tradizionale a combattere la battaglia di retroguardia incentrata sulla ricerca del target.


    Semplificando molto, se prima la femmina cercava di essere attraente (ed ottenere una dote economica dalla famiglia di origine) per creare un rapporto stabile con un maschio affidabile per fare figli, oggi, raggiunta una propria autonomia economica, cerca prevalentemente un maschio che la sappia divertire e farle raggiungere il piacere.

    La libertà sessuale (garantita e protetta dalla contraccezione) consente ormai alla femmina di selezionare il maschio più abile per soddisfarla.


    La volubilità femminile moderna credo che abbia delle ragioni molto diverse dalla volubilità maschile tradizionale, ma andremmo OT.


    Mi sento di concordare con chi sostiene che il maschio abbia reagito a tale complicazione esistenziale assumendo talune connotazioni tipiche della tradizionale femminilità, puntando sull'aspetto fisico e sulla promozione della propria abilità nel fare sesso (compresa l'esaltazione del proprio organo sessuale). Da qui tutta una serie di ansietà maschili connesse all'aspetto fisico che prima erano, se non inesistenti, piuttosto rare.


    L'unico consiglio da poter esprimere per Kylo è, se non vuole farsi trascinare nel mainstream, di cercare quelle poche femmine che rimangono ancorate ad una visione meno evoluta del ruolo femminile, che credano nella creazione di una famiglia a costo di investire in essa la propria esistenza, che siano disposte a far "crescere" un rapporto con il maschio, attendendo ed aiutando pazientemente la formazione di un intimità, confidenza ed integrazione esistenziale nello stare insieme con il partner. In qualche modo, esse credono nella coppia come una "bolla" che rimane protetta dall'ambiente sociale imperante e cercano partners che condividano tale impostazione esistenziale. Diciamo che sono femministe molto moderate.


    Certo, quelle femmine oggi sono una minoranza (che tende a ridursi) ma ancora ci sono. E magari non esaltano la loro fisicità e contano più sulla genuinità caratteriale e buona indole. Una volta, si sarebbe detto che sono non appariscenti ma "di sani principi".


    Altrimenti, occorrerà aspettare quando i figli saranno diventati rarissimi, ed oggetto di forte desiderio, e sarà possibile un cambiamento/evoluzione dei costumi nel senso di un loop di ritorno alle origini, come detto in introduzione.


    (------------ 8) ---------------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Io vado controtendenza e dico che, avendo vissuto represso per quasi tutti i miei 30 e passa anni, invidio drammaticamente chiunque riesca a viversi un sesso "freddo".

    Sul serio, lo invidio in modo viscerale.

    Perché per me il sesso è sempre stato qualcosa di complicato, difficile, vergognoso, ostile, sporco, problematico e ansiogeno prima che un piacere.

    Farlo con chicchessia, per quanto attraente in astratto, mi è sempre stato letteralmente impossibile.

    Che ti spinge ad invidiare tale condizione è il non conoscerla e la pulsione per uscire dal tuo blocco.


    La pulsione è sana. Vista la condizione di stallo, preferiresti passare al lato oscuro del consumismo sessuale pur di smuovere qualcosa.

    Il non conoscerlo è propedeutico al tuo desiderio estremo, poiché se lo conoscessi non lo desidereresti realmente.


    Te lo dico per esperienza prevalentemente indiretta, ma piuttosto folta. Ho conosciuto e letto di più persone affette da "iper-sessualità" e nessuna di queste prova realmente più un piacere sessuale durante il sesso. La parte interessante arriva solo come "contorno" nei giochi di ruolo o nella modalità in cui avviene il rapporto. Riescono a farlo solo "in un certo modo" (ognuno ha le sue preferenze, ma la simulazione di stupro è l apiù gettonata). Riescono a farlo a particolari condizioni che diventano sempre più stringenti e pian piano restano con Zero partner in grado di soddisfarli/e.


    La stessa cosa potrei dirla dei ragazzini e delle ragazzine iper-sessualizzati/e. Quando parlano di sesso non si capisce se stiano descrivendo una partita di qualche sport o una pratica subacquea. Per loro è poco più di una stretta di mano.
    <<Giovedì finisco la video-lezione alle 18:00, ma ci vediamo alle 18:30 che prima passa da me Gigietto. A che ora chiude la farmacia?>>

    "Gigietto" è lo scopamico e non passa mai se non per fare solo quello.


    La volubilità femminile moderna credo che abbia delle ragioni molto diverse dalla volubilità maschile tradizionale, ma andremmo OT.

    Ragioni molto diverse.


    Una volta limitata la ricerca del target, per l'attenuazione del rischio di prematura fine della vita, ecc., tutta (o quasi) l'attenzione della razza umana si è incentrata sul prodotto promozionale.

    Esattamente. E lo stiamo bistrattando a tal punto che se ne sta perdendo il senso. Quando si gioca con la natura si rischia sempre di "fare casino". Vediamo se l'evoluzione ci riporta un po' indietro o come si presenterà la società tra qualche anno. Già ora è irriconoscibile rispetto a 10 anni fa.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Sapevo che sarebbe arrivato Bruce a dire che Kylo in realtà era fortunato.

    Proprio "fortunato" no, ma penso che passare dalla padella alla brace sia peggio che cercare di uscire dalla padella (come per esempio seguendo il consiglio di Pivaldo ).


    Fin tanto che certi terreni per lui sono ancora fertili: fa in tempo a coltivarli con qualcosa di più sano degli eccessi.


    Peraltro la sua descrizione (di Kylo) pare tendere alla demisessualità.


    Personalmente non amo questo genere di categorizzazioni, poiché ognuno di noi può essere più sfumature nella propria sessualità, però tornano utili per avere dei riferimenti in questo tipo di discorsi.


    A Kylo dico: esistono anche donne che tendono alla demisessualità. Forse non sono tante come un tempo, ma ci sono ancora.

    Mentre per quanto riguarda lo "sbloccare" la propria condizione di stallo che pare confinarlo all'astinenza perenne: dovrebbe provare a de-sensibilizzarsi, ovvero a tendere un po' nella direzione di chi "esagera", ma senza esagerare davvero (che poi non è così facile, specie per un uomo).

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Credo che il problema dell'atteggiamento umano nei confronti della sessualità (tutta una gamma dalla iper-sessualità fino alla demi-sessualità per terminare nella asessualità) sia poco cambiato nel tempo.

    Ci sono sempre state persone (maschi e femmine) poco interessate alla sessualità (anche per educazione ricevuta), quindi diciamo "tiepide", ed altre molto interessate, diciamo "calde".


    Oggi il problema tradizionale della coppia formata da un iper (caldo) ed un demi (tiepido) è meno frequente, perché, potendo fare sesso con grande libertà, è meno facile che ci si incontri, si faccia sesso per un certo periodo di tempo (conoscendosi) e, poi, si scopra questa incompatibilità e se ne soffra (è solo apparente l'eccezione del caso di Ansiowoman discusso in altro thread, perché c'era consapevolezza di ciò prima del matrimonio).


    Di questi tempi, una donna "calda" ben difficilmente sceglie un partner "tiepido" per fare coppia stabile, a meno di una valutazione ponderata del vantaggio di tale disparità conclamata, come affidabilità, grande affetto reciproco, vantaggio economico, ecc.


    In questo senso, chi si trova ad essere "tiepido" non dovrebbe cercare un partner "caldo" a meno di accettare tutte le possibili conseguenze.


    Può sembrare paradossale, ma rispetto ad una volta (diciamo tra trenta anni all'indietro) ci dovrebbe essere maggiore consapevolezza della propria tipologia sessuale e meno ampiezza di scelta.


    (-------- 8) --------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Oggi il problema tradizionale della coppia formata da un iper (caldo) ed un demi (tiepido) è meno frequente, perché, potendo fare sesso con grande libertà, è meno facile che ci si incontri, si faccia sesso per un certo periodo di tempo (conoscendosi) e, poi, si scopra questa incompatibilità e se ne soffra (è solo apparente l'eccezione del caso di Ansiowoman discusso in altro thread, perché c'era consapevolezza di ciò prima del matrimonio).


    Di questi tempi, una donna "calda" ben difficilmente sceglie un partner "tiepido" per fare coppia stabile, a meno di una valutazione ponderata del vantaggio di tale disparità conclamata, come affidabilità, grande affetto reciproco, vantaggio economico, ecc.

    Uhm.. mi sento di appellarmi a questa conclusione.


    Nel senso:

    Se si parla di sesso occasionale allora ti do ragione. Gli iper-sessuali fanno sesso più spesso con gli iper-sessuali o comunque con partner selezionati tra i soliti che non si fanno problemi a fare sesso come una stretta di mano.

    ..e qui viene il bello..
    Se si parla di coppie stabili: è più frequente che una persona iper-sessuale scelga un partner più equilibrato.


    Questa "possibilità" (se così vogliamo chiamarla) è data proprio dalla estrema facilità con cui si accede al tradimento. I dati che ho appena scritto sono il frutto dell'incrocio delle informazioni sulle unioni stabili (anche non matrimonio [che ormai si sta estinguendo]) e i dati sui tradimenti.


    E' praticamente certo che più del 60% delle unioni stabili (63% al sud nel 2018) sono "condite" con uno o più tradimenti. In quasi la totalità dei tradimenti uno dei "terzi incomodi" diventa un partner extra-coniugale stabile (di lui o di lei).

    Ovviamente gli incontri con il partner extra-coniugale sono esclusivamente sessuali o quasi: ne consegue che questo (o questa) sia una persona "calda", come la definisci tu.


    Nelle motivazioni più frequenti il tradimento avviene per "bisogno di trasgredire, fare sesso violento, fare cose sessuali che il partner non vuole o non ha tempo di fare".

    Si presume quindi che questo partner cornuto/a sia in qualche modo "impossibilitato" ad accontentare la compagna o il compagno a causa di: indole, ansia, stress lavorativo, altre cause.


    Ora, se fossi un cinico; dico SE fossi un cinico: direi che uno dei due partner ha troppo tempo libero (già che si adagia sul mantenimento dell'altro) e quindi ha certamente più modo di essere "caldo". In realtà -però- "caldi" non si diventa solo per occasione e tempo libero: in parte ci si nasce e in larga parte ci si arriva già dalla prima adolescenza. Un demisessuale difficilmente va a cercare un partner occasionale con cui riempire i suoi personali percepiti "vuoti". Al massimo chatta con qualche persona al solo scopo di flirtare e gonfiare un tot l'ego, ma niente di più.


    Se la mia (e non solo mia) proiezione è corretta, ne consegue che siano addirittura più frequenti le unioni stabili tra un partner "caldo" e uno "freddo". Perché? Perché quello "freddo" offre a quello "caldo" valori stabili che con un altro partner "caldo" non potrebbe ottenere.


    In questo senso, chi si trova ad essere "tiepido" non dovrebbe cercare un partner "caldo" a meno di accettare tutte le possibili conseguenze.

    Eh si, ma anche qui: concordo, ma ci sono anche motivi che spingono un partner "freddo" a cercarne uno "caldo": non ultimo il voler vivere in modo più disinibito la sessualità.

    E' capitato anche a me, più volte.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • ^^ ^^ ^^ Confesso che prima di leggere lo spoiler (che vedo per la prima volta, me ignorante) la parte bastardella di me aveva già pensato: "è capitato anche a lui, ma si vede che con lui poi non ha funzionato... ".

    Comunque, tanto per cambiare sono perplessa su alcune cose. Innanzitutto, per capire meglio, occorre definire meglio cosa s'intende per iper-sessuale, termine usato da te molto spesso. E' sufficiente avere forti pulsioni sessuali per essere iper-sessuali?

    Oppure in base a cosa si misura? In base al numero di partner? Se faccio sesso tutti i giorni con mio marito non sono ipersessuale, e se la do ogni due mesi a un tizio diverso invece sì? Insomma non è chiarissimo, perchè il numero di partner e rapporti può variare parecchio in base a fattori esterni e circostanze della vita. In base al tuo modo di vedere, io sono certamente iper-sessuale, ma fino a 40 anni suonati ho avuto rapporti sessuali solo con un fidanzato prima e un marito poi. Ma certo facevo più sesso a vent'anni con il fidanzato di 22, che a sua volta possiamo definire iper-sessuale.

    Seconda perplessità: da dove trai la conclusione che per fare coppia stabile i caldi cerchino i tiepidi? Non credo che succeda spesso. Ovviamente, c'è chi a un certo punto decide che la sua priorità è mettere su famiglia e in quel caso può optare volutamente per un partner che non sia troppo caldo, anche se lui/lei lo è, nella speranza di evitare tradimenti. Però non penso che la maggior parte delle coppie si formi in base a questi calcoli. E' la perplessità speculare a quella che ti ho esposto altrove, quando hai sostenuto che alcune persone, per il modo stesso in cui si presentano, vengono ritenute dal sesso opposto come adatte solo per il sesso, e non per una relazione (va bè, salvo casi estremi che ci possono essere ma sono rari)

    Io credo che la maggior parte delle coppie si formi perchè ci si innamora, e perchè ci si innamora di X e non di Y ha sì dei motivi, ma sono tanti e talmente intrecciati fra loro che si sconfina nell'imponderabile e ricavarne delle regole mi pare molto azzardato. Anche perchè, come sappiamo, ci si innamora di come il partner appare ai nostri occhi, e questo filtro del tutto personale complica ancora di più la lettura oggettiva dei dati. In linea di massima, mi sembra più probabile che ci si innamori di partner con cui si ha sintonia anche nel sesso, ma neppure questa è una regola fissa. Se uno non dà molto peso al sesso, probabilmente per lui non è un fattore determinante neppure nel far scattare la scintilla, come appunto accade per i demisessuali.

    La terza perplessità è sulle dinamiche del tradimento, che penso siano più variegate dei casi considerati.

    Il motivo principale del tradimento, secondo me, non è l'ipersessualità del fedifrago o l'impossibilità del coniuge di soddisfarlo, o almeno di soddisfarlo materialmente. Il motivo principale, a mio avviso, è che per natura siamo tendenzialmente monogami solo quando siamo innamorati, ma nella maggior parte delle persone l'innamoramento dura circa due anni, e la fase del sesso focoso e appassionato va di pari passo. Pian piano è fisiologico vedere il partner fisso con occhi meno sognanti e tornare a provare interesse per altri potenziali partner, e credo che questo valga per tutti, caldi o tiepidi. Poi, a seconda dell'indole, sarà diversa la propensione al tradimento. Ma anche in chi tradisce, ci sono approcci e dinamiche abbastanza diverse. C'è chi tradisce innamorandosi, e tende a replicare un rapporto di coppia con l'amante, anzi, a volte perfino a formare una nuova coppia. C'è chi tradisce cercando di evitando accuratamente di innamorarsi, e ci riesce anche, magari cambiando partner spessissimo. C'è chi a volte si innamora e a volte no, perchè poi "al cuor non si comanda", e torno al paragrafo precedente.

    Non è che tradiscono solo gli iper-sessuali, in sostanza, e non si tradisce solo per mancanza di sesso in casa propria. O meglio, magari il sesso c'è, ma si desidera anche qualcosa o qualcuno di diverso per riprovare anche le emozioni che ci sono venute a mancare. Poi, se questo è già sufficiente per essere iper-sessuali, beh, considerati i numeri che hai fornito, se ne dovrebbe dedurre che l'eccesso implicato con questo termine è frutto più del tuo personale giudizio che di una deviazione dalla norma statistica, altrimenti non avremmo il 60% di infedeltà.

  • Mi ero perso questo "postone". Cerco di rispondere sinteticamente a tutto citando solo piccole parti.


    per capire meglio, occorre definire meglio cosa s'intende per iper-sessuale, termine usato da te molto spesso. E' sufficiente avere forti pulsioni sessuali per essere iper-sessuali?

    Oppure in base a cosa si misura? In base al numero di partner? Se faccio sesso tutti i giorni con mio marito non sono ipersessuale, e se la do ogni due mesi a un tizio diverso invece sì?

    L'iper-sessualità si può definire come una dipendenza da sesso, paragonabile in tutto e per tutto a una dipendenza da sostanze o altro.

    I meccanismi che si attivano nella mente del soggetto solo gli stessi di astinenza, rabbia, modificazione del pensiero e problemi somatici di una dipendenza qualsiasi.


    La definizione breve è:

    Una dipendenza il cui oggetto è il sesso. E’ caratterizzata da fantasie sessuali ricorrenti, impulsi e comportamenti promiscui non meglio spiegati da sostanze, condizioni mediche o episodi maniacali.


    Seconda perplessità: da dove trai la conclusione che per fare coppia stabile i caldi cerchino i tiepidi? Non credo che succeda spesso. Ovviamente, c'è chi a un certo punto decide che la sua priorità è mettere su famiglia e in quel caso può optare volutamente per un partner che non sia troppo caldo, anche se lui/lei lo è, nella speranza di evitare tradimenti. Però non penso che la maggior parte delle coppie si formi in base a questi calcoli. E' la perplessità speculare a quella che ti ho esposto altrove, quando hai sostenuto che alcune persone, per il modo stesso in cui si presentano, vengono ritenute dal sesso opposto come adatte solo per il sesso, e non per una relazione (va bè, salvo casi estremi che ci possono essere ma sono rari)

    La conclusione è un incrocio di numeri e si tratta di una ipotesi (allo studio, ne sapremo più avanti). Potrei anche sbagliarmi. Il fatto che, rispetto al passato siano impennate le interruzioni di rapporto a causa del tradimento e che contemporaneamente l'iper-sessualità sia diventata il male dell'epoca.. mi fa pensare che le due cose siano correlate.


    Riguardo la scelta del partner mi rifaccio al tuo discorso: il partner A, iper-sessuale (o presunto tale), opta volutamente per un partner B "non iper-sessuale" proprio in virtù della speranza di evitare tradimenti, ma anche perché un partner vittima di una dipendenza tende a non impegnarsi nel lavoro (se non per lo stretto necessario) e tende a trascurare altri aspetti della propria vita; esattamente come chi ha un altro tipo di dipendenza.

    Ovviamente poi l'epilogo ironico è che con una percentuale del 52% di ricaduta tra gli iper-sessuali... a tradire è il partner A.


    Trattandosi di un problema relativamente "nuovo": non si è ancora consolidata una tendenza a difendersi da questo tipo di natura del potenziale partner. Resta il freno naturale, che è quello su cui abbiamo battibeccato più di una volta è che ho spiegato in altri thread: c'è una naturale reticenza (specie dal lato maschile) nel scegliere come partner una persona che ha comportamenti tipici dei dipendenti sessuali.

    Ovviamente nessuno toglie la possibilità di "nascondere" questa propria natura, tuttavia è possibile solo dopo essersi disintossicati.


    L'innamoramento è Sì un motore di formazione delle coppie, ma bisogna capirlo per poterlo sfruttare. Come scrivevo in vari post: pare che la diseducazione al sentimento e la spinta all'edonismo sia così forte che non si sa più cosa sia l'amore o l'innamoramento, non lo si riconosce più e lo si scambia per "voglia di fare sesso"; poi quello si fa e dall'indomani si ricomincia da capo.


    La terza perplessità è sulle dinamiche del tradimento, che penso siano più variegate dei casi considerati.

    Il motivo principale del tradimento, secondo me, non è l'ipersessualità del fedifrago o l'impossibilità del coniuge di soddisfarlo, o almeno di soddisfarlo materialmente. Il motivo principale, a mio avviso, è che per natura siamo tendenzialmente monogami solo quando siamo innamorati, ma nella maggior parte delle persone l'innamoramento dura circa due anni, e la fase del sesso focoso e appassionato va di pari passo.

    L'innamoramento con un minimo di consapevolezza su se stessi e sul sentimento dura fino a 12 anni e anche di più. Sono solo pochi anni che i matrimoni (o comunque le unioni stabili) durano in media meno di due anni. Casualmente ciò avviene negli anni in cui la diseducazione degli anni 1990-2000-2010 ha portato le persone a non capire più cosa sia l'amore, a scambiarlo per sesso a credere di poter fare gli adolescenti per sempre, etc.


    Io non credo che il tradimento sia causato solo dall'iper-sessualità (e in effetti non l'ho scritto), tuttavia la condizione di diseducazione e disimpegno morale che è alla base delle cause dell'iper-sessualità è anche il motore sociale che è alla base del crollo delle unioni stabili assieme alle condizioni economiche. L'ipersessualità è quindi una delle cause o, e preferisci: un sintomo scintillante che peggiora le condizioni generali.


    C'è chi tradisce cercando di evitando accuratamente di innamorarsi, e ci riesce anche, magari cambiando partner spessissimo.

    Questa è la tipologia più frequente tra chi ha dipendenze sessuali, anche se _sotto sotto_ spesso è nascosta la ricerca di un partner vero e proprio, con amore, pizzi e merletti.

    Quando un partner vero e proprio (con amore, pizzi e merletti) lo hanno già e quindi la quota sentimentale è coperta: vanno a cercare solo esperienze sessuali che (di solito entro 2 anni) distruggono pizzi, merletti e la coppia stabile.


    Non è che tradiscono solo gli iper-sessuali

    Certamente no. Il tradimento "vero e proprio" è quello perpetrato da chi non ha una dipendenza sessuale e di solito finisce tra le braccia di un partner occasionale (o almeno uno ogni tot).


    Quello praticato dai dipendenti sessuali è più un tradimento di se stessi. In cambio di un po' di piacere si perdono la parte più bella della vita: la complicità, il sesso fatto bene, l'armonia, l'attesa, etc. Poi anche i non dipendenti sessuali possono cambiare partner quando la storia si esaurisce, ma di solito lo fanno meno spesso e con criteri più ponderati.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • "Che ti spinge ad invidiare tale condizione è il non conoscerla e la pulsione per uscire dal tuo blocco.


    La pulsione è sana. Vista la condizione di stallo, preferiresti passare al lato oscuro del consumismo sessuale pur di smuovere qualcosa.

    Il non conoscerlo è propedeutico al tuo desiderio estremo, poiché se lo conoscessi non lo desidereresti realmente.


    Te lo dico per esperienza prevalentemente indiretta, ma piuttosto folta. Ho conosciuto e letto di più persone affette da "iper-sessualità" e nessuna di queste prova realmente più un piacere sessuale durante il sesso."


    Nella maggior parte dei casi sono ancora esseri umani. Sono solo gli psicopatici che non sviluppano ossitocina e non hanno capacità di bonding con nessuno. Per quanto uno possa essere umanamente compromesso, sa che come a lui/lei non frega nulla dell'altro, lo stesso vale per l'altra persona ( se si parla di incontri occasionali solo per quello). Per questo, come hai detto tu, ricercano una figura che riesca a dare altro, sentimento, una connessione, una qualche profondità, che possa lenire la solitudine interiore, con esiti fallimentari perchè tenderanno a riempire l'altra persona di cose negative, a parte l'adrenalina e la disinibizione a letto.

  • Ho qualche problema con la definizione che riporti, Bruce, e che ho trovato ripetuta su molti siti di psicologia e sessualità, perché, sotto molti aspetti, potrei identificarmi come soggetto iper-sessuale.

    Riconosco di avere avuto sempre fantasie sessuali ricorrenti e, ovviamente forti impulsi a fare sesso, ma non mi sembra proprio di avere avuto episodi maniacali o comportamenti "promiscui". A maggior ragione vanno escluse "sostanze" e "condizioni mediche".


    Semplicemente, mi sono trovato ad essere un soggetto sessualmente "caldo", ma non mi ha impedito di impegnarmi molto nel lavoro e di avere una vita abbastanza normale.

    Mio padre mi aveva avvisato - unico accenno di educazione sessuale esplicita - che, in famiglia, per i maschi c'era una fisica tendenza a non essere soddisfatti solo con una donna, ma che non era certo un impedimento a vivere normalmente.


    Ho avuto partners femminili "calde" e "tiepide", dal punto di vista sessuale ma le mie scelte sullo stabilimento di rapporti di lungo termine non sono stati condizionati da quel connotato. Non c'è stata una scelta di partners "tiepide" perché ritenute più affidabili, ma una valutazione molto più ampia.


    Poi, sul tuo "spoiler" sono pienamente d'accordo.


    Comunque, tanto per cambiare sono perplessa su alcune cose. Innanzitutto, per capire meglio, occorre definire meglio cosa s'intende per iper-sessuale, termine usato da te molto spesso. E' sufficiente avere forti pulsioni sessuali per essere iper-sessuali?

    Oppure in base a cosa si misura? In base al numero di partner? Se faccio sesso tutti i giorni con mio marito non sono ipersessuale, e se la do ogni due mesi a un tizio diverso invece sì? Insomma non è chiarissimo, perchè il numero di partner e rapporti può variare parecchio in base a fattori esterni e circostanze della vita. In base al tuo modo di vedere, io sono certamente iper-sessuale, ma fino a 40 anni suonati ho avuto rapporti sessuali solo con un fidanzato prima e un marito poi.

    In questo caso, mi sento più d'accordo con Desperate.


    La qualificazione di iper-sessuale come proposta mi sembra una generalizzazione che non possa dirsi esaustiva dal punto di vista comportamentale. Pulsioni e fantasie sessuali ricorrenti, se parte del proprio carattere, non sono un fatto negativo.


    Così, non concordo sul fatto che sia l'iper-sessualità il male dell'epoca moderna.

    A me sembra che il vero fenomeno attuale tra i giovani o i quarantenni sia la banalizzazione della sessualità, non vista come necessità di soddisfare proprie pulsioni (che rientrano nel campo naturale) ma come una specie di sport, per la pratica del quale non esitano a doparsi, prendendo esempi dalla pornografia (che è finzione cinematografica e non attendibile) e non esitando a fare uso di stimolanti e droghe pur di ottenere prestazioni da raccontare e vantarsi (vedi casi di cronaca ricorrenti) pur non avendone necessità dal punto di vista patologico.

    E' chiaro che così facendo si perde pure il piacere di fare sesso.


    Invece, se hai robusti appetiti sessuali del tutto naturali, quel piacere non si perde ...



    (------------ 8) -------------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

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