La mia storia

  • Salve a tutti. Sono nuovo del forum, mi sono iscritto oggi. La ragione è che vorrei raccontare la mia storia a qualcuno ed è un bello sforzo per me, perchè è qualcosa che non ho mai fatto. Un 'altra ragione è che la mia vorebbe essere anche una richiesta di aiuto, di comprensione o come meglio vogliate interpretarla. Sono un ragazzo di 27 anni. Ho iniziato la mia vita vivendo nell'Eden..e con eden ovviamente non intendo il vero paradiso, se veramente esiste..ho scelto di chiamare eden il primo periodo della mia vita, la mia infanzia, quando tutto andava bene. Vivevo con mio padre e mia madre, tranquillo, felice e un tantinello viziato, devo ammetterlo, essendo pure figlio unico. Eden finì quando avevo 8 anni, perchè dopo litigi continui, che mi ricordo mi spaventavano molto, i miei si separarono. Ho ricostruito questo come tragedia dopo anni, perchè ero piccolo e prendevo tutto così come veniva. Era un disastro ma non me ne preoccupavo, scivolò semplicemente sopra di me. Andai a vivere con mia madre a casa dei miei nonni e lasciammo mio padre a vivere da solo..e solo rimase per tanti anni. In casa dei miei nonni trovai sicurezze, essendo mio nonno un ricco medico crescevo comunque in floride condizioni, o così pensavo. In realtà quello fu un ambiente da una parte certo, rassicurante, ma dall'altra pieno di insidie..e le insidie più grandi per me furono le donne di famiglia: mia nonna e mia madre. Qualche sfortunato/a forse potrà ben capire quanto sia difficile vivere con una madre insoddisfatta che se la prende continuamente col/la proprio figlio/a. Mia madre cadde in una forte depressione dopo la separazione, depressione della quale non è mai riuscita a liberarsi..o per meglio dire, della quale non ha mai VOLUTO liberarsi. In casa dei miei nonni, non si comportava più come una madre ma come una sorella..una sorella fastidiosa. Cominciai a frequentare le medie quando questo suo aspetto venne fuori. Tanto per cambiare, le medie per me furono un totale inferno. Venivo bullizzato e preso in giro ogni giorno in classe dai miei compagni, a volte picchiato, a volte solo ridicolizzato.Questo anche a causa del mio cognome, che avendo solo la caratteristica di essere un pò strano (si tratta di un cognome straniero italianizzato che semplicemente suona male, solo questo), pare facesse molto ridere i miei compagni di classe. Non ero aiutato nemmeno dai professori, anzi, una di queste, quella che aveva più influenza sulla classe, un' insegnante di Italiano, prese a ridicolizzarmi a sua volta dicendo che dormivo continuamente, perchè avevo spesso la testa fra le nuvole, contribuendo oltretutto a darmi un 'aria da completo rinc∙∙∙∙∙∙∙to. A scuola era difficile, a casa pure. Quando i miei voti calarono( erano molto alti all'inizio ma ai miei compagni/e ((si..anche le ragazze mi bullizzavano spesso..e l'unica volta che scoppiai a piangere davanti a qualcun che non fosse la mia famiglia, successe a causa loro)) non piacevano i secchioni e forse per il fatto che cercavo anche di cambiare, di adeguarmi alla massa, ne risentii anche da quel punto di vista) mia madre se la prendeva molto con me. Lei ha sempre avuto un'arma a dir poco micidiale. Credo che la sua lamentela aggressiva sia una vera specialità. Non sentireste facilmente niente di simile, neanche ascoltando la sirena dell' ambulanza per 24 ore di fila, è una cosa che ti rode dentro, un'umiliazione continua, un vero metodo di tortura della cia. Se quelli della cia fossero a corto d'idee su come spappolare qualche cervello, consiglierei loro mia madre..successo assicurato! Ho dovuto subire questa roba per quasi 20 anni, quasi ogni giorno e la sto ancora subendo...no..non ne ne sono uscito, infatti mannaggia a me, vivo ancora con lei. Ma andando con ordine, avevo questa brutta situazione sia a scuola che a casa, con mia madre e mia nonna che mi umiliavano e spesso mi aggredivano anche fisicamente. Mia madre ha ereditato questo comportamento dalla sua. Sviluppai un ansia tremenda che mi ricordo si manifestava solo al sentire loro due scendere dalla scale dopo..il loro riposino pomeridiano..un must XD..solo a sentirle muovere, dico, sapevo che sarebbero venute a darmi fastidio e a prendersela con me per qualcosa, a volte andava bene qualsiasi cosa. Credo che mi abbiano rovinato la vita. Le figure femminili della mia famiglia si contrapponevano a quelle maschili. Continuai a trovare in mio padre anche un grande amico e lo è tuttora,anche se un pò distante per via che non viveva a casa con me, ma non abbiamo mai avuto problemi a sentirci e a incontrarci tutti giorni, essendo la mia nuova casa a pochi km dalla sua. Ha sempre cercato di soddisfarmi in tutti i miei capricci, povero babbo. Ha sempre giocato con me fin da quando sono nato, un'uomo razionale, generoso, di mentalità aperta, comprensivo..credo di aver imparato più da lui che da qualsiasi persona abbia fatto parte della mia vita. Mio nonno, similmente a mio padre, anche se un pò severo, aveva un bel carattere e mi voleva molto bene..è morto purtroppo pochi mesi fa. Quando avevo 13 anni , poco prima dell'esame delle medie, subii anche un tentativo di stupro da parte di un pedofilo che mi seguì per strada. Non successe nulla di "grave",il tizio se ne andò, ma mi presi un bello spavento. Medie alle spalle, era ora del liceo. Niente di particolare qui, se non che, come alle medie, i primi anni erano i migliori per i voti e col tempo il rendimento cominciò a calare. Vi furono quindi ulteriori pesanti umiliazioni, sgridate e piccole botte da parte di mia madre che cercava di farmi pure i compiti purchè non la deludessi. A volte capitava addirittura che venissi umiliato davanti a qualche mio amico e da lì sviluppai pure il timore di fare incontrare mia madre o mia nonna alla gente che conoscevo, ai miei compagni di scuola, a chi (molto pochi,erano casi rari) veniva a trovarmi a casa, vuoi per fare i compiti insieme, vuoi per altro. Per quanto riguarda le amicizie, sono da sempre stato una persona molto solitaria e timida. Pochissimi ma buoni, forse, si dice. Ho sofferto molto la solitudine che riempivo guardando film, la mia grande passione. Spesso guardavo i film a casa di mio padre. Non uscivo molto, non andavo in discoteca. Non avevo amici alle medie, ne ebbi giusto due o tre al liceo: il mio attuale migliore amico che incontravo l'estate al mare e un altro che mi portai appresso per i primi tempi dell'università e che pi si trasferii a Roma, non facendosi più nemmeno sentire. Ragazze: molto poche..diciamo che ho avuto esperienze molto sotto la media in quanto a donne..ma cavolo, le ho sempre desiderate. Diciamo che pensare al sesso è un mio chiodo fisso e lo è stato fin da quando avevo all'incirca 11 anni. Fino a 20 anni suonati, non sono mai stato a letto con una ragazza e avevo avuto esperienze di poche settimane con le mie "fidanzate" precedenti,che arrivavano non più in là del semplice bacio con la lingua. Capitò che facessi finalmente sesso con la mia attuale ragazza, ci innamorammo e adesso sto insieme a lei da più di sette anni. La mia ragazza è un pò sia la mia ciambella di salvataggio contro la solitudine sia ahimè....la mia terza donna-problema. E' possessiva e ha un brutto carattere, ama stare con i suoi genitori e non ha particolari amicizie, nonostante a differenza mia, lavori da anni. Dice che io e i suoi genitori sono le uniche persone che le restano e non sapete quante litigate ci siamo fatti sull'argomento..credo di non essere il solo quando sostengo che qualunque ragazzo o ragazza si sparerebbe pur di non passare tutti i weekend a casa della fidanazata/o e i suoi genitori..ma indovinate un pò..io sono quel ragazzo. Sette anni passati in questo modo e solo perchè in fondo si..le voglio bene, è entrata nella mia routine..io SONO la sua routine e non accetta facilmente che la spezzi. A volte mi capita di voler andare il sabato a giro con due miei amici e lei si arrabbia e tiene il muso per giorni, se tutto non torna alla normalità, rivangandomi che sono ancora un "bimbetto", come o miei amici, e non un uomo con le palle che pensa alla famiglia. Vi dirò di più ci fu addirittura un anno, un anno e mezzo che, giustamente vi scandalizzerete, si rifiuto di fare sesso con me. Ancora non ho idea del motivo per cui ci fu questo problema, ma non fu di certo per colpa mia. La tal cosa mi spinse a un tal limite di frustrazione sessuale che cominciai segretamente a frequentare prima siti di incontri e poi le prostitute. Con le prostitute sviluppai una forte dipendenza che ancora ho. Sarò stato con minimo 2-300 prostitute in questi anni.Ho sicuramente delapidato un patrimonio per la mia frustrazione sessuale,data anche dal fatto che ho poco successo con le donne, nonostante io stesso non mi consideri poi così tremendamente sgradevole d'aspetto. Sono timido, a volte impacciato, anche se cerco sempre di fare del mio meglio per flirtare e sedurle.Naturalmente, come ho detto prima, flirto (o almeno penosamente ci provo..senza successi) in segreto, senza rivelare che sono fidanzato e addirittura spesso fingendomi un'altra persona. Il perchè? Perchè oltre alla mia inesistente autostima, causata da più o meno tutto quello che avete letto prima di questa riga, ho pure una situazione penosa a livello di istruzione accademica e, come è facile prevedere dalle mie parole, non ho mai lavorato a 27 anni suonati. I miei problemi e la mia depressione, scarsa autostima, paura ecc.. hanno fatto si che avessi fin da subito u cattivo rapporto con l'università. Iniziai con una facoltà e ben 3 anni dopo la cambiai senza aver dato nemmeno un esame. Attualmente sono fuori corso.. al quinto anno della mia triennale e mi mancano ancora 6 esami per laurearmi. Ho cincischiato a lungo , mi sono adagiato sugli allori, ho perso tempo e forse ho la vita e il futuro del tutto rovinati per questo. Oltretutto la triennale che ho scelto, anche se riguarda un pò il cinema, che è la mia più grande passione, è abbastanza discutibile per quanto riguarda trovare un buon posto di lavoro. Mia madre per prima non fa che ripetermi come sia finito in malora per averla scelta e che "finirò male, sotto a un ponte". Bisogna prendersi le proprie responsabilità. Per questo io sono in buona parte il mio stesso flagello, devo ammetterlo. Per me è una vergogna estrema essere ancora a questo punto. Mi sembra di vedermi già con la bottiglia incartata di vino, steso per una strada del centro e vestito di stracci e ho la costante sensazione di essere considerato come un ritardato mentale da tutti o lo scemo del paese. Credo di aver sviluppato un tedio per lo studio fin da quando ho finito il liceo. Ho fatto il classico e per me maturarmi è stato quasi come evadere da un campo di concentramento. In seguito ho pagato le mie scelte e la depressione che mi ha buttato fuori strada, facendomi perdere anni di vita preziosi in sciocchezze.Attualmente la mia situazione è questa. Sono depresso, sfiduciato e stanco di insuccessi, perchè credetemi ne ho avuti da olimpiade. Ho un autostima come detto prima pressochè inesistente, non vedo un futuro, non ho nemmeno idea di cosa io sia bravo a fare perchè non ho mai avuto particolari abilità, amo solo il cinema e naturalmente essendo solo come un cane e non trovando nessuno con cui condividere la mia passione ( ho fatto anche un corso di regia con scarsi risultati e alla fine senza nemmeno un cortometraggio, perchè il corso era più una truffa che altro), anche desiderandolo con tutto il cuore non so proprio come realizzarmi in questo campo e sono sfiduciati nelle mie capacità. Vivo ora da solo con mia madre. Lei è un piaga, a volte non lavora neppure e non ricevo affetto e gratificazioni da anni. Non ho soddisfazioni e sono disperato per tutto. Concludo questo mega papiro ringraziandovi se se siete riusciti a leggere tutto o quanto meno a capirci qualcosa.

  • dalle mie parti si dice " meglio un asino vivo che un dottore morto"...
    leggendo la tua storia sembrerebbe facile capire che devi ripartire dall'inizio, fare tabula rasa: basta zie/mamme/fidanzate possessive e castranti, trovati un lavoro qualunque e cerca di vivere da solo, abbassa il tiro, ascoltati, cerca capie cosa vuoi veramente e cosa ti fa stare bene... non sei un ragazzino: fai un grande respiro, metti tra parentesi tutto il passato e domandati "cosa vorrei davvero ADESSO?". Si è sempre in tempo a cambiare la propria vita, ma più che mai è il caso di farlo alla tua età, perché è ancora quasi tutta davanti...
    Ma appunto, sembrerebbe facile... dall'esterno!
    Dall'interno probabilmente è solo un gran casino!!!
    Ma tu sei libero, lo sai questo? Non devi dimostrare niente a nessuno! Solo vivere! Solo questo!!!
    Abbassa il tiro. Ascoltati. Cerca di volerti bene.
    firmato
    uno che sa quanto è difficile

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

  • Capisco che ti trovi in un mare di problemi e malessere psicologico, ma da qualcosa devi pure cominciare. Io ti consiglierei di fare quei pochi esami, almeno per dimostrare a te stesso che ci riesci. Oppure, cerca un lavoro. Cosa sai fare esattamente?

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