Ho 30 anni, la mia vita è praticamente un no-sense da quando terminai le superiori, ho abbandonato diverse volte gli studi universitari, tentato strade alternative di formazione, svolto più lavori, ma non ho mai concluso niente, perché non sono mai riuscito a trovare ciò che mi appassionasse davvero.
Sono sempre stato molto insicuro, impacciato e con i rapporti sociali una frana.
Infatti oggi sono solo, non ho amici, non ho una ragazza, vivo ancora a casa dei miei e da inizio ottobre non lavoro più. Sono una delusione per tutta la famiglia, anche perché da adolescente ero studioso e promettente, ma poi tutto è andato di male in peggio.
Credo che la mia vita non mi sia mai piaciuta, non mi è mai piaciuta la mia famiglia, non mi è mai piaciuto il posto in cui sono nato, non mi è mai piaciuto i niente di niente, come è possibile?
Mio padre di recente mi disse "tu ti fai male e ti ostacoli da solo", peccato che questo padre che forse ha capito tutto, nella mia vita affettiva è sempre stato assente, come anche mia madre.
Mi sento vuoto, come se non avessi un'anima, sapendo di non poter contare più su nessuno. Ogni volta che cerco di intraprendere una nuova strada, dopo poco mi scoraggio e lascio perdere, sono pessimista e apatico. Non me ne importa niente se finirò sotto un ponte, mi auguro continuamente la morte non appena ho un piccolo problema di salute.
Ho pensieri strani, come ad esempio andarmene di casa e vivere da barbone, non voglio sentire più nessuno, non voglio avere più niente a che fare con la società.
La mia vita non mi piace, non mi importa nulla di avere obiettivi e concludere qualcosa, quindi sono apatico
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Ciao Rafiki,
Mi chiamo Mario, ho 34 anni e trovo che la mia esperienza personale abbia molti punti di contatto con la tua.
Anch'io come te non ho ancora trovato la mia strada nella vita, anch'io come te ho provato varie volte a studiare (senza profitto).
Come te vivo a casa con mio padre e come te ho di recente lasciato il lavoro. Come te mi arrendo alla prima difficoltà.
Ora non sto qui a scrivere un romanzo perchè nono so nemmeno se il mio commento verrà pubblicato (mi sono iscritto e presentato oggi al forum).
Vedi, io mi sono iscritto anche per parlare con persone come te. Persone come me. Trovare i miei simili, trovare punti di incontro, provare a capirci qualcosa insieme.
Parlo come una pubblicità dell'otto per mille.
Leggo il tuo messaggio, trovo delle somiglianze con la mia situazione e cerco di immaginare le correnti sotterranee che hanno determinato la tua (e la mia) situazione. Magari ci sono delle forze simili in gioco. O magari siamo giunti a situazioni simili da strade completamente diverse.
Mi piacerebbe confrontarmi con te per vedere se in due riusciamo a capirci qualcosa.
Per esempio io ho notato che spesso non mi accontento di ciò che ho. Niente è mai abbastanza. Passo molto tempo a fantasticare, immaginare futuri possibili. Di fatto consumo fantasie, vivo di fantasie.
Vorrei ottenere tutto e subito. La realtà è sempre troppo lontana dalle fantasie.
Invidio molto, mi paragono in continuazione agli altri e mi sento sempre inadeguato. Vedo i miei coetanei che hanno successo e il mio ego ne soffre. Una ferita sanguinante nel mio ego.
Mi ritiro, cerco di nascondermi dal mondo. Mollo tutto. Non parlo più con gli amici. Mi vergogno molto. Mi isolo. Si instaura una dinamica che ricorda vagamente la favola de "la volpe e l'uva".
Ma non serve a nulla. Sto sempre peggio.
Perciò mi iscrivo a questo forum, leggo il tuo messaggio e voglio solo dirti: "ehi, anch'io sento queste cose. Parliamone, se ti va".
Stammi bene
Mario. -
spesso in testa si crea questo tsunami fatto di : ricordi del passato/delusioni/ferite/lavoro/ragazza/futuro/famiglia/emigrare/amici etc. etc. etc.
e quando te ne esci più ?
inizia a scrivere un diario : metti nero su bianco
so che nei momenti bui si vede solo il cataclisma davanti ma provo a dare piccoli consigli - il cataclisma prova a scomporlo in pezzi e analizzali uno alla volta
un diario del tipo
1) devo trovare il lavoro
2) devo trovare la ragazza
3) quali amici mi vanno bene ? con chi vado d'accordo ?
4) emigrare
5) problemi in famiglia
6) quella ragazza anni fa mi ha rovinato la vita non l'avessi mai conosciuta
7) è possibile che essere lasciati da una persona scateni tutto questo cataclisma o c'era già qualcosa sotto ? ci sono milioni di coppie che si formano e si sfasciano in continuazione nel mondo
8
9)
10)
11) -
Ti senti come se ogni volta dovessi ricominciare da zero, dalla casella iniziale. Sai che farai dei piccoli passi avanti, ma poi finirai per tornare rapidamente lì, e allora che senso ha muoversi? E' muoversi nelle sabbie mobili.
Ho anch'io pensieri simili, distruttivi, di abbandono verso la società... Io più che il barbone a volte penso di andarmene nei boschi e sparire.
Diciamo che sei spacciato, allora cos'hai da perdere? Non il lavoro, non gli amici, non la ragazza, quindi perchè non spostarsi? Sei socialmente inadatto? Fingi di non esserlo, come se non fossi tu: pensa a come indurre le persone a gradirti, così potranno esserti utili.
Non ti farà piacere la tua vita probabilmente, ma cos'hai da perdere? -
Hai pensato d'iniziare una terapia? Un percorso con degli obiettivi che mi sembrano ben chiari per te. Tu vorresti una vita piena e completa da tutti i punti di vista, sentimentale, amicale, a livello di passioni e realizzazione personale. Ecc ecc. Guarda ti capisco, ho la tua stessa età e come tè ho perso il treno. Non è facile, ma ti posso dire che è possibilissimo. Tu stai avendo una reazione normale. Quando noi ci sentiamo esclusi e non idonei alla società, non accettati o accettabili, l impulso di svanire nel nulla o peggio è normale. Il punto è quindi trovare una dimensione plausibile. Come passi al momento le tue giornate?
-
Ho sbagliato tutto da quando terminai le superiori, da allora entrai in un vortice di autodistruzione senza rendermene conto, intervallato da sporadiche e brevi risalite. L'apatia si era già impossessata di me, come l'odio verso me stesso.
Mi sono sempre sentito un inutile sacco di carne umana, incapace e neanche in grado di instaurare relazioni equilibrate perché percepivo sempre un senso di inferiorità, per non parlare dell'altro sesso con il quale non ho rapporti da 10 anni, per me innamorarmi è semplicemente una follia, troppa ansia, troppo stress.
Sono incapace di entrare in contatto con le persone, o forse ho trovato solo persone con le quali non avevo affinità e dalle quali ho preso le distanze, rimanendo solo.
Il lato lavorativo è un altro disastro, a 30 anni non ho sviluppato alcuna competenza, saltando di palo in frasca in cerca di una materia o di una professione che mi appassionasse e mi facesse pensare: "questo è ciò che voglio fare per il resto della mia vita" la verità forse è che non alcuna passione, ho solo tanti piccoli interessi che non mi portano da alcuna parte.
E intanto il tempo passa ed è passato e più vado avanti, meno me ne frega del mio futuro. Mi sento diverso dagli altri miei coetanei che hanno sempre avuto le idee chiare e una vita sociale piena.
I miei parenti mi guardano come il reietto di famiglia, i miei genitori non mi danno alcuna mano ad uscire da questo pantano, ma credo principalmente perché non sono in grado di aiutare, non lo sono mai stati.
Ora non so più davvero cosa fare, non ho idee, devo ripartire da zero, ma non so da dove. Non ho voglia di fare niente, men che meno di lavorare.
Sto avendo anche problemi di salute che mi impediscono di lasciare casa, un disastro. -
Ok, ti va di dirmi un po' le curiosità che ti ho esposto sopra?
-
Guarda ti capisco, ho la tua stessa età e come tè ho perso il treno.
sarei curioso di capire qual'è questo treno , come lo intendi
alla vostra veneranda età come ve lo immaginate questo treno
è chiaro che paragonandosi agli altri se ne esce distrutti -
Ok, ti va di dirmi un po' le curiosità che ti ho esposto sopra?
Dal primo ottobre non lavoro più, a causa di un problema fisico ho dovuto lasciare il lavoro, non è che mi dispiaccia perché non lo sopportavo, fatto sta che ora mi ritrovo con un problema fisico che non accenna a risolversi nonostante i farmaci e che non mi fa dormire la notte; a fine ottobre ho la visita specialistica, visita privata, perché se fossi andato tramite pubblico avrei dovuto aspettare febbraio (uno schifo).
Ora passo le giornate in casa, sto tutto il giorno al pc, non esco mai, non vedo nessuno e non parlo con nessuno se non con i miei genitori (anche se non abbiamo dei veri e propri dialoghi, piuttosto degli scambi di battute), devo anche sopportare il dolore fisico martellante.
In questi giorni ho cercato di farmi venire delle idee per mettermi in proprio (non voglio più lavorare per nessuno, perché è uno schifo, uno sfruttamento continuo e ti trattano pure come un cane se non sei come loro), investendo i risparmi messi da parte, ma ho abbandonato un'idea che inizialmente mi sembrava fruttuosa ma che studiando attentamente si è rivelata uno specchietto per le allodole, avevo anche comprato una tavoletta grafica perché volevo imparare ad usarla, ma purtroppo non riesco ad utilizzarla a causa del problema che è sorto.
A me fa schifo condurre una vita così che non porta da nessuna parte, senza obiettivi, senza passione, senza senso...mi poteva andare bene fine a qualche anno fa, ma ora sento il vuoto che i miei errori hanno lasciato. Ti giuro, mi sento un schifo, con i miei genitori che continuano a trattarmi come un ragazzino sbandato che ha bisogno di sentirsi dire quello che deve fare nella vita, con una vita sociale e affettiva inesistente, solo con me stesso.
Mi fa schifo sta vita. -
Ciao Rafiki,
Mi chiamo Mario, ho 34 anni e trovo che la mia esperienza personale abbia molti punti di contatto con la tua.
Anch'io come te non ho ancora trovato la mia strada nella vita, anch'io come te ho provato varie volte a studiare (senza profitto).
Come te vivo a casa con mio padre e come te ho di recente lasciato il lavoro. Come te mi arrendo alla prima difficoltà.
Ora non sto qui a scrivere un romanzo perchè nono so nemmeno se il mio commento verrà pubblicato (mi sono iscritto e presentato oggi al forum).
Vedi, io mi sono iscritto anche per parlare con persone come te. Persone come me. Trovare i miei simili, trovare punti di incontro, provare a capirci qualcosa insieme.
Parlo come una pubblicità dell'otto per mille.
Leggo il tuo messaggio, trovo delle somiglianze con la mia situazione e cerco di immaginare le correnti sotterranee che hanno determinato la tua (e la mia) situazione. Magari ci sono delle forze simili in gioco. O magari siamo giunti a situazioni simili da strade completamente diverse.
Mi piacerebbe confrontarmi con te per vedere se in due riusciamo a capirci qualcosa.
Per esempio io ho notato che spesso non mi accontento di ciò che ho. Niente è mai abbastanza. Passo molto tempo a fantasticare, immaginare futuri possibili. Di fatto consumo fantasie, vivo di fantasie.
Vorrei ottenere tutto e subito. La realtà è sempre troppo lontana dalle fantasie.
Invidio molto, mi paragono in continuazione agli altri e mi sento sempre inadeguato. Vedo i miei coetanei che hanno successo e il mio ego ne soffre. Una ferita sanguinante nel mio ego.
Mi ritiro, cerco di nascondermi dal mondo. Mollo tutto. Non parlo più con gli amici. Mi vergogno molto. Mi isolo. Si instaura una dinamica che ricorda vagamente la favola de "la volpe e l'uva".
Ma non serve a nulla. Sto sempre peggio.
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Stammi bene
Mario.Mario ottimo ragionamento - se si guarda alla vita nella sola ottica di riuscita o fallimento ne usciamo distrutti
ma questo ovviamente chi si trova in una fase di depressione acuta non riesce a vederlo
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