chiusura manicomi e altri danni progressisti

  • c'era anche in Europa l'ergastolo e la certezza della pena....adesso credo sia un fatto eccezionale, che poi diventano 30 anni....

    ogni tanto comunque succedono fatti come questo:

    https://www.lastampa.it/2007/1…4RQOgoaS1HVrK/pagina.html

    fran235 quello è da addebitare alla lentezza del parlamento, cioè alla costituzione più bella del mondo...

    una volta c'era il Vaticano contrario, con l'ala -minoritaria- dei cattocomunisti favorevoli...
    con Bergoglio sono maggioranza anche nella Chiesa...

    sulle canne è molto peggio che sia lo Stato a consentirlo, coi ragazzini che si sentono autorizzati, in un momento in cui dovrebbero studiare/memorizzare (ce le siamo fatti tutti, più o meno)

  • Fran , non è un minestrone .. facendo una metafora il seme della pianta è quello poi l'albero si sviluppa in rami tutti diversi ma i frutti hanno sempre lo stesso sapore ..
    Secondo me il progressimo si pone troppo avanti rispetto alla reale evoluzione sociale dell'uomo generando quindi dei paradossi ..

  • 13 maggio 1978, fu approvata la legge n.180/78 in tema di “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, conosciuta come Legge Basaglia. Fu presentata in Parlamento da Bruno Orsini, psichiatra e politico della Democrazia Cristiana, e avviò la rivoluzione degli istituti psichiatrici italiani, stabilendo la chiusura dei manicomi.
    La legge 180 fu una legge quadro, incompleta e incompiuta, che presentava molti limiti, tra cui la mancata definizione dei servizi e presidi alternativi all’Ospedale Psichiatrico, e la mancanza di linee guida.
    Tra le conseguenze più aspre, ci fu quella di aver lasciato che i pazienti psichiatrici venissero scaricati sulle famiglie, senza che fossero predisposti luoghi e terapie alternative per ospitare questi malati “liberati”.

    Una legge necessaria, senza dubbio, però a mio avviso poteva essere una legge meno ideologica e più concreta, perché e si è data poco importanza ai fatti e soprattutto perché ha fatto danni alle persone.
    Non tutti i pazienti dimessi avevano una famiglia dove rifugiarsi, in molti furono rifiutati e si ritrovarono a vagare finendo o sotto i treni o giù dai ponti o assiderarsi d’inverno. Fu una strage silenziosa.
    È vero che non ci furono più fili spinati a segnare il confine tra le “città dei matti” e il resto della società, ma è anche vero che non bastò una legge per capire e risolvere il problema.

    Perché la situazione si sanasse in modo decente ci sono voluti molti anni, fu all'inizio degli anni 90 che si completo' il processo con cui i vecchi manicomi furono sostituiti da un sistema fatto di centri di salute mentale (CSM), centri diurni (CD) per chi dorme a casa, e strutture residenziali per chi ha bisogno di assistenza per lunghi periodi e servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC).
    E solo nel 2017, infine, furono chiusi i sei ospedali psichiatrici giudiziari ancora operativi in Italia (OPG).

    Sicuramente bisogna ammettere che a 40 anni dalla legge Basaglia il panorama è davvero desolante, un bilancio negativo, una situazione per nulla favorevole per i sofferenti che continuano a vivere tra solitudine e carenze di strutture, e famiglie che continuano a subire e ad essere succube di queste situazioni.

    L’emissione della legge 180 ha apportato benefici al "malato", alle famiglie e per converso alla società civile ?

    Credo proprio di no.

    L'abolizione di questa legge servirebbe a qualcosa?

    Riaprire i manicomi, sarebbe la vera follia, perché diventerebbero delle prigioni di fatto, in cui si salva sicuramente la famiglia, ma si affossa definitivamente il malato.

    Allora cosa fare?

    - Bisogna lavorare sull’aspetto dello stigma che bolla le persone con disturbi di salute mentale.
    - bisogna formare le persone, i medici e tutti gli addetti ai lavori a saper trattare i malati
    (sono 800 mila ogni anno le persone assistite nei Dipartimenti di Salute Mentale, con 370 mila nuove visite per problemi legati alla Psiche).
    - occorre una volontà politica, espressa dalle Istituzioni con una programmazione seria e concreta di risoluzione di questo problema.
    - occorrono strutture e modalità d’intervento più approfondite,
    -la realizzazione di strutture territoriali di Riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravi un carico insostenibile di disagio e costi.
    Ovviamente sempre con le dovute garanzie del rispetto del paziente

    I problemi da risolvere sono tantissimi, e vi è stata sempre una certa leggerezza, per non dire disinteresse, nella valutazione di questo grave ed urgente disagio sociale, che sicuramente non si risolve con la riapertura dei manicomi.

    Oggi il "matto" fa paura ancora. E serpeggia sempre viva l'idea che è meglio tenerlo chiuso.

    Con la legge 180 si intendeva superare il sistema di cura con la riconversione delle strutture capaci di garantire interventi integrati e dignitosi per il malato. Purtroppo non è stato così!

  • Mi sono preso un po' di tempo per rispondere alle domande di Elettra che non meritavano due righe sbrigative
    Andiamo con ordine

    Riapertura dei manicomi
    Assolutamente no. I manicomi erano strutture detentive con un livello di disumanità ben peggiore delle carceri. Situazioni assolutamente indegne di un paese che si vuole minimamente definire civile. A questo punto sarebbe meno crudele l'eliminazione degli indesiderati (ovviamente uso un iperbole). Poi, teniamo presente che è un attimo definire chiunque un indesiderato.

    Cosa fare.
    Elettra ha identificato tutti i punti che ritengo fondamentali.

    Stigma. Perché c'è empatia (almeno a parole) per un malato di cancro e non per uno di mente?

    Preparazione specifica. Spesso, anche nei CIM, la preparazione è demandata alla buona volontà dei singoli operatori.

    Strutture. Si, le famiglie vanno sostenute e non solo, aggiungo per la malattia mentale, ma per la disabilita', gli anziani non autosufficienti, le dipendenze, etc.

    Tutti e tre gli interventi richiedono risorse in modo crescente. Si dirà che non ci sono risorse. Vedo però che se ne trovano però per altre spese, e qui non mi dilungo, le risorse sono quasi sempre un problema di volontà politica, ma qui parliamo appunto di indesiderati. Non portano consenso.

    Chiudo con un discorso generale visto che il thread parte dai manicomi per parlare dei disastri provocati dai "progressisti" . Giusto che a questi venga richiesta autocritica. Chissà però perché raramente viene richiesta agli altri.

    D'altronde in questa fase la fonte dei problemi del paese viene puntualmente individuata negli "altri". Sono i migranti, i barboni, i giovani sfaticati, i drogati e, perché no, i matti, il problema. Tutte queste categorie spalleggiate dai "buonisti". Buono è diventato un insulto , tanto che un sindaco si vanta di aver gettato una coperta di un clochard.

    I problemi del paese non provengono dalle mafie, dalla dilagante corruzione pubblica e privata, dal familismo che blocca la meritocrazia, dalla mancanza di una classe dirigente con un progetto, da decenni di evasione fiscale, dal decadimento culturale, dalla distruzione del territorio derivante dalla cementificazione selvaggia....
    No tutti i problemi derivano dagli altri spalleggiati dai "progressisti ".

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Grazie fran, hai scritto un post che condivido in tutte le sue parti!

    Come già detto, la 180 nonostante non fosse una legge vincente, nonostante le sue conseguenze critiche, fu necessaria per porre fine alla crudeltà dei manicomi.
    In queste strutture, in quegli anni venivano rinchiuse e maltrattate anche persone che avevano solo una semplice depressione.
    Il ricovero al manicomio spesso era la soluzione per eliminare dalle famiglie chi dava "fastidio", e non ne usciva più.

    Basta solo riflettere sul fatto che oggi nei reparti psichiatrici, presso gli ospedali civili, si ha ancora un comportamento scorretto verso i malati e si fa uso indiscriminato di mezzi di contenzione.

  • L’emissione della legge 180 ha apportato benefici al "malato", alle famiglie e per converso alla società civile ?
    No, perchè non ha avuto un seguito, e il seguito è costoso, sia strutturalmente che economicamente.
    Le strutture dedicate espressamente costano: non si investe su questo.
    Ora manco che mai.
    Basaglia mori troppo contestualmente purtroppo.
    La legge riparò a dei Lager manicomiali.
    Alle famiglie non so: occorre distinguere tra il lasciare il proprio (forse) caro in una struttura orrenda o il portarselo a casa con annessi e connessi purtroppo.
    Consideriamo anche che la gran parte di questi venivano internati senza indicazione: ma per volontà o politiche o di potentato.ALcuni erano individui invisi al sistema: quindi la casa di cura era un espediente per cancellarli definitivamente dalla società decisionale.
    Alla società no.Ma non vi era alternativa.
    Sarebbero collassati di li a poco .
    Ho visto la struttura Paolo Pini di Milano.
    Tra l'altro chiusa in quel settore solo nel 1999.
    LI cè stata una sorta di progettoi di riconversione che ha portato ha portato a risultati tangibili e riconosciuti di inclusione sociale e di sviluppo locale. In particolare la combinazione di progetti culturali, partecipativi, riabilitativi e aggregativi (libero orto, atelier di pittura, laboratori di teatro, attività sportive, spettacoli per bambini) con progetti di impresa sociale orientati all’implementazione di esercizi pubblici (bar, ristorante, catering, ostello, teatro, festival) ha creato interessanti elementi di rigenerazione urbana.
    Questo risponde in parte alla tua ultima domanda del post.
    Si, in parte lo dimostra.
    Pure senza una formazione specifica.
    Quindi costi nettamente inferiori al prevedibile.
    L'abolizione della legge senza fattività Nazionali sarebbe inutile(Mia sensazione)
    Riaprire i manicomi cosi come hai descritto assolutamente no, sarebbe la vera follia.Esattamente come ipotizzi.

    L'abolizione di questa legge servirebbe a qualcosa?

    Stigma sciale: le persone hanno terrore di ciò che non capiscono.
    La società è considerata "Omologa" al considerato "Normale" e come sai il "normale "non esiste ed è un "normale " allargato.
    Formare medici E addetti ai lavori.
    I medici son servi della medicalizzazione sistematica, e delle industrie del farmaco contenitivo.Il sistema è autoreferenziale.Se approfondisci da quel punto di vista ti accorgerai della medicalizzazione selvaggi adel poi.
    Tutto è frazionato nei DSM e ICD.
    SI inseriscono non malattie e non disturbi per averne indicazione prescrittiva che altrimenti non si avrebbe poichè fuori parametri.
    La /lo psichiatra ASL (cim, CSM consultori) si trova invaso dal problema scaricato su un reparto Che non funziona affatto.
    Non si fanno diagnosi in tempo, e le si fanno spesso monche e affrettamente.
    Non si ha tempo.Paziente 0 tempo perso.
    Farmaco prescritto :su persone viste dopo che siano divenute adulte, quindi non si agisce sul prima (diagnosi differenziali)
    Mancanza quasi totale di collaborazione(tranne che in strutture virtuose,ed alcune lo sono almeno in questo)
    Saper trattare i malati: vuoi sapere come li trattano da noi?
    Da ebeti.
    Quelli più gravi vengono mediclaizzati pesantemente (Farmaci depot)
    Alcuni subiscono pesantissimi TSO
    Il peso grava totalmente sulle famiglie (se ne abbiano)
    O il malato viene abbandonato a se stesso.
    La volontà politica NON esiste.
    Purtroppo è la realtà dei fatti.
    Il rispetto del paziente è minato alla radice.

    Scrivi bene son d'accordo con te, ma la realtà non ci fa onore.

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

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