Vita senza senso

  • Buonasera, vorrei parlare di come una vita splendida e senza troppi problemi si è trasformata in un incubo senza fine. Archiviata la storia con un ragazzo e risolti (almeno apparentemente) i problemi di gelosia e possessività, mi sono dedicata allo studio e a me stessa, ho preso il diploma con 92/100 e sono diventata una ragazza sicura di me, esteticamente bella ma anche con tanta voglia di apprendere e conoscere, ma soprattutto con una grande passione per l'arte. Il problema è che in questo cammino, ad un certo punto, sono successe numerose catastrofi che mi hanno portato ad una totale morte interiore. Per iniziare ho conosciuto un ragazzo che mi ha rovinata, una persona arida, con nessuna voglia di vivere, senza passioni, senza niente. Con lui ho annullato la mia vita, l'ho aiutato a prendere il diploma a 24 anni e poi basta, non ha voluto più che mi truccassi, che mi mettessi scarpe col tacco, niente. Per una ragazza come me molto attenta anche all'aspetto esteriore è stato un colpaccio, ho perso la voglia di vedermi bella, di sentirmi bene col mio corpo. Inoltre ho dovuto smettere di andare a mostre, eventi culturali ma anche in palestra per la sua scarsa voglia di fare questa attività con me ma, soprattutto, non lasciandomele fare da sola. Mi ha isolata da tutti e tutto e, ad oggi, mi è rimasto solo lui. Ero una ragazza di 51 chili, bella e spensierata, oggi sono 65 chili, gonfia, senza le mie passioni, senza il mio sentirmi bella. E questa è solo la prima catastrofe. La seconda è l'ossessione per i ladri, da quando sono entrati in casa non vivo più, ci penso sempre quando viene sera. Non dormo se non si sono fatte almeno le 3, ho troppa paura, mi sento morire, non vorrei mai che arrivasse la notte. A tutto ciò si è aggiunta l'università, le novità mi hanno sempre spaventata, ma questa ancor di più, certo fare beni culturali, studiare arte è sempre stato il mio sogno ma, mi sono ritrovata spaesata e senza l'impostazione liceale la mia voglia di studiare è calata notevolmente, non contando che poi ho dovuto aiutare lui a prendere il diploma. Poi c'è stata l'assenza di mio padre, da quando mio nonno ha avuto un ictus mio papà si dedica solo a lui, trascurandomi del tutto. Infine il colpo finale, la cosa che mi ha distrutto del tutto: l'esperienza della morte. Mia zia è morta a 70 anni, è stato il primo vero lutto della mia vita, ho ancora in mente il suo corpo lì nella bara, nella camera ardente, mi ha distrutto tutto ciò. Così la morte è diventata, insieme a quella dei ladri, una mia ossessione. Il fatto di vedere i miei invecchiare, avendo superato la soglia dei 50, mi distrugge. Il fatto di pensare di perdere mia mamma, la mia unica ragione di vita, mi uccide, piango ogni giorno. Vorrei dare la mia stessa vita pur di non vederla invecchiare, ogni giorno che passa per è un giorno in meno, soffro troppo, soprattutto perché una delle figlie di mia zia aveva 30 anni e pensarmi a 30 anni senza mamma mi consuma ogni giorno. Ho pensato al suicidio, la vedo come unica vi di uscita. Non esco quasi mai di casa, se non strettamente necessario. Ho 21 anni ma sembro invecchiata, appesantita, sono il ricordo di ciò che ero. Prego ogni notte perché sia l'ultima, il pensiero della mia morte non mi spaventa, anzi, mi conforta, sarebbe come evadere dalla mia morte interiore. Scusate il lungo sfogo.

  • Ti capisco benissimo, anche io sono ossessionata da queste idee terribili, è veramente dura, ma ce la si fa. Stai attraversando un periodo difficile, ma pensa che non sarà per sempre così, il suicidio è una soluzione definitiva ad un problema MOMENTANEO. Il ragazzo che ti ha rovinato la vita semplicemente non è degno di essere chiamato ragazzo, se ti vietava di fare ciò che volevi fare. Hai preso in considerazione l'ipotesi di fare psicoterapia? Aiuta moltissimo, son sicura aiuterebbe tanto anche te!

  • Ciao Iside, è un poco difficile postare un'opinione sul tuo thread, perché implicherebbe davvero fare una diagnosi. In questo forum ci scambiamo opinioni, esperienze, consigli, in buona fede, ma assolutamente non vanno presi come diagnosi mediche. Per una diagnosi è tassativamente necessario rivolgersi al medico, sempre e comunque, più di uno se si vogliono più pareri. Scritto ciò, ti esprimo una opinione, da paziente e da uomo adulto che vive un'altra realtà. Hai scritto un thread chiaro, perfetto che non solo si fa leggere nelle parole ma esprime, a mio parere di paziente e non di medico, in maniera esplicita il tuo disagio. Io non posso e non voglio fare diagnosi, ti chiedo di prendere questo thread, tale e quale, e farlo leggere o leggerlo ad uno psicoterapeuta, hai fatto buona parte di un eventuale suo lavoro, esprimendo nel tuo scritto con chiarezza dettagli che potrebbero permettere al medico una accurata diagnosi e se serve una giusta terapia. Hai le idee chiare e sai cosa non va, magari non te ne rendi conto, o almeno hai espresso cosa non soddisfa. Come contattare uno psicoterapeuta? Rivolgiti al medico di base che ti indirizzerà al centro igiene mentale dell' Ausl, non ti fare spaventare dal nome, verrai indirizzata verso colloqui conoscitivi con psicologi, se verrà ritenuto opportuno inizierai una terapia psicologica. Da ciò che ho letto non mi sembra che tu abbia assolutamente bisogno di farmaci, hai le idee chiarissime, lucide, ma non sono un medico. Comunque un dialogo con uno psicologo o psicoterapeuta, certamente ti farà sfogare e ti aiuterà a gestire, sopportare e vivere più serenamente. Non mi permetto soffermarmi nei dettagli, nelle frasi, di ciò che hai scritto, ripeto che rischierei di fare una diagnosi che non mi compete. In pratica sei tanto lucida da esserti fatta l'anamnesi da sola, ora ti manca una diagnosi specialistica e, se serve, un percorso di supporto psicologico terapeutico. Ma, leggendoti, sei talmente lucida e consapevole che non mi sorprenderei se riuscissi a trovare serenità con le tue proprie forze. Comunque i tempi per il supporto sono un poco lunghi, si rischia di formare prima un governo, quindi informati col medico curante e non avere paura di chiedere un supporto. Ti faccio i complimenti perché sei davvero tutta d'un pezzo nonostante le fragilità attuali, la base è forte. Mi raccomando, tranquilla e buon proseguimento. Intanto non ti chiudere in casa.

    Se vi è un problema, in quanto tale, ha una soluzione, altrimenti è un dato di fatto con cui convivere.

  • Ciao Iside
    Mi associo a quanto detto da windrew.
    Ti ricordo che puoi chiedere un parere specialistico, se ti va, al nostro psicologo dott. Congiu, nell'area denominata "lo psicologo risponde".

    Elettra7 per lo staff di moderazione

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