Non mi merito di Tradire?
Ciao a tutti
Vista la confusione che regna sovrana, spero di poter trovare un pizzico d’aiuto in questo forum
Ho 48 anni e sono sposato da 14 dopo 5 anni di fidanzamento. Ho un figlio stupendo di 12 anni che adoro e che mi da tante soddisfazioni.
Il rapporto con mia moglie nel corso degli anni è sempre stato tra alti e bassi come penso molti matrimoni.
Di solito dopo i periodi cupi ci sono sempre stati momenti di “ricongiungimento”. Mia moglie è una donna molto intelligenti ma sempre più spesso e soprattutto nell’ultimo anno sfoga su di me tutte le sue nevrosi dovute quasi esclusivamente agli aspetti lavorativi.
E’ una persona abbastanza difficile e con una personalità molto complessa , sempre insoddisfatta di tutto ciò che la circonda e sempre critica nei confronti degli essere umani che ha attorno tant’è che non ha relazioni sociali.
Nel corso di questi anni ho sempre cercato di essere comprensivo e accondiscendente, cercando di biasimarla a causa delle continue problematiche lavorative, mi sono messo spesso in discussione pronto anche ricevere critiche se costruttive.
Due anni fa è accaduto ciò che pensavo e speravo fosse la svolta della nostra vita: una nuova opportunità professionale.
Dopo averla accompagnata psicologicamente al cambiamento (non è stato facile) mi ritrovo in una situazione peggiore della precedente, in me si insinua sempre di più il dubbio che abbia la stessa patologia di un suo parente stretto che scaricava ansie aggressività verso un genitore.
Scatti di ira sempre più frequenti ed una convivenza sempre più difficile. A novembre dell’anno scorso gli propongo in modo velato di affidarci ad uno psicologo, cosa non accettata. La situazione era al limite e cominciava ad insinuarsi in me il desiderio di lasciarla, cosa che mi procurava stati d’ansia perché non sopportavo l’idea di non vedere più mio figlio.
In quei mesi la vita continua ad essere un inferno e le dico che comincio ad essere stanco di essere continuamente umiliato.
3 mesi fa per una pura casualità incontro una vecchia conoscenza , mia coetanea e libera da legami sentimentali.
Inizia un rapporto solo epistolare e di telefonate (vista la distanza che ci separa), ma è un rapporto che sta diventando sempre più intenso e soprattutto coinvolgente, fatto di dolcezze , tenerezze, discorsi “hot” e tutte quelle cose che oramai non sto più vivendo.
Premesso che NON ho mai tradito mia moglie ne da fidanzato ne da sposato ma in me si sta facendo sempre più pressante l’idea che dopo i 6 mesi di inferno forse potrei anche meritarmi, per una volta nella vita, una trasgressione che penso mi possa far star bene. Non ho nessun sentimento di vendetta nei confronti di mia moglie ma solo il desiderio di stare bene.
Scusate la lungaggine ma vorrei sapere il vs. parere.
Non mi merito di Tradire?
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Premesso che NON ho mai tradito mia moglie ne da fidanzato ne da sposato ma in me si sta facendo sempre più pressante l’idea che dopo i 6 mesi di inferno forse potrei anche meritarmi, per una volta nella vita, una trasgressione che penso mi possa far star bene. Non ho nessun sentimento di vendetta nei confronti di mia moglie ma solo il desiderio di stare bene.
Scusate la lungaggine ma vorrei sapere il vs. parere.Ciao.
Solo il mio pensiero : secondo me sei bravissimo a complicarti la vita, tipo me!
A me arriva la percezione di una persona corretta e che si impegna seriamente in ciò in cui crede.
Perciò mi chiederei soltanto se questo tipo di trasgressione (anche ammesso che sia vissuto come semplice trasgressione dalla tua amica) possa poi restare una passeggiata di salute o, invece, riempirsi di altri significati che diventano altri vincoli e pensieri.
Il mio personale suggerimento è nel senso di non complicare ulteriormente il quadro, e - prima di ogni altra cosa - porti il problema del tuo rapporto coniugale, magari anche parlandone a 360° con uno psichiatra. Io lo feci, mi fu utilissimo, e non mi sono mai pentita di aver valorizzato quei punti di non ritorno del mio rapporto coniugale che non avrei mai visto senza il suo aiuto. -
Alla luce delle dinamiche da te descritte nella vostra coppia secondo me non risolveresti la situazione con un "momento" di trasgressione.
Da esterna vedo questo: La tua consapevolezza nei confronti di tua moglie è cambiata, probabilmente il vostro "assesto" andava bene quando vi siete sposati ma col tempo hai iniziato a capire che il suo è un problema, o forse l'hai sempre saputo pero' ora è cambiato qualcosa in te nei confronti di esso.
Quando uno dei due cambia grado di consapevolezza, cioè si rende conto di quale "ruolo" occupa nella coppia e non si identifica più in quello, per me, non c'è molto da fare. Tranne che si accetti l'idea di iniziare un percorso di coppia, allora potrebbe esserci una minima possibilità.
Poi dici che hai lasciato perdere il "desiderio" di lasciarla per timore di non vedere più tuo figlio. Da questa frase si capisce che conflitto a parte, per te non c'è più niente che ti lega lei a parte appunto il figlio. Immagino che oggigiorno affrontare una separazione non sia facile ma a volte i figli stanno meglio con genitori separati ma "sereni" che con genitori uniti che pero' palesemente soffrono.
Ma tornando al tradimento, chiedi se "meriti" un po' di trasgressione: Il modo in cui poni la domanda e come probabilmente l'hai posta a te stesso mi fa pensare che anche in questo ti senti un po' vittima, diciamo l'ergastolano che "merita" un po' di godimento prima di scontare la sua pena. Viste le premesse non credo questa "trasgressione" ti basterà. La falla che descrivi nel tuo rapporto è troppo grande per sperare che regga con una pezza. Non so se mi spiego.
Che dire, da come hai descritto il rapporto con questa persona, intenso e fatto di dolcezze, non mi sembra niente che ha che fare con la trasgressione: Consumato l'amplesso è realistico che poi tu chiuda questo capitolo e non ci pensi più? Non credo. E poi questo è un karma che volente nolente colpirà anche questa persona inevitabilmente anche lei entrerà in questa "dinamica" se non ci è già entrata.
Secondo me dovresti andare tu da quello psicologo e iniziare un percorso senza tua moglie, non perché tu ia sbagliato, ma perché forse ti manca un po' il supporto per compiere dei passi che hai già "immaginato" di percorrere. -
sono d'accordo con l'analisi che ha fatto juniz prima di me. racconti e descrivi una donna con dei tratti poco definiti. è insoddisfatta, critica, nevrotica. e ti umilia. sono comportamenti che per te hanno un contenuto presumo preciso, a me risultano impalpabili ed indefiniti. la persona insoddisfatta pur nella sua pesantezza, dà al partner bisognoso un grande spazio per alimentare il suo ruolo. diventa motore, roccia, perno, senza di lui non solo l'altro partner ma proprio la coppia sembra in balia degli eventi. ovviamente non poteva procedere eternamente così.
la vostra coppia non vi ha fatto crescere né evolvere e ora senti il bisogno di emanciparti da questa relazione. la domanda non è se ti meriti una trasgressione (è liberamente accessibile a tutti) o meno ma più che altro é sapere se questa trasgressione ti darà l'emancipazione che desideri. nel mio piccolo, se dovessi puntare un euro, punterei sul 'no' perché raramente le questioni di sesso portano ad aperture.
interessante sarebbe capire come uscire dal ruolo di marito-perno per diventare semplicemente virginio e qui di nuovo mi trovo d'accordo con juniz, l'analisi potrebbe aiutarti e traghettarti verso una semplice consapevolezza, dentro o fuori dalla coppia. -
Premesso che NON ho mai tradito mia moglie ne da fidanzato ne da sposato ma in me si sta facendo sempre più pressante l’idea che dopo i 6 mesi di inferno forse potrei anche meritarmi, per una volta nella vita, una trasgressione che penso mi possa far star bene. Non ho nessun sentimento di vendetta nei confronti di mia moglie ma solo il desiderio di stare bene.
Capisco perfettamente il tuo stato d'animo di oppressione attuata sistematicamente da tua moglie. Ci sono passato.
Senza che si offenda nessun forumista di sesso femminile, mi risulta nei fatti che le donne in crisi con il partner quasi sempre trovano la soluzione B (cioè un altro disgraziato …) e poi ragionano su come troncare il rapporto esistente con il partner storico.
Primum vivere deinde philosofari ….
Io mi prenderei la libertà di trasgredire e vedere come va ….
P.
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Che dire, vorrei ringraziare tutti di cuore per ciò che avete scritto. Debbo dire che non avete lesinato in durezza, molti vostri punti di vista sono stati particolarmente decisi ma è quello che cercavo in un confronto costruttivo come quello che mi state regalando. Immagino abbiate capito lo stato confusionale in cui vivo per cui (in attesa di altri contributi). Penso che farò tesoro dei Vs. consigli, forse uno psicologo di coppia è la cosa su cui debbo puntare, del resto potrebbe aiutare a capire miei eventuali errori, immagino di averne fatti se pur senza averle mai mancato di rispetto anche se in questi anni ho cercato di mettermi in discussione.. per la trasgressione spero di non "caderci".. per ora mi aiuta la distanza....Grazie di cuore
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Vuoi tradire e vuoi sentirti dire che tutto sommato non faresti male? .. O che addirittura te lo meritavi? Il tradimento, personalmente lo condanno sempre e comunque. Tradire, per me, significa rompere un patto di fiducia...e quando di una persona non ti fidi più è davvero finita. Non stai più bene con lei? La lasci... tradire è da vigliacchi. Non importa la motivazione che ti porta a tradire... Se non la ami più, e ti fa stare male, perché non affrontare la realtà una volta per tutte?
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Senza che si offenda nessun forumista di sesso femminile, mi risulta nei fatti che le donne in crisi con il partner quasi sempre trovano la soluzione B (cioè un altro disgraziato …) e poi ragionano su come troncare il rapporto esistente con il partner storico.
Non metto in dubbio che, per affermare questo, tu abbia linearmente attinto a tue esperienze.
Dispiace un pochino la generalizzazione.
Soprattutto a chi, come me, ha esperienze assai diverse.
Senza nessuna "beatificazione di genere" : alla mia osservazione sono arrivate donne che hanno tradito per tutta la vita senza mai pensare di rompere il matrimonio, tanto quanto sono arrivate quelle a cui bastava aver capito di non provare più gli stessi sentimenti verso il partner per (soffrendo) ammetterlo e trarne le conseguenze, pur senza avere nessuna certezza di aver già pronta e collaudata una nuova relazione. -
Senza che si offenda nessun forumista di sesso femminile, mi risulta nei fatti che le donne in crisi con il partner quasi sempre trovano la soluzione B (cioè un altro disgraziato …) e poi ragionano su come troncare il rapporto esistente con il partner storico.
Non mi offendo ma a prescindere dalla "crisi" (crisi vuol dire tutto è nulla) per te seguendo la tua logica i ruoli sono abbastanza inequivocabili: La donna è carnefice che cerca un altro disgraziato-vittima e dall'altra parte c'è un altra vittima che è il marito lasciato solo dopo l'ingresso della vittima 1.
Se tanto mi dà tanto quello che hai scritto significa:
Donna = Carnefice
Crisi = Evento indefinito e non specificato.
Amante = Vittima 1
Marito = Vittima 2
PER ME è il tipo di crisi a definire i ruoli, e non i ruoli che vanno attribuiti a totalmente a priori. Altrimenti sono generalizzazioni. -
Non metto in dubbio che, per affermare questo, tu abbia linearmente attinto a tue esperienze.
Dispiace un pochino la generalizzazione.
Soprattutto a chi, come me, ha esperienze assai diverse.
Senza nessuna "beatificazione di genere" : alla mia osservazione sono arrivate donne che hanno tradito per tutta la vita senza mai pensare di rompere il matrimonio, tanto quanto sono arrivate quelle a cui bastava aver capito di non provare più gli stessi sentimenti verso il partner per (soffrendo) ammetterlo e trarne le conseguenze, pur senza avere nessuna certezza di aver già pronta e collaudata una nuova relazione.Mi dispiace di avere provocato una reazione così negativa. Ma il consiglio era da uomo ad uomo, in relazione ad una situazione che, per la descrizione fatta, mi è stata molto familiare.
La generalizzazione dipende dallo spicchio di realtà sperimentato di persona e pure osservato in ordine ad amici e/o conoscenti.
Non pretendo di stilare una regola generale ma ho osservato una propensione maggioritaria nelle donne di trovare la soluzione alternativa al marito o compagno verso il quale si è spento l'entusiasmo in corso di rapporto, alimentando, con duplicità comportamentale, la propria voglia di portare avanti un nuovo progetto di vita con un altro, prima di aver posto termine alla relazione pregressa.
Ora, va da sé che se si vuole certezze per passare ad un altro progetto di vita con un altro uomo, bisogna avere le dovute garanzie (di sesso e prospettive materiali) dall'amante (tecnicamente, si chiama così) e non ci si accontenta di sognare di avere quell'esperienza dopo aver troncato il rapporto con il marito/compagno.
Sarebbe bello e corretto che, senza cedere a tentazioni di una solida sperimentazione con l'amante, si dicesse "stop" alla relazione intrapresa con il marito/compagno prima, magari quando non si ha la certezza della validità dell'alternativa (amante) e c'è la prospettiva pure di rimanere sole.
A me non è capitato di osservare nessuna di queste donne. Magari sarà stato un caso, ma tutte avevano l'amante pronto un secondo dopo essersi lasciate con il marito quando non sono state beccate in corso di relazione adulterina.
Sono stato forse sfortunato, ma la mia esperienza con le donne è stata così.
Non metto in dubbio che esistano donne corrette che, non appena si spegne la motivazione nell'andare avanti nel rapporto sentimentale intrapreso, lo tronchino e preferiscano rimanere/tornare single.
Però, non le ho potute osservare e rimango con la baconiana convinzione sperimentale che la maggioranza si comporti in modo, diciamo, non corretto. Non casualmente avevo usato l'espressione "quasi sempre" nel mio intervento.
Così dicendo, ho accreditato l'esistenza di una minoranza magari virtuosa ma non ho elementi per valutarne la consistenza.
E parlando con illustri psicologi, interpellati per motivi professionali (per casi di altri), mi è stato confermato che nell'era geologica della rughetta, la donna ha, come tendenza maggioritaria, un atteggiamento molto più aggressivo e disinvolto rispetto al passato.
Ecco, una che potrebbe essere così virtuosa è probabilmente mia figlia, però su questo caso sono partigiano … e dunque inattendibile.
P.
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