Brava!!

Sensi di colpa
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Sto per raccontare delle cose che non ho mai detto a nessuno, ringrazio chi avrà la voglia di darmi un suo parere.
16 anni fa è morta la mia migliore amica per una brutta malattia, avevamo 19 anni. Compagne al liceo e nella vita.
Finite le superiori (ha scoperto alla fine dell'ultimo anno di questa malattia) ci siamo un po' perse. Io me ne andai dalla mia città ma continuai a sentirla per messaggio e telefonandole.. soprattutto quando doveva fare le cure.
Poi non so cosa successe, passarono i giorni e io le scrissi un messaggio. Mi richiamó suo padre dicendomi che era"alla fine".
Mi crolló il mondo addosso.
Voi non ci crederete ma non avevo realizzato che sarebbe potuta morire.
Il mio senso di colpa eccolo qua:le sono stata accanto nel divertimento, le prime bevute e altro, nello studio, nella rabbia per i brutti voti, per le delusioni con i ragazzi, per i problemi con i genitori.... Ma non le sono stata accanto nel momento più importante di tutti. Non me ne sono proprio resa conto. Ma si può essere così stupide?
Dopo quel tragico momento io persi completamente la bussola.
E dopo anni e anni sto ancora qua a pensarci.
Due anni fa dopo anni e anni suo padre mi ha scritto gli auguri su Facebook di Natale.
Gli auguri capite?!
Io non mi sono piu degnata di sentire i suoi genitori dopo il funerale,se non con una lettera.
E come avrei potuto? La loro figlia è morta, io sarei vista solo con odio.
Di cosa si parla con dei genitori che hanno perso un figlio?
Meglio il silenzio,forse.
Ciao Sonia.
Difficile rispondere in poche parole su un forum.
Sono cose importanti che andrebbero comprese profondamente e solo tu hai la chiave di lettura.
Il senso di colpa, come tutte le emozioni, non è la realtà e soprattutto è senza senso razionale.
Affligge ormai la maggior parte della popolazione mondiale.
Spesso viene confuso col rimorso, ma non c'entra nulla.
Il rimorso è utile perché se, per esempio, fai un torto a qualcuno, si accende una spia di disagio in te che ti fa comprendere che forse era meglio comportarsi in un altro modo e magari si chiede scusa.
Il senso di colpa invece è basato su una convinzione folle ma profondamente radicata in noi dalla nostra cultura devastante e cioè il merito.
Si sente di non meritare.
Ma il merito è un'invenzione umana, nessuna forma di vita sulla Terra e nessuna legge universale considera il merito come lo consideriamo noi.
Oltretutto il senso di colpa spesso dà l'illusione dell'altruismo, come se si pensasse agli altri, ma in realtà è altamente egoico.
In pratica ci si sostituisce a Dio in diversi casi, si pecca di egocentrismo.
L'ego prende il posto della persona o della situazione per cui ci sentiamo in colpa.
In realtà al centro c'è il nostro dolore e la nostra commiserazione.
Quindi è insensato, ma per la nostra visione distorta ha perfettamente senso.
L'unico modo per superare il senso di colpa è vederne con coscienza la verità, cioè che non sta in piedi.
Nessun cavallo pensa di meritare o che un altro cavallo meriti più o meno di lui, nessuna pianta ragiona in termini di merito.
Il giudizio che ci si dà è prettamente umano, dato da una mente in disfunzione, che non pensa più come dovrebbe pensare, ma sragiona.
Nel tuo caso c'è anche il discorso del dolore di un lutto, tra l'altro in giovane età.
Esperienza tosta.
Anche se l'elaborazione naturale sarebbe più veloce persino del tempo massimo che danno gli psicologi come normale, interviene tutta la nostra cultura sul concetto di morte e altro ancora.
Quindi non ci entro, anche perché, come ben dici alla fine: il silenzio spesso è d'oro.
Ti sono vicino e ti mando un caro abbraccio
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Ciao Sonia.
Difficile rispondere in poche parole su un forum.
Sono cose importanti che andrebbero comprese profondamente e solo tu hai la chiave di lettura.
Il senso di colpa, come tutte le emozioni, non è la realtà e soprattutto è senza senso razionale.
Affligge ormai la maggior parte della popolazione mondiale.
Spesso viene confuso col rimorso, ma non c'entra nulla.
Il rimorso è utile perché se, per esempio, fai un torto a qualcuno, si accende una spia di disagio in te che ti fa comprendere che forse era meglio comportarsi in un altro modo e magari si chiede scusa.
Il senso di colpa invece è basato su una convinzione folle ma profondamente radicata in noi dalla nostra cultura devastante e cioè il merito.
Si sente di non meritare.
Ma il merito è un'invenzione umana, nessuna forma di vita sulla Terra e nessuna legge universale considera il merito come lo consideriamo noi.
Oltretutto il senso di colpa spesso dà l'illusione dell'altruismo, come se si pensasse agli altri, ma in realtà è altamente egoico.
In pratica ci si sostituisce a Dio in diversi casi, si pecca di egocentrismo.
L'ego prende il posto della persona o della situazione per cui ci sentiamo in colpa.
In realtà al centro c'è il nostro dolore e la nostra commiserazione.
Quindi è insensato, ma per la nostra visione distorta ha perfettamente senso.
L'unico modo per superare il senso di colpa è vederne con coscienza la verità, cioè che non sta in piedi.
Nessun cavallo pensa di meritare o che un altro cavallo meriti più o meno di lui, nessuna pianta ragiona in termini di merito.
Il giudizio che ci si dà è prettamente umano, dato da una mente in disfunzione, che non pensa più come dovrebbe pensare, ma sragiona.
Nel tuo caso c'è anche il discorso del dolore di un lutto, tra l'altro in giovane età.
Esperienza tosta.
Anche se l'elaborazione naturale sarebbe più veloce persino del tempo massimo che danno gli psicologi come normale, interviene tutta la nostra cultura sul concetto di morte e altro ancora.
Quindi non ci entro, anche perché, come ben dici alla fine: il silenzio spesso è d'oro.
Ti sono vicino e ti mando un caro abbraccio
Ti ringrazio per il tuo parere.
Eh si, noi umani siamo piuttosto complicati.
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