Chi va dalla psicologa: emozioni prima, durante e dopo

  • Buongiorno a tutti.
    Per l'ennesima volta mi trovo a riflettere sulla mia psicoterapia: ho iniziato a fine 2013, per il primo anno ho visto qualche piccolo risultato, lentissimo, mi piaceva andarci e non avevo molta ansia.
    Poi lentamente sono peggiorata, sempre andandoci ho avuto un crollo e mi sono nati problemi che prima non avevo. Questo mi ha portato ad abbandonare, dando le colpe alla terapia, se non addirittura, lo ammetto, alla psicologa stessa.Ci ho ripensato, sono tornata e ci ho riprovato, ma la seduta per me era un momento di ansia fortissima, prima e durante. Svisceravo cose pesanti che mi facevano stare male. Ho cercato di tenere duro poi , questa volta in accordo con la dott. ho sospeso e ho preso dei farmaci, perchè l'ansia era intollerabile.
    Ora i farmaci iniziano a fare effetto, io devo decidere se tornare o no in terapia ed onestamente ho tantissimi dubbi.
    Non ho dubbi sulla persona, lei mi piace tanto e trovo che sia molto preparata. Il mio dubbio è su di me, sul fatto di essere o non essere adatta ad una terapia. Ne ho parlato con lei e i dubbi invece che dipanarsi sono aumentati. Perciò vorrei fare alcune domande a chi va in terapia:
    -come vivete l'attesa della seduta? con ansia o con sollievo?
    -vi rilassate quando siete là? vi sentite "protetti"? siete in ansia durante la seduta?
    -quando uscite state meglio o peggio?
    -se per una settimana la seduta salta, come vi sentite?

  • Vivo l'attesa della seduta come un momento importante su cui posso imparare qualcosa e prendere spunto per migliorarmi.

    Quando sono là mi rilasso perché c'è una persona competente che mi segue ed è li per me. Quindi si mi sento protetto.

    Quando esco mi sento meglio. La psicologa da cui andavo a fare psicoterapia era molto dolce e quindi mi trasmetteva tranquillità.

    Se per una settimana salto una seduta mi sento a seconda della gravità della mia situazione. Quando avevo attacchi di panico in fase acuta, sentivo il bisogno di andarci almeno 3 volte a settimana anche se non potevo permettermelo. Mentre durante periodi migliori ci andavo tranquillamente ogni due settimane.

    Adesso non ci vado più ma ne ho un bisogno terribile. Per mia fortuna lavoro ma non ho soldi sufficienti per poter continuare una seduta di psicoterapia.

  • Ecco, i miei dubbi derivano dal fatto che io potrei rispondere in modo esattamente opposto a Lucas.

    Non ho ancora deciso niente, non ho una opinione.....a volte si chiede un consiglio solo per essere appoggiati, ma la decisione la si è già presa. Io no, in questo momento un giorno ho una idea, il giorno successivo un'altra, opposta.
    Andare in seduta per me ultimamente era fonte di tantissima ansia, sia prima che dopo. Ora avrei voglia di leggerezza, di staccare la mente....ma non so se questo sia un bene per me. Non vorrei fosse nascondere la testa sotto la sabbia. Boh, sono confusa.

  • Ciao mademoiselle,

    allora io sono stato in terapia con uno psicologo circa 4 anni fa, era un momento per me molto difficile e ci andavo una volta a settimana. Ai tempi ricordo che ero deciso a frequentare ogni seduta, lui faceva psicanalisi, è un percorso lungo e impegnativo, non proprio una passeggiata, ma lo sconforto era tanto e lo vedevo come un modo per migliorare la situazione.

    Dopo un po' di tempo parallelamente ho conosciuto una ragazza con cui poi si è instaurato un rapporto, ecco in quel periodo ho cominciato a non sentirne più bisogno... ma nel mio caso c'era un motivo ben preciso, ovvero una persona che mi stava vicino e che mi donava felicità e leggerezza.

    Ho continuato comunque ad andarci ma ad un certo punto mi rendevo conto di non avere più nulla da dire... mi sedevo di fronte a lui e facevo scena muta... dopo un po' ho cominciato ad andarci a sforzo ed avevo una lieve ansia prima di vederlo, avevo paura anche di non sapere cosa dire... gli ho detto chiaramente che non sentivo più tanto il bisogno di continuare la terapia, ricordo che mi disse che avevo un sacco di rabbia repressa che non volevo far uscire, o qualcosa del genere... abbiamo avuto anche una mezza discussione, fatto sta che ad un certo punto mi sono alzato e me ne sono andato.
    Diceva che quando il gioco cominciava a farsi duro non riuscivo ad affrontare la situazione e scappavo... può anche darsi che fosse così.

    Detto questo ho interrotto qualsiasi terapia per circa 3 anni, poi quando mi sono lasciato con questa ragazza sono crollato di nuovo, ho ricontattato lo psicologo, dopo qualche seduta mi sono reso conto che non era la terapia adatta a me... avevo bisogno di qualcuno che fosse più interattivo, che mi spronasse, con cui ci fosse uno scambio di idee... quindi ho deciso di cambiare, mi è stata consigliata una psicoterapeuta e devo dire che con lei mi trovo molto bene.

    Non ho più ansia, ne paura, ne quel senso di dovermi preparare a dire qualcosa come fosse un'interrogazione. Ci vado serenamente e una volta uscito mi sento bene.

    Mi viene da chiederti, a prescindere che la tua terapista sia preparata e una brava persona, non è che forse hai bisogno di cambiare? Anche io pensavo, e penso tuttora, che il mio psicologo del tempo sia molto preparato ma semplicemente non era quello di cui avevo bisogno adesso. Probabilmente all'inizio sì.

    Magari semplicemente come dici tu in questo periodo hai bisogno di leggerezza, di staccare la spina, è del tutto normale, non vederlo come un modo per nascondere i problemi... non bisogna mica sempre vivere con la spada di damocle piantata in testa. Forse è un semplice periodo di cambiamento...

  • ciao....nella mia esperienza personale lo specialista, unitamente al sottoscritto, ha deciso di finire la terapia. Una volta che hai "sviscerato" tutte le tue ansie, paure, emozioni, etc. non sapevo più cosa dire. Abbiamo deciso di diradare le sedute finchè un giorno mi ha detto...basta.....Ho avuto due pensieri contrastanti, la prima era come se la mamma mi avesse lasciato di colpo la mano, l'altra era che ormai dovevo andare avanti con le mie forze......e così è avvenuto. Credo che il terapeuta sia ben conscio del percorso fatto dal paziente ed a un certo punto fare il totale. Purtroppo vedo persone che dicono di are la TCC da anni e parlo di molti (alcuni anche da sei e più), ripeto non sono un tecnico nè specialista, ma mi sembra che sia un'analisi più che una psicoterapia. Ripeto è un mio pensiero........
    In ordine a come mi sentivo prima e dopo la seduta:
    - prima di andare bene;
    - quando uscivo u no straccio,
    - quando la saltavo (primi mesi) male;
    - durante (rilassato).
    Il motivo era dettato dal fatto che "mi ha sbattuto, piano piano, la realtà in faccia" dolente o nolente. Dopo tutti questi anni ritengo che la sua cura sia stata determinante a farmi raggiungere un equilibrio.......

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • io non sento, e non sentivo almeno da un anno, tutto questo bisogno di andarci. quando per qualche motivo saltavamo una seduta, mi sentivo liberata da un peso.
    Ora come ora non mi sentirei nemmeno di intraprendere un nuovo percorso....cioè, se decido di continuare, continuo con lei, ma non ho proprio voglia or di continuare.
    Forse ci sono stata davvero troppo tempo......in teoria era una tcc, ma abbiamo scavato anche molto nel passato...e forse avrei dovuto vedere dei risultati dopo così tanto tempo.

    Continuano i miei dubbi....ma mi fa riflettere parecchio il fatto di non provare le vostre sensazioni nei confronti della seduta settimanale.

    Per ora mi prendo tempo...sperando che prima o poi sentirò qualcosa....o il bisogno di tornare, o di cambiare.

    Grazie per gli spunti di riflessione, siete preziosi!

  • Mi dispiace Mademoiselle, purtroppo non sono esperta dell'argomento.. Sono andata sono una volta alla seduta gratuita di una psicoterapeuta (perchè sono studentessa e non posso permettermi una privata). Mi sono sentita anch'io molto male, ma penso che sia un mio modo di essere.. cioè io appena parlo delle mie cose attacco a piangere tanto e avevo anche paura di turbare la dottoressa ma è troppo forte di me, mi sono angosciata tanto perchè lo faccio con chiunque riesca a parlare più a fondo dei miei problemi. Solo che con lei era diverso perchè non sembrava reagire e questa cosa mi turbava un pochino.. inoltre si è presentata che se ne stava già andando perchè dice non si ricordava dell'appuntamento, quindi mi è sembrata superficialotta e in ogni caso non ci sarei ritornata.

    E mi scuso in anticipo se ne approfitto per aprire una domanda sull'argomento.. Ecco io sto optando per gli psicologi dell'Asl perchè so che sono a costo del ticket e almeno per cominciare ci posso provare. Chi li ha provati ha avuto risultati con loro? Anche se non si può generalizzare su tutti i medici ovviamente..

    Wherever you are, there's always a way out, there's always tomorrow!

  • Aggiornamento: l'ho chiamata dicendole che non me la sentivo di riprendere la terapia, ma che con i farmaci stavo meglio, e proprio per questo non me la sentivo, per ora, di tornare a parlare di cose pesanti. Lei è stata molto contenta, mi ha detto in pratica che questa mia decisione non è una cosa negativa ma è segno che la terapia è servita ecc ecc.

    Per ora, sto bene così...di cose ne abbiamo sviscerate parecchie anche se a me sembrava di non essere arrivata ad una conclusione, ma forse una terapia non è un percorso lineare e anche se sembra di lasciare cose in sospeso, va bene anche così.

    vedremo.....magari cambio idea tra una settimana e ci torno....per ora ho voglia di provare a fare un po' da sola!

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